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L’Eid, le rivoluzioni, i giovani e la politica

Post n°440 pubblicato il 07 Novembre 2011 da Fratus

Di  Dr. Gonzo alias Cristiano Tinazzi da: http://ildottorgonzo.wordpress.com/

Tunisi. Oggi la capitale è deserta. Tutti in famiglia a festeggiare. E’ la festa del sacrifico, l’Eid al-Adha. Ieri i supermercati erano pieni di gente che comprava da mangiare. E anche birra e vino, perchè in Tunisia a molti piace bere. Qui sono

effettivamente due i giorni di festa. In Libia invece è tutto chiuso dal 5 all’8. A Tripoli non rispondono neanche al telefono, mentre a Sirte difficilmente ci sarà molta gente a festeggiare, visto che la città è tipo Dresda dopo i bombardamenti inglesi del generale sir Arthur Travers Harris.

In Afghanistan un kamikaze si è fatto saltare a Balgham, dentro una moschea. Sette i morti, mentre in Iraq, del quale nessuno parla più, come se tutto fosse a posto, a Baghdad una serie di esplosioni ha provocato 8 morti e 26 feriti.

La Tunisia è l’unico paese che è riuscito a portare avanti senza grossi scossoni il suo cammino verso la democrazia. L’Egitto è in mano al potere militare, la Libia ha avuto migliaia di morti e 8 mesi di conflitto che l’hanno portata a un futuro incerto, in Siria si continua a sparare e morire.

“I giovani hanno fatto la rivoluzione ma ora non sanno cosa farci”, ha detto un intellettuale tunisino. Tunisi non è la Tunisia. Il profondo sud, le zone depresse, non sono neanche lontanamente paragonabili ai boulevard della capitale e alla bella vità dei quartieri chic. Già, che fare della rivoluzione? Il lavoro manca sempre e la sinistra è stata spiazzata dalla vittoria di Ennahda che, diciamolo, è il marxismo del ventunesimo secolo: è con il sociale infatti, che il partito ha conquistato il voto. Mentre la ‘gauche caviar’ viveva sugli allori delle battaglie passate, il movimento islamista si muoveva in tutte le banlieu e in ogni parte del paese per portare avanti e far conoscere il suo programma politico.

Il grosso dei ragazzi che popolano Tunisi sono di sinistra. Si dichiarano comunisti. Sono impegnati, ribelli e giovani. Un mix esplosivo. E’ bello vedere dei ragazzi impegnati, soprattutto quando come metro di paragone si ha la rincoglionita gioventù italiana.

Ma nonostante il paese abbia una lunga e consolidata tradizione comunista e sindacalista, il voto i partiti di sinistra, divisi e uno contro l’altro, non l’hanno canalizzato.

In ogni caso oggi è l’Eid. Oggi si mangia e si sta con i parenti. E’ festa.

Anche per chi ha tirato il grilletto sui 300 martiri di gennaio.

 
 
 
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