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L'ERRORE...secondo capitolo

Post n°333 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da lastregaliena

Gianna tornando a casa dalla cerimonia nuziale, portava oltre alla bomboniera un peso alla gola indicibile,aveva respinto le lacrime mille volte nell'arco della giornata.Lei sapeva che a nulla sarebbero servite ,però il meccanismo che le produce non voleva arrestarsi e con molta fatica invece di farle defluire dagli occhi le bloccava tra l'esofago e la trachea...era una  maga in questo....una strega come spesso la chiamavano...già... in molti la consideravano una piccola streghetta aliena...

Aveva una visione della vita tutta sua,il rancore ,l'odio e la malvagità che intrinseca in ogni essere umano parevano essere emozioni temporanee ,se pur qualche volta per nani secondi avevano attraversato la sua anima.Aveva da sempre osservato la vita con spirito ottimista, risolutrice e mostrava emozioni pure ,ma non si sentiva più pura da tantissimo tempo...  

Il cantante del piccolo complessino noleggiato al matrimonio tra un classico e una hit del momento sfoderava successi italiani,lei anche in campo musicale era fuori dal pianeta,amava  distinguere bene in due categorie:

... la musica per tutti e la musica per lei.

Le canzoni della nostra bandiera tricolore le ascoltava rarissimamente e selezionava gli artisti secondo lei meritevoli di ascolto ,tra questi pochi privilegiati il suonatore alla cerimonia  ne aveva storpiato si uno ma emulato alla perfezione su parecchi momenti mentre tutti gli invitati mangiavano disordinatamente le pietanze stabilite:

"Che anche se non valgo niente perlomeno a te
Ti permetto di sognare
E se hai voglia, di lasciarti camminare
Scusa, sai, non ti vorrei mai disturbare
Ma vuoi dirmi come questo può finire?"

W gli sposi ...urlvano i commensali e distogliendosi dal ritratto visivo che aveva fotografato e impresso a fuoco nel cuore del luglio passato da quasi due mesi lei ,voleva solo tornarsene a casa ,non che non era contenta della nuova coppia formatasi ma aveva già pranzato in auto, in chiesa e fin dall'entrata nella sala del ristorante . Il menu' era veleno tossico e fiele regalato e distribuiti a porzioni da suo marito Steven e dai cari genitori  che si sputtavano gratis anche in questa circostanza sotto i volti divertiti dei partecipanti. Lei era stanca ,i piedi avvolti in sandali con tacchi alti impreziositi da svaroski sembravano anestetizzarle il dolore che sentiva dentro , l'abito cangiante e vaporoso nonostante avesse un po' di coda non riusciva a spazzare oltre ad aghi di pino pietruzzole e molta polvere, la tristezza che albelgava dentro di lei da tempo.

Sorrideva sulla sorpresa ( una delle tante) regalate agli sposi,il "saxsofonoman sparaspose" che si atteggiava alla grande ,il luogo dove viveva lei ce ne erano molti di questi personaggi ,esaltati ed elogiati dai suoi compaesani e schifati e nauseati da lei ,in fondo le aliene creature volanti sulla scopa anche se laureate col massimo dei voti non amavano mettere all'uscio della porta il marchio Doctor prima del cognome e nome...cose da esibizionisti,l'esempio più calzante lo si vedeva del suo carattere semplice per citarne una: dalla ricorrenza della visita al cimitero nella giornata dei defunti.

E' usanza (perchè così si deve definire visto ciò che accade puntualmente ogni anno) che tale evento che a suo avviso non lo è per niente,in quanto non ci si ricorda della visita o della preghiera solo in quel giorno e non lì non su un marmo bianco...mettersi il vestito migliore, comprare il cd della musica regionale o gustare le frittelline o gelatini e leccornie varie offerte a prezzo non modico fuori al tempio sacro di chi riposa in pace ( o dovrebbe farlo...anche qui si aprirebbe per lei un librone esagerato...). Dalle sue parti si fa la corsa ad accalappiarsi l'abito più alla moda e costoso per sfoggiarlo nelllo "struscio" dei vialetti del cimitero...fantascienza? no!!! REALTA' !!!    

Signora gradisce un'altro sorbetto al limone ?giratosi Gianna vide un'enorme mano bianca porgerle per la terza volta la coppetta di tale divisorio tra carne e pesce e come un'automa accettò con un lieve sorriso e acceno di gratitudine al cameriere che proponeva senza successo appena il bis agli invitati dei tavoli adiacenti il suo.

Stesso discorso dei sandali , lei provava a cercare antidolorifici ...voleva congelare col sorbetto il nodo che non scendeva allo stomaco ne si esternava dagli occhi,pensava alle parole di Patrik:

Sei raffreddata? lui spesso anche se non era con lei si accorgeva dal tono di voce e dall'umore fin troppo palesamente e maldestramente nascosto, che era nero , uggioso e che si mentiva spudoratamente:

Che dici? io piangere? noooooooooooooo!!! piuttosto come stai? lei interrompeva con fare interessato e inconfutabile di chi pone uno stop alla sua vita privata.

La risposta spesso era: ci difendiamo ma ...e si faceva l'elenco dell'intera famiglia con i vari acciacchi e problemi finanziari dove Gianna pur dispiacendosi non poteva fare altro che prestargli una spalla "amica" ...

Lei sentiva che Patrik la spiava mentre in corsetti , merletti trasparenze e pizzi era Femmina ,avvertiva i grossi ginocchi sfiorarle le gambe e sguardi penetrarla a fondo, sapeva che tra una goccia di the e una ripassatina all'agenda c'era la sua mano che gli indicava a fin di bene quale strada proseguire...aveva momentaneamente fatto cessare ciò perchè la vitalità da 28 giorni esaurita la stava sciacciando con un punto di non ritorno.

Troppi errori , troppe regole della Tata affisse e non rispettate nella sua esistenza facevano peso nel suo cuore,avrebbe voluto solo scomparire...sapeva che se Mario ci riusciva potevo farlo anche lei.

Quest'ultimo lei mentre per la terza volta metteva sulle papille gustative il gusto fresco del limone ,lo esaminava dall'alto nella sua mente, perchè l'ultimo ricordo olfattivo e tattile nonche'visivo era all'impiedi fuori al deposito dello sma tra la sua moto e la sua  macchina ,stritolata da lui che guardandola e premendola con le mani dello sguardo con agilità e precisione le diceva:  

Grazie...Grazie di tutto...

In quell'occasione lei davvero volava, non era più sul manto stradale e riprese contatto col suolo solo quando un occhiolino furbetto e un brum brum si facevano sempre più distanti mentre al bivio uno tornava a destra per distanza di 20 minuti alla sua vita e l'altra svoltava a sinistra per altrettanti 20 minuti alla sua...  

W gli sposi bacio bacio bacio...e ancora una volta... bicchiere vuoto ...

continua...

 

 
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