lunadifatapervoi

PENSIERI PERICOLANTI

Stava seduta in un angolo di se, in disparte dai propri pensieri importanti, ai margini di un disprezzo generale che dagli occhi traboccava e scivolava lungo il corpo come lacrime represse incapaci di sgorgare da occhi inariditi.

La sua anima era stata trafitta, rubata da un falco di passaggio, e gettata tra le aguzze pietre di un burrone, in quel canyon dell’esistenza dove finiscono le macerie delle illusioni, dove l’angoscia aleggia mascherata da nebbia muschiata, dove l’odore rancido della decomposizione delle buone intenzioni avanza e divora tutto quanto ancora ansimante cerca di recuperare le forze per fuggire via….

Il suo corpo cangiante diventava sempre più sottile, le ossa si intuivano chiaramente sotto a quella pelle trasparente che da rosa perlacea diveniva sempre più bianca e terrea, sfumava la sua presenza, scompariva quel corpo che non aveva più ragione di essere, assorbito o riassorbito da uno spirito dominato dall’ingordigia più assoluta, e lei, assorta dalla sofferenza che l’annichiliva, in  religiosa contemplazione dei propri dolori, lei accettava con abnegazione totale quel destino di irriducibile decadimento.