Creato da GIOGIU06 il 17/06/2006
parlare e scrivere di fatti che ci hanno particolarmente colpite
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Quante voci giungono con il vento - quanti pianti - quante voci giungono con il mare - quante lacrime - Dove sono i principi - Dove sono gli eroi?
C'è il pianto di un bimbo - fuori dal finestrino di una macchina in fiamme - e il suo sangue - lontano ma vivo dal sangue della madre - lontano dalle fiamme - per sempre avvolte intorno a lei - la Madre!
Date a loro il premio per la pace - Date a loro!
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Certu era bellu scriviri comu un briacu a la taverna a biviri, chi guarda la buttigghia e ci parra, e ridi a lu bicchieri chi svacanta e torna a ghinchiri arreri.
Scriviri mprinatu d'amuri: la gravidanza, li dogghi, lu partu, lu tempu esattu pi fari un figghiu e nasciri na puisia.
Certu era bellu; ma ora sugnu spirtusatu, lazzariato di dintra, e scrivu cu lu duluri chi mi torci comu un sarmentu a lu furnu; com'unu assicutatu di li spirdi e muzzicatu di lapi.
La storia di st'anni fucusi ha zappatu cu l'ugna dintra di mia, e restu scantatu a taliari l'omini tutti mpinnuliati a un filu, a un distinu sulu, dintra na varca di pagghia c'affunna.
Sentu ca la me vuci chi li chiama di luntanu avi limmiti e cunfini d'amuri e mòri nni l'aria.
Voggh'essiri un cocciu di rina nni la rina di la praja; un pisci nni la riti cu l'àutri mpignati a sfunnari la gaggia chi li chiuj.
Mi vogghiu svacantari, scurciari, farimi la peddi nova comu li scursuna.
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Il tempo pare non migliorare. Ci sono molte rondini, ma sono rare le volte che possono sfrecciare felici, uscendo dai loro nidi per fare la giostra qui intorno alla mia casa.
L'altro giorno ho visto un'upupa. Tornavo in macchina con la mia cagnolina. Dovevo fare la piccola discesa, prima di parcheggiare, e l'ho vista.
Si spostava di qua e di là senza timore. Ci aveva sentito arrivare, ma non si curava troppo di noi. Ritornava 'sui suoi passi' e becchettava .
Ho messo il cane al finestrino per mostrargliela. I nostri occhi erano fissi su di lei. Scese dalla macchina, continuammo a seguirla stupite e ...felici. Potei così ammirare la sua cresta-corona e il suo lungo becco. Diversa da quella che avevo visto in Umbria. Questa più tozza e mansueta, più montanara, direi. Splendida!
Poi scese giù lungo la collina e si perse nel verde che scende a valle, dove si vede un pezzetto di mare.
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DONNE: dimenticata in macchina
In questa confusione esistenziale mi ha addolorato particolarmente
Ascoltare la notizia della mamma che ha dimenticato la sua
Bambina in macchina e questa è morta forse per il troppo caldo,
o per il troppo pianto o per la troppa solitudine.
La bimba doveva essere portata dalla babysitter e la madre, dopo aver accudito e
portato a scuola altri due figli è corsa al lavoro e ha ‘dimenticato’, certamente
per un immenso vuoto di memoria e perché oberata da troppi impegni (ha anche la preoccupazione del marito malato) il dovere primario: pensare alla più piccola
della famiglia.
Una donna che ha un bimbo così piccolo dovrebbe aver la possibilità di stargli
Vicina, avere un ASILO nell’ambito stesso del LAVORO, a maggior ragione se
Si tratta di una scuola. Ma tutto ciò quando, quando?
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DONNE
Il puzzle impazzito
Nel buio della notte vedo laggiu’, verso il mare nero, una luce.
Mi conforta.
Prima di andare a letto riguardo fuori: c’e’ ancora.
Mille sirene mi chiamano. Come un nocchiero tiene il timone , cosi’ inforco la penna.
Volti e volti compongono il puzzle. Una dopo l’altra le tessere si alzano ed ecco che mostrano come in un video….
La disperazione delle donne cinesi che hanno perso i loro figli nell’immane terremoto di poche settimane fa.
Ecco poi affiorare l’immagine della madre di Cogne che torna alla ribalta.
E le detenute che la riempiono d’insulti quando deve dividere con loro la reclusione:
… non la vogliono.
Poi vedo la maratoneta del Tibet che dice sorridente che ha la sensazione che ogni passo che fa e’ verso la liberta’.
E Anna ….la giornalista russa uccisa per le sue inchieste e…
Ahinoi! I sederi in tanga delle veline…esposti nelle vetrine medianiche;
…poi le donne in corsa pazza che dividono le loro ore fra gli impegni di casa, i figli, il lavoro e… gli asili che mancano sempre…da quanti decenni?
Vedo la ragazzina uccisa in Sicilia…. e
l’altra che fa sesso con 80 coetanei in Toscana…
E la ragazza austriaca tenuta reclusa per 24 anni dal padre-mostro in una cantina blindata, ad insaputa della moglie, e costretta a fare sesso e figli che non vedono mai la luce del sole.
Le tessere del puzzle si alzano e si abbassano con un ritmo pazzesco. Quasi non riesco a vedere, o non voglio vedere…
Branchi di adolescenti che si sentono forti solo in gruppo e nel branco definiscono le loro sporche bravate.
Vedo ora donne che, pensando di andare a lavorare onestamente in un paese straniero, sono invece buttate nella strada a prostituirsi.
Perche’ tanta violenza?
E la violenza che rigetta a noi telespettatori inermi la donna di Chiaiano, contadina che protegge, con le sue urla, la sua terra e i suoi figli?
Non vuole le discariche sulla sua terra:’Ci hanno accidere’
‘Assassini’
‘Ci vogliono buttare nella monnezza’
‘Ci torturano’
E alberi e alberi incolpevoli e recisi, a terra, per non far passare piu’ nessuno in quei luoghi.
Tessere e tessere di donne e donne stanche, anni e anni di stanchezza.
Nel chiuso del loro privato sono maturate e cresciute, hanno modificato le loro vite, hanno inciso nelle loro famiglie, pagando e soffrendo di tasca propria.
Esse interrogano continuamente la realta’, si cibano di essa, per elaborarla e poter indirizzare meglio figli e nipoti.
Sono piu’ forti sì, ma attendono di VEDERE che anche gli altri, gli UOMINI SONO maturati e consapevolmente devono DAR loro delle RISPOSTE CONCRETE assumendosi la RESPONSABILITA’ che preme, PERCHE’ I TEMPI SONO CAMBIATI E NON SI PUO’ PIU’ ASPETTARE.
Anche il puzzle e’ stanco: si ricompone e magicamente cio’ che appare e’ IL MONDO.
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