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La Germania si conferma il paese europeo più impegnato nelle energie rinnovabili. Oltre il 10% dell'energia prodotta proviene da fonti di energie rinnovabili con un impatto sull'occupazione di 150mila posti di lavoro. Si, perchè si parla sempre dei benefici ambientali derivanti dall'utilizzo delle energie rinnovabili e spesso si dimenticano le ricadute occupazionali.

La promessa dell'aumento dei posti di lavoro entro il 2020, arriva direttamente dal presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barros che volendo portare uno sviluppo del 20% nella produzione di fonti di energia rinnovabile, ha prospettato circa un milione di nuovi posti di lavoro. La promessa elettorale di Obama è stata quella di creare nel giro di dieci anni 5 milioni di posti di lavoro nel settore dell'energia pulita.

Vedere gli investimenti per l'efficienza energetica solo come un costo è un errore strategico: l'industria europea delle rinnovabili impiega oggi più di 400mila persone con un giro d'affari di 40 miliardi di euro. Secondo un recente rapporto di Erec, l'associazione europea dei produttori di rinnovabili, al 2020 il settore garantirà 2 milioni di posti di lavoro.

Secondo l'Aper, l'associazione italiana, una chiara politica di promozione delle fonti rinnovabili e della filiera industriale collegata può significare per l'Italia nei prossimi dodici anni investimenti privati per oltre 50 miliardi di euro e la creazione di nuova occupazione per più di 100mila addetti, offrendo inoltre un importante contributo allo sviluppo economico e sociale. Inoltre ricordiamoci che nonostante la neve che ha coperto più volte Cernusco il 2008 è stato, insieme al 2001, l'ottavo anno più caldo dal 1880. Per il bene dell'ambiente e dell'economia il nostro paese dovrebbe mettersi all'opera per facilitare il più possibile questo settore.

Qualcosa si muove: entro un mese il governo si è impegnato a predisporre una semplificazione burocratica per accedere alle detrazioni; la Provincia di Milano, con tre diversi interventi, permette di accedere a mutui a consumo, cioè si può istallare gratuitamente un impianto fotovoltaico e ripagarlo con l'energia che produce. Ma è arrivato il momento di spingere sull'acceleratore, e preoccupa la soluzione proposta dal governatore Formigoni che difronte alle molteplici infrazioni della Lombardia rispetto alla qualità dell'aria propone di rivedere al rialzo i limiti.