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UNA FOLLA COMMOSSA PER SIMONE

Post n°493 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da fra.gas
 
Foto di fra.gas

L' ultimo addio al caro Simone: all'obitorio della Certosa, incontriamo la mamma Grazia, in un fiume di lacrime, in auto con la sorella, il padre Paolo Messina, davanti alla bara, già chiusa. I Vigili del Fuoco, il 118, alcuni amici e tanti fiori!

Con la mamma di Maria Cristina, Angelina di 83 anni che ha voluto partecipare il suo dolore alla famiglia, partiamo per Monzuno. Arriviamo prima che il Paese venga chiuso per il lutto cittadino. La folla assiepa le vie. Migliaia di persone affrante, silenti! I Vigili del fuoco, centinaia da tutta Italia, sono schierati davanti alla Caserma. Salutiamo Armando, il marito della cugina di M.Cristina, anche lui Volontario! Entriamo, Paolo, Grazia, la sorella Stefania sempre  più affrante, i nonni, gli zii, i cugini,  gli amici. Alcuni nomi: Katia, Salvo, Roberto, Maria, Nino, Pasqualino, Giovanni, Cristina, Massimo, Luigi, Rosetta, Giuliano, Anna, Aristide, Luca ... e tanti altri. Ad uno ad uno i Vigili del Fuoco hanno reso omaggio a Simone sfilando davanti al feretro. Gli addetti al 118 ed altri Volontari della Pubblica Assistenza. I cittadini di Monzuno, il loro sindaco e quello di Monterenzio, tanti, tanti volti ed elmetti neri, rossi, argentati. Le autorità nazionali e regionali: abbiamo notato Errani, il presidente regionale, il sottosegretario agli interni, Bertolaso responsabile nazionale della Protezione Civile, Beatrice Draghetti, presidente provinciale, l'ing Egidi, responsabile regionale della Protezione Civile, con il giubbotto azzurro ed il cappello di pelle, hanno reso il loro omaggio alla salma ed il loro cordoglio alla famiglia.

Alle due mezza il feretro, i tanti fiori, sono stati posti sull'autoscala ed il corteo si è avviato alla chiesa!

immagine Un momento delle esequie

Non tutti siamo riusciti ad entrare. La folla, silenziosa, era immensa. La toccante funzione religiosa, celebrata dal Parroco amico della famiglia, ha ricordato Simone. Un Pompiere  ha recitato la preghira dei Vigili del Fuoco, implorando la protettrice S.Barbara. Il saluto del 118. Il messaggio del Cardinal Caffarra che chiede il conforto della fede di fronte all'estremo sacrificio di un figlio per salvare gli altri. immagine 

Davanti alla Chiesa di Monzuno

La bara esce portata a spalle dai colleghi, è coperta dal tricolore, il corteo raggiunge il vicino cimitero. Il dolore è più forte che mai: pianti, singhiozzi e la disperazione dei parenti, le lacrime degli amici, il cordoglio di tutti.

Al momento della tumulazione mamma Grazia si accascia, ha un malore, arriva la barella, ma fortunatamente non serve e viene accompagnata all'ambulanza sorretta dai volontari del 118. Rimane papà Paolo, che ha cercato di farsi forza per tutti questi giorni, chiede giustamente di ritirarsi nel suo dolore! l'ultimo saluto, l'ultimo abbraccio: "facci sapere soprattutto come sta Grazia". " Ci sentiamo fra qualche giorno". Un saluto agli amici, la triste cerimonia si é conclusa.

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immagine ADDIO SIMONE

31 anni compiuti il 4 settembre, sei morto compiendo fino all'estremo il tuo dovere, aiutando chi aveva bisogno di te! Sarai per sempre nei nostri cuori!

I funerali delle vittime di San Benedetto

 

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SCOPPIO DI SAN BENEDETTO
: CROLLO DELLA PALAZZINA: La Cgil sfida Hera sulla sicurezza: 'Dimostri che è una vera priorità'Partono gli avvisi di garanzia 21 indagati tra tecnici e dirigenti Sopralluogo il 4 gennaio

Bologna, 29 dicembre 2006 - Dalla Procura di Bologna sono in partenza 21 informazioni di garanzia per tecnici, personale amministrativo, addetti alle squadre di pronto intervento di Hera . Tra i destinatari non figura pero' il direttore generale della multiutility, Angelo Bruschi, legale rappresentante dell'azienda che ha conferito incarichi, ma non ha alcuna responsabilita' penale nel disastro.Saranno tutti invitati a partecipare con i propri consulenti al sopralluogo tecnico che si terra' il prossimo 4 gennaio (maltempo e neve permettendo) a San Benedetto del Querceto, teatro, il 23 dicembre scorso, del crollo di una palazzina per l'esplosione di una conduttura del gas, costato la vita a cinque persone.Ad annunciarlo e' il procuratore aggiunto Luigi Persico, che, insieme al sostituto Antonella Scandellari indaga sulle ipotesi di disastro colposo, omicidio plurimo colposo e crollo colposo."La direzione regionale della Protezione civile- aggiunge- supportera' al livello logistico le operazioni con proprio personale e mettendo a disposizione macchine da movimento". Si scavera' sul luogo dell'esplosione, per mettere a fuoco lo stato delle tubature.

Regione, Provincia di Bologna, Comune e parrocchia (chiusa per i danni riportati nell'esplosione) di Monterenzio sono i quattro soggetti pubblici che riceveranno l'avviso dalla Procura "e che avranno- spiega ancora l'aggiunto- facolta' di intervenire nell'indagine come parte lesa".

Intanto, la famiglia di Teresa Minarini, la proprietaria della palazzina saltata in aria, ha presentato un esposto, dopo la denuncia sporta ieri ai Carabinieri di Monterenzio dalla moglie di Enzo Menetti, il direttore della casa di riposo morto nel disastro.


online@quotidiano.net

SCOPPIO DI SAN BENEDETTO

immagine  L'omelia di Mons. Caffarra:
"Vogliamo la verità"
Nuove accuse dei parenti

Il paese ha dato l'estremo saluto a due delle cinque vittime dell'esplosione della palazzina causata da una perdita di gas, avvenuta in paese l'antivigilia di Natale. ma anche nel giorno del dolore non si placano le polemiche

immagine S.Benedetto del Querceto (Bo), 30 dicembre 2006- San Benedetto del Querceto - piccolo centro a 30 chilometri da Bologna - nel clima di grande tristezza dopo la tragedia e prima di un Capodanno che difficilmente verrà dimenticato, dà l'estremo saluto a Enzo Menetti e Teresa Minarini, due delle cinque vittime d ell'esplosione della palazzina causata da una perdita di gas, avvenuta in paese l'antivigilia di Natale.

A celebrare le esequie, questa mattina, nella chiesa parrocchiale di Monterenzio, il Cardinale di Bologna Carlo Caffarra. Il 28 dicembre, in un clima di grande commozione, presente una grande folla e trecento colleghi provenienti da tutta Italia, erano stati celebrati a Monzuno i funerali del vigile delfuoco volontario Simone Messina: prima di morire, mentre presidiava l'edificio in attesad ell'arrivo dei tecnici del gas, il vigile ha salvato la vita a Giovanni Monti, uscito per comprare il pane, obbligandolo a tornare in casa pochi attimi prima dell'esplosione.

Il cardinal Caffarra, nell'omelia, ha ricordato «il diritto di sapere se l'evento tragico trova ragioni in precise responsabilità degli uomini». «Ma altri - ha aggiunto - sono i luoghi in cui si va a cercare riposta a questa legittima domanda, in cui si opera la rigorosa e doverosa verifica di queste eventuali responsabilità. Nella casa del Padre - ha spiegato il Cardinale - si cerca la risposta al "mistero infinito della morte", la vera consolazione, consapevoli che l'uomo non è mai abbandonato dall'amore di Dio. Non una spiegazione razionale dunque, ma una "condivisione compassionevole" di una tragedia alla quale si fa fatica a dare un senso. "La fede in Cristo non estingue il pianto - ha concluso Caffarra - ma impedisce il pianto disperato".

immaginepresente ai funerali
"Condoglianze doverose"

Il presidente della multiutility, Luigi Castagna, ha partecipato ai funerali di Enzo Menetti e Teresa Minarini, due delle cinque vittime. Polemica Rifondazione

immagine Monterenzio (Bo), 30 dicembre 2006 - Una stretta di mano e una semplice frase di condoglianza. Il presidente di Hera, Luigi Castagna, questa mattina, nella chiesa di Monterenzio, ha partecipato ai funerali, officiati dal cardinale Carlo Caffarra di due delle cinque vittime del crollo di San Benedetto del Querceto.

Dopo aver seguito la celebrazione a fianco del senatore Ds, Walter Vitali, Castagna ha seguito il lungo e silenzioso corteo fino al cimitero per salutare personalmente la moglie e il figlio di Enzo Menetti, il titolare della casa di riposo "Ilenia" deceduto nell'esplosione. "Non commento", e' stata la sua risposta circa la richiesta avanzata ieri dai vertici bolognesi di Rifondazione comunista che avevano chiesto le sue dimissioni dopo l'accadutoe dopo le polemiche degli ultimi giorni. In merito invece alla scelta di essere presente questa mattina alla cerimonia funebre , il presidente di Hera si e' limitato a dire: "Mi sembrava doveroso".

Nel giorno delle lacrime non si placano le polemiche contro Hera

Un parente di una vittima: "Alle 10.20 di tecnici Hera qui ce n'erano solo due e hanno detto che non potevano intervenire in alcun modo. Piu' tardi erano al bar a mangiare un panino". Immediata la replica del legale dei tecnici: "Dopo ore hanno bevuto un bicchiere d'acqua"

SCOPPIO DI SAN BENEDETTO Monterenzio (Bo), 30 dicembre 2006 - Nuovi particolari inquietanti sulla tragedia di San Benedetto del Querceto arrivano nel giorno del funerale di Enzo Menetti e Teresa Minarini a Monterenzio. Fuori dalla chiesa, al termine della celebrazioni, le voci di accusa all'indirizzo di Hera sono quelle di Mauro Marchi e Marina Nanni, parenti di due ospiti della casa di riposo "Ilenia" gestita da Menetti, presenti la mattina dello scoppio.

Stando al racconto di Marchi, la palazzina esplosa non era alimentata a metano. "Non c'era metano nella casa che e' scoppiata- dice l'uomo- il metano era sotto le fognature ed era ormai diffuso in tutto il paese, io l'avevo visto uscire dai controtubi e ingenuamente credevo che stesse sfogando da li'".

Le testimonianze dei due cittadini sono particolarmente polemiche nei confronti dei soccorsi. "Alle 10.20 di tecnici Hera qui ce n'erano solo due e hanno detto che non potevano intervenire in alcun modo- dice Nanni- e so anche che piu' tardi erano al bar a mangiare un panino". Entrambi ricordano poi come da parte degli uomini di Hera non ci fossero preoccupazioni di nessun tipo: "Ci hanno detto che potevamo tranquillamente suonare il campanello senza correre alcun rischio", dicono.

Marchi inoltre, che nella casa di riposo ha la madre Olga di 97 anni, racconta: "E' stato Enzo (Menetti, ndr) ad andare a chiedere e a sollecitare i tecnici perche' si facesse evacuare la casa di riposo, loro non hanno fatto niente". La signora Nanni conclude infatti: "Anche le saracinesche del gas non le hanno mica chiuse quelli di Hera, ci ha pensato un ragazzo del paese che si chiama Alessandro Monti".


Accuse pesanti alle quali ha immidiatamente replicato il legale dei tecnici Hera: "Sono andati al bar a bere un bicchiere d'acqua dopo ore che erano sul posto e subito prima di rendere testimonianza ai carabinieri". Ha precisato l'avvocato Raffaele Miraglia.

Per quanto poi riguarda la chiusura delle valvole del gas, con un comunicato la multiutility replica: "Le valvole di intercettazione della condotta in media pressione interessate dalla fuga sono state azionate da personale Hera".

I vigili del fuoco portano via le vittime

SCOPPIO DI SAN BENEDETTO

Gli indagati adesso sono 22
Interrogati due testimoni

Iscritto nel registro degli indagati anche il titolare di una ditta che aveva avuto in subappalto parte dei lavori per la metanizzazione della valle dell'Idice. La procura ha scoperto che c'erano state altre due fughe di gas negli anni scorsi. Nell'esplosione sono morte cinque persone

Bologna, 31 dicembre 2006 - Sono saliti a 22 gli indagati nell'inchiesta che i magistrati bolognesi stanno conducendo per l'esplosione della palazzina a San Benedetto del Querceto sull'appennino bolognese, che ha provocato la morte di cinque persone. Nel registro degli indagati, infatti, è stato iscritto anche il titolare di una ditta che aveva avuto in subappalto parte dei lavori per la metanizzazione della valle dell'Idice.

Intanto i magistrati, che sono rimasti al lavoro anche la vigilia di Capodanno, hanno verificato, consultando gli atti in archivio presso i carabinieri, dopo le segnalazioni dei residenti, che nel punto preciso dove è avvenuta l'esplosione c'erano già state due consistenti fughe di gas, la prima nel 1999, la seconda nel 2000, risolte grazie all'intervento dei tecnici.

I magistrati hanno anche ascoltato la testimonianza di due giovani del luogo che, nei momenti concitati che hanno preceduto l'esplosione, avevano tentato di chiudere la valvola della grossa conduttura di gas. Si tratta di un operaio-idraulico e di geometra di una impresa di scavi. Entrambi, su richiesta di un pompiere e di un carabiniere, tentarono l'operazione, ma gli attrezzi di cui disponevano si rivelarono inadatti e quindi non riuscirono nel loro intento.

La procura bolognese ha chiesto l'intervento del consolato rumeno di Milano, competente per il nord Italia, per avvertire i familiari di Augustine Cicei, 47 anni, una delle vittime dello scoppio.

Scoppio di san benedetto

SCOPPIO DI SAN BENEDETTO

La ricostruzione parte subito
Hera stanzia 150mila euro
per i primi interventi

Il sindaco Giuseppe Venturi: "Vogliamo ripartire subito, Hera è stata disponibile". La decisione sarà adottata domani dal cda della multiutility

SCOPPIO DI SAN BENEDETTO BOLOGNA, 2 GENNAIO 2007 - IL SINDACO di Monterenzio pensa alla ricostruzione. «Il prossimo cda di Hera delibererà 150mila euro per i primi interventi — fa sapere Giuseppe Venturi —. E’ un fondo per le spese da affrontare senza attendere i tempi dell’assicurazione. San Benedetto del Querceto oggi è un paese in ginocchio. Per i morti, prima di tutto. E poi per quello che è stato spazzato via, come il negozio di alimentari, o danneggiato, come la banca, la posta e la chiesa. Vogliamo ripartire subito. Hera si è dimostrata disponibile. Abbiamo scelto la strada del dialogo. Non è il momento di alzare muri». Ma questo non vuol dire fare sconti, chiarisce il sindaco, che conosce bene la rabbia dei suoi cittadini e ogni giorno ascolta — con attenzione e prudenza — nuove testimonianze sulla mattina del disastro. «Perché tanto tempo per chiudere il gas?», si chiede anche in una memoria depositata in procura la famiglia di Teresa ‘Tina’ Minarini, 87 anni, travolta e uccisa nello scoppio di casa sua. «San Benedetto aspetta giustizia e sicurezza — è esplicito Venturi —. Per questo attende con impazienza il sopralluogo di magistrati e tecnici. C’è bisogno di sapere che siamo in buone mani. Il paese è sempre stato martoriato, anche per i lavori dell’Alta velocità».

SI TERRA’ domani il consiglio di amministrazione di Hera che dovrà deliberare i 150mila euro. Una promessa che il presidente Luigi Castagna — sempre presente, tra consigli infuocati e funerali — aveva ripetuto anche sabato mattina a Monterenzio, dopo la messa funebre celebrata dal cardinale Carlo Caffarra. «Abbiamo ricevuto la comunicazione ufficiale, quel finanziamento è tra i punti all’ordine del giorno del cda — spiega il sindaco ‘civico’ —. Subito dopo, come amministratori, dovremo riunirci. Chiarirci bene tra noi, prima di incontrare i vertici di Hera».

DON ALFONSO NALDI, il parroco scampato alla strage, uscito vivo dalle macerie, sabato dopo aver concelebrato il funerale, con fatica evidente per la debolezza, si era augurato: «Avevamo appena finito di ristrutturare la chiesa. Hera deve aiutarci. E’ una questione di giustizia».

SCOPPIO DI SAN BENEDETTO

Gli indagati salgono a 24
Polemica sull'assenza
di Cofferati ai funerali

Si tratta dei titolari di ditte che hanno ottenuto lavori in subappalto da Hera. Il difensore di un tecnico Hera deposita in procura immagini satellitari di un vicino cantiere Tav. Attacco al Comune di Bologna: "Questa assenza conferma il distacco dalla gente"

SCOPPIO DI SAN BENEDETTO BOLOGNA, 2 GENNAIO 2007 - Sale a 24 il numero degli indagati per la strage di San Benedetto del Querceto (in provinciadi Bologna) del 23 dicembre scorso in cui hanno perso la vita cinque persone. Si tratta di due persone titolari di ditte che hanno ottenuto lavori in subappalto da Hera Bologna srl.

Intanto, la Procura di Bologna non esclude che il numero degli indagati possa aumentare e nel frattempo, in piazza Trento Trieste lo studio dell'avvocato Giuseppe Giampaolo, che assiste un tecnico di Hera, ha consegnato al procuratore aggiunto Luigi Persico (che segue l'inchiesta insieme alla pm Antonella Scandellari) alcune foto satellitari della zona in cui si e' verificato lo scoppio.

Dalle immagini si vuole evidenziare l'effettiva vicinanza dell'area della tragedia alle gallerie Tav. La Procura, infatti, gia' dal giorno successivo allo scoppio ha cercato di capire se i lavori di movimentazione della terra nella zona della galleria possano avere avuto una qualche influenza sulle condutture. Alcune risposte potrebbero arrivare gia' nelle prossime ore.

Domani e' previsto il cda di Hera Bologna, mentre il 4 gennaio sara' conferito l'incarico ai periti della Procura: Maurizio Pellegrini, ordinario di geologia applicata dell'Universita' di Modena e Reggio Emilia, e Massimo Bardazza, esperto di impiantistica e in incidenti allereti di distribuzione del gas.

LA POLEMICA

Nei momenti di dolore Cofferati non c'è

Cristina Marri (Udc), unico consigliere presente alle esequie di due delle cinque vittime dell'esplosione: "Un assenza segno di completa estraneità"

LA POLEMICA NON C’ERA il sindaco, Sergio Cofferati. Non c’era la vicesindaco, Adriana Scaramuzzino. Non c’era neanche un assessore. Non c’era il gonfalone del Comune di Bologna. Sabato scorso, nella parrocchia Cristo Re di Monterenzio — ai funerali di due delle cinque vittime dello scoppio della palazzina a San Benedetto del Querceto, celebrati in forma pubblica dal cardinale Carlo Caffarra — l’amministrazione comunale era assente.

Stupito, il sindaco di Monterenzio, Giuseppe Venturi, ammette di non avere notato nessuno della giunta bolognese. E che «certo, l’assenza mi colpisce». Dei politici di Palazzo d’Accursio si è vista soltanto Maria Cristina Marri, segretario provinciale dell’Udc, che siede nei banchi dell’opposizione nelle file della lista civica La tua Bologna. Per la Provincia, c’era la presidente Beatrice Draghetti. Per i Ds, il segretario Andrea De Maria e la parlamentare Donata Lenzi. Fra gli altri, Ubaldo Salomoni, consigliere regionale di FI, già sindaco di Monghidoro.

 
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Post N° 492

Post n°492 pubblicato il 28 Dicembre 2006 da fra.gas
Foto di fra.gas

Vigili del fuoco in azione tra le macerie

CROLLO DELLA PALAZZINA

immagine      A Monzuno

Oggi pomeriggio alle 14,30 la triste cerimonia per l'ultimo saluto al nostro caro Simone

immagine

immagine TRAGEDIA DEL QUERCETO

Caffarra celebra i funerali di due vittime

immagine Bologna, 27 dicembre 2006 - Sabato a Monterenzio si svolgeranno i funerali di due delle cinque vittime di San Benedetto del Querceto. E a officiare la cerimonia, alle 9 del mattino, ci sarà l'arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra. Lo annuncia il sindaco di Monterenzio, Giuseppe Venturi, che è pronto a costituire il Comune parte civile in un eventuale processo. "Aspettiamo prima di vedere se ci sono responsabilità - precisa - Se ci saranno ci costituiremo parte civile".

Intanto domani alle esequie del vigile del fuoco morto a San Benedetto durante i soccorsi ci saranno anche il segretario bolognese dei Ds Andrea De Maria e Marioluigi Bruschini, assessore regionale alla Protezione civile.

CROLLO DELLA PALAZZINA

La Cgil sfida Hera sulla sicurezza:
'Dimostri che è una vera priorità'

Clicca qui per ingrandire la foto

Le drammatiche immagini dopo lo scoppio in una palazzina di San Benedetto del Querceto

Il sindacato: 'Se cinque persone sono morte ed altre 60 sono senza la propria abitazione vuol dire che qualcosa non ha funzionato. Le procedure attivate si sono rivelate insufficienti'

CROLLO DELLA PALAZZINA Bologna, 27 dicembre 2006 - "Se cinque persone sono morte ed altre 60 sono senza la propria abitazione vuol dire che qualcosa non ha funzionato ed in questo senso nessuno puo' pensare di 'lavarsi la coscienza' affermando che tutte le procedure sono state rispettate".

Anche perche' "se quelle procedure hanno fatto si' che potesse accadere questa tragedia vuol dire che quelle procedure sono sbagliate o per lo meno insufficienti".

Per questo, ora, la Cgil di Bologna sfida Hera a dimostrare nei fatti che per l'azienda di viale Berti Pichat la sicurezza e' una vera priorita'.

Dopo la tragedia di San Benedetto del Querceto, infatti, "Hera deve dimostrare nei fatti di ritenere la sicurezza un valore e non un costo. Non importa se quello accaduto a S.Benedetto e' un evento che non trova riscontro nella storia di questa Azienda cosi' come non importa se l'azienda e' in grado di garantire 800 interventi all'anno", dicono la segreteria della Camera del lavoro e della Filcem-Cgil in una nota congiunta.

Insomma, non si ridimensioni l'accaduto: "Quello che serve e' comprendere che si gestisce una rete complessa di servizi e che, particolarmente per il gas, la sicurezza e' determinata da innumerevoli fattori tecnologici, organizzativi, umani. Se anche uno solo di questi viene meno la sicurezza non e' piu' garantita" e dunque, affonda la Cgil "in questo contesto riteniamo sbagliato affermare che il modo di operare dell'azienda non e' cambiato.

Clicca qui per ingrandire la foto

E' cambiato tantissimo e questi cambiamenti rischiano quotidianamente di impoverire sia la professionalita' dei dipendenti che la capacita' di presidiare un territorio sempre piu' vasto ed anche per questo sempre piu' complesso". I rapporti tra Hera Bologna e il sindacato sono ai minimi storici da mesi per via di scontri sulle riorganizzazioni aziendali e la chiusura di presidi territoriali, e ora dunque la tragedia di San Benedetto riacutizza le tensioni.

Per la Cgil e i lavoratori che rappresenta, la tragedia di San Benedetto "deve rappresentare un monito a tutti quanti noi". Il sindacato e i lavoratori di Hera, per primi, dicono di vivere quanto accaduto "come una propria sconfitta per non essere riusciti a determinare le condizioni affinche' cio' non accadesse". E questo senza dimenticare di essersi "battuti in tutti questi anni contro scelte aziendali che ritenevano e ritengono sbagliate". A maggior ragione, pero', ora senza sollevare polemiche ("E' francamente insopportabilmente squallido utilizzare un tale dramma per finalita' di basso opportunismo politico") e in attesa che la Magistratura chiarisca, occorre "riflettere attentamente senza scorciatoie o superficialita'" e avviare "un confronto serrato che permetta a tutti di ripensare un modello organizzativo che ha dimostrato di non essere adeguato e non certo per colpa dei lavoratori".

Al contrario, accusa la Cgil, mentre negli anni, le varie aziende municipalizzate "hanno sempre fatto del presidio, della presenza e della conoscenza del territorio un loro punto di forza" ora tutto questo "rischia di essere messo in discussione da scelte dei massimi vertici aziendali che, privilegiando aspetti finanziari, tolgono quotidianamente potere reale alle Societa' Territoriali e questo e' l'esatto contrario di quanto stabilito al momento della nascita di questa Societa'".

Clicca qui per ingrandire la foto
Per la Cgil e' ora di rivedere il rapporto tra amministrazioni locali ed Hera: "Con le risorse derivanti da Hera si puo' anche costruire un asilo ma se questo si realizza riducendo le sedi nel territorio, attuando una politica sempre piu' spinta di esternalizzazioni che impoverisce professionalmente l'azienda, ridimensionando costantemente le capacita' operative si deve sapere che si stanno facendo scelte che metteranno sempre piu' a rischio i servizi forniti ai cittadini".

SCOPPIO DI SAN BENEDETTO

An: "Ripristinare il presidio a Loiano"
Hera replica: "E' già attivo"

Lo chiede in un'interrogazione alla giunta regionale il consigliere di An Alberto Vecchi, che interviene sulla tragedia dell'antivigilia di Natale a San Benedetto del Querceto

SCOPPIO DI SAN BENEDETTO Bologna, 28 dicembre 2006 - Ripristinare con urgenza il presidio tecnico di Loiano e rivalutare la chiusura del presidio di Castiglione dei Pepoli. Lo chiede in un'interrogazione alla giunta regionale il consigliere di An Alberto Vecchi, che interviene sulla tragedia dell'antivigilia d iNatale a San Benedetto del Querceto (Bologna).

Vecchi sottolinea tra l'altro che negli ultimi cinque anni, nel "medesimo tratto", si sarebbero verificate almeno altre due fughe di gas. L'esponente della destra stigmatizza inoltre il fatto che la conduttura sarebbe stata chiusa cinque ore dopo la prima chiamata di emergenza, mentre nessuno avrebbe dato la disposizione di "staccare" la corrente elettrica.

Vecchi chiede quindi alla Giunta regionale se corrisponda al vero che le segnalazioni di guasto del mattino non sarebbero state interpretate con la dovuta urgenza ed importanza e che negli ultimi due anni si sarebbero verificati altri guasti analoghi, come sia organizzata Hera per quanto riguarda la manutenzione, i controlli e la messa in sicurezza dei cittadini in caso di fughe di gas.


Immediata la smentita di Hera alla interrogazione del consigliere di An Alberto Vecchi: l'impresa multiservizi ha negato ''categoricamente che il presidio di Loiano sia stato chiuso o che vi sia l'intenzione di chiuderlo''. ''Le strutture operative non sono state inoltre minimamente modificate'', ha aggiunto Hera.

 
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UN TRAGICO NATALE 

Post n°491 pubblicato il 24 Dicembre 2006 da fra.gas
 
Tag: BOLOGNA
Foto di fra.gas

Nella foto Maria Cristina Rossi

ADDIO SIMONE IN UNA VIGILIA DEL NATALE CHE NON VEDRAI!

Sabato mattina, una bella giornata di sole, l'antivigilia di Natale. Telefoniamo a Monzuno. Risponde Grazia, la neve si é sciolta, si, veniamo a trovarvi, pomeriggio, così ci scambiamo gli auguri!

Sono quasi le 2,30, siamo a pranzo dalla mamma di M. Cristina, con noi c'è anche Deanna, non conosce i Messina, ma viene con noi per una "gitarella".

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Montorio frazione di Monzuno :castello di Elle, costruzione del XIV Secolo

Suona il telefonino. E' l'amico Pasqualino: "cosa fate?" "Andiamo da Paolo, finiamo il caffé e partiamo" "Noi veniamo un po più tardi" "Bene così passiamo un bel pomeriggio assieme" "Non hai sentito.... un pomeriggio di lacrime... il pompiere morto nell'esplosione" "Che esplosione?" "A Quinzano, è Simone, il figlio di Messina, é morto!"

Nel gelo più totale è finito il Natale 2006!

Conosciamo Simone fin da bambino, così come la sorella Stefania!

Lasciamo mamma Angelina e Deanna!

Corriamo a Monzuno, in casa non c'è nessuno. La casa è sopra il paese un po' isolata, ci accoglie solo Lampo un bastardone nero, buono e scodinzolante, incrocio tra un pastore maremmano ed un lupo. Torniamo indietro, da un vicino: "Devono essere all'ospedale di Loiano, sono andati con l'ambulanza, la mamma, Grazia, stava male".

Proviamo a telefonare, ma i telefonini sono muti! Avvertiamo Pasqualino e la moglie Cristina, noi andiamo all'ospedale di Loiano a cercarli!

Ci fermiamo alla caserma dei Vigili del Fuoco di Monzuno: "C'è stata una prima esplosione! Ci hanno chiamato... la seconda esplosione... la tragedia" C'è la telecamera di ITALIA 1. Arriviamo all'ospedale, dove Stafania, infermiera lavora al 118! L'ospedale é gremito dai feriti lievi e dagli ospiti della casa di riposo evacuata. Si respira la tensione per la tragedia! "No non sono qui,... Grazia Pirazzini, non è ricoverata... sentiamo la Protezione Civile... Simone é alla Medicina Legale, a Bologna... i genitori sono sul luogo del disastro, ma non vi lascierebbero passare"

Riproviamo tutti i telefonini: risponde Stefania, una voce da oltretomba, distrutta, strozzata dalle lacrime: "... tra dieci minuti siamo all'ospedale, Grazia sta male..."

Arriva un'ambulanza, ci consigliano di salire al 3° piano, comodo un primo intervento all'ultimo piano!

Ci intrufoliamo e scorgiamo Stefania, anche lei ci vede, esce.

E' un cencio strizzato, "La mamma sta male... ha la pressione a 2.000!... accidenti alla sua voglia di fare il Volontario... accidenti ai giornalisti.. la nonna, in Sicilia, l'ha saputo dalla televisione... a momenti ne muore... li hanno chiamati per un primo scoppio.. si é rotto l'osso del collo...gli è crollato adosso un intero muro.." Tragedia, dolore e giusta rabbia! Escono, Grazia in un fiume di lacrime e Paolo, muto, affranto, invecchiato di dieci anni, lo abbraccio, non ci sono parole. Li sistemano dove possono, le riprovano la pressione, le rimediano una lettiga ove potersi sdraiare. Il silenzio è rotto solo dai singhiozzi, non ci sono parole, solo lacrime!

Scendiamo per aspettare Pasqualino e Cristina, la sua. Sono già quasi le 5, sta imbrunendo, scende il freddo pungente: Neanche il tempo di una sigaretta, eccoli, cercano da parcheggiare, saliamo al 3° piano. L'ascensore é piccolo. Io salgo dopo: "Stanno andando a casa, andiamo anche noi!"

Ancora giù e poi su fino a Monzuno, la stradina per Montevenere, la viuzza della Trappola, il casone con i tre appartamenti, uno per i genitori, uno per ciascuno dei due figli, ancora "single", oggi si dice così, celibi é rimasto come termine burocratico, sa di "zitella"!

Stefania qualche hanno fa.. che famiglia sfortunata... stava per sposarsi, ed è stata privata, da un destino avverso, dell'affetto più più caro.

Simone, bel ragazzone di trentanni, forte e generoso, era molto riservato, un po' taciturno, non ci aveva mai parlato delle sue amicizie femminili, né noi avevamo chiesto, se ci fosse stato qualcosa di stabile, ce l'avrebbe detto lui! Da anni era dedito al volontariato, prima sulle ambulanze, poi con i Vigili del Fuoco. Gli piaceva sperava potesse diventare il suo lavoro.

  • Panorama di Monzuno

    E' già quasi buio nel cortile e per la scala c'é la neve ghiacciata. Entriamo, ancora un abbraccio, qualche tentativo di parola di conforto... ma suonano stonate, anche tra amici che si conoscono da trent'anni, che hanno lavorato assieme... che hanno fatto da madrina....! Sconforto, pianto con lacrime, con gli occhi gonfi ed il viso trasfigurato, tumefatto dal dolore. "Ma com'é successo?" Un sussurro di Paolo:"Ma ... non so esattamente... dicono quello che sapete.. ma dov'é Simone?"

    Trasaliamo, nessuno li ha informati? Siamo noi ad informarlo, é M. Cristina ad impegnarsi per informarsi se, come e quando si può vedere, alla Certosa, il povero Simone, poi l'Agenzia curerà tutto.

    Ancora qualche tentativo, assolutamente vano e fuori luogo di conforto:"Non recriminate sulla generosa scelta di Simone, se non c'é un pazzo che ha aperto il gas ed acceso un fiammifero, se non ci sono responsabilità... é una tragedia del lavoro, ua terribile fatalità.. se avesse fatto il geometra e lavorato nei cantieri, come noi.... Grazia é sul divano coi cani che le guaiscono accanto, attonita, distrutta dal pianto e dal malore, Stefania a bocconi sulla poltrona, le telefona un amico, ha saputo dai notiziari... Paolo, persona espansiva e loquace, tace, solo qualche sussurro con la moglie! Meglio lasciarli soli nel loro dolore, tutto loro, in realtà, forse solo loro?

    Sono le sei e mezza, tutti e quattro ci accomiatiamo: "tutto quello di cui hai bisogno... quando arrivano i parenti dalla Sicilia... domani, se non ti disturbiamo, vi telefoniamo.." L'ultimo abbraccio.... e li lasciamo soli... in un notte d'inferno!

    Speriamo non abbiano sentito i notiziari, le prime polemiche, le possibili responsabilità... i ritardi... speriamo sappiano il più più tardi possibile... dolore da aggiungere al dolore.

    Il telegramma di Amato non l'avevano visto!

    Panorama di Monzuno

    Speriamo nessuno li coinvolga, li "disturbi" nel loro pianto umano e dignitoso!

    Stamane da Pasqualino abbiamo saputo che nella notte sono giunti i primi parenti!

    Franco Gasparini  Maria Cristina Rossi

    QuotidianoNet 

    immagine TRAGEDIA NEL BOLOGNESE

    immagine Esplode una palazzina due morti, due dispersi
    Un volontario fra le vittime

    Tre persone sono morte nell'esplosione di una palazzina a San Benedetto del Querceto in provincia di Bologna. La tragedia sarebbe avvenuta per le conseguenze di una fuga di gas. Ingenti i danni anche alle case circostanti. Una delle due vittime è un trentenne vigile del fuoco accorso in paese. Un'altra persona risulta dispersa. Fra i feriti, il parroco

    TRAGEDIA NEL BOLOGNESE San Benedetto del Querceto (Bologna) 23 dicembre 2006 — Il tempo, a San Benedetto del Querceto, si è fermato alle 10 e 45. Una scintilla, poi l’esplosione devastante, provocata da una fuga di gas cominciata tre ore prima. Sotto le macerie di una palazzina che ospitava un supermercato e tre appartamenti, restano due persone morte, una dispersa e quattro feriti.
    Un Natale di sangue e lacrime per questo piccolo centro sull’Appennino bolognese che segna il confine tra i comuni di Monterenzio e Loiano. Le vittime sono un vigile del fuoco volontario, Simone Messina, 34 anni, e il titolare della vicina casa di riposo, Enzo Menetti, 62. Un altro pompiere, Luigi Mezzini, 40enne, è rimasto gravemente ferito e si trova ricoverato al centro grandi ustionati di Parma mentre dalle macerie, dopo alcune ore, sono stati estratti, vivi per miracolo, il parroco della frazione, don Alfonso Naldi, e il titolare del market, Franco Neri.
    Con loro sono finiti al Sant’Orsola di Bologna altri due anziani ma nel tardo pomeriggio di ieri si cercava ancora il corpo di una donna, Tina Alvisi, 80enne padrona dell’edificio crollato e madre del negoziante. Un tragico bilancio che solo per puro caso non ha assunto i contorni della strage. I clienti, infatti, erano usciti dal supermercato poco prima dello scoppio e gli abitanti della palazzina di tre piani, tra cui un cittadino marocchino e una coppia di rumeni, avevano lasciato le case spontaneamente dopo aver chiuso le utenze del gas.

    immagine


    La Procura non ha ancora formalizzato ipotesi di reato, ma si pensa al disastro colposo. L’allarme, al pronto intervento di Hera, la multiservizi bolognese, è scattato alle 7,30 dopo alcune segnalazioni, quando dalla strada ha cominciato a sprigionarsi l’odore pungente del gas. Una volta sul posto i tecnici dell’azienda, non riuscendo a trovare il punto di rottura, hanno chiesto l’intervento di una squadra di specialisti, allertando contemporaneamente i vigili del fuoco. immagine Ma mentre Hera attivava le procedure per isolare le tubazioni e chiudere tutte le valvole della zona, il gas aveva ormai saturato il sottosuolo. E alle dieci e tre quarti, a più di tre ore dall’allarme, la tragica esplosione.

  • Clicca qui per ingrandire la foto 

    Le drammatiche immagini dopo lo scoppio in una palazzina di San Benedetto del Querceto

  • NUOVO AGGIORNAMENTO

  • immagine 

    LA TRAGEDIA

    Crolla palazzina per fuga di gas
    Cinque vittime, alcuni feriti
    'Forti ritardi nell'intervento'

  • Esplosione a San Benedetto del Querceto, stamane è morta anche una donna di 93 anni ricoverata in ospedale. Hanno perso la vita un vigile del fuoco volontario, il titolare della casa di riposo, un rumeno di 45 anni e un'anziana. C'è un ferito grave. Gli abitanti: 'I centralini Hera erano stati avvertiti due ore prima'. Aperta un'inchiesta

    LA TRAGEDIA Bologna, 24 dicembre 2006 - È di cinque vittime il bilancio della tragedia avvenuta ieri mattina a San Benedetto del Querceto, in provincia di Bologna, dove, a causa di una fuga di gas, una palazzina di tre piani è crollata dopo un'esplosione. È morta anche una donna di 93 anni che era ricoverata all'ospedale Sant' Orsola di Bologna.

    Tra le vittime tre i residenti nella palazzina crollata, un uomo di 63 anni, Enzo Menetti, titolare di una casa di riposo, Teresa Minarini, 86 anni, sorella del parroco della frazione, rimasto ferito nel crollo, e un cittadino rumeno, mentre la quarta vittima è un volontario di Vigili del Fuoco, Simone Messina di 34 anni.

    Un secondo vigile del fuoco, Luigi Mezzani, è ricoverato nel reparto di terapia intensiva del centro Grandi Ustioni di Parma in gravi condizioni. Ferite più lievi per le altre quattro persone, tra cui Don Alfonso, parroco della vicina chiesa.

    I pompieri hanno lavorato tutta la notte, e la zona è stata ormai quasi totalmente liberata dalla macerie, mentre continuano i lavori di ripristino della rete gas.

    L'allarme era scattato ieri alle 9.45, quando Hera, multiutiliy che gestisce la rete gas nella zona, aveva allertato i Vigili del Fuoco per via del forte odore di gas metano proveniente dalla zona esterna alla palazzina. Intervenuti i pompieri del vicino comune di Monzuno stavano procedendo allo sgombero della palazzina stessa e degli edifici circostanti quando, intorno alle 10.15 è avvenuta, fortissima, la deflagrazione.

    I cittadini di San Benedetto del Querceto denunciano forti ritardi nell'intervento: secondo le testimonianze degli abitanti i centralini di Hera erano stati avvertiti sin dalla prima mattina, già intorno alle 7.00, dell'evidente fuga di gas metano, che pare fuoriuscisse anche dai tombini dell'area intorno alla casa.

  • Clicca qui per ingrandire la foto 

    ''Noi abbiamo ricevuto la richiesta di intervento alle 9:15 - ha detto l'ingegnere Tolomeo Litterio, comandante provinciale dei vigili del fuoco - Quello che e' successo prima che arrivasse la segnalazione a noi, non e' a mia conoscenza".

    immagine Hera ha dichiarato di essere "a disposizione, e pronta a collaborare con le autorità per ricostruire l'accaduto; al momento è stata avviata anche un'indagine interna, anche per confermare gli orari in cui si è avuta la segnalazione, che - ha confermato la società - è arrivata in mattinata, e in seguito alla quale sono stati allertati i vigili del Fuoco".Sulla dinamica esatta dell'incidente e sulle eventuali responsabilità la Procura di Bologna ha aperto un'inchiesta.

  • NUOVO AGGIORNAMENTO

    PALAZZINA CROLLATA

    Cinque vittime, ora è polemica
    'Forti ritardi nell'intervento'
    Il dolore di mons. Caffarra

    Esplosione a San Benedetto del Querceto, è morta anche la donna di 93 anni ricoverata in ospedale. Hanno perso la vita un vigile del fuoco volontario, il titolare della casa di riposo, un rumeno di 45 anni e un'anziana. C'è un ferito grave. Gli abitanti: 'I centralini Hera erano stati avvertiti due ore prima'. Aperta un'inchiesta
     

    PALAZZINA CROLLATA Bologna, 24 dicembre 2006 - È di cinque vittime il bilancio della tragedia avvenuta ieri mattina a San Benedetto del Querceto, in provincia di Bologna, dove, a causa di una fuga di gas, una palazzina di tre piani è crollata dopo un'esplosione. È morta anche una donna di 93 anni che era ricoverata all'ospedale Sant' Orsola di Bologna.

    Tra le vittime tre i residenti nella palazzina crollata, un uomo di 63 anni, Enzo Menetti, titolare di una casa di riposo, Teresa Minarini, 86 anni, sorella del parroco della frazione, rimasto ferito nel crollo, e un cittadino rumeno, mentre la quarta vittima è un volontario di Vigili del Fuoco, Simone Messina di 34 anni.

    Un secondo vigile del fuoco, Luigi Mezzani, è ricoverato nel reparto di terapia intensiva del centro Grandi Ustioni di Parma in gravi condizioni. Ferite più lievi per le altre quattro persone, tra cui Don Alfonso, parroco della vicina chiesa.

    I pompieri hanno lavorato tutta la notte, e la zona è stata ormai quasi totalmente liberata dalla macerie, mentre continuano i lavori di ripristino della rete gas.

    L'allarme era scattato ieri alle 9.45, quando Hera, multiutiliy che gestisce la rete gas nella zona, aveva allertato i Vigili del Fuoco per via del forte odore di gas metano proveniente dalla zona esterna alla palazzina. Intervenuti i pompieri del vicino comune di Monzuno stavano procedendo allo sgombero della palazzina stessa e degli edifici circostanti quando, intorno alle 10.15 è avvenuta, fortissima, la deflagrazione.

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    I cittadini di San Benedetto del Querceto denunciano forti ritardi nell'intervento: secondo le testimonianze degli abitanti i centralini di Hera erano stati avvertiti sin dalla prima mattina, già intorno alle 7.00, dell'evidente fuga di gas metano, che pare fuoriuscisse anche dai tombini dell'area intorno alla casa.

    ''Noi abbiamo ricevuto la richiesta di intervento alle 9:15 - ha detto l'ingegnere Tolomeo Litterio, comandante provinciale dei vigili del fuoco - Quello che e' successo prima che arrivasse la segnalazione a noi, non e' a mia conoscenza".

    Hera ha dichiarato di essere "a disposizione, e pronta a collaborare con le autorità per ricostruire l'accaduto; al momento è stata avviata anche un'indagine interna, anche per confermare gli orari in cui si è avuta la segnalazione, che - ha confermato la società - è arrivata in mattinata, e in seguito alla quale sono stati allertati i vigili del Fuoco".Sulla dinamica esatta dell'incidente e sulle eventuali responsabilità la Procura di Bologna ha aperto un'inchiesta.

    L'INCHIESTA
    Un fascicolo contro ignoti per le ipotesi di disastro colposo e omicidio plurimo colposo e' stato aperto dalla Procura di Bologna sullo scoppio di San Benedetto del Querceto.

    L'inchiesta - ha spiegato un inquirente - si occupa di due profili: perche' si e' verificato lo scoppio e come sono stati attivati i primi interventi. In pratica, c'e' da chiarire come mai le prime chiamate al pronto intervento di Hera, la societa' che gestisce la distribuzione del gas, sono state fatte dagli abitanti del paese dalle 7 di mattina, ma l'intervento e' stato attivato solo dopo le 9.

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    In mattinata, in Procura si e' tenuta una riunione cui hanno partecipato il Procuratore aggiunto Luigi Persico, il Pm Antonella Scandellari e gli investigatori della Compagnia Carabinieri di San Lazzaro. E' stato deciso di acquisire tutta la documentazione sul fatto, dai tabulati delle telefonate ad Hera, alle mappe delle valvole della rete che distribuisce il gas. Sono gia' stati sentiti alcuni funzionari di Hera.

    E' stata inoltre decisa l'acquisizione di uno speciale sulla sciagura mandato in onda ieri dalla televisione privata 'E'tv', che ha raccolto le testimonianze degli abitanti del paese sul ritardo con cui sarebbe stato attivato l'intervento dopo le prime chiamate. ''Le voci dei cittadini raccolte sono di estremo interesse'', ha spiegato un investigatore. Chi ha chiamato Hera ieri mattina si sarebbe trovato a sentire la voce di un risponditore automatico.''Abbiamo tre ore da ricostruire - ha detto il Procuratore aggiunto Persico - Ci occupiamo del fatto in se', ma anche di altri risalenti nel tempo''.C'e' infatti un ulteriore aspetto che l'inchiesta dei magistrati e dei carabinieri vuole chiarire, ed e' quello relativo ad un'altra perdita (o piu' perdite) che ci sarebbero state nello stesso posto in passato, circa un anno fa.
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    Monsignor Caffarra:

     "Che il Natale porti consolazione"

    il cordoglio dell'arcivescovo: "Penso in primo luogo alle famiglie colpite nei loro affetti più cari e prego per il riposo eterno dei loro defunti",

    PALAZZINA CROLLATA Bologna, 24 dicembre 2006. - "La luce del Natale avvolga con la sua consolazione queste famiglie, e dia serenità a tutta la comunità": con queste parole il cardinal Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, esprime il suo cordoglio per la morte di cinque persone per il crollo di una palazzina a S. Benedetto del Querceto, in provincia di Bologna.

    "E' con grande dolore - si legge nel messaggio - che ho appreso la notizia del grave disastro che ha colpito la comunità di S.Benedetto del Querceto".

    "Penso in primo luogo alle famiglie colpite nei loro affetti più cari e prego per il riposo eterno dei loro defunti", prosegue l'arcivescovo, che dedica "un saluto particolare a don Alfonso al quale auguro pronta guarigione".

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    TANTO RUMORE PER NULLA

    Post n°490 pubblicato il 17 Dicembre 2006 da fra.gas
     
    Tag: BOLOGNA
    Foto di fra.gas

    immagine BUON NATALE  A TUTTI I LETTORI!  E QUALCHE VOLTA LE NOTIZIE SONO PROPRIO DIVERTENTI!

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    immagine  IL PRESEPE DELLA DISCORDIA
    Caffarra in Comune per la visita tace sulla statuina di Moana
    Cofferati: 'Basta con le polemiche'
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    Si è svolta serenamente la visita dell'arcivescovo di Bologna che a Palazzo D'Accursio ha benedetto il presepe di Nicola Zamboni. Nessun commento sull'altro allestimento, dopo le polemiche nate per una statuina di Moana Pozzi. Il sindaco: 'Molti hanno criticato l'opera senza vederela'

    IL PRESEPE DELLA DISCORDIA Bologna, 15 dicembre 2006 - L'arcivescovo di Bologna, il cardinal Carlo Caffarra, ha inaugurato oggi il presepe realizzato da Nicola Zamboni nel cortile di Palazzo d'Accursio insieme al sindaco Sergio Cofferati. E poi ha lasciato il Palazzo tra una selva di telecamere senza rispondere alle domande dei cronisti sull'altro presepe, quello di Wolfango che comprende la statuetta di Moana Pozzi.

    immagine  immagine

    Cofferati ha accompagnato Caffarra alla macchina insieme a Wolfango e poi ai cronisti ha spiegato: "Molti hanno commentato il presepe di Wolfango senza neanche venirlo a vedere, e questo non è un bel segno". "Io il presepe l'ho sempre fatto, fin da bambino- ha continuato il sindaco- e quest'anno l'ho già preparato: è tradizionalissimo. Penso che sia giusto ospitare nel cortile del Palazzo un simbolo del Natale, lo facciamo da tre anni e i cittadini sono contenti. Il resto sono polemiche a cui non darei molto peso".

    Clicca qui per ingrandire la foto

    L'artista Wolfango autore del presepe

    «Bisogna dare spazio agli artisti - ha detto il sindaco Cofferati- che hanno la loro vena creativa e hanno la libertà di intepretare come meglio ritengono». Questo il commento sulle polemiche scatenatesi attorno ad un altro presepe di Wolfango in cui compare anche la statuina di Moana Pozzi nuda che ha sollevato le critiche dalla Curia, della Margherita e della Cdl.

    Clicca qui per ingrandire la foto

    Particolari del presepe

    IL PRESEPE DELLO SCANDALO
    Il presidente Draghetti: 'Irride la tradizione'

    La figurina di terracotta, opera dell'artista Wolfango, che ritrae una Moana Pozzi nuda ha scatenato la polemica. Dissenso anche da parte del presidente della provincia Beatrice Draghetti

    IL PRESEPE DELLO SCANDALO Bologna, 15 dicembre 2006 - Anche il presidente della provincia di Bologna, Beatrice Draghetti, scende in campo oggi per manifestare tutto il proprio dissenso alla presenza di una statua di Moana Pozzi nuda nel presepe allestito nella sala d'Ercole di palazzo D'Accursio, opera dell'artista Wolfango.

    Clicca qui per ingrandire la foto

    Il particolare: la statuina di Moana Pozzi raffigurata insieme alla Morte

    «È davvero sorprendente - afferma infatti - che, mentre si cerca di operare perchè ci sia una rispettosa e giusta accoglienza delle fedi e delle religioni di tutti in considerazione di una convivenza che anche da noi diventa sempre più ricca di presenze e di culture, si irrida, non manifestando analogo rispetto, una tradizione, come quella del presepe che, rifacendosi ad un' esperienza cristiana, appartiene tuttavia e non da adesso a moltissime persone».

    «Non può sfuggire inoltre - fa notare Draghetti - la scelta della raffigurazione femminile in riferimento alla vicenda personale di una donna».

    immagine  NATALE
    Ulivieri, Biagi e Padre Pio nel presepe di Soricelli

    Sono i tre nuovi volti della natività del maestro Carlo Soricelli esposta da domani fino al 31 dicembre all'ipercoopCentro Borgo di Bologna

    NATALE Bologna, 12 dicembre 2006 - Un Enzo Biagi libero dai bavagli, Renzo Ulivieri e Padre Pio: sono i tre nuovi volti del presepe che il maestro Carlo Soricelli esporra' da domani fino al 31 dicembre al all'ipercoop Centro Borgo di Bologna.

    Una composizione di statuette a cavallo tra cronaca e arte naïve come quello che, un paio di anni fa, aveva come protagonisti Sergio Cofferati nelle vesti dell'immigrato, Enzo Biagi imbavagliato e Pupi Avati che filmava la Nativita'.

    All'inaugurazione, domani alle 18, saranno presenti l'allenatore del Bologna calcio Renzo Ulivieri, il presidente del quartiere Borgo Panigale, Maurizio Degli Esposti. e il direttore delle Politiche sociali di Coop Adriatica, Marco Gaiba. In rassegna, informa una nota di Coop Adriatica, accanto alle statuette piu' recenti, ci sara' anche un'antologia delle opere scultoree e pittoriche del maestro nato a San Giorgio del Sannio in Provincia di Benevento nel 1949, residente a Bologna da quando avevaquattro anni. Le sue opere sono segnate da una forte attenzione per il sociale, trattando soprattutto il tema dell'esclusione, e per le questioni ambientali.

     
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    SCIOPERO DEI BUS

    Post n°489 pubblicato il 14 Dicembre 2006 da fra.gas
     
    Tag: BOLOGNA
    Foto di fra.gas

    Bologna, bus in sciopero immagine  Bologna 14 dicembre 2006  Comunicato Stampa

    Per l'ennesima volta ci troviamo a parlare del nulla assoluto in fatto di trasporti pubblici a Bologna e Provincia.
    Il governo fa sapere che non ci sono 90 milioni per completare la metrotranvia, sembra che salti anche il Civis, nonostante che i mezzi siano in consegna e anche il progetto finanziato dalla Giunta precedente (quindi intoccabile!!!).
    immagine Come al solito da Imbeni in poi si è sempre parlato e basta! A Bologna non si costruisce niente che sia uno sgravio alla comunità, si preferisce accusare i predecessori per qualsiasi cosa abbiano fatto (anche le buone) e soprattutto demolire le opere già fatte; immagine la metropolitana di Guazzaloca era approvata ed era moderna (forse troppo per alcuni), come si poteva pensare di fare correre un treno sotterraneo a 100 all'ora senza il conducente????, non siamo mica giapponesi, che da 40 anni fanno andare i treni senza conducenti attivi a 250 all'ora senza incidenti (nemmeno il terremoto li fa deragliare!!).

    immagine delhi-metro1.jpg

    immagineNoi siamo bolognesi e quindi dobbiamo sopportare il traffico caotico che blocca i bus ecologici, subire il grande fratello che ci perseguita quotidianamente, facendo risanare il bilancio comunale a suon di multe. immagine
    Al controllo dei semafori mettiamo dei personaggi che credono di giocare col trenino elettrico, facendo scattare il rosso in sequenza ad ogni semaforo cosicchè risultano eccessi di polveri sottili ogni giorno, oppure agli incroci facciamo passare le macchine che vanno a dritto, impedendo le svolte, così stiamo fermi almeno 5 minuti a motore acceso.

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    Per finire parliamo del caso di S. Lazzaro, dove ultimamente stanno restringendo tutte le strade con megamarciapiedi e con delle strettoie a vita di vespa negli incroci (i gommisti sono grati a questi tecnici per l'incremento dei loro affari), in compenso si comprano degli autobus da 18 mt. di lunghezza che si incastrano in queste trappole.
    Probabilmente tutte queste innovazioni le hanno progettate assieme ad Ecclestone, perchè così potremo sperare di recuperare il gran premio di Imola a S. Lazzaro con uno splendido circuito urbano di F1.
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    Per finire una nota, l'ATC dichiara che non può far partire altre linee di filobus(il 14) perchè non ha i soldi per nuovi mezzi; ma allora tutti quelli fermi in deposito Battindarno tutti i giorni a che servono?
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    CivisDueMadonne4Giug
     
                                                                                            Marco Morselli 
    Telefono Blu Consumatori Bologna  

    Ho provato a sfogliare il maxiemendamento alla

     finanziaria: immagine   Mission Impossible!

    immagine Mi ha colpito a suo tempo l’idea del Ministro Di Pietro di maggiorare i pedaggi a favore dell’Anas, avemmo uno scambio d’opinioni su quella che definii la pazza idea di tassare i carciofi a favore dei fiorai in crisi!

    immagine Ma ora, nel marasma delle informazioni, pare che i pedaggi autostradali saranno maggiorati a favore delle FS! Siamo al tassare le Wolksvagen a favore della FIAT!

    immagine Perché non anche a favore di Alitalia? O di Tirrenia? …..

    immagine

    Il treno viene ancora più agevolato nella sua concorrenza di Stato a forme di trasporto concorrenziali! Come azionista, ahimè, di Alitalia ne sono danneggiato, come per tutte le compagnie aeree!

    Ma gli azionisti di Autostrade e Autostrade Meridionali o di TO-MI e Sias, o anche di Serenissima….. cosa dovrebbe dire se non che siamo nell’illegalità, incostituzionalità, violazione delle norme europee su concorrenza e sui mercati!immagineSono a chiedere un parere agli esperti ed a Consob e Garante della concorrenza e del mercato!

    Sempre che esista una finanziaria ed un maxiemendamento, nella speranza che siano una burla come quella della TV Belga, sulla secessione della Vallonia o di Orson Wells sullo sbarco dei marziani!  immagine Scherzi a parte non è che ciascun utente debba pagare per il sistema di trasporto che preferisce impiegare:

    immagine Il viaggiatore che sceglie il mezzo pubblico: il suo autobus con il suo autista, il suo aereo coi suoi piloti, il suo treno col suo macchinista, il suo taxi col suo taxista (NB con una sua tariffa non con un cartello!)…

    immagine L’automobilista il suo carburante (ad una pompa sono arrivato a mettere 80 litri in un serbatoio da 70!), il suo pedaggio, la sua assicurazione…… oggi paga di tutto e di più… come dice lo slogan della Rai che cresce del 5% il canone (in linea con l’infazione!)

    immagine FG

    immagine immagine L'INCUBO DEI BUS

    Trasporto locale a rischio
    raggiunto l'accordo col Governo
    Ma i Cobas confermano lo stop

    Caos in parte evitato in città. Dopo l'accordo sottoscritto tra Governo e sindacati non scatterà più lo sciopero di 24 ore previsto per venerdì. Qualche disagio e ritardi per la protesta dei sindacati di base

    immagine

    L'INCUBO DEI BUS Bologna, 14 dicembre 2006 - È riuscito il tentativo in extremis oggi pomeriggio per evitare lo sciopero dei lavoratori del trasporto pubblico locale, indetto per l'intera giornata di domani: è stato raggiunto l'accordo sui 102 euro al mese e lo sciopero è stato revocato.

    Dopo la riunione della Conferenza delle Regioni, a palazzo Chigi erano arrivati i rappresentanti dei sindacati (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Ugl, Cisal) e delle associazioni datoriali (Asstra e Anav). Le parti sociali apparivano più ottimiste dopo l'aumento dello stanziamento pubblico previsto in Finanziaria, arrivato a 190 milioni, per il rinnovo del contratto biennale.

    Ma la circolazione di bus e metropolitane non sarà comunque regolare: le rappresentanze di base hanno infatti confermato lo sciopero che era stato proclamato in precedenza.

    immagine TRASPORTO LOCALE

    Revocato lo sciopero
    102 euro in più al mese

    Sottoscritto l'accordo tra Governo e sindacati: una tantum di 600 euro per sanare gli arretrati. Salta lo sciopero proclamato per domani, ma i Cobas confermano l'agitazione. Il sottosegretario Enrico Letta: 'Ora serve una riforma strutturale'

    TRASPORTO LOCALE Roma, 14 dicembre 2006 - Accordo siglato, sciopero revocato: domani niente caos per tram, bus e metro. I sindacati, il Governo, enti locali e aziende hanno siglato l'accordo per il rinnovo del contratto dei lavoratori del trasporto pubblico locale.

    Sarà quindi revocato lo sciopero di 24 ore proclamato per domani, anche se resta la protesta dei sindacati di base che, a differenza dei confederali, hanno confermato l'astensione. A sottoscrivere l'accordo con il Governo, a Palazzo Chigi, sono state cinque sigle sindacali: i tre sindacati confederali, Fit-Cisl, Filt-Cgil e Uil-Trasporti, con Ugl e Faisa-Cisal. L'aumento medio mensile concordato si attesta su 102 euro più l'una tantum di 600 euro per sanare gli arretrati.

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    Ci sono voluti sette giorni di sciopero per rinnovare il biennio economico del contratto di lavoro dei 115.000 addetti al trasporto pubblico locale: il costo ammonta a 230 milioni di euro, di cui 190 individuati dal governo con la legge finanziaria e i restanti messi da regioni e imprese.

    immagine Fatto l'accordo, adesso si tratta di avviare quelle riforme strutturali di finanziamento del servizio pubblico per un settore restato terra di nessuno. Così il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Enrico Letta,immagine insieme al ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi e al presidente della conferenza stato-regioni, Vasco Errani, ha dato l'annuncio, in una conferenza stampa, dell'accordo stipulato con i sindacati di categoria al termine di un vertice a Palazzo Chigi.

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    «L'incontro di oggi era importante non solo per la revoca dello sciopero programmato per domani, ma soprattutto per imprimere una svolta definitiva e strutturale al settore del trasporto pubblico - ha spiegato Letta - che serve milioni di persone ogni giorno». immagine

    Adesso si tratta «di aprire un tavolo di trattativa - ha proseguito Letta - tra Stato, regioni, aziende e sindacati per trovare quelle forme strutturali di finanziamento del settore che è finito nella terra di nessuno». Insomma tra le parti va trovata una «soluzione strutturale definitiva perchè il settore abbia una propria fonte certa di finanziamento» ha concluso il sottosegretario alla presidenza del consiglio.

    immagine  UN VENERDI' NERO

    Sciopero dei mezzi pubblici
    arriva l'ok per il corteo in centro
    Via libera ad ogni tipo di auto

    Sospeso per tutta la giornata di venerdì il provvedimento che vieta la circolazione, dalle 8.30 alle ore 18.30, nel centro abitato alle auto pre Euro, alle auto Euro 1 a diesel, e ai ciclomotori e motocicli pre euro. Intanto via libera alla manifestazione delle Rdb

    UN VENERDI' NERO Bologna, 14 dicembre 2006 - La Questura di Bologna ha autorizzato il corteo indetto per domani dalle Rdb, nell'ambito dello sciopero indetto dagli autoferrotranvieri. Si tratta di una manifestazione che prevede il concentramento alle 10 davanti alla sede Atc, in via Saliceto, per muovere poi alla volta del centro cittadino fino in piazza Re Enzo.

    In concomitanza con lo sciopero dei mezzi pubblici sarà sospeso per la giornata di domani, venerdì 15 dicembre, il provvedimento che vieta la circolazione, dalle 8.30 alle ore 18.30, nel centro abitato alle auto pre Euro, alle auto Euro 1 a diesel, e ai ciclomotori e motocicli pre euro.

    La decisione è stata presa dall'amministrazione comunale, "visto lo sciopero nazionale degli autoferrotranvieri, per non recare ulteriori disagi ai cittadini".

    PALAZZO CHIGI

    Trasporti, si tratta per evitare lo sciopero
    I Cobas lo confermano

    Convocati in extremis i rappresentanti dei sindacati e delle associazioni datoriali: se si troverà l'accordo sarà revocata la mobilitazione di 24 ore in programma domani. Per i sindacati di base, lo sciopero si farà in ogni caso. Confermato lo stop di Alitalia

    PALAZZO CHIGI Roma, 14 dicembre 2006 - Tentativo in extremis oggi pomeriggio per evitare lo sciopero dei lavoratori del trasporto pubblico locale, indetto per l'intera giornata di domani. Dopo la riunione della Conferenza delle Regioni, sono convocati alle 16,30 a palazzo Chigi i rappresentanti dei sindacati (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Ugl, Cisal) e delle associazioni datoriali (Asstra e Anav).

    Le parti sociali appaiono più ottimiste oggi dopo l'aumento dello stanziamento pubblico previsto in Finanziaria, arrivato a 190 milioni, per il rinnovo del contratto biennale. Per i sindacati la cifra è comunque ancora insufficiente e aspettano di conoscere quanto saranno disposti a impegnare gli enti locali.

    Se si troverà l'accordo, la protesta sarà revocata. Ma la circolazione di bus e metropolitane non sarà comunque regolare: le rappresentanze di base hanno infatti confermato lo sciopero che era stato proclamato in precedenza. «Le condizioni ci sono. Speriamo che oggi pomeriggio si faccia l'accordo».

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    È ottimista il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, circa la conclusione positiva della vertenza tra governo e sindacati del trasporto pubblico locale che di fatto scongiurerebbe lo sciopero proclamato per domani. «Dispiace solo - aggiunge tuttavia Epifani - che si faccia solo oggi quello che si poteva fare qualche settimana fa». immagine

    Ottimista anche il leader della Uil Trasporti, Giuseppe Caronia: «Sono relativamente ottimista e fiducioso: possiamo arrivare all'accordo e quindi revocare lo sciopero generale» dice Caronia.

    immagine Annunciato e confermato è invece lo sciopero dei dipendenti di Alitalia: le organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-ta, Sult-ta, Anpav, Avia e Unione piloti hanno confermato lo sciopero di 24 ore proclamato per domani di tutti i dipendenti del gruppo Alitalia (Piloti, assistenti di volo e personale di terra).

     
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