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Sinistra in fumo

Post n°340 pubblicato il 06 Agosto 2011 da adamsmith76
 

E mentre non si riesce a trovare tra gli opinion leaders qualcuno che lanci una campagna affinché i parlamentari vadano in ferie ( e magari tornando trovare i sigilli alla porta…) e anzi gli italiani sono ben lieti (!) che il Parlamento affronti la crisi lavorando anche ad agosto,  le iniziative demagogiche e alquanto stupide di governo, opposizione e parti sociali hanno raggiunto un numero ragguardevole. Poiché quasi nessuno pensi che siano proprio le manovre a spaventare i mercati sono tutti alla ricerca di come e dove trovare credito sufficiente per…continuare a sperperare denaro pubblico alla faccia dei cittadini ( per la verità pure soddisfatti…).

 

E siccome nessuno vuole tagliare la spesa ( non basta ridurre gli sprechi, occorre un ridimensionamento da parte dello Stato) se il Parlamento si riunisce per deliberare lo fa solo per aumentare ancora le tasse! Altre manovre socialiste oltre a quella appena varata dal governo che avrebbe dovuto “calmare” gli speculatori. Ovviamente qualcuno che parla di riforme c’è ma quando poi si entra nel merito delle questioni ci si accorge che si fondano sul nulla. Le riforme ci vogliono ma bisogna subito mettere in chiaro che non saranno a costo zero.

 

Aspettando ulteriori sacrifici ( che saranno anche questi totalmente inutili) che scaturiranno dal lavoro incessante del Parlamento…intanto si discute ancora sulla manovra socialista di Tremonti. Gli aumenti sui ticket sanitari sembrano odiosi ed ecco allora che un altro autorevole leader della sinistra, un tal Umberto Bossi, ha proposto di togliere la tassa sui ticket e metterla sul tabacco. Che Genio! Anche perché questa tassa colpirebbe proprio lui, incallito fumatore…Probabilmente non sarà costretto a chiedere l’elemosina ma tanto basta per metterlo “in competizione” con chi ha rinunciato a 60 euro di aumento al mese partendo da uno stipendio mensile in migliaia di euro in doppia cifra e non si capisce bene se con qualche auto blu in più o in meno….

 

Non ci sono state levate di scudi per questa proposta, anzi pare sia stata approvata da quasi tutti ( tutti ricchi ovviamente, politici, giornalisti…) : vuoi mettere la salute con un “vizio” che crea  problemi alla salute? Se tutti partissero dalle stesse condizioni il discorso potrebbe avere un senso ( non che sia per forza di cose condivisibile); peccato però che la spesa incide più sui poveri. È una strana mentalità quella della sinistra per cui c’è sempre qualcuno più uguale degli altriIl fumo fa male? Meglio smettere di fumare…se sei povero. E mentre almeno in teoria c’è una fascia di persone non abbienti che usufruisce dell’esenzione del ticket sanitario quindi un eventuale suo aumento non inciderebbe su queste persone, sulla benzina e sul fumo vengono colpite le persone più povere. Per la sinistra i vizi è giusto che ce li abbiano solo i ricchi, quindi niente indignazione, niente manifestazioni, niente piazze.

 

La prima riforma necessaria dovrebbe riguardare la Costituzione cioè imporre nella Costituzione il pareggio di bilancio; è un’ottima proposta  ( per cui si era tanto speso Luigi Einaudi) di uno sparuto gruppo di senatori capeggiato da Nicola Rossi. Passerà? Qualche dubbio ce l’avrei…come farebbe mai la sinistra ( che in Italia comprende maggioranza e opposizione)  a tartassare i poveri? Verrà mai il giorno in cui l’idea che le "tasse sono bellissime" svanirà come il fumo? Quello sì sarà il giorno della Liberazione!

 
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Ancora un erede!

Post n°339 pubblicato il 26 Luglio 2011 da adamsmith76
 

 

 

 

 

 

 
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La TAV, gli squadristi e lo stato di diritto

Post n°338 pubblicato il 25 Luglio 2011 da adamsmith76
 

Premesso che chi scrive non è favorevole alla realizzazione della TAV in Val di Susa ( opera statalista, spreco di denaro pubblico, nessun interesse da parte di privati) ma nel silenzio assordante degli indignati in servizio permanente ( vorrei sperare fossero in vacanza ma temo di no…) è arrivato il momento di chiamare le cose con il loro nome: le proteste che una parte del movimento NO TAV sta inscenando in Val di Susa sono azioni squadriste. Parassiti “rivoluzionari” figli di papà, squadristi di professione ( sarebbe anche ora che la magistratura indagasse su come e da chi vengono finanziati) da settimane assediano i cantieri, assaltano le cabine elettriche e non avendo rispetto per chi lavora, siano essi in divisa siano essi lavoratori del cantiere, li fa oggetto di lanci di pietre e di petardi. Il loro vittimismo, spalleggiato da siti “resistenti”, è figlio della loro stessa violenza. Squadristi vigliacchi con il volto coperto e che si fanno scudo anche di bambini nell’impotenza dello stato di diritto.

Ciò che stupisce infatti è l’incapacità di isolare questi violenti probabilmente perché  godono, volontariamente ed involontariamente, di tanti appoggi. Per esempio non si capisce il perché quella parte del movimento NO TAV insediatosi in maniera permanente nei pressi del cantiere non solo non prenda categoricamente le distanze da questi squadristi ma soprattutto non smetta di organizzare manifestazioni sapendo bene che vedrebbero l’infiltrazione dei violenti. Chi ha intenzione di manifestare pacificamente e che non vuole che la protesta degeneri ogni volta in guerriglia avrebbe tutto l’interesse a sospendere momentaneamente queste manifestazioni e fare in modo di isolare i violenti. Invece no..anzi a dare manforte a queste manifestazioni sono arrivati altri nemici della libertà come i movimenti del G8 di Genova ( se questi sono la speranza…meglio perderla) e perfino un ex terrorista di Prima Linea.

A tutti questi “democratici” che danno lezione di democrazia a destra e a manca e che difendono ( a modo loro…) la Costituzione basterebbe mandare un bambino di 5° elementare per spiegar loro come in una democrazia le decisioni prese dal Parlamento diventano legge ( ahimè) e che le forze dell’ordine sono lì per far rispettare la legge e non per proteggere i tangentisti. La Costituzione che loro difendono consente di appellarsi in ogni sede fino alla Corte Costituzionale. Se la legge non è anticostituzionale ed un cittadino legittimamente non vuole accettarla può manifestare cercando di non ledere la libertà degli altri ( per esempio evitando di bloccare le strade). In casi estremi esiste la disobbedienza civile: si occupa il cantiere pacificamente e ci si fa condannare. Henry David Thoreau, che spesso questi “democratici” citano ma che probabilmente mai hanno letto ne è un esempio.

Non a caso Gandhi che invece lo aveva letto e compreso ne sintetizza il pensiero in questo modo: «Ogni violazione di una legge comporta una punizione. Una legge non diviene ingiusta semplicemente perché io lo affermo, tuttavia a mio parere essa rimane ingiusta. Lo Stato ha il diritto di applicarla finché è contemplata nei codici, io devo resistere a essa in modo non violento. E lo faccio violando la legge e sottomettendomi pacificamente all’arresto e all’imprigionamento».

Parlare agli squadristi di nonviolenza, di rispetto della libertà degli altri e di rispetto dei lavoratori è tempo perso. Temo lo sia anche per gli attivisti “democratici”…

 
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Un nuovo Rinascimento?

Post n°337 pubblicato il 19 Luglio 2011 da adamsmith76
 

Da quando ha iniziato il mestiere di "rottamatore" il sindaco di Firenze Matteo Renzi pare non fermarsi più: non basta mandare a casa una classe politica diventata ormai sempre più autoreferenziale per risollevare le sorti del paese ma la "rottamazione" deve coinvolgere ogni aspetto della società  a cominciare dal sindacato vero cancro e palla al piede per ogni possibile sviluppo e per la creazione di nuovi posti di lavoro fino ad arrivare ai lavoratori stessi o meglio a quei (pochi)  lavoratori ipergarantiti che hanno poca voglia di lavorare. Ci ha tenuto a precisarlo lo stesso Renzi dopo la sua intervista "shock" apparsa su Sport Week in cui paragonava i dipendenti comunali della sua città a Fantozzi, anzi «chiamarli Fantozzi sarebbe far loro un complimento»! «La stragrande maggioranza dei dipendenti del Comune di Firenze lavora molto bene - ha tenuto a precisare il sindaco - e anche per questo trovo ingiusto che pochi gettino un’ombra negativa su tutti gli altri. E' giusto fare distinzioni tra chi lavora bene, la maggioranza, e chi fa il furbo»  «Io - ha proseguito - ho solo detto che a me dà fastidio vedere, 10 minuti prima delle 14, la fila di 20 dipendenti che stanno in coda ad aspettare per strisciare il cartellino e andare a casa, come se ci fosse una corsa finale per andare via».

In realtà l'attacco di Renzi era rivolto al sindacato: «Ecco: vuole sapere qual è l'organizzazione più lontana dalla mia generazione? I sindacati. Più di un iscritto su due è in pensione mentre noi, se va bene, ci andremo a 70 anni. E hanno giri d'affari miliardari». Non c'è dubbio che il sindaco abbia messo il dito nella piaga se è vero che parte del sindacato non ha preso bene l'intervista. E se non si conoscesse la storia di questo paese parrebbe davvero strano che lo sperpero di tanto denaro pubblico ( più della famosa "casta politica"!) non generi alcuna indignazione....Ma si sa che gli IISP ( indignati in servizio permanente) si indignano a senso alterno: il loro "nemico" ( da "buona tradizione" si cercano sempre un nemico da combattere...) non è il sindacato quindi "nessuno tocchi i sindacati ". Di tagli alle spese sindacali non parla nessuno.... ce ne faremo una ragione.

Non c'è dubbio che le posizioni ( queste ed altre) di Renzi rappresentano una rottura con lo stantio conformismo di sinistra; in un quadro politico tutt'altro che confortante si tratta quindi di una piacevole novità in grado di catalizzare l'interesse di quei cittadini che da tempo si sono stancati della politica. Se la sinistra fosse quella di Renzi ci sarebbe già l'alternativa a questo governo senza bisogno di terzi e quarti poli.... In tutta onesta temo che non sia così. Renzi rappresenta una specie di battitore libero in un panorama sconsolante: da una parte c'è una sinistra riformista che essendo troppo legata al passato risulta non credibile agli occhi dell'elettore moderato, dall'altra gli epigoni ( Vendola ne è il massimo rappresentante) di una sinistra massimalista e populista che si sperava si fosse ridimensionata con la caduta del Muro di Berlino.

In attesa che si materializzi un nuovo Rinascimento ( che non potrebbe ripartire che da Firenze) a  rimetterci sarà il paese...

 
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Ģ Nel lungo periodo saremo tutti mortiģ

Post n°336 pubblicato il 11 Luglio 2011 da adamsmith76
 

«Ma questo lungo periodo è una guida ingannatrice negli affari correnti. Nel lungo periodo saremo tutti morti». Così John Maynard Keynes  replicava a chiunque mettesse in dubbio l'efficacia della sua ricetta economica basata sull'intervento dello Stato e atta a stimolare la domanda con maggiore spesa pubblica specialmente nei periodi di crisi. Risposta irresponsabile prima ancora che profetica da parte del maggior economista di riferimento a cavallo delle due guerre mondiali. Sarebbe già un grande risultato se oggi, alla luce della grave crisi che sta investendo l'area euro ( e non solo visto che le politiche keynesiane messe in atto dall'amministrazione Obama hanno di fatto sancito il default tecnico degli Stati Uniti!) con le economie degli stati maggiormente indebitati sotto la pressione speculativa dei mercati, si ammettesse la fallacia della dottrina keynesiana; invece a sentire il premio Nobel per l'economia Paul Krugman ci vorrebbe un maggiore stimolo, un maggiore indebitamento! «Similia similibus curantur»  sosteneva Samuel  Hahnemann   padre dell'omeopatia. Curare il male con lo stesso male, in attesa di una qualche riprova scientifica in medicina, non sembrerebbe una valida ricetta per l'economia ( l'esperienza quantomeno non aiuta...) anche perché se in America hanno Krugman in Italia abbiamo un certo Scilipoti...

Forse piuttosto che prendersela con gli speculatori ( come prendersela con il termometro in presenza di febbre!) sarebbe il caso di puntare sulle liberalizzazioni accompagnate da un taglio deciso della spesa pubblica. Certo le condizioni non sono tra le più favorevoli specialmente dopo l'ubriacatura statalista post referendaria  sull'acqua "pubblica": ci troviamo di fronte un paese che, formatosi nella scuola di stato,  per la maggioranza rifiuta qualsiasi politica liberale. Purtroppo i demagoghi e i populisti di ogni colore avranno sempre vita facile e le ricette keynesiane rappresentano il grimaldello che consente loro di crearsi un vasto consenso popolare e clientelistico. Più Stato significa anche più corruzione e la soluzione non sono le sfilate degli indignati in servizio permanente e dei moralisti della prima ora sulle piazze bensì togliere potere decisionale alla politica e consentire quindi di liberare le risorse di cui è ricco il paese; un ricambio generazionale non solo politico ma anche imprenditoriale per far si che il Paese non resti sempre in mano ai soliti noti. Piuttosto che aspettare  di morire vediamo di far durare un po' di più questo «lungo periodo» facendo quelle opportune riforme che non saranno a costo zero ma che almeno consentiranno alle future generazioni di continuare a vivere nel benessere.

 
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