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« UN TRAGICO NATALE UNA FOLLA COMMOSSA PER SIMONE »

Post N° 492

Post n°492 pubblicato il 28 Dicembre 2006 da fra.gas
Foto di fra.gas

Vigili del fuoco in azione tra le macerie

CROLLO DELLA PALAZZINA

immagine      A Monzuno

Oggi pomeriggio alle 14,30 la triste cerimonia per l'ultimo saluto al nostro caro Simone

immagine

immagine TRAGEDIA DEL QUERCETO

Caffarra celebra i funerali di due vittime

immagine Bologna, 27 dicembre 2006 - Sabato a Monterenzio si svolgeranno i funerali di due delle cinque vittime di San Benedetto del Querceto. E a officiare la cerimonia, alle 9 del mattino, ci sarà l'arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra. Lo annuncia il sindaco di Monterenzio, Giuseppe Venturi, che è pronto a costituire il Comune parte civile in un eventuale processo. "Aspettiamo prima di vedere se ci sono responsabilità - precisa - Se ci saranno ci costituiremo parte civile".

Intanto domani alle esequie del vigile del fuoco morto a San Benedetto durante i soccorsi ci saranno anche il segretario bolognese dei Ds Andrea De Maria e Marioluigi Bruschini, assessore regionale alla Protezione civile.

CROLLO DELLA PALAZZINA

La Cgil sfida Hera sulla sicurezza:
'Dimostri che è una vera priorità'

Clicca qui per ingrandire la foto

Le drammatiche immagini dopo lo scoppio in una palazzina di San Benedetto del Querceto

Il sindacato: 'Se cinque persone sono morte ed altre 60 sono senza la propria abitazione vuol dire che qualcosa non ha funzionato. Le procedure attivate si sono rivelate insufficienti'

CROLLO DELLA PALAZZINA Bologna, 27 dicembre 2006 - "Se cinque persone sono morte ed altre 60 sono senza la propria abitazione vuol dire che qualcosa non ha funzionato ed in questo senso nessuno puo' pensare di 'lavarsi la coscienza' affermando che tutte le procedure sono state rispettate".

Anche perche' "se quelle procedure hanno fatto si' che potesse accadere questa tragedia vuol dire che quelle procedure sono sbagliate o per lo meno insufficienti".

Per questo, ora, la Cgil di Bologna sfida Hera a dimostrare nei fatti che per l'azienda di viale Berti Pichat la sicurezza e' una vera priorita'.

Dopo la tragedia di San Benedetto del Querceto, infatti, "Hera deve dimostrare nei fatti di ritenere la sicurezza un valore e non un costo. Non importa se quello accaduto a S.Benedetto e' un evento che non trova riscontro nella storia di questa Azienda cosi' come non importa se l'azienda e' in grado di garantire 800 interventi all'anno", dicono la segreteria della Camera del lavoro e della Filcem-Cgil in una nota congiunta.

Insomma, non si ridimensioni l'accaduto: "Quello che serve e' comprendere che si gestisce una rete complessa di servizi e che, particolarmente per il gas, la sicurezza e' determinata da innumerevoli fattori tecnologici, organizzativi, umani. Se anche uno solo di questi viene meno la sicurezza non e' piu' garantita" e dunque, affonda la Cgil "in questo contesto riteniamo sbagliato affermare che il modo di operare dell'azienda non e' cambiato.

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E' cambiato tantissimo e questi cambiamenti rischiano quotidianamente di impoverire sia la professionalita' dei dipendenti che la capacita' di presidiare un territorio sempre piu' vasto ed anche per questo sempre piu' complesso". I rapporti tra Hera Bologna e il sindacato sono ai minimi storici da mesi per via di scontri sulle riorganizzazioni aziendali e la chiusura di presidi territoriali, e ora dunque la tragedia di San Benedetto riacutizza le tensioni.

Per la Cgil e i lavoratori che rappresenta, la tragedia di San Benedetto "deve rappresentare un monito a tutti quanti noi". Il sindacato e i lavoratori di Hera, per primi, dicono di vivere quanto accaduto "come una propria sconfitta per non essere riusciti a determinare le condizioni affinche' cio' non accadesse". E questo senza dimenticare di essersi "battuti in tutti questi anni contro scelte aziendali che ritenevano e ritengono sbagliate". A maggior ragione, pero', ora senza sollevare polemiche ("E' francamente insopportabilmente squallido utilizzare un tale dramma per finalita' di basso opportunismo politico") e in attesa che la Magistratura chiarisca, occorre "riflettere attentamente senza scorciatoie o superficialita'" e avviare "un confronto serrato che permetta a tutti di ripensare un modello organizzativo che ha dimostrato di non essere adeguato e non certo per colpa dei lavoratori".

Al contrario, accusa la Cgil, mentre negli anni, le varie aziende municipalizzate "hanno sempre fatto del presidio, della presenza e della conoscenza del territorio un loro punto di forza" ora tutto questo "rischia di essere messo in discussione da scelte dei massimi vertici aziendali che, privilegiando aspetti finanziari, tolgono quotidianamente potere reale alle Societa' Territoriali e questo e' l'esatto contrario di quanto stabilito al momento della nascita di questa Societa'".

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Per la Cgil e' ora di rivedere il rapporto tra amministrazioni locali ed Hera: "Con le risorse derivanti da Hera si puo' anche costruire un asilo ma se questo si realizza riducendo le sedi nel territorio, attuando una politica sempre piu' spinta di esternalizzazioni che impoverisce professionalmente l'azienda, ridimensionando costantemente le capacita' operative si deve sapere che si stanno facendo scelte che metteranno sempre piu' a rischio i servizi forniti ai cittadini".

SCOPPIO DI SAN BENEDETTO

An: "Ripristinare il presidio a Loiano"
Hera replica: "E' già attivo"

Lo chiede in un'interrogazione alla giunta regionale il consigliere di An Alberto Vecchi, che interviene sulla tragedia dell'antivigilia di Natale a San Benedetto del Querceto

SCOPPIO DI SAN BENEDETTO Bologna, 28 dicembre 2006 - Ripristinare con urgenza il presidio tecnico di Loiano e rivalutare la chiusura del presidio di Castiglione dei Pepoli. Lo chiede in un'interrogazione alla giunta regionale il consigliere di An Alberto Vecchi, che interviene sulla tragedia dell'antivigilia d iNatale a San Benedetto del Querceto (Bologna).

Vecchi sottolinea tra l'altro che negli ultimi cinque anni, nel "medesimo tratto", si sarebbero verificate almeno altre due fughe di gas. L'esponente della destra stigmatizza inoltre il fatto che la conduttura sarebbe stata chiusa cinque ore dopo la prima chiamata di emergenza, mentre nessuno avrebbe dato la disposizione di "staccare" la corrente elettrica.

Vecchi chiede quindi alla Giunta regionale se corrisponda al vero che le segnalazioni di guasto del mattino non sarebbero state interpretate con la dovuta urgenza ed importanza e che negli ultimi due anni si sarebbero verificati altri guasti analoghi, come sia organizzata Hera per quanto riguarda la manutenzione, i controlli e la messa in sicurezza dei cittadini in caso di fughe di gas.


Immediata la smentita di Hera alla interrogazione del consigliere di An Alberto Vecchi: l'impresa multiservizi ha negato ''categoricamente che il presidio di Loiano sia stato chiuso o che vi sia l'intenzione di chiuderlo''. ''Le strutture operative non sono state inoltre minimamente modificate'', ha aggiunto Hera.

 
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