POESIA, Anima mia...

Poesia...pittura...Sogni.

Creato da mizomarea il 08/10/2009

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« Capitolo due. Racconto 3...PENSIERO:::: »

Inedito. Cap. 4. Parti dall'inizio.diritti riservati.

Post n°36 pubblicato il 27 Ottobre 2009 da mizomarea
 

 

CAPITOLO 4. iL CAOS.



Cris non riusciva a trattenere le lacrime mentre sola, in bagno, provava in qualche modo a dare un senso a quello che le era successo...il caso, il fato, Dio … chissà … ma soprattutto perchè proprio a lei. LEI.


L'acqua scorreva come un ruscello ,lo stesso dove amava nuotare, lo stesso che sognava quando si sentiva stanca … l'acqua scorreva e lei aveva deciso che quella sarebbe stata la sua ultima sera.



Illuminata da una luce viva, argentata la sua superficie... liscia e sottile si specchiava nello stagno degli occhi... fremeva, non era poi così certa..poi...si lasciò cadere, un attimo che sembrò eterno...un urlo soffocato... un gemito immobile... la lama aveva fatto ciò per cui era stata chiamata...lacerato, ferito a morte...sangue, ormai nessun ricordo.



La musica suonava... la solitudine era più di compagnia di qualsiasi altro amico... la roba cuoceva l'odore si disperdeva nella stanza... e Marie rideva come una pazza pensando che nulla aveva senso in questo mondo...che tutto rincorre il tempo, ma niente riesce ad afferrarlo a fissarlo... a renderlo eterno...tutto finiva e questo lo trovava tremendamente buffo...

e tra poco si sarebbe fatta....stra fatta e ne era lieta come un cane prima della cena quando ha già percepito l'odore dolce nell'aria...e sbava. SBAVA!

Quante domande si era fatta...quanto si era tormentata, perchè?

Per cosa? Lui se ne era andato con un'altra, prima però, aveva preteso fedeltà...l'aveva voluta pulita...legata.... disintossicata...e puttana come lei non era se non per amore. LEI LO AMAAVA. L'altra, si l'altra, nei pensieri un sogghigno....l'altra... bionda perfetta ri-Fatta... TROIA... una donnacome tante non certo come lei. Tossica... tossica... ma al di là del tempo al di là dell' ovvio. PERCHE' ? LUI era stato suo...solo suo, la amava, allora come poteva adesso amare un'altra?? L'amore è forse la passione di un attimo, l'amore si può riciclare come fosse plastica senza doverlo mettere in un recipiente apposito?? No lei non lo credeva...era delusa... ma ora basta... SI FECE.


Vagò per circa tre ore... vogliosa si sentiva tra la vita e la morte...forse aveva esagerato... ma non gliene importava....niente le importava erano 2 mesi che non andava più neanche a lavoro. Aveva soldi sufficienti almeno per altri 2 anni... se non fosse morta o se qualcuno non l'avesse svegliata...amata capita...sognata...baciata...come si bacia un angelo senza il corpo...con un soffio... senza volere quello che avevano sempre voluto da lei. Quant'era bella Marie. Ma avrebbe potuto amare ancora Marie?? Ma che domande?? Vagava tra sogno e realtà e tutto le sembrò chiaro... PARTIRO'...si disse, e se lo ricordo al risveglio...fece una borsa approssimata passo in banca... si fece ancora... prenotò un volo su internet...si fece... pienò la vasca dove le sembrò di annegare... .

Erano le 7.00 di un giorno qualunque...un qualunque giorno del cazzo ma lei...decise di andarsene per sempre.


Dopo 12 ore di volo...arrivò.

Scese da l'aereo, le gambe le tremavano... per il calo, certo,ma anche per l'emozione...decise di andare subito in albergo, le 50 ore successive sarebbero state dure da superare.

Si chiuse in stanza, un bell' alberghetto... era sul lago Atitlan in Guatemala.

Al secondo giorno lontana da cibo, tra spasmi mostruosi... e pensieri di morte tutto le sembrò passare, lentamente si sentiva meglio, non vedeva l'ora di uscire fuori. Nell' alba del giorno successivo i suoi occhi videro il sole... il suo cuore sentì il vento correre... dinnanzi a lei si stendeva il lago, come un amante il più bello... come il suo ex fidanzato quando giocava a farsi amare da lei facendo finta di essere privo di sensi. Decise che si sarebbe tuffata, corse fino alla riva e si buttò urlando al cielo la sua ritrovata libertà.

I giorni passavano el la sua mente era sempre più pura, ogni negativa visione stava abbandonando la sua anima, ne era felice.

Tornò all'albergo, ordinò la cena che gustò ammirando la luna risplendere ai piedi del più grande dei tre vulcani che dominavano quello spazio, pensò... andrò sulla cima di quel vulcano... andrò dove il mondo si dispone sotto un altro punto di vista. Andò a dormire presto, quella sera.






Ma cosa ci fai qui??

Mi scovarono dopo alcune ore... mi ero nascosto, perchè niente mi piaceva di quella

famiglia niente. Perchè mi avevano adottato. Perchè mi avevano voluto con loro

se poi non riuscivano a capirmi a parlere con me... perchè dovevo essere picchiato come quando ero con il mio vero padre...il caso...il fato...la sfiga ...il caos...era dentro di me.

Ma cosa xci fai qui???

La colpì forte in volto... con un bastone...ero nella legnaia, cosa facile, caddè a terra schizzò sangue ovunque...la calpestai...e corsi via lontano...lontano... senza guardare più... lui urlava BASTARDO!!!!!!!!!!!!!

Ma il bastardo era lui, lei una stronza succhiacazzi...ed io ero LIBERO:::

Erano le 7.00... ero libero...ero ormai lontano.

Dopo 1 ora caddì a terra mi addormentai,credo, sotto un ponte... Parigi.

Mi chiamavo Faost e sarei diventato grande.



C'era ancora spazio nella sala, le luci i colori ed i suoni mi riportavano a ricordi ancestrali, non consapevoli, di vite passate tra danze...corpi...fuochi...occhi tribali. C'era ancora spazio, ma l'aria, l'ARIA, era pregna ormai dell'acro odore dei sogni. Mi distesi all'ombra di una colonna, smisi di pensare e dopo pochi attimi mi trovai là..insieme a loro tra sguardi corpi nudi...SGUARDI ed anime danzanti di un tempo che fu..il mio tempo, manifestazione più viva che mai nel mio cuore e da lì prendevamo il ritmo il ritmo della terra e dei fratelli suoi elementi, i miei SENSI.Le nostre mani si unirono ed era come se fopsse stato sempre così...i corpi si unirono e la danza si protrasse fino al CIELO e poi giù... fino al centro della terra...le voci avevano la cadenza dell'AMORE. L'amore...ormai aveva il nostro corpo.

Erano le 7.00 di ungiorno qualunque un qualsiasi giorno...ed il CIELO

si tinse di ocra...di rosso...e la luce si rivelò alla notte...il giorno.

I nostri corpi amati si addormentarono, la sua pelle...la loro pelle... brillava insaporita da liquori di una notte. La sua pelle era la mia, ancora riuscivo a sentirla...liscia ed eterna come il mare... come una superficie ghiacciata...dal calore del fuoco. Buona notte MAYU chissà dove ci sveglieremo.





Scrissi tutta la notte... ed il giorno seguente, dovevo terminare l'articolo prima che il capo mi facesse notare che il tempo trascorso si avvicinava al ridicolo.

Scrissi dei due amanti, perduti e ritrovati esanime lungo le rive del fiume...che continuava a scorrere indifferente. Scrissi del bar... dei conoscenti ( senza citare Mayu, come mi aveva chiesto...) e della possibilità che un pazzo omicida li avesse avvicinati, per poi chissà come portarli alla morte. Scrissi della possibilità che un amore come il loro...in un mondo pieno di cattiveria... ed orrori potesse avere deciso di volare via insieme lontano verso mondi a noi sconosciuti...scrissi di un suicidio.

Ma cosa stavo facendo... era il caso che dominava la vita... era il caos penetrato nel mio essere che non mi lasciava certezze... stavo scrivendo un mucchio di cazzate.

Erano le 7.00 di un giorno qualunque un qualsiasi giorno...dove il sole nn si stancava di nascere, ancora. Decisi di sistemare la montagna di vestiti che ormai si stendevano per metri e salivano in alto ...dando l'impressione di poter esplodere da un momento all'altro. Mi sarei sentito meglio... e forse il caos si sarebbe attenuato tra le braccia di un ordine costruito.

Suonò il campanello.

Frau ?!

Salve! Esordì.

Salve... risposi.

Come ha fatto a trovarmi? Mi sta seguendo?

Mi fa entrare...un attimo?

Prego, ma risponda alle mie domande o può andarsene immediatamnete.

Lo farò!

La seguo! La seguo ...ed il motivo è semplice, lei sa più di quanto crede a proposito del triste evento accorso in città!

Io?!!? Ma cosa sta dicendo... riesco a fatica a scrivere quel poco che credo di aver capito?

Lei non ricorda. Faost, lei vaga nel caos... e questo caos è dato da una rimozione, presumibilmente di un qualcosa che non vuole accettare o non vuol vedere.

E' in pericolo... ho visto una donna...scendere da una mercedes blu notte, l'ho vista mentre la spiava... più di una volta.

Quella donna... se la ricorda??

Chi?? La donna ?? No non credo di averla mai vista... non vedo come potrei ricordarmi di lei?!

Mi passò unafoto, tirata fuori dalla tasca della giacca...una bella giacca.

Appena posai gli occhi su di lei...uno strano sentimento pervase i miei sensi... chi era? Dove l'avevo incontrata... adesso nella kia mente era chiaro che LEI non era un asconosciuta, ma non riuscivo ad andare oltre.

Iniziai a fidarmi di quell'uomo venuto da nulla... e gli chiesi di continuare.

Caro faost... la tua vita è trasposta ad eventi passati... ad un tuo agire lontano nel tempo che si ripropone oggi, come ieri, ma tu non riesci a vedere. Un brivido mi attraversò la schiena... dovevo forse perdermi in quelle fantasie?? Dovevo, forse, credere che in un'altra MIA vita avevo conosciuto quella donna... e forse quei ragazzi...e ancora Frau??

Ebbi una visione...la prima della mia vita:

Una danza....mille colori... fuoco pelle urla... silenzi... AMORE...

gli occhi... gli occhi di quella donna erano là di fronte a me... brillanti come stelle dentro al mare.

Mi risvegliai... ed ero rimasto solo.

Un biglietto giaceva sul tavolo... lo presi.

Il tempo fugge... ed il caso è mutevole... noi siamo una moltitudine.

Cerca dentro di te le risposte... conosci le domande!

Non temere, ma sii pronto al verificarsi degli eventi, sii pronto a rintracciarli là dove sono già accaduti.

Buona sera. F'.


Decisi di meditare... forse sarei tornato a quel fuoco.

 
 
 
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