Creato da cristina.ciambrone il 20/12/2014

La catarsi

"Imparare a confliggere senza mai arrivare a sconfiggere" Il blog della mediatrice M.Cristina Ciambrone dedicato alla gestione dei conflitti, e alla mediazione familiare alle crisi di coppia, ed ai possibili rimedi che concerne queste tematiche. Tutto ciò attraverso articoli, riflessioni e filmati."Se è vero che le crisi gravi si prestano a mettere in luce il lato peggiore di noi stessi è anche vero che quelle stesse crisi possono mobilitare le nostre migliori risorse" (Karl Jaspers).

 

 

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L'ascolto del minore.

Post n°11 pubblicato il 05 Maggio 2015 da cristina.ciambrone
Foto di cristina.ciambrone

In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che fu’ approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989. Essa esprime un consenso su quali sono gli obblighi degli Stati e della comunità internazionale nei confronti dell'infanzia, volevo, ricordare che urge promuovere e diffondere sempre più la ‪#‎MEDIAZIONE FAMILIARE quale strumento di tutela dei figli nel conflitto familiare. La Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia sottolinea l'importanza del diritto del ‪#‎minore alla #‎bi-genitorialità,

La legge n. 54/2006 ha introdotto nell’ordinamento giuridico italiano il principio della bigenitorialità: il minore ha diritto ad avere rapporti continuativi ed equilibrati con ciascuno dei genitori e con i componenti del nucleo familiare di appartenenza anche in caso di separazione e/o divorzio dei genitori;

la normativa, tra l’altro, ha portato alla ribalta la tematica relativa all’ascolto dei figli maggiori di anni 12 o meno nei procedimenti giudiziari che riguardano la separazione o il divorzio dei suoi genitori.

Da un lato le ricerche in ambito psicologico parlano dell’ascolto come di uno dei doveri dell’adulto nei confronti dei “bisogni” del bambino,dall’altro l’ordinamento giuridico riconosce l’ascolto come un “diritto del bambino”

Questa assunzione fa riferimento in primo luogo alle Convenzioni sui diritti dei minori, secondo cui i minori sono considerati come soggetti che devono essere partecipi nelle decisioni che possono influenzare la loro vita in quanto viene loro riconosciuto che sono a pieno titolo portatori di diritti civili, economici, politici e sociali.

Inoltre, l’inclusione dei minori permette di focalizzarsi sui loro bisogni e questo dovrebbe portare ad una riduzione dell’intensità e della durata del conflitto genitoriale, attraverso un incremento della collaborazione fra i genitori.

“I Tribunali dovrebbero ascoltare la voce di un minore, amplificandola e anteponendola al rumore del conflitto genitoriale, solo in questo modo è possibile assicurarsi il miglior interesse del minore”. Per ascoltare i minori che hanno meno di 12 anni deve essere valutata la loro capacità di discernimento, intesa come la capacità di elaborare in maniera autonoma concetti, idee e di comprendere gli eventi.

 Quali sono i temi del colloquio?
Dal colloquio devono emergere i bisogni, le aspettative del figlio in merito alla situazione familiare, alla situazione abitativa, all'ambiente, alla situazione scolastica, agli amici, all'educazione, alle attività nel tempo libero, alle programmazione del fine settimana ecc. L'ascolto deve dare risposte circa la salvaguardia del bambino, è importante sapere cosa pensa, cosa desidera, che cosa progetta.
L'ascolto serve sia per capire i bisogni, le aspettative e i desideri del figlio sia per accertare fatti rilevanti per la sentenza.

Bisogna dare importanza alla bigenitorialità poiché la caduta della genitorialità è purtroppo un fenomeno dilagante del nostro tempo ed è causa dei maggiori malesseri delle nuove generazioni. Quando infatti il patto educativo si rompe e la genitorialità viene meno, il bambino non avverte più una direzione da seguire né una trama da tessere all’interno di quel “ noi “ dove è possibile educare sentimenti, desideri paure ecc…così facendo tutte queste cose il minore se le organizza da sé con le competenze che non ha.  Ricordiamoci sempre che i bambini sono come delle "spugne", pronti ad assorbire qualsiasi stato d'animo, ansioso o felice che sia, sono delle spugne pesanti, assorbono ed elaborano i concetti secondo il loro punto di vista.

 

A cura della dott.ssa M.Cristina Ciambrone

 

 
 
 
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