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cooperazione internazionale
da aprile del 2006 a marzo 2007 ho avuto la possibilità di lavorare con un'associazione dominicana, Oné Respe, che opera nelle baraccopoli di Santiago e di Haina in Repubblica Dominicana. Durante questo periodo ho scritto su questo blog ciò che vedevo e osservavo, qui trovi i post più rilevanti in ordine cronologico. LEGGI TUTTI I POST I miei Blog AmiciMenuCitazioni nei Blog Amici: 42 sto leggendo
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Cambio sitoDopo oltre 6 anni di permanenza su Libero del mio blog ho deciso di migrare su un sito personale in cui poter fare tutte le modifiche e i cambiamenti che voglio. L'archivio del mio lavoro per 6 anni non è trasportabile sul nuovo sito quindi rimarrà qui, spero, per essere consultato. Tutti i post nuovi, invece, saranno solo su: www.robertocodazzi.it
Terremoto ad Haiti
Iscriviti al gruppo: Io non dimentico Haiti dopo il terremoto Presentazione del libro: Haiti: l'isola che non c'era, a cura mia e di Helga Sirchia
prima di parlare di alcuni episodi che riguardano la polizia dominicana mi sembra doveroso ricordare questa notizia che rigurada un altro paese dell'america latina, il brasile: Sono almeno 155 – secondo alcune fonti, 156 - i morti provocati dagli scontri esplosi sei giorni fa a San Paolo per mano del ‘Primeiro comando da Capital’ (Pcc), la più feroce organizzazione criminale brasiliana, dedita al narcotraffico e presente con suoi affiliati nei principali penitenziari nazionali. Il bilancio parla di 93 criminali o presunti tali caduti sotto i colpi della polizia; il tributo delle forze dell’ordine sarebbe stato di 44 vite, soprattutto nei primi due giorni degli scontri; gli altri morti sono civili innocenti o vittime carcerarie estranee al Pcc. (www.misna.org) in questo paese (la repubblica dominicana) sono in molti ad aver più paura della polizia che dei ladri. mi sono sempre chiesto il perchè e ho provato a chiedere in giro. intanto ho notato che la polizia va in giro con armi che servono più ad offendere che a difendere: mitragliatori e fucili a canne mozze sono spesso in bella vista. tutte le armi sono pericolose, ma alcune più di altre perchè permettono molti colpi a ripetizione e senza mirare da qualche tempo è attivo un programma chiamato barrio seguro (quartiere sicuro) che dovrebbe far diminuire la criminalità in quartieri particolarmente problematici. questo programma si base principalmente sulle segnalazione da parte di alcuni abitanti che possono chiamare un numero di pronto intervento di sezioni speciali della polizia. in teoria nessuno sa chi sono questi segnalatori. si capisce facilemnte come spesso le segnalazioni sono rivolte contro certe fasce sociali rispetto altre. gli interventi di barrio seguro non sono sempre dei più limpidi... spesso arrestano chi incontrano per la strada, meglio se nero e povero. ed è meglio non opporre resistenza. pochi giorni fa un giovane (15 anni) di uno dei gruppi con cui lavoro era andato a reclamare per un cellulare difettoso che gli era stato venduto per la strada. in meno di cinque minuti una pattuglia di barrio seguro è intervenuta a sedare la "discussione" ed ha arrestato entrambi. solo che il venditore è stato riscattato prontamente da un protettore la notte stessa (probabilmente dietro lauto pagamento) mentre per il giovane siam dovuti andare per quattro giorni consecutivi a discutere in caserma per il suo rilascio. infine due racconti mi hanno particolamente impressionato. durante la stessa notte una persona a santiago e una vicino a santo domingo hanno visto due pattuglie della polizia sollevare per braccia e gambe due uomini uccisi probabilmente da loro, e gettarli uno sul furgone della polizia (santiago) e l'altro in un campo vicino alla strada (santo domingo). non tutta la polizia è così, per fortuna. molti fanno bene il proprio lavoro, però la situazione non è delle migliori se anche un bambino di 5 anni ieri sera raccomandava a una ragazza di non andare in giro sola la notte perchè un poliziotto avrebbe potuto arrestarla e portarla via...
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