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« Agguato a CaldoroBuona fortuna Giudicianni »

Cosentino.. addio sogni di gloria

Post n°149 pubblicato il 14 Luglio 2010 da lorenzo_na
 
Foto di lorenzo_na

Gli hanno negato la poltrona di governatore, gli hanno tolto la Provincia di Caserta ed adesso non è nemmeno più sottosegretario all’Economia travolto dalle inchiesta e dallo scandalo del presunto complotto ai danni di Caldoro


I politici italiani difficilmente si passano una mano sulla coscienza. Molto più frequentemente se la passano sul portafoglio. Così alla fine sono arrivate le dimissioni dell’On.Cosentino da sottosegretario all’Economia facendo tirare un sospiro di sollievo non tanto all’opposizione, ma alla maggioranza.
L’Idv ed il Pd avevano presentato una mozione di sfiducia nei confronti di Cosentino che l'Aula della Camera aveva stabilito di esaminare tra mercoledì sera e giovedì mattina della prossima settimana La mozione di sfiducia rappresentava un rischio per la tenuta della maggioranza e del Pdl perché i  finiani avrebbero potuto votare insieme all'opposizione, sancendo la rottura definitiva con i berlusconiani.
La richiesta di calendarizzarla al più presto era stata avanzata dall'opposizione, ma Pdl e Lega erano contrarie all'esame della mozione nel mese di luglio. In mancanza di un accordo la decisione finale è toccata (come prevede in questi casi  il regolamento di Montecitorio) al presidente della Camera, Gianfranco Fini che, infatti, è stato duramente criticato da parte del centrodestra:"La decisione di Fini è grave perché contrasta con la maggioranza del Parlamento", ha sibilato il capogruppo della Lega Marco Reguzzoni. Fabrizio Cicchitto aveva manifestato invece "netto dissenso".

I berlusconiani erano molto preoccupati dell’esito di questa mozione in Aula perché se la maggioranza fosse stata battuta per i voti contrari dei finiani questi avrebbero recriminato di aver fatto la cosa giusta agli occhi dell’elettorato mettendo così in cattiva luce la cricca degli ex forzisti.
Questa chiave di lettura era alla base della felice previsione di Di Pietro:” Credo proprio che Cosentino a breve si dimetterà. E' un atto obbligato per non passare sotto le forche caudine, ossia dalla mozione presentata dalle opposizioni e che verrà sostenuta da molti parlamentari del Pdl".
Berlusconi ha ancora bisogno dei voti degli uomini di Fini per andare avanti e, dopo il tentativo fallito di riavvicinarsi a Casini, ora non può fare altrimenti. Così ad uno ad uno è costretto a mandar via i suoi uomini travolti dagli scandali. Il primo è stato Scajola, poi è toccato a Brancher, ora a Cosentino. "È la rivincita di Fini che dimostra di poter mettere sotto politicamente Berlusconi più di quanto i ragionamenti sui numeri dei mesi scorsi lasciavano intendere", ha detto Enrico Letta, vicesegretario del Pd.
Naturalmente Cosentino nega che sia stato costretto dal partito a dare le dimissioni:”Sono io che le ho offerte perché è diventata una situazione insostenibile'', Se fosse vero allora non si capisce perché nella nota diramata ai giornalisti subito dopo se la prende proprio con Gianfranco Fini:”Il presidente della Camera con solerzia degna di miglior causa, dopo che già per due volte proprio alla Camera dei Deputati analoghe mozioni erano state votate e respinte con larga maggioranza, così come anche una al Senato, ha ritenuto di volerle calendarizzare in tempi brevissimi basandosi quindi soltanto su indimostrate e inconsistenti notizie di stampa (…) È risibile che l'onorevole Fini voglia far passare le sue decisioni come se derivassero da una sorta di tensione morale verso la legalità quando si tratta soltanto di un tentativo, anche assai scoperto, di ottenere il potere nel partito tramite Bocchino". La risposta non si è fatta attendere:"Quello che dice mi lascia del tutto indifferente" ha detto il Presidente della Camera che ha poi così commentato:”Dimettersi anche per potersi meglio difendere in sede giudiziaria era per l'onorevole Cosentino un atto indispensabile e doveroso di correttezza istituzionale per una evidente e solare questione di opportunità politica". Il Presidente della Camera è sempre stato molto intransigente riguardo al tema etica-politica. In un’altra occasione ha detto:"Serve una politica durissima con chi non ha un'etica del comportamento pubblico", aggiungendo che va tenuto un atteggiamento intransigente verso chi usa la politica per scopi personali o per sottrarsi ai doveri che ha ogni cittadino. È necessaria, sottolinea Fini, "una politica che sia intransigente nei confronti di coloro che pensano attraverso la politica di mettersi al riparo dei doveri che ciascun cittadino ha nei confronti della comunità". Tutto giusto, ma viene da chiedersi come faccia a non pensare a Berlusconi mentre dice queste cose.
Il buon Cosentino intanto continuerà a fare il coordinatore del Pdl in Campania:"Ho deciso di concerto con il presidente Berlusconi di rassegnare le mie dimissioni da sottosegretario per potermi completamente dedicare alla vita del partito, particolarmente in Campania, anche al fine di contrastare tutte quelle manovre interne ed esterne poste in essere per fermare il cambiamento". "La maggioranza è nei guai" ha commentato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ".. che poi il partito di Berlusconi voglia farsi rappresentare in Campania da una figura come quella di Cosentino lo lasciamo al giudizio degli elettori”. Noi speriamo solo che Cosentino non si affatichi troppo per il bene della Campania.

 

pubblicato su
http://www.tuttiinpiazza.it/articoli/regione/cosentino_addio_sogni_di_gloria/cosentino_addio_sogni_di_gloria.asp

 
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