Creato da giovannaferrari_1988 il 06/10/2014 |
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Un nuovo modello geologico per la dinamica "veloce" delle placche
Post n°10 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da giovannaferrari_1988
Per quale motivo una placca, che normalmente è caratterizzata da movimenti tettonici che richiedono centinaia di milioni di anni, a volte invece può muoversi in modo brusco e (relativamente) veloce, con fenomeni che si svolgono in pochi milioni di anni? Un nuovo studio effettuato da David Bercovici della Yale University e colleghi dell'Università della California a Los Angeles e dell'Università di Lione, in Francia, sembra dare una risposta all'interrogativo, rimasto finora uno dei più grandi enigmi della geologia. Nella teoria della tettonica delle placche, le zone di subduzione sono delineate dalle fosse oceaniche del pianeta, dove gli strati più freddi e più pesanti della litosfera affondano nelle profondità del mantello. In virtù di questo processo, s'ipotizza che le placche siano attirate verso le zone di subduzione secondo un processo noto come slab pull (trascinamento dello slab, la porzione della placca direttamente interessata dalle forze di subduzione). Diversi studi hanno però evidenziato che le forze in gioco nelle zone di subduzione non sono sufficienti di per sé a muovere le placche in modo continuo: in sostanza, le forze di subduzione dovrebbero rompere la litosfera che trascinano, in corrispondenza degli slab, producendo un cambiamento nella dinamica di subduzione. A innescare la frattura degli slab sono probabilmente le tensioni prodotte dall'arrivo nella zona di subduzione di una crosta più spessa associata alla placca inferiore, che impedirebbe la subduzione stessa, producendo un "effetto tappo". L'improvvisa variazione della dinamica di subduzione dovuta alla rottura di uno slab sarebbe all'origine di movimenti repentini - sempre in termini geologici - della placca superiore: il distacco degli slab, per esempio, è il fenomeno che secondo alcuni studi teorici avrebbe sollevato le Alpi e gli Appennini. I rapidi movimenti della placca, richiedono tuttavia una rottura dello slab a sua volta molto veloce, e ciò richiede che esso sia molto più freddo e rigido di quanto non lo sia in realtà. Secondo il nuovo modello di Bercovici e colleghi, il distacco è accelerato da un processo complesso in cui ha un ruolo determinante la diminuzione delle dimensioni dei minerali contenuti nello slab sottoposto alla tensione della subduzione, che perderebbe resistenza.
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