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Piero Franco

Post n°81 pubblicato il 24 Aprile 2009 da spillancer
 
Tag: La Vita

Qualche giorno fa ero in fiera. Mentre lavoravo e mi divertivo, mi chiamano i miei per avvertirmi che zio Piero (il mio prozio) è morto.

Era il fratello di nonna, uno scapolone ruvido e rustico che è sempre stato presente al margine del nostro quotidiano. Ha vissuto con nonna negli ultimi 10 anni circa e, vivendo in Versilia, sono stato a casa sua tutte le estati per lunghi periodi. Non era cattivo, era solo molto spigoloso e pesante. A modo suo affettuoso lo è stato sempre, ma proprio non capiva come esserlo senza essere meno uomo. Mi ricordo che da ragazzo mi rimproverava di salutarlo con il bacio "Non sta bene che mi baci, oramai sei un giovane!". Potevo avere 13 anni. HAHAHAHA

Quando ero piccolo non sapeva come trattarmi, crescendo e diventando uomo sono riuscito a capirlo meglio, anche se si è sempre tenuto molto distante e non amava che si premesse troppo su di lui. Riservatissimo. La sua vita era fatta di professione, politica, i suoi compagni di zingarate e, fino a che gli ha retto la pompa, di donne. Tante donne. Direi anche troppe, visto che spesso erano quelle degli altri! Mi sa che si è sparato anche le mie cartucce.

Fin da quando son piccolo mi han sempre detto, conoscenti e sconosciuti, che da giovane era l'uomo più bello della versilia. Molto alto e di bell'aspetto, è sempre stato un galante gentiluomo. Centinaia di avventure, ma mai una compagna.

Aveva 86 anni, diversi problemi di salute seri e parecchi acciacchi. Aveva una paura fottuta di morire. Assolutamente anticlericale, non credo che non avesse fede, visto che da sempre ha avuto un rosario ed una grande madonna in camera da letto. Solo che temo si ritenesse un pessimo ed impenitente peccatore. Da 3 o 4 anni non era più contento di vivere, voleva morire ma ne aveva troppa paura.

Lunedì mattina ha detto alla governante: "Stasera cenerò a casa mia, mi chiama Giorgio". Quella poveretta, che è straniera e non particolarmente sveglia, ha pensato che dicendo "Mi chiama Giorgio" le stesse chiedendo di chiamare sto Giorgio, che lei neanche conosce.  L'unica cosa che ha saputo rispondere è stata "Ma ingegnere, lei è a casa sua". Lui le ha risposto di no e che la sera sarebbe stato con Giorgio.

Giorgio era il mio bisnonno. Zio ha ripetuto diverse volte che Giorgio lo chiamava e che avrebbero cenato insieme, lucido ma poco presente da quel che mi raccontano. Però sereno, veramente, dopo un lungo periodo in cui non lo è stato per nulla. Un'ora dopo è morto.

Mercoledì c'è stato il funerale e, dopo la messa, fuori dalla chiesa, è arrivato un vucumprà che mi ha detto qualcosa ed io ho provato ad allontanarlo dicendo "Lassa perde perchè non è proprio il momento!". Lui mi ha posto nuovamente la domanda che, questa volta, ho sentito "Era uomo o donna?". Mi son sentito un pò una munnezza e sorridendo e scusandomi ho detto "Era un uomo". Mi ha chiesto allora quanti anni avesse e gli ho risposto "Ottantasette!", sbagliando. E qui ho visto il maestro. Ha detto "ALLORA VA BENE! Ciao!" Ha sorriso e s'è incamminato. Io mi son fatto una risata e gli ho detto "Si! Allora va bene!".

Visto quanto ha tenuto duro credo che anche zio Piero abbia detto ad un certo punto "Allora va bene!".

Mia nonna, sua sorella, in tutto questo era in ospedale per essersi scatafasciata dalle scale la notte prima. Non sa ancora nulla, ma dopo che è morto zio è stata molto male ed ha dormito praticamente 48 ore, senza mangiare ne bere. Ogni tanto riaffiorava per pochi momenti la coscienza e chiamava lo zio, chiedendogli dove fosse. Certi fili tengono oltre l'immaginabile. :)

Mi ha fatto molto impressione vedere la bara così piccina e leggera. Era enorme quando ero piccolo, una spanna più del mio babbo di altezza ed il doppio di spalle. Per quanto oramai fosse magro e curvo, non era certo esile. La bara era decisamente più corta di quello che mi sarei aspettato e la portavano in due senza problemi. Altro che 21 grammi, insime a Piero Franco se ne sono andati tutto il pesantume che si è trascinato dietro tutta la vita, lasciando il corpo di un vecchietto stanco e riservato, ma a modo suo dolce.

Spero che sta cena con Giorgio sia stata splendida. Con tutto quello che avevano da dirsi, stanno ancora con l'amaro in mano a raccontarsi aneddoti!

Ciao zio, abbraccia Giorgio per me. Nun ve magnate tutto che te l'ho detto, prima o poi arrivo pure io!

ALLORA VA BENE! :D

 
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