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Ya llegò el Verano...E' arrivata l'estate!

Post n°11 pubblicato il 21 Giugno 2010 da kuzco75
 

estate

                                     

                           Solstizio d’Estate

 

Intorno al 21 Giugno il Sole raggiunge lo Zenit, cioè il punto più alto sopra di noi. Il giorno così si spinge fino alla sua massima durata e la notte è la più corta dell’anno. In questo giorno inizia l’estate astronomica, mentre siamo nel pieno dell’estate agricola, il Solstizio d’Estate viene anche chiamato il giorno di Mezza Estate, mentre i celtici chiamavano questo giorno Litha dal nome di una antica Dea simile a Demetra/Cerere.

litha

Come il Solstizio d’Inverno e i due Equinozi, questa festa è un periodo di stasi, un momento in cui il Sole si trova in precario equilibrio e per qualche giorno sembra fermo sull’orizzonte e gli antichi svolgevano riti perché il Sole ricominciasse il suo ciclo infinito.

Il Solstizio d’Estate è un grande punto di passaggio della Ruota dell’Anno, si passa dalla fase crescente del Sole, periodo che va dal Solstizio d’Inverno al Solstizio d’Estate in cui il giorno cresce sulla notte, alla fase calante del Sole, periodo che va dal Solstizio d’Estate al Solstizio d’Inverno in cui la notte cresce sul giorno.

 

Nei miti nordici questo passaggio è rappresentato dall’eterna lotta tra il Re della Quercia, sovrano della parte crescente dell’anno, e il Re Agrifoglio, regnante della parte calante dell’anno. Lo scontro tra i due Re avviene durante i Solstizi, durante il Solstizio d’Estate il Re Quercia muore per lasciare posto al Re Agrifoglio, mentre durante il Solstizio d’Inverno il Re Agrifoglio perisce per far si che il Re Quercia possa Regnare. Quando uno dei sovrani muore va nel regno della Dea Arianrhood (ruota d’argento) per ritemprarsi in attesa della rinascita. Questa battaglia è comune in molte mitologie, esempi sono riportati nel “Ramo d’Oro” di Freazer, e nei libri di Robert Graves.

Anche in molte tradizioni Wiccan questo duello viene simbolicamente riproposto, infatti il mito del Re Agrifoglio e del Re Quercia è presente nella ritualistica Gradneriana e Alexandriana, come di molte altre tradizioni più tarde.

Molte sono le antiche credenze e usanze collegate al Solstizio d’Estate, una festa indubbiamente collegata alla fertilità dei campi, infatti ciò che era stato piantato in precedenza comincia a farsi visibile, la Terra è rigogliosa, molti frutti e ortaggi vengono raccolti e mangiati o venduti, per permettere il sostentamento della comunità. Questo si ribaltava nei riti e negli usi delle popolazioni, in alcuni paesi, come il Galles per esempio, c’erano e ci sono usanze legate alla fertilità della donna e dell’uomo o alla divinazione nei riguardi dell’amore.

Nella fase di cristianizzazione delle feste rurali al Solstizio d’Estate è stato sovrapposto la festa di San Giovanni, che è considerata una festa per la raccolta di molte erbe, tra cui l’iperico che è l’erba di San Giovanni, molte sono le tradizioni legate a questa festa, la più conosciuta è la raccolta della rugiada della notte tra il 23 e il 24 Giugno. La rugiada raccolta in questa notte avrebbe capacità taumaturgiche di ogni tipo e in magia è utilizzata per molti incanti. Altre sono le tradizioni, in parte dell’Italia viene messa all’aperto una brocca d’acqua con all’interno un chiaro d’uovo, in Lombardia viene chiamata la barchetta di San Giovanni, e al mattino del 24 si riprende la brocca e in base alla forma che ha assunto il chiaro d’uovo ne si traggono auspici per il proseguo dell’anno, specialmente in amore, in Brianza se la forma dell’uovo assomiglia ad una barca gli auspici sono ottimi.

Inutile dire che molte di queste tradizioni sono legate al mondo rurale e pagano, assorbite però dalle festività religiose cristiane senza però snaturarne le origini e il senso delle stesse.

Essendo il Solstizio d’Estate un punto di passaggio focale nell’anno agricolo e astronomico è e rimane una festa dedita alla fertilità, ma soprattutto all’introspezione, si dovrebbe analizzare il periodo percorso per poter nello sprint finale della Ruota dell’Anno porre in essere quegli aggiustamenti necessari per avere un ottimo “raccolto” nelle festività successive.(http://www.speculumdeorum.net)

 
 
 
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