Creato da: lorenzo_na il 05/08/2008
eresie ed altre verità

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« I due chierichettiL'isola che non c'è »

I soldi non puzzano

Post n°41 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da lorenzo_na
 

Le mafie reinvestono miliardi di euro nel mercato e l’Europa finge di non vedere
Le mafie fanno affari e fanno fare affari. In Italia il malaffare è la prima azienda del Paese con miliardi di fatturato all’anno. Buona parte di questi soldi vengono reinvestiti nel mercato in società o imprese “pulite”.

Un mostro enorme e tentacolare che ingurgita merda e sparge soldi.

Per assurdo, se questi soldi smettessero di girare collasserebbe il sistema economico italiano. Troppe le connivenze, i prestanome e la maglia delle istituzioni (aldilà dei proclami) è larga, ambiguamente larga.

Il fenomeno però non riguarda solo l’Italia. Da un recente studio dell'Università di Berkeley risulta che é Toronto (in Canada) la città al mondo con il più elevato tasso di capitalizzazione dei narcotrafficanti. Durante il suo intervento alla riunione organizzata dalla Missione interministeriale contro la droga e la tossicodipendenza (Mildt) Roberto Saviano (autore di Gomorra) ha denunciato la mancanza di "fermezza" dell'Europa di fronte agli investimenti delle organizzazioni criminali nell'economia. Non esiste in effetti in Europa un vero piano contro il reinvestimento dei capitali di provenienza illecita. “Le tre mafie italiane investono 100 miliardi d'euro l'anno nell'economia europea" ha detto Saviano, e si è chiesto se oggi questi paesi possono rinunciare a tali investimenti: la ricaduta sull’economia reale sarebbe incalcolabile.

L’etica negli affari è una labile utopia e gli accadimenti degli ultimi mesi ci hanno insegnato a non fidarci di chi esercita i controlli o li predispone e poi i soldi, si sa, non puzzano. 

pubblicato su

http://www.tuttiinpiazza.it/articolo_rub.asp?id_articolo=224

 
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cucciolo_napoletan87
cucciolo_napoletan87 il 05/12/08 alle 00:13 via WEB
Le analisi moderne del fenomeno della mafia la considerano, prima ancora che una organizzazione criminale, una "organizzazione di potere": ciò evidenzia come la sua principale garanzia di esistenza non stia tanto nei proventi delle attività illegali, quanto nelle alleanze e collaborazioni con funzionari dello stato, in particolare politici, nonché del supporto di certi strati della popolazione. Questa forma di criminalità organizzata che non solo è attiva in molteplici campi illegali, ma tende anche ad esercitare funzioni di sovranità, normalmente riservate alle istituzioni statali, su un determinato territorio .. Si tratta quindi di una forma di criminalità che presuppone alcune condizioni: l'esistenza di uno Stato di tipo moderno, che rivendichi a sé il monopolio legittimo della violenza, un'economia libera da vincoli feudali , l'esistenza di violenti in grado di poter operare “in proprio”, imponendo anche alle classi dirigenti la propria mediazione violenta. E’ davvero strano quello ke succede . Siamo alla riscoperta di vecchie strategie: infiltrarsi e convivere, piuttosto che contrapporsi frontalmente allo Stato e alla società".Cerca, con le dovute cautele, di riallacciare rapporti con tutte quelle categorie che sono funzionali al suo sistema di potere".L’unico rimedio x contrastare questa forza sarebbe quella di incoraggiare la gente a uscire dalla paura e dall’omerta’, candidare politici PULITI e trasparenti, e non collusi, amministrare il territorio con correttezza, trasparenza, imparzialita’, stanziare le adeguiate risorse per dare lavoro alla popolazione, e promuovere una cultura del rispetto, della dignita’, della liberta’.
 
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