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LA VIPERA - PAOLA: L'AGO DELLA BILANCIA

Post n°154 pubblicato il 18 Novembre 2010 da chevipera29
Foto di chevipera29

di Alga Madìa -

 

Erano altri tempi, ma ci hanno evidentemente segnato. Era quando, negli anni ’80, la città contava circa 60.000 abitanti, quando la disoccupazione toccava il 4%, quando le donne assaporavano e cominciavano a capire cosa fosse la liberalizzazione sessuale. Quando le più audaci avevano da tempo bruciato i reggiseno mentre altre erano contente di acquistare il primo. Era quando i ragazzi cominciavano ad avere qualche piccola esperienza di tipo sessuale, ma avevano già imparato a raccontarne a decine. Era allora che cominciarono a far finta di scegliere, di sceglierci fra le più, come dire, appetibili (?). Pieno centro, mattina di sole e nubi che si scambiano il posto, e quei ragazzi sono ancora lì. Qualche anno di più, diversi di più. 30 circa. Dicono, per una donna è tutto diverso, più facile, per una bella donna quantomeno lo è sicuramente. Non ci ho mai creduto, le donne belle corrono molti più rischi mentre più sono brutte e più sono pericolose, alcune perfide come la strega di Biancaneve. Ma si scherza e quindi il discorso va, come si dice, in caciara. Ricordano e raccontano che, nel loro fantasticare storie di ordinarie passioni, avevano posto un limite entro cui una donna poteva essere “scelta”, fuori dal quale sarebbe rimasta a fare tappezzeria – come si diceva allora – e non l’avrebbero degnata di uno sguardo neanche per una serata hot. Una serata usa e getta. Proprio quello che lamentano alcune di noi fra le più disperate. Questo parametro di giudizio era netto, segnato da una ragazza di media bellezza, non bellissima, graziosa forse, non brutta. Lei, che chiameremo Paola,  nell’immaginario comune a tanti di loro era l’ago della bilancia. Loro giocavano così, si davano un tono, ma in fondo questo parametro divenne quasi una regola che forse hanno tramandato ai loro figli, oggi 15enni. Scoprono le carte e oggi il gioco è comprensibile anche a noi. Basta star lì ad arrovellarci il fegato se un uomo non ci guarda, un altro sparisce la mattina dopo, uno nasconde di avere moglie e 5 figli. Serve solo trovare una fotografia dell’allora signorina Paola, metterci davanti ad uno specchio (togliendo quel foglio di compensato che ci fa sempre credere super belle, super sexy o super bombe), consultare un giudice esterno, ed ascoltare la sentenza. Se saremo meglio di Paola, avremo qualche chance di ottenere un discreto risultato e qualche apprezzamento più – addirittura! - una serata di turbolenta passione (bah!), altrimenti, non continuiamo a prendercela con loro: anche i più giocherelloni, in fondo, hanno gli occhi!

chevipera@libero.

 

 
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