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cooperazione internazionale
da aprile del 2006 a marzo 2007 ho avuto la possibilità di lavorare con un'associazione dominicana, Oné Respe, che opera nelle baraccopoli di Santiago e di Haina in Repubblica Dominicana. Durante questo periodo ho scritto su questo blog ciò che vedevo e osservavo, qui trovi i post più rilevanti in ordine cronologico. LEGGI TUTTI I POST I miei Blog AmiciMenuCitazioni nei Blog Amici: 42 sto leggendo
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Cambio sitoDopo oltre 6 anni di permanenza su Libero del mio blog ho deciso di migrare su un sito personale in cui poter fare tutte le modifiche e i cambiamenti che voglio. L'archivio del mio lavoro per 6 anni non è trasportabile sul nuovo sito quindi rimarrà qui, spero, per essere consultato. Tutti i post nuovi, invece, saranno solo su: www.robertocodazzi.it
Terremoto ad Haiti
Iscriviti al gruppo: Io non dimentico Haiti dopo il terremoto Presentazione del libro: Haiti: l'isola che non c'era, a cura mia e di Helga Sirchia
Post n°1850 pubblicato il 09 Novembre 2011 da kudablog
In questo momento la home page del quotidiano spagnolo El Pais vede nei primi tre posti tre notizie sulla crisi italiana. E' chiaro che la Spagna che si è salvata nell'estate anche grazie alla decisione del primo ministro Zapatero di dimettersi, andare ad elezioni anticipate dopo che un governo socialista si sia preso tempo per guidare le misure di risanamento economico (e tutto ciò senza problemi di fiducia o di numeri in Parlamento), dicevo, è chiaro che ora la Spagna non ci sta a perdere per colpa dell'Italia. I toni sono del tipo "la crisi italiana spinge in alto lo spread spagnolo" (che arriva a 414 punti non a 570 come quello italiano), oppure "la strada confusa disegnata da Berlusconi ha creato ancora più sfiducia" e via dicendo. Mi domando cosa stiano pensando i collegi del Partito Popolare Europea del nostro primo ministro e se non si stiano rimproverando di averlo accettato nel gruppo un po' troppo frettolosamente. E si chiude con: Y algo más que una anécdota: la etiqueta italianten -por los bonos a diez años italianos- se encaramó como asunto del día (trending topic) entre los usuarios de la red social Twitter en Londres, la capital financiera de Europa. Ovverto BTP (Italian 10) è tra le dieci parole più usate su twitter inglese...
Post n°1849 pubblicato il 08 Novembre 2011 da kudablog
Tag: europa
Post n°1848 pubblicato il 04 Novembre 2011 da kudablog
Tag: stampa
Post n°1847 pubblicato il 04 Novembre 2011 da kudablog
Anni fa, credo nel 2006, guardai la prima puntata di Anno Zero, mi piacque molto, poi l'ho quasi abbandonato troppo gridato... ieri ho provato a guardare la prima puntata di Servizio Pubblico seguendola anche su twitter. Ecco alcune impressioni: - prima di tutto la scelta del giorno, capisco l'affetto per il giovedì sera da parte di Santoro, ma nel frattempo La7 ha cercato di occupare lo spazio infomrativo e ieri è stato un vero e proprio zapping tra Servizio Pubblico e Piazza Pulita, forse si poteva mettere in programma un cambio di giorno. - la scelta dell'argomento è risultato oggettivamente slegato dall'attualità. Per quasi tutta la puntata si è parlato di costi della politica e di Lavitola, temi già esausti e poco interessanti per chi è interessato a cercare delle vie d'uscita dalla situazione attuale. - gli ospiti sono stati un po' fiacchi, c'erano i pesi massimi degli amici di Santoro, De Magistris e Della Valle, mentre mancava, forse per boicottaggio, l'intero centrodestra. Santoro ha bucato anche i dissidenti che stanno lasciando il PDL per passare all'opposizione. Peccato. - Travaglio, forse in astinenza di Passaparola, ha fatto un #pippone (come l'ha definito su Twitter Luca Sofri) sui costi del Senato e della politica, sulle raccomandazioni e sui privilegi. Ok, tutte cose, vere, da scandalizzarsi, ma davvero stranote, almeno nel senso, per la maggior parte del pubblico. Un pezzo più adatto al blog di Grillo che ad una trasmissione di informazione.Decisamente troppo lungo. - non si è capito bene se il latitante Lavitola avesse concordato o meno l'utilizzo della lavagnetta per spiegare i flussi di soldi tra lui, B. e Tarantini. Ora, credo che il punto interessante non fosse quanti soldi deve l'ex direttore dell'Avanti (che tra l'altro sbaglia la metà dei verbi) a questa o altra persona ma se sia logico che un presidente del Consiglio possa tranquillamente trasferire senza nessuna tracciatura quantità ingenti di denaro a persone di dubbia attività. - rispetto all'uso di Twitter quelli di Servizio Pubblico devoo capire la differenza tra una diretta e uno spam perchè mettere dei messaggi come "ora pubblicità" o "appalusi per Travaglio" o il criptico "a chi? a chi?" sono inutili per chi legge su internet, mentre sarebbe stato molto meglio mettere, nel momento in cui si pubblicizza la domanda su facebook, il link alla pagina... In sintesi, oltre al fatto che non si siano rispettati i tempi televisivi (come ha sottolineato più volte Termometro Politico), credo che Santoro, se vuole riuscire a mantere un pubblico difficilissimo da conquistare, dovrà cercare di essere più sul pezzo e di coinvolgere la destra, altrimenti sarà un programma di parte che parla a gente che conosce già i fatti. ps: dati sull'ascolto saranno difficili da stimare visto la multipiattaforma che ha diffuso il programma, un dato certo sono le persone che hanno votato ai sondaggi su Facebook. Alla prima domanda si sono registrate 75.000 risposte che calano a 49.000 alla seconda e a 28.000 alla terza.
Post n°1846 pubblicato il 02 Novembre 2011 da kudablog
Tag: haiti
Un paio di giorni fa hanno arrestato all'aeroporto di Port-au-Prince un latitante, condannato per omicidio a 16 mesi di reclusione era evaso una prima volta, arrestato in Repubblica Dominicana, estradato ad Haiti ed evaso di nuovo. Ora si trovava a Parigi da cui aveva fatto sapere che non aveva problemi a rientrare ad Haiti trovandosi fuori dal paese in "missione" e non in fuga. Fin qui nulla di strano, se non che il soggetto in questione è Arnel Belizarie nonchè deputato haitiano. Come una persona evasa abbia potuto candidarsi e farsi eleggere in Parlamento se lo stanno chiedendo in tanti oggi ad Haiti, ma il punto è che il suo arresto potrebbe essere la scintilla che farà saltare i fragili equilibri dell'isola. Dobbiamo fare, infatti, un passo indietro. A fine 2010 si tennero le elezioni legislative e presidenziali, alle prime stravinse il partito del presidente uscente ma il suo candidato alla presidenza venne escluso dal ballottaggio e accusato di brogli. Risultà eletto Michel Martelly che però non ha una maggioranza in Parlamento. Dalla primavera ad inizio ottobre il Presidente ha inutilmente cercato di far accettare un proprio candidato a Primo Ministro dal Parlamento, ma quest'ultimo ha votato contro le prime due candidature. Finalmente il 5 ottobr si riesce a trovare una mediazione sul nome di Garry Conille, già referente per le Nazioni Unite del programma di intervento e ricostruzione ad Haiti. Su di lui si chiude un occhio sul fatto che non abbia risieduto gli ultimi 5 anni in Haiti, come prescrive la legge. La situazione di stallo sembra passata tant'è che si gioca anche una partita di calcio Presidente vs Parlamento in segno di riappacificazione. Ma l'incidente è alle porte: infatti, per una questione di fondi pubblici da destinare ai parlamentari Martelly e Belizarie, deputato dell'opposizione, si scontrano durante un evento pubblico. Mentre Belizarie si trova all'estero il Presidente della Camera viene informato che il deputato risulta essere l'evaso di cui sopra. Il suo arresto scatena le ira dei parlamentari che vedono leso il diritto all'immunità parlamentare. La reazione del Parlamento non si fa attendere e si chiedono le dimissioni dei ministri dell'interno e della giustizia, ma soprattutto si apre un'indagine sulla regolarità del certificato di nascita del presidente. Intanto per le strade iniziano a vedersi i Tonton Macoute, ovvero le forze paramilitari creati dal'ex-dittatore Francois Duvalier. I rapporti tra Martelly e la dittatura diventano sempre più espliciti. Poco prima del secondo turno era rientrato in patria, infatti, Jean-Claude Duvalier, figlio di Francois e dittatore d'Haiti fino al 1986. Il neo presidente non nega i rapporti con Duvalier, anzi appare tranquillamente in pubblico in sua presenza e lo va a visitare in casa dove, in teoria, sarebbe agli arresti domiciliari. Il livello di violenza sta crescendo e alla delinquenza comune si somma lo scontro politico. Tutto questo avviene in una situazione di quasi abbandono della popolazione colpita dal terremoto: i campi allestiti sono stati per lo più abbandonati dalle ONG occidentali anche a causa dell'esaurimento dei fondi, non sono stati attuati interventi di ricostruzione e il livello di vita nei campi è bassissimo con un tasso di violenza contro le donne che non si era mai visto. Roberto Codazzi - curatore di "Haiti: l'isola che non c'era"
Post n°1845 pubblicato il 30 Ottobre 2011 da kudablog
Guardando il fac-simile della scheda elettorare in colombia mi sono accorto che a fianco dei simboli dei vari partiti e candidati sindaci c'è anche la casella per il "voto en blanco". In quali altri stati c'è questa possibilità? Il Repubblica Dominicana, le scorse elezioni, era nato un movimento "Vota por Ninguno" che chiedeva, inascoltato, proprio l'inserimento di questa possibilità.
Post n°1844 pubblicato il 27 Ottobre 2011 da kudablog
Il 30 ottobre si vota a Bogotà. La città è attualmente senza sindaco dopo che il precedente è stato arresto per corruzione. Fino a poco fa sembrava che i candidati in gioco fossero solo due: Gustavo Petro (Progresista) e Enrique Peñalosa (Partido de la U e Partito Verde). Per chi si ricorda l'anno scorso la sfida per la presidenza della Colobia si giocò tra il Partido de la U e il Partido Verde con candidato Antanas Mockus. Antanas portò per la prima volta il partito a un risultato così alto, il secondo turno della tornata presidenziale. Antanas era stato per due mandati sindaco di Bogotà, eletto con il Partito visionario aveva cambiato volto alla città con iniziative incredibili (come i clown a dirigere il traffico) e funzionali (come il nuovo sistema di mezzi pubblici). Ad Antanas l'alleanza con il partito di Uribe proprio non è andata giù, così a gennaio ha lasciato il Partido Verde per unirsi a Alianza Social Indigena e candidarsi alle elezioni comunali. I primi sondaggi non erano proprio entusiasti e Mockus sembrava destinato a fare una bella prestazione ma a rimanere fuori dal ballottaggio. E qui si vede la differenza tra chi corre per se e chi fa politica per passione. Antanas ritira la sua candiatura (quando nei sondaggi era dato al 15%) per appoggiare quella di una "ragazza" del '73 anche lei candidata indipendente. In meno di un mese Gina Parody passa dal 9% al 19% nei sondaggi. Sufficiente per passare dalla quarta alla seconda posizione. Domenica quindi potremmo trovare a contendersi il risultato Gustavo Pedro e Gina Parody con conseguente esclusione del candidato di Uribe e buona pace dei Verdi che forse hanno tentato troppo in fretta di omologarsi al potere... Tra le altre cose il candidato di Uribe, Peñalosa, era già stato battuto da Mockus nel 1994, poi era confluito nel Partito Verde e si era pre-candidato alla presidenza, ma era stato nuovamente battuto da... Antanas.
Post n°1843 pubblicato il 27 Ottobre 2011 da kudablog
Tag: internet
Ho appena aperto Twitter e nella mia Time Line mi sono trovato un twitt di una compagnia che proprio non mi risultava tra i miei contatti: Esatto, credo da oggi, il social network che ha avuto la crescita più forte dell'ultimo periodo ha iniziato a mettere dei messaggi "pirata" tra quelli che tu hai scetlo di ricevere. Pirata, perchè si inseriscono senza alcun permesso da parte dell'utente e nella zona in cui si dedica il massimo dell'attenzione e non solo nella colonna di destra come già accadeva. Spero che l'esperimento finisca in fretta e si torni alla forma meno intrusiva della pubblicità.
Post n°1842 pubblicato il 24 Ottobre 2011 da kudablog
Tag: economia
Non si tratta di un nuovo sondaggio sui partiti e sul sorpasso del PD sul PDL ma di quello messo oggi on-line dal Corriere: C'è da tener conto che on-line c'è una media di età più bassa di quella della popolazione italiana e che forse il problema non interessa molto chi in pensione c'è già. Ma il risultato, anche per l'alto numero dei votanti, mi ha sorpreso. Toccare le pensioni, per tutti i governi, è stato un passaggio durissimo, contestatissimo e che spesso si è pagato elettoralmente. Ma ora siamo di fronte ad una generazione che ha un futuro assai oscuro davanti e che, per andare verso una maggiore equità fiscale, soprattutto per i lavoratori dipendenti, potrebbe anche accettare di sacrificare l'età della pensione. Oppure ormai i giovani danno la pensione per persa e quindi vogliono cercare di pagare il meno possibile quella della generazione precedente. Ma la domanda è: se non si andrà in pensione per un po'... quali nuovi posti di lavoro si apriranno per i giovani? Al di là delle considerazioni economiche però il sondaggio dice che forse, un innalzamento dell'età pensionabile potrebbe non trovare un fronte compatto nel rifiutarlo.
Post n°1841 pubblicato il 19 Ottobre 2011 da kudablog
Oggi viene messa la parola fine alla farsa dei ministeri in Villa Reale. Ma la notizia vera è che la presidenza del Consiglio è stata condannata al pagamento di un terzo delle spese legali.
Post n°1840 pubblicato il 19 Ottobre 2011 da kudablog
Ad agosto il Ministero del Lavoro ha pubblicato un bando per favorire l'inserimento e la permanenza al lavoro delle donne dal titolo: "Programma Obiettivo per l'incremento e la qualificazione dell'occupazione femminile, per il superamento delle disparità salariali e nei percorsi di carriera, per la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, per la creazione di progetti integrati di rete". Un bando molto esigente per chi intende partecipare, infatti, per esempio, si chiede che ben il 50% delle donne che parteciperanno ad eventuali stage siano assunte (la media nazionale delle assunzioni post stage è sotto il 12%). Si chiedono addirittura delle lettere di intenti da parte di aziende, patti con il sindacato, approvazione (per gli enti pubblici) del piano triennale per le pari opportunità. La scadenza è perentoria, entro il 30 novembre. C'è un primo punto che però lascia perplessi: non c'è scritto quanti soldi vengono stanziati sul bando. Normalmente quando si propone una gare bisogna dire quanto si spenderà perchè non è la stessa cosa concorrere per 100.000 euro totali o per 10.000.000. Come mai non c'è? Un altro dato che manca è il tempo entro cui si riceverà risposta. Se un'impresa si impegna a mettere a disposizione una possibile assunzione o se si sigla un accordo sindacale bisogna sapere entro quanto l'eventuale azione verrà realizzata. Niente, sul bando non appare nulla. C'è però un modo per scoprire quando il Ministero del Lavoro risponderà, andare a veder cosa ha fatto negli anni passati. Ed ecco cosa si scopre: I progetti presentati il 30 novembre 2008 sono stati approvati il 20 settembre 2010, quelli presentati il 30 novembre 2007 sono stati approvati il 28 maggio 2009. Due anni per valutare i progetti, due anni durante i quali la situazione economica è cambiata completamente quindi come potranno essere efficaci questi progetti? Se poi si cerca di avere più informazioni, non fate conto sulla Provincia di Milano che ha caricato le FAQ relative al bando 2010... Insomma, qui, se volesse Brunetta troverebbe non poco da innovare, senza andare troppo lontano.
Post n°1839 pubblicato il 13 Ottobre 2011 da kudablog
Prima delle rivoluzione francese i cavalieri percorrevano le strade cavalcando sul lato sinistro della strada così da avere la mano destra libera quando si incrociavano con un altro cavaliere. Chi non possedeva un cavallo, i contadini e i poveri, la maggior parte della popolazione, percorreva le strade camminando sul lato destro per vedere i cavalli arrivare. Spesso i cavalieri non si curavano dei pedoni che dovevano spostarsi per lasciarli passare. Poi arrivarono i moti rivoluzionari, divenne assai sconveniente farsi riconoscere come nobili, così per non dare dell'occhio anche i più ricchi, che fino ad allora avevano detenuto il potere, iniziarono a camminare sul lato destro delle strade mescolandosi al popolo. In Inghilterra non ci fu la rivoluzione (e non arrivò mai Napoleone) così che continuano a marciare nel verso opposto all'Europa. Ora mi sembra di stare in un momento storico molto simile, i Parlamentari iniziano a voler passare inosservati, si riferisce di diversi dire di non voler essere chiamati "onorevoli" per la strada, vogliono mescolarsi con il "popolo" per non dover rispondere delle loro responsabilità. Sembra quasi che i moti "indignati" spingano i nostri "nobili" a cambiare senso di marcia, speriamo che questo porti anche la politica ad invertire la tendenza. E non mi dispiacerebbe assomigliare un po' all'Inghilterra di oggi dove un ministro viene messo seriemante in crisi se si porta dietro un amico nei voli di stato...
Post n°1838 pubblicato il 12 Ottobre 2011 da kudablog
Ieri alcuni nomi sono stati spiattellati in apertura come "responsabili" della caduta del Governo nella votazione in aula. Ma altri nomi, interessanti, sono rimasti in ombra. Ecco l'elenco degli assenti che ieri non hanno votato: ASCIERTO Filippo (PdL) Erano "in missione": BUTTIGLIONE Rocco (UDC) Roba che le assenze di diversi membri dell'UDC e del parlamentare/assessore Tabacci o del parlamentare/candidato alle primarie per Palermo Orlando o del parlamentare/presidente di partito Casini potevano salvare il Governo da questa crisi. Perchè chi fa il parlamentare non si limita a quello? Perchè chi fa il Ministro non si dimette da parlamentare?
Post n°1837 pubblicato il 09 Ottobre 2011 da kudablog
Tag: cernusco
Giorni fa ho visto un suv tagliare la rotonda Manzoni-Marcelline passando sopra allo spartitraffico (non aveva voglia di girargli attorno) e poco dopo un aiutante 35enne viaggiare in strada sul monociclo (con ciclabile libera dall'altro lato della carreggiata) e parlare al cellulare sbandando pericolosamente. E' proprio vero che la stupidità non ha preferenza di mezzo di trasporto. Da qualche mese a Cernusco c'è un'ordinanza che permette ai vigili di ultare e rimuovere le bici posteggiate fuori dagli appositi spazi in alcuni luoghi sensibili della città (in particolare nei pressi della via della metropolitana). Orahanno iniziato a mettere degli avvisi sulle bici. Nel frattempo è stato realizzato un parcheggio custodito, messe nuove rastelliere (ed altre verranno posizionate a breve) e distribuiti kit per targare le bici. Come utilizzatore del mezzo non posso che riconoscere che l'ordinanza ha senso. Se ci sono i presupposti per offrire un parcheggio a ogni bicicletta non vi è ragione perchè queste siano parcheggiate in maniera disordinata, a volte anche ostruendo parte della pista ciclabile. Già un paio di anni fa il giornale di centrodestra Il Punto aveva segnato come uno dei motivi del "degrado" di Cernusco il parcheggio "selvaggio" in viale Assunta. Premettendo che bisogna solo essere contenti che sempre più persone usino la bici come mezzo si trasporto, anche grazie alle nuove piste ciclabili (oltre 30 km a Cernusco!), credo che un po' più di accortezza da parte di tutti non guasterebbe. Ora scatta la polemica da parte delle opposizioni, ma è sterile... bisogna avere il coraggio di fare anche mosse impopolari, se ben motivate e a beneficio di tutti.
Post n°1836 pubblicato il 09 Ottobre 2011 da kudablog
Vi ricordate il famoso comunicato del MIUR? "Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro." Un'ondata di ironia sul web aveva portato il Ministero a precisare piccato che nel comunicato non si faceva affatto riferimento a un tunnel che "collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso", ma a un tunnel nel "quale circolano i protoni, dalle cui collisioni ha origine il fascio di neutrini". Oggi in un'intervista a Repubblica la Gelmini torna sull'argomento così: "Al primo incidente di percorso ho pagato un prezzo alto, sono stata travolta dalla velocità di internet e dalla replica sbagliata: il secondo comunicato parlava di polemiche strumentali e non erano parole mie. Bastava chiedere scusa, e farci su un po' d'ironia. So che non esiste un tunnel da Ginevra al Gran Sasso, ho visitato il Cern e non ho visto tunnel. Bastava mettere quella parola tra virgolette e aggiungere tecnologico, "il "tunnel tecnologico" dentro il quale sono viaggiati i neutrini". Quindi secondo il Ministro della Pubblica Istruzione e della Ricerca il primo comunicato andava scritto così: Alla costruzione del "tunnel tecnologico" tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro. Ma cosa sarebbe un tunnel tecnologico? E poi l'Italia cosa ha finanziato? I 45 milioni non erano per l'accelleratore del CERN? E poi un tunnel esiste, al CERN, e che la Gelmini in visita al centro non l'abbia visto è grave. Insomma Maria Stella, basta, non ci capisci molto della materia, evita di continuare a cercare di recuperare una gaffe immane con altre.
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