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HO DETTO AMATO, NEPPURE ME NE SON RESO CONTO.

Post n°11 pubblicato il 16 Settembre 2012 da Desperation4

La mia schiena era bloccata sul muro mentre lui mi baciava con ardente forza. Sentivo le sue mani su tutto il mio corpo, carezze, pizzicotti, strette forti, tutto per farmi eccitare. Non serviva a niente. A me bastava guardare quel ragazzo per eccitarmi. Emanava sesso. Qualsiasi movimento o parola a me faceva esplodere un fuoco dentro che non riuscivo a spegnere. La sua lingua era vogliosa di scoprire ogni angolo della mia bocca, scavava a fondo, faceva l'amore con la mia lingua. Poi si spostava e mi leccava le labbra. Mi baciava le guance, saliva agl'occhi e poi scendeva verso il collo. I suoi baci mi facevano impazzire. Quella lingua sembrava esperta anche se sapevo bene che non aveva baciato più di una persona prima di me. La sua corsa non si placcava. Quella punta bagnata aveva percorso tutto il mio collo crenadomi brividi, poi continuato lungo il petto e si era soffermata sui capezzoli. Li leccava, li succhiava. Una mano giocava con il capezzolo momentaneamente escluso ma era ugualemnte eccitante. E poi di nuovo in viaggio verso il sud. Lungo le costole, l'ombelico ed il cazzo. Leccava delicatamente il tronco, poi sempre più verso la cappella e poi di nuovo il tronco. Dall'alto vedevo questo ragazzo inginocchiato a terra. I suoi capelli neri molto corti e quella sua testa di una forma perfetta. La lingua mi solleticava le palle ma ancora non sembrava aver raggiunto la sua meta. Le sue mani mi accarezzavano e stringevano alternando il dolce al violento. Ed ora la sua testa stava scomparendo tra le mie gambe. La lingua aveva raggiunto il suo obiettivo. Sentivo il buco del mio culo bagnarsi, rilassarsi ed iniziare a godore. Con un gesto sicuro mi mise una gamba sopra la sua spalla mentre continuava la limonata con il mio buchetto. Sembrava piacergli e sembrava piacere anche a me. Stavo in piedi contro quel muro. La mia schiena si stava graffiando ma non me ne importava. Faceva parte del tutto. La mia gamba accarezzava quella schiena liscia, abbronzata e per me perfetta. E lui mi stava facendo godere da matti cn quella sua lingua vorace. La sua barba pizzicava tra le mie chiappe ma il vigore con cui mi stava leccando mi stava facendo impazzire. Gli tenevo la testa affinchè lui andasse sempre più a fondo. Inizio ad infilarmi anche due dita e io cominciai lentamente ad ansimare di piacere. 

Quando si rialzò mi bacio cn la stessa passione con cui baciava il mio culo. Era ingordo e voglioso. Le sue mani curiose non smettevano di scoprire il mio corpo. Il suo cazzo era duro come il mio e si strofinavano l'uno con l'altro. Lo guardai in quei suoi occhi castani con sfumature gialle ed intrapresi lo stesso suo viaggio con la lingua. Adoravo il sapore salato della sua pelle. Quel busto tonico ma non muscoloso, il pelo nero, i capezzoli scuri e morbidi se non stimolati e quella striscetta di peli che ti conduceva all'ambito tesoro.
Il suo uccello era duro. Non era abituato a queste situazioni "sconvenienti" e tutto ciò lo eccitava fuori misura. Aveva un tronco leggermente curvato verso l'alto, bianco latte in contrasto con il resto del corpo che era abbronzato da vero ragazzo di origini meridionali, e la sua cappella era perfetta. Rosa, tonda ed invitante. Aveveva pelo nero perchè non gli piaceva depilarsi il cazzo. E a me piaceva. Piaceva leccargli lentamente tutta la lunghezza del suo pisello, baciargli dolcemente la cappella e bagnargliela con la punta della lingua. Leccare la fessuretta da dove poi uscirà il suo godimento liquido e poi me lo infilai tutto in gola. Lo volevo tutto dentro di me e succhiavo, succhiavo. Mi stavano lacrimando anche gli occhi da quanta foga c stavo mettendo. E a lui piaceva. Forse non glielo avevano mai succhiato così bene. Gli massaggiavo le palle con la mano e lui non sapeva più che fare. Era in estasi. Stava in piedi davanti a me inginocchiato e riusciva solo ad ansimare.

Quando mi rialzai, ripresi la mia posizione. Schiena contro il muro. Occhi negli occhi. Eravamo alti uguali. C baciavamo. Stringiavamo l'uno all'altro. Gli leccai l'orecchio e poi gli sussurrai: "Ora scopami". Lui impazzì.  Rapidamente mi sollevò entrambe le gambe, che io cinsi intorno alla sua schiena. La mia schienta invece stava sempre più prepotentemente contro quel muro che oramai era diventato caldo. Sentivo il suo cazzo strofinarmi e premere contro il mio buco. Poi riuscì ad entrare ed io iniziai a godere. Desideravo troppo esser sbattuto da lui. Mi faceva sentire desiderato. I suoi colpi diventavano sempre più sicuri e decisi. Adoravo la sua forza, non credevo ne avesse cosi tanta sulle braccia e sul cazzo. Faceva calcio e palestra ma non dava l'idea di uno muscoloso. Continuavo a leccarlo, la sua pelle era sempre piu salata. Aveva la fronte imperlata di sudore. Sentivo le gocce che scendevano anche lungo la sua nuca dove io mi tenevo a braccia incrociate. I nostri petti bagnati si trofinavano tra loro e il suo cazzo stava aprendo il mio culo facendo salire in me un'eccitazione violenta.

Scesi da lui e lo spinsi a sedersi su una sedia. Mi misi a cavalcioni su di lui e mi ficcai il su cazzo duro e bagnato nel culo e iniziai a cavalcarlo. Saltavo senza sosta, ero voglioso, volevo quel cazzo, volevo quel piacere, volevo lui. Lo guardavo negli occhi mentre desideravo farlo godere. Lui mi stringeva le natiche seguendo il movineto del mio corpo. La sua bocca chiedeva baci, i suoi occhi esprimevano estasi ed i nostri corpi erano completamente sudati. Spinsi la sua testa contro i miei capezzoli e lui capi subito che andavano leccati. Gli baciavo i capelli mentre lui faceva ciò che avevo tacitamente richiesto.
Il mio cazzo si stava strofinando con vigore sui suoi dolci addominali e mi mancava poco per venire.
Distolsi la sua attenzione dai miei capezzoli, con una mano gli tenevo il collo mentre lo baciavo come forse non avevo mai baciato nessuno prima. Poi un fiume di sborra calda inizio a scorrere da dentro il mio cazzo, fino a sfociare sul suo addome. Le sue mani adesso premevano la mia testa contro la sua e la sua lingua non smetteva di amare la mia, come il suo cazzo non smetteva di scoparmi. Ero stravolto e felice, mi faceva ancora godere. Gli leccavo l'orecchio e sussurravo il suo nome, solo il suo nome, nulla di più. Mi piaceva il suono che aveva nella mia bocca, in quel moemnto, nel suo orecchio.
Poi la sua mano destra impiantò le unghie sulla mia schiena. La sua bocca si aprì in un gemito più forte e la sua mano sinistra estrasse il suo fallo perfetto dal mio culo che iniziò subito a schizzare calore liquido su tutto il mio culo. Sentivo i rivoletti caldi scorrermi lungo le cosce. Ora eravamo entrambi bagnati di sborra, di sudore, di voglie represse finalmente soddisfatte, di saliva e di baci.

Sapevo già che sarebbe successo solo quella volta e poi tutto sarebbe caduto nella più tranquilla quotidianità, nell'ignoranza della gente sulla nostra storia, nelle supposizioni guardandoci ma mai confermate e nel rapporto d'amicizia fraterna apparentemente normale.
Ma mi è bastato amare quel ragazzo della mia età, da troppo tempo desiderato, almeno una volta.

Ho detto amato, neppure me ne son reso conto.  

 
 
 
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