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La mafia, il Cavaliere del lavoro.. e mio cugino

Post n°101 pubblicato il 29 Novembre 2009 da lorenzo_na
 

Continuano a trapelare le dichiarazioni del pentito Spatuzza sui rapporti tra mafia e Berlusconi. Intanto Napolitano richiama ad un clima sereno...

"Se trovo chi ha fatto le nove serie de La Piovra e chi scrive libri sulla mafia che ci fanno fare una bella figura, lo strozzo". Divertente il Presidente, sempre con la battuta pronta. Citando una canzoncina che ha avuto grande successo "meno male che Silvio c'è". berl
Quel comunista di Napolitano invece non riesce proprio a divertirsi. Oramai è diventato monotono con i suoi richiami alle Istituzioni e al clima costruttivo per il bene del Paese. Sente il bisogno di parlare e lo fa a margine dell'udienza con l'Anmil, l'Associazione nazionale dei mutilati ed invalidi del lavoro. Con una procedura sinora inedita, convoca i giornalisti in una sala del Campidoglio, aspetta che questi caccino i block notes e accendano le telecamere, poi tira fuori un fogliettino. Sul fogliettino c'è scritto: "Sento il bisogno di dire qualcosa in questo particolare momento. L'interesse del Paese richiede che si fermi la spirale di una crescente drammatizzazione, cui si sta assistendo, delle polemiche e delle tensioni non solo tra opposte parti politiche ma tra istituzioni investite di distinte responsabilità costituzionali. Va ribadito che nulla può abbattere un governo che abbia la fiducia della maggioranza del Parlamento, in quanto poggi sulla coesione della coalizione che ha ottenuto dai cittadini-elettori il consenso necessario per governare. E' indispensabile che da tutte le parti venga uno sforzo di autocontrollo nelle dichiarazioni pubbliche, e che quanti appartengono alla istituzione preposta all'esercizio della giurisdizione si attengano rigorosamente allo svolgimento di tale funzione. E spetta al Parlamento esaminare, in un clima più costruttivo, misure di riforma volte a definire corretti equilibri tra politica e giustizia".
Stiamo drammatizando, ci vuole autocontrollo, bisogna essere costruttivi. Berlusconi ha colto subito l'appello del Presidente della Repubblica e ha fatto la battuta. Io è da stamattina che cerco una storiella divertente sulla mafia o la giustizia, ma non m'è venuto niente in mente. E' questa legge sul processo breve che non si riesce a sdrammatizzare. Sono le dichiarazioni di Spatuzza sui collegamenti tra Berlusconi e la mafia che rende impossibile essere costruttivi. E' a causa delle frequentazioni con le minorenni e le escort a Palazzo Grazioli che si è esausti e si perde il controllo.
Dall'associazione nazionale magistrati è arrivata una secca replica all'invito del Capo dello Stato: "Il presidente del Consiglio accusa la magistratura di essere una forza eversiva che attenta alla vita del governo e rischia di portare il Paese sull'orlo della guerra civile. (...) Ma chi mira allo scontro indicato come guerra civile? I pubblici ministeri si muovono su dati oggettivi: le notizie di reato per le quali possono chiedere il rinvio a giudizio. Per sapere se quei dati sono inventati ad arte e le accuse infondate c'è un unico modo: affrontare il processo. Solo così potremo capire se i rischi di cui parla il presidente del Consiglio sono reali". Pure loro non riescono a sdrammatizzare. Sarà che alcuni colleghi sono saltati in aria e sono stati ammazzati facendo il loro dovere per la Giustizia in questo paese e proprio non si divertono con le battute sulla Piovra.
Ma questo paese è diventato una fiction per davvero, e gli attori sono da oscar. Uno su tutti, con tanto di cerone, parrucca e tacchi alti. Sono anni che recita una parte e tra le sue migliori interpretazioni c'è quella dell'uomo che si è fatto da solo. Ma quei chiacchieroni dei pentiti stanno riscrivendo la sceneggiatura anche da questo punto di vista: "Filippo Graviano mi parlava come se fosse un suo investimento, come se la Fininvest fossero soldi messi da tasca sua" (parola del pentito di Brancaccio Spatuzza ai magistrati di Firenze). Soldi, fiumi di soldi che Berlusconi non ha mai saputo giustificare all'inizio della sua ascesa imprenditoriale negli anni settanta, avvalendosi delle facoltà di non rispondere ai magistrati nel 2002 durante il processo in primo grado che vide condannato un suo fedelissimo, Marcello Dell'Utri, a nove anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Nel libro "Le gesta del Cavaliere" di Paolo Madron si legge che il Cavaliere possiede 80% delle azioni delle 22 holding che controllano Fininvest. Dell'altro 20% non è dato sapere e la fantasia di quei comunisti dei magistrati non ha limiti. Le holding che controllano il gruppo in verità non si è mai potuto sapere quante siano veramente, ventidue o trentotto? Soldi mafiosi dunque? Perché Berlusconi non chiarisce una volta e per sempre
da dove provenivano tutti quei capitali sui suoi conti negli anni 70? Che c'è di peggio dell'accusa di essere stato finanziariamente sostenuto nella scalata economica dai soldi riciclati della mafia? Cosa c'è di peggio che veder infangato il lavoro di una vita per costruire un impero economico con accuse del genere? Perché Berlusconi non parla?
Se pure si trattasse di reiterate frodi fiscali o di falsificazioni di bilancio gli italiani glielo perdonerebbero di sicuro. Come fa notare D'Avanzo su Repubblica, molti lo apprezzerebbero pure di più, e non di meno, per quel perverso fascino che hanno per i furbi che gabbano il sistema a loro vantaggio (anche per quello l'hanno votato).
Certo è che le frequentazioni con i mafiosi proprio in quegli anni sono accertate ormai: dal più famoso "stalliere" Vittorio Mangano, capo del mandamento di Porta Nuova,  agli incontri con Stefano Bontate, Mimmo Teresi, Tanino Cinà, Francesco Di Carlo, e, addirittura, la latitanza di Gaetano e Antonino Grado nella tenuta di Villa San Martino ad Arcore.
Forse sta per arrivare il conto a Berlusconi dopo tanti anni, e con gli interessi. Lui lo sa e sta facendo di tutto per non pagarlo, a costo di distruggere la Giustizia in Italia con leggi criminogene, e infangando il Csm e il Presidente della Repubblica. Come mio cugino, che prima mangia a sbafo, e poi per non pagare il conto dice che qualcosa non era buono.. vuoi vedere che il piazzaiolo è comunista?

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