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Post n°13 pubblicato il 23 Ottobre 2012 da Desperation4
Sono Climax e non vengo dal vostro pianeta. Nel mio pianeta vige la tecnologia e la scienza. Siamo intelligenti, evoluti e ricercatori. Siamo perfetti. Il mio aspetto è quello di un uomo. Ho capelli biondi, lisci, corti e perfetti. Gli occhi azzurri. La pelle del mio viso è liscia e morbida. Come il resto del mio corpo. Petto liscio, pene liscio, culo liscio, gambe lisce. Nessun segno d'imperfezione.
Sentii un odore strano e mi avvicinai ai due uomini che mi fissavano. Annusai il collo a Giuseppe, scesi lungo il petto e poi verso l'ascella. Gli alzi il braccio e scopri che anche li aveva del pelo. Feci lo stesso con Alessandro. Ero seduto a cavancioni sopra di lui e iniziai a leccargli l'ascella pelosa. Volevo capire. Perchè tutto quel pelo? Perchè quello strano odore? Nel mio pianeta non emaniamo odori. Siamo freddi. Quei due uomini invece emanavano anche calore. Gli dissi che ero venuto solo per scoprire come sono fatti, non ero pericoloso, ma solo curioso di scoprire il loro mondo ora. Mi rimisi in piedi e chiesi loro di alzarsi. Non appena furono eretti in piedi, mi spaventai e mi inginocchiai a terra. Erano armati. Dentro quei pantaloncini c'era sicuramente un arma ed era puntata verso di me. Li implorai di non uccidermi ed entrambi si scambiarono un occhiata di sorpresa mista ad incomprensione. Stringevo le loro caviglie e gli guardavo dal basso verso l'alto. Avevo gli occhi lucidi e sospiraro. Dissi loro di riporre le armi che tenevano dentro i pantaloncini e li capirono. Cercarono di spiegarmi che non erano armati ma io non ci credevo. Così poco dopo si abbassarono entrambi i pantaloncini ed io chiusi gli occhi. Mi spiegarono che servono per riprodursi. Loro infilano quel membro dentro un altro corpo umano e lo inseminano. Era pazzesco. Ero curioso. Ripensavo a come c riproduciamo nel nostro paese e lo trovavo una cosa affascinante. E poi, se coglievo l'occasione, potevo essere il primo della mia specie ad essere fecondato da un umano. Immaginavo già la mia fama ed il mio successo una volta tornato in patria. Dovevo farlo. Era una svolta per la mia vita. Afferai i due mebri (che loro chiamano "cazzo") e chiesi se uno dei due poteva fecondarmi. Si guardarono un attimo in silenzio e poi, cn un sorriso furbo, Alessandro mi dice che per aver più possibilità di fecondazione, potevo usarli entrambi. Ero al settimo cielo, dissi però che non sapevo cosa fare. Mi risposero che non dovevo preoccuparmie avrebbero pensato a tutto loro. Alessandro si avvicinò e mi mise il cazzo nella bocca, in un attimo la mia bocca si riempi di un gusto strano, quasi salato, che mi piaceva. Succhiavo quel cazzo nella speranza di estrarne il succo. Volevo diventare qualcuno. Giuseppe intanto aveva infilato la testa tra le mie natiche ed aveva iniziato a leccarmi il buco del culo. La sua lingua creava cerchi intorno a quel buchetto, con la punta provava a penetrarmi. Mi piaceva, stavo provando sensazioni, sensazioni che non avevo mai provato. Il loro calore preveva contro la mia pelle. Era un esperienza straordinaria. Sentivo le dita di Giuseppe solleticare il mio buchetto del tutto bagnato mentre Alessandro mi teneva la testa contro il suo cazzo e mi diceva di "mangiare tutto il suo uccellone" mentre me lo infilava ripretutamente in gola. Feci un enorme sussulto quando sentii il dito di Giuseppe entrare nel mio buchetto. Intimoriti si bloccarono. Alessandro mi chiese se ero mai stato penetrato nel buchetto e dissi innocentemente di no. Mi spiego che loro oltre che dalla bocca riescono a fecondare anche dal culo. Annui soddisfatto delle nuove nozioni accuisite e ricominciai a succhiargli "l'uccellone". Alessandro mi infilò tutto il cazzone nella gola e Giuseppe mi scopava il culo. Mentre mi scopava si sdraio sopra di me pressandomi contro il pavimento gelido. Ero tra il freddo delle piastrelle sulla schiena ed il violento calore del suo petto villoso contro il mio petto. Emanavano gemiti, sudore ed odori. Io non so in che stati ero ridotto, mi sentivo sporco, voglioso di quella forma di vita sconosciuta. Non ero mai sazio. D'un tratto Giuseppe mi disse di aprire la bocca. Dal suo membro zampillarono fuori gocce di un liquido denso e caldo. Le prime mi bagnarono le guance, poi si sporse e mi infilò il cazzo in bocca e fini di svuotarlo li. Mi disse di ingoiare per essere fecondato ed io ubbidì. Guardai Alessandro che ancora mi stava scopando, aveva il viso contratto e completamente rosso perlato di sudore. Poi un grido senza suono e dal cazzo che teneva in mano schizzo fuori lo stesso liquido bianco e denso. Mi bagno il petto e poi me lo infilò nel culo anch'egli per finire di svuotarlo. Mi dissero che si chiamava "sborra" quel liquido, ed era grazie a quello che sarei stato fecondato. La mia missione, iniziata per errore, sembrava esser terminata. Mandai il segnale ad i miei assistenti e mi fecero tornare indietro. Alessandro e Giuseppe rimasero li a terra sdraiati. Ancora sudati, bagnati e svuotati. Si guardarono e scoppiarono in una risata di soddisfazione mista incredulità. Io non appena arrivai alla base sul mio pianeta, decisi di correre dal mio Master a raccontargli le mie scoperte. |
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