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Partiamo dalla Provincia di Milano, si partiva da un 48,8% a favore di Podestà contro un 38,8% di Penati. Podestà ha stretto un apparentamento con la lista Pensioni e Lavoro che aveva preso lo 0,4%. In pratica circa 169.000 voti di vantaggio per l'ex debutato europeo, una passeggiata. Ma, senza l'appoggio convinto della Lega e con i problemi legati ai vari harem i voti del centrodestra erano abbastanza sazzi della vittoria alle europee e hanno disertato i seggi. Meglio non è andata però a sinistra dove molti di coloro che hanno votato Penati al primo turno non sono tornati a confermare il voto. E' presumibile che gli elettori dell'UDC tanto corteggiati e ritenuti fondamentali in realtà siano in amggioranza rimasti a casa, così pure dev'essere stato scarso l'apporto a Penati degli elettori di Gatti e di Rifondazione. Risultato: Penati si ferma a 536.230 a soli 4626 voti da Podestà, rimontando oltre 165.000 voti di distacco ma perdendo comunque più di 91.000 elettori per strada. I Verdi sono fuori dal Consiglio provinciale per 200 voti.

Il comune più grande della provincia che andava al voto era Cinisello Balsamo dove si affrontavano due ex sindaci Gasparini (tutto il centro sinistra fino a Rifondazione apparentata con IDV al secondo turno), e Lio (PDL e Lega con UDC al secondo turno). Gasparini che partiva da un vantaggio di 42.8 contro 39.6 pur non riuscendo a prendere tutti i voti del primo turno vince bene con un 53.8%.

La vera sorpresa è Cologno Monzese, che con Sesto e Cinisello ha sempre fatto il trittico delle amministrazioni di sinistra. Qui hanno pesato tantissimo le divisioni tra il sindaco uscente Soldano e i comunisti. 5 anni fa Soldano aveva preso il 25.4% al primo turno ma aveva incamerato l'appoggio delle sinistre al ballottaggio vincendo facile con oltre il 60%. Stavolta non è andata così. Partendo da uno svantaggio di 1200 voti non solo non è riuscito a catturare l'elettorato di Rifondazione e di Cologno Solidale e Democratica, ma ha perso anche elettori passando da 10.405 a 9.866 (49.1%). Lo smacco è maggiore se si pensa che il suo avversario, Velluto, è diventato sindaco con 10.227 voti.

Negli altri comuni della provincia, non è riuscita l'impresa ad Arese dove comunque Augurusa ha fatto un  ottimo risultato fermandosi a 300 voti dal suo avversario Fornaro (erano 1.000 al primo turno) riuscendo probabilmente a far suo l'elettorato di Rifondazione. Stesso discorso a Cornaredo dove il sindaco uscente Crivellone aumenta i voti ma non abbastanza per colmare il gap con il candidato di centrodestra Bassani che porta così ad un cambio di colore (45.5% contro 54.5%). Trionfo invece per liste civiche vicine al centrosinistra, ma che hanno estromesso il PD dai ballottaggi, a Lainate e Melzo. Nel primo comune si è imposto Landonio capace di passare da 3.801 voti del primo turno a 5.631 incamerando così il consenso degli esclusi del PD e del sindaco uscente Bussini. Nel comune della Martesa, invece, si conferma la tradizione civica con Perego che fa il pieno vincendo con il 68% dei voti. PD fuori dal consiglio comunale ad eccezione del candidato sindaco sconfitto al primo turno. Sopresa a Novate Milanese dove il candidato della destra, in vantaggio al primo turno e forte di un apparentamento con l'UDC ha un'emoragia di voti mentre il candidato del PD-IDV apparentato con Novate Viva ne conquista 500. Risultato, il comune amministrato da Forza Italia passa a sinistra, fatto molto raro di questi tempi, onore a Guzzeloni. A Peschiera Borromeo si era registrato una grande frammentazione al primo turno con ben 5 candidati sopra l'8%. I due sfidanti al ballottaggio aumentano entrambi i loro voti, ma a spuntarla è Faletta (PDL e Lega) che batte così il sindaco uscente di centrosinistra. A San Giuliano Luigia GReco (PD-IDV e Vivi bene) riesce a sorpassare il candidato di destra senza dover stringere apparentamenti. Pur partendo da un gap di 800 voti ne prende almeno 700 da Verdi, Rifondazione e forse socialisti e lista Grillo, il resto lo fa il suo avversario che non riesce a confermare i voti presi al primo turno, così con un po' di fatica si conferma una giunta di centrosinistra. Infine Senago dove Liste civiche IDV e comunisti, dopo aver fatto fuori il PD al primo turno, cedono all'apparentamento tra il candidato PDL e la Lega Nord. Il sindaco uscente Chiesa deve così cedere il posto a Rossetti.