Le LabreneFather was teaching us that all men are just accumulations dolls stuffed with sawdust swept up from the trash heaps where all previous dolls had been thrown away the sawdust flowing from what wound in what side that not for me died not |
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Post n°190 pubblicato il 28 Aprile 2009 da tomthumb
Il mio capo è un maniaco della fotografia ma è tutt'altro che un bravo fotografo, nei suoi scatti non si nota alcun talento, certamente nella sua poderosa attività in tale settore è la quantità che prevale sulla qualità ma tutto ciò non sarebbe poi un problema, se solo quell'uomo non affliggesse il prossimo e quindi i suoi dipendenti con la visione coatta di tutti i suoi album e le sue diapositive durante l'orario d'ufficio. |
Post n°189 pubblicato il 24 Aprile 2009 da tomthumb
Da alcune notti ho seri problemi con il mio materasso. E poi quella sua omosessuale misoginia e quella studentessa nell’abitino succinto all’esame che nulla sa di Fisica e lui che cammina nell’aula ed il fumo della sua sigaretta che danza nell’aria in volute beffarde in quei tempi in cui si poteva fumare liberamente senza che nessuno ti rompesse le palle e lui con gli occhi sfavillanti di ironia mentre lei la bonazza ignorante da urlo è ferma in piedi vicino ad una lavagna vuota: “Signorina-le dice- allora passiamo alla Dinamica del Corpo Rigido, che lei non può non conoscere”. Certe volte anche le donne non hanno scampo.
E così, affondato nel materasso, continuavo nel mio delirio notturno mentre il coinquilino russava e la coppia copulante di sopra si produceva nella finale performance di gridolini e sospiri ed io continuavo nel mio delirio sopraffatto dalle visioni e dalla matematica minacciosa, la derivata della tortura e l’integrale dell’incubo, il ricordo di mia madre che mi raccontava di aver seguito il corso di Matematica generale con l’assistente prete di Caccioppoli e di essersi accorta che era un prete solo dopo molte lezioni, quando la folla davanti a lei si era ormai diradata e lei aveva potuto vederlo, aveva potuto vedere quel professore in tonaca di cui aveva sentito incredibilmente solo la voce, qualcosa che ancora stento a credere, come si possa seguire delle lezioni in quel modo, la Matematica purtroppo o per fortuna non è Storia o Letteratura. Ma poi mi sono alzato dal letto nell’affollarsi dolente dei ricordi, le onde periodiche dei ricordi in risonanza pericolosa dentro di me, le equazioni della Dinamica e il teorema del punto unito, la voglia di vivere e quella di fuggire, Napoli e Roma e il sonno che forse non sarebbe più arrivato e i pensieri che si aggrovigliavano implacabilmente come quelle volte che cercavo la soluzione disperata di un’equazione differenziale, quei bastardi esercizi di una volta: mi sono preparato una tazza d’orzo e sono tornato nella mia stanza e nessun rumore più si sentiva, mi avrebbero lasciato in pace tutti, ho pensato, forse per quelle poche ore che mi separavano dal giorno sarei rimasto in pace, forse.
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Post n°188 pubblicato il 22 Aprile 2009 da tomthumb
Nell’oscuro parcheggio di Rebibbia, capolinea della metro B, cammino nelle tenebre irrimediabili della mezzanotte che avvolgono la romanità periferica e che cazzo mi procurerà questa birra di troppo, cosa cazzo mi procurerà, mi chiedo, mentre cammino nel buio irrimediabile e denso delle cose dimenticate da Dio scansando la prostituta invitante e guardando l’insegna luminosa di una pizzeria semivuota e poi entro in macchina, la mia vecchia Volkswagen. |
Post n°187 pubblicato il 20 Aprile 2009 da tomthumb
<< Anch'io ho fatto tutto quello che in genere si fa per fare carriera. Ho leccato il sedere quando c’era da leccarlo, ho assecondato, ho chinato la testa: non ho paura a negarlo. Ora che sono molto più anziano, potrei anche io fare del moralismo ma ho visto talmente tanto in questi anni che me ne guardo bene». Prof. Enzo Boschi, Presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Osservazione di Tom Thumb a margine : Nell'esamificio della Vita, l'orale è sempre più importante dello scritto. |
Post n°186 pubblicato il 17 Aprile 2009 da tomthumb
Mancano pochi minuti alla pausa pranzo e tre alternative si profilano all’orizzonte:
2) Trancio di pizza imbevuto d’olio dall’egiziano. L’egiziano consegna il trancio avvolto in carta unta, mentre nell’aere si diffondono delicate fragranze naturali di persone e cose. 3) Ascesi. |
Post n°185 pubblicato il 16 Aprile 2009 da tomthumb
Dimostrazione del fatto che anche mezzi inadeguati, persino puerili, possono servire alla salvezza. E, in effetti, quando Odisseo arrivò, le potenti cantatrici non cantarono, sia che credessero che solo il silenzio potesse vincere quell'avversario, sia che, alla vista della beatitudine nel volto di Odisseo, che non pensava ad altro che a cere e a catene, si dimenticassero proprio di cantare. Franz Kafka |
Post n°184 pubblicato il 15 Aprile 2009 da tomthumb
Care viaggiatrici con casa al seguito, smettetela per favore di preparare quelle enormi valigie che trascinate a fatica nelle stazioni ferroviarie e che poi non riuscite a sollevare quando entrate accaldate e sudate nello scompartimento del treno e le vorreste allora sistemare in alto e non ci riuscite perché sono troppo pesanti per voi e quasi vi ricadono addosso mentre le alzate sbuffando , ed allora ecco pretendete l’intervento di un malcapitato che vorrebbe solo continuare a leggere o ascoltare musica e che proprio non riesce a vincere il suo cupo pregiudizio che le vostre valigie oltre che pesanti siano piene di trascurabili cianfrusaglie. |
Post n°183 pubblicato il 09 Aprile 2009 da tomthumb
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Post n°182 pubblicato il 08 Aprile 2009 da tomthumb
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Post n°181 pubblicato il 30 Marzo 2009 da tomthumb
Odio da un bel po’ un’avida coppia di vecchi. Eccoli i vegliardi, li vedo con gli occhi della mente mentre scrivo di loro, i maledetti ottuagenari che paiono sempre camminare sul bordo della fossa finale e mai però cadervi veramente dentro, sempre pronti a lamentarsi della vita e degli acciacchi e poi lesti ad afferrare con mani adunche il denaro che gli diamo mentre gli occhietti rapaci scintillano tra le rughe del Tempo, in quei visi devastati dagli anni che evidentemente non gli hanno regalato alcuna saggezza ma solo meschinità di cuore e sfiducia negli esseri umani. Così entriamo ad ogni inizio del mese in quella specie di ingresso della loro casa (quella specie di villa che cade a pezzi, non l’appartamento che hanno fittato a noi) e loro ci accolgono colmi di quella strana mistura di sentimenti contrastanti che li rende così odiosi: la gioia per il denaro che tra poco scivolerà tra le loro vecchie dita nodose e la paura dannata che manchi una parte della pigione. Così ci fanno sedere come al solito al vecchio tavolino rotondo in uno spazio sovraccarico di vecchi oggetti polverosi col televisore sempre acceso che trasmette qualche programma demenziale mentre loro continuano a guardarci aspettando che mettiamo in bella mostra il denaro sul tavolo, le banconote ben sparpagliate a coprire il loro sozzo tavolo, in modo che possano vederle bene, cominciando a convincersi che tutto è a posto, che non li abbiamo ancora imbrogliati. Così, dopo il conteggio, svanisce la loro paura ed allora il vecchio magrissimo è un tripudio di felicità mal trattenuta e comincia a guardare la moglie grassa, quell’antichissima foca assisa nella poltrona, comincia a guardarla come a chiederle il permesso di offrirci qualcosa da bere, e al cenno positivo della pappagorgia pelosa della moglie egli allora ci sorride dicendo: |
Post n°180 pubblicato il 20 Marzo 2009 da tomthumb
Sapete molto meglio di me che da alcuni anni in Italia non è più di moda l'antifascismo forse perché, pure senza alcuna nostalgia o conoscenza del Ventennio, fascista è la maggioranza degli italiani. Video: Pa' a Sabaudia Soundtrack: Fabrizio De André: Una storia sbagliata |
Post n°179 pubblicato il 17 Marzo 2009 da tomthumb
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Post n°178 pubblicato il 13 Marzo 2009 da tomthumb
Da qualche giorno per andare a lavoro, se di lavoro si può parlare, sono costretto ad alzarmi ad un orario per me inconcepibile: le sei e mezza del mattino, maledizione, lei sei e mezza del mattino, dannazione. “Non sapevo che avesse un figlio “ penso mentre salgo le scale e poi immediatamente mi si forma nella mente una di quelle immagini assurde che tante volte assumono il dominio incontrollato dei miei pensieri: antichi ricordi si mescolano senza pace ed allora rivedo lui ubriaco disteso sul marciapiede e il pastore tedesco che abbaia furiosamente al di là del cancello del giardino e poi rivedo me che cerco di rialzare lui e noi due che alla fine ce la facciamo, camminiamo insieme verso il portone di casa mentre il cane continua a latrare e lui continua a puzzare di vomito e di liquori scadenti bevuti in bar scadenti e poi mi allontana con il braccio dicendomi che non ha bisogno del mio aiuto, mi dice così ed io lo lascio fare e controllo con lo sguardo stanco delle tre del mattino la sua penosa danza d’ubriaco sotto le stelle oscurate mentre il cane continua a latrare e lui allora fa la cosa buffa che mi fa ridere da anni: si sbottona la patta e tira fuori il suo flaccido pezzo di carne dicendo di voler orinare nelle fauci spalancate del cane che continua a latrare come Cerbero sporgendo la bocca mostruosa attraverso due sbarre del cancello. E così mi dico, mentre entro in ufficio all’ora prestabilita, ecco cosa ha comportato averlo tirato via all’ultimo momento tanti anni fa, averlo tirato indietro da quel cancello, avergli salvato il flaccido pezzo di carne, proprio mentre lui follemente cercava di farlo passare attraverso le sbarre, dalle fauci pronte del cane: “Oh Gesù Giuseppe e Maria, perché l’ho fatto?” ho continuato a chiedermi, “non ci sarebbe alcun figlio da battezzare adesso e tanto meno un invito da declinare o accettare, no, non ci sarebbe proprio...”.
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Post n°177 pubblicato il 11 Marzo 2009 da tomthumb
L’altra sera mi sono accorto di uno strano librone riposto sullo scaffale più alto (e polveroso) della mia libreria: un inquietante mattone dalla copertina verdastra che mi è sembrata una strana sgradevole novità. Ho sfogliato, compulsato le numerose pagine (dalla carta piacevolmente odorosa devo dire) e non sono riuscito a ricordare da dove provenisse tutto il guazzabuglio di equazioni che scorreva come un lontanissimo incubo del passato tra le mie mani e sotto i miei occhi. Ho cercato di ricordare, ma non ci sono riuscito. Così, non disponendo della stele di Rosetta, ho dovuto chiudere il libro e rimetterlo al suo posto e destinarlo ad un futuro tavolo traballante. Però, più tardi, mi giravo e rigiravo dentro il letto: pensavo e ripensavo in modo ossessivo a quel libro fino a quando non ho realizzato: “la mia tesi di laurea , cazzo…” ho finalmente sussurrato, con una specie di gemito esalato tra il guanciale e la coperta, nel vuoto della notte. |
Post n°176 pubblicato il 06 Marzo 2009 da tomthumb
Poche ora fa, in piazza dei Cinquecento, a Roma, sono salito sull'autobus 40, e vi ho trovato, seduto come un tranquillo comune cittadino che prende l'autobus, Francesco Saverio Borrelli. |
Post n°175 pubblicato il 27 Febbraio 2009 da tomthumb
Così eccomi qui nuovamente ritornato sulla strada. Cioè, non è che non ci fossi anche prima, tutt'altro, c'ero eccome, però stavo seduto su quella specie di furgoncino un pò malandato ed allora la strada, la meravigliosa dannata strada la guardavo venirmi incontro come un serpente grigio che si srotolava ma allora io ero comodamente seduto vicino al finestrino a guardare il paesaggio di alberi ed ancora alberi disposti in filari e poi campi desolati ed uomini senza fortuna fermi sul ciglio della strada. Certo le scosse, le maledette buche non sono mai mancate ma poi in realtà riuscivo ad aggrapparmi sempre e a vincere il vomito anche quando le facce dei miei compagni non erano delle migliori e quando le cose che il comandante mi chiedeva di fare non mi piacevano troppo ed io facevo il mio lavoro non dimenticando mai quello che vedevo del mondo di fuori, quello che sapevo del mondo di fuori. Così è probabile che sia molto meglio dimenticarli, è questo quello che sto pensando adesso che sono scomparsi all'orizzonte in una nuvoletta di polvere che sembra finta, come se l'avesse disegnata, insieme a questa maledetta strada e a questo paesaggio desolato, un perverso fumettista di Hanna &Barbera. SoundTrack: una canzone di Kris Kristofferson, una qualsiasi... Immagine: Kris Kristofferson |
Post n°174 pubblicato il 21 Febbraio 2009 da tomthumb
Questa faccia dice tutto, inutile aggiungere altro, se non il mio disappunto nello scoprire che il DVD appena comprato proprio non va, maledettamente infatti si blocca in tutti gli stramaledetti lettori che provo, negandomi così il continuum della visione wellesiana, l'apoteosi del genio strabordante per stazza e bravura, quella faccia che dice tutto. Immagine: Orson Welles in "L'infernale Quinlan", titolo italiano (che grida vendetta) di "Touch of Evil" , il film che sto guardando a spezzoni... |
Post n°173 pubblicato il 18 Febbraio 2009 da tomthumb
Ho già scritto di Javier Marìas e del suo libro "Domani nella battaglia pensa a me" e se adesso torno a scriverne è perchè avendo letto qualche giorno fa un articolo dello stesso Marìas sull'attore britannico George Sanders, un particolare del libro mi è tornato in mente, qualcosa che mi ha davvero colpito. Dear World, I am leaving because I am bored. I feel I have lived long enough. I am leaving you with your worries in this sweet cesspool. Good luck.
Il suo grande amico (e altro grande attore inglese) David Niven, nell’autobiografia Bring On The Empty Horses scrisse che Sanders diceva, nel 1937, a 31 anni, che l’avrebbe fatto all’età di 65 anni, qualcosa di deliberato e programmato forse, come la deliberata e programmata, talvolta sorridente malvagità con cui ci guarda dallo schermo in quei vecchi film. Immagine: George Sanders |
Post n°172 pubblicato il 16 Febbraio 2009 da tomthumb
Nei miei momenti allegri o nelle ore tristi, di giorno o anche di notte: questo film io lo vedrei sempre ecco la cruda verità. Immagine: Clint Eastwood & Eli Wallach, rispettivamente il Buono e il Brutto, nel film di Leone |
Post n°171 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da tomthumb
Alle sei di mattina sono uscito di casa per andare a prendere il treno diretto verso la mia provincia del Sud e faceva così freddo mentre aspettavo l'autobus che mi avrebbe portato alla stazione, faceva così freddo mentre aspettavo il maledetto 041 che ho cominciato a tremare e poi quasi a saltellare per riscaldarmi un pò e intanto guardavo i prati tutt'intorno, prati di periferia coperti di brina e sui quali ho incredibilmente visto qualche volta greggi di pecore, simpatiche greggi in una inaspettata visione bucolica alle porte di Roma, solo che adesso non c'erano pecore da vedere ma gigantesche gru in lontananza come mostruosi T-Rex del Giurassico per palazzi in costruzione. Questa periferia è brutta -ho pensato- e questo poco di verde tra non molto sparirà, questo posto diventerà ancora più brutto e per niente bucolico-mi sono detto- col cazzo che vedrò pascolar simpatici ovini, qui tutto sarà ingoiato dal cemento degli speculatori. Non avevo evidentemente abbastanza anestetico nelle vene, l'anestetico che serve per tirare avanti ed allora, contemplando nella luce livida dell'alba lo scempio di quella periferia, mentre tremavo per il freddo e l'autobus non arrivava, ho maledetto con impotenza quei dinosauri carnivori che popolavano l'orizzonte ed ancor di più i loro ciechi padroni che riducono il mondo ad una cloaca. |
Inviato da: elf_8
il 17/04/2010 alle 01:19
Inviato da: fata_dibosco
il 17/04/2010 alle 01:09
Inviato da: buknowski
il 05/04/2010 alle 06:06
Inviato da: ladymiss00
il 04/04/2010 alle 10:26
Inviato da: ellafurospia
il 22/03/2010 alle 10:27