Creato da D_E_S_A_D_E il 17/09/2007

Sado Caustico

Ne ferisce piu la penna che la spada.

 

 

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E' UNA INAUDITA BARBARIE

Post n°9 pubblicato il 17 Ottobre 2007 da D_E_S_A_D_E
 

E' deciso, a Eluana staccherano il sondino per l'alimentazione. Ho una tale voglia di urlare che scoppio, e allora urlo: E' UNA BARBARIEEEE!!! Non c'entra nulla la religione, e la foto che ho scelto per rappresentare il mio blog mi sembra che fughi ogni dubbio su come io la pensi al proposito. Non c'entra la religione, solamente che non sopporto la vigliaccheria, dello Stato e degli uomini! Viviamo in uno Stato vigliacco, e popolato da vigliacchi. Siamo ostaggi del Vaticano, e per poter interrompere l'accanimento terapeutico non possiamo somministrare a chi se la meriterebbe la pillola della dolce morte. Possiamo solo far morire di fame e di sete chi non ha nessuna speranza di risvegliarsi mai. Si, perchè nessuno si sognerà mai di dirvelo chiaramente ma questa è la pura e semplice verità: staccare il sondino significa solo condannare a morire di fame un corpo che nel frattempo continuerà a vivere e a respirare autonomamente, fin quando non morirà, lo ripeto, di fame e di sete. E' UNA BARBARIEEE!!! Sarebbe meglio e più umano somministrare un veleno, rapido, sicuro e indolore, ma viviamo in uno Stato vigliacco e ostaggio del Vaticano e quindi non si può. Siamo inoltre un popolo di vigliacchi, di pavidi e vorremmo che la responsabilità di toglierci la vita se la prendesse sempre qualcun altro al posto nostro. Non sto vaneggiando, sto solo erigendo a spartiacque insormontabile il libero arbitrio di disporre in qualsiasi modo del proprio corpo e della propria vita, nel bene e nel male. Io rivendico il mio inalienabile diritto a disporre come voglio del mio corpo, della mia vita e della mia morte e per tale motivo però me ne voglio e me ne devo assumere la responsabilità, senza coinvolgere in questo nessun altro. Quindi darei senza problemi la pillola della dolce morte ad Eluana, ma non l'avrei mai data a Welby, e non è una contraddizione. Mi spiego: Eluana e tutti quelli che si trovano nelle sue condizioni, hanno subito un evento devastante istantaneo o comunque molto breve, non hanno bisogno di macchinari per vivere, non hanno bisogno di respirazione artificiale, di circolazione extracorporea, di polmoni d'acciaio, eccetera. Il loro corpo sopravvive autonomamente ma il loro cervello è talmente danneggiato che non si risveglieranno mai. In presenza di una loro precedente e precisa volontà in proposito, avrebbero diritto alla dolce morte. Cosa alla quale secondo me non avrebbe avuto diritto Welby. Seguitemi: Tommaso Welby ha avuto anni ed anni, decenni interi, per riflettere sulla sua sorte, era consapevole, sapeva come sarebbe andata a finire, non ha mai trovato il coraggio di togliersi da solo la vita e alla fine chiedeva con il linguaggio degli occhi: "ammazzatemi". A quella richiesta io avrei risposto: "ma ammazzati da te se ne sei capace, lo sapevi da venti anni che saresti finito così, non hai mai avuto il coraggio di farlo da solo e ora vuoi che lo faccia io? Troppo comodo".
Quindi i testamenti biologici dovrebbero essere considerati validi, alla pari della donazione degli organi, ma solo nel caso in cui lo stato vegetativo sia causato da un incidente, da un evento istantaneo, da qualcosa di così rapido e devastante da non consentire al malcapitato di prendere autonomamente la decisione di togliersi la vita. Se invece il malato ha avuto tempo per riflettere e non ha trovato il coraggio di risolvere da solo il problema, questo dovrebbe invalidare qualsiasi testamento biologico precedente, e anche qualsiasi richiesta di morte successiva, perchè se la vita è sacra, lo è ancor di più il mio diritto di non essere coinvolto, come è sacro il diritto del medico di obiettare i propri motivi di coscienza. Buonanotte. 

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Commenti al Post:
CavallaNera
CavallaNera il 18/10/07 alle 00:28 via WEB
(A costo di tornare nella tua lista nera.) Hai mai guardato tu in faccia la Morte? Ti sei mai trovato nella situazione di aggrapparti con tutto te stesso alla vita, perchè quella sola sai di avere e non ci sarà una seconda possibilità? Ci sono morti lecite e morti illecite? E se ci sono...qual è l'una e qual è l'altra? La morte cerebrale è lecita (diamole la pastiglia è giusto così); la morte del corpo e non del cervello è illecita (non ti va di stare così? ammazzati!) La Morte è sacra come la Nascita...nessuno ha il diritto di intervenire.
 
 
D_E_S_A_D_E
D_E_S_A_D_E il 18/10/07 alle 01:36 via WEB
Amica mia, si, conosco la morte, l'ho conosciuta parecchie volte, l'ho guardata in faccia, la mia e purtroppo anche quella degli altri, non ne ho paura. Chi ha paura della morte muore mille volte al giorno, ma non è di questo che parlo io, siamo off topic. La morte è si sacra, ma anche la vita lo è, ma come e fai a chiamare vita quella che invece vita non è più? Prolungare la "non vita" di chi ha espresso il desiderio di no subire l'accanimento terapeutico è un'offesa alla sacralità della vita stessa. Io rivendico un solo diritto, al mio libero arbitrio, in tutto quello che però riguardi solo me stesso. Quindo vorrei potermi togliere la vita, se la mia vita fosse in procinto di diventare una non vita, e questo lo farei senza pensarci su un attimo, ma voglio che qualcuno termini la mia vita, se io non avessi potuto farlo da solo. E' buffo, il Vaticano fa appello al libero arbitrio in ogni attività umana, per loro siamo liberi di sceglire cosa essere e cosa fare, ma non siamo liberi di morire, o di lasciar morire chi lo desidera, e allora sono stanco di panzane, sono stanco dei loro insegnamenti sui quali ritornano ogni tanto dicendo "scusateci ci siamo sbagliati", come la cretinata del "limbo" che dopo duemila anni non esiste più. Io rivendico il mio diritto a fare di me stesso ciò che voglio. Tutto qui. Ogni giorno della mia vita, quando bevo, quando fumo, quando dormo tre ore per notte, quando non mi risparmio nessuno stravizio, mi ripeto sempre: si vive una volta sola, voglio crepare come dico io. Non pretendo nemmeno che tu la pensi come me, non è questo lo spirito del mio blog. Non andrai mai in lista nera per questo, i motivi sono altri e li sai.
 
BLOND7169
BLOND7169 il 18/10/07 alle 11:23 via WEB
Mio caro D_E_S_A_D_E questa è una questione molto spinosa, io sono della tua stessa opinione: la vita come la morte sono sacre , non sono d'accordo però quando dici che dovremmo sentirci autorizzati a togliercela quando sapremo che questa per certo non ci piacerà. Di per sé la morte non mi fa paura ho visto spesso la vita scivolare via dagli occhi delle persone anche a me molto care ed ho imparato a rispettarla per quello che la considero: un passaggio, una tappa della nostro cammino. La vera cosa che mi sconvolge l’anima è la sofferenza, quella che ti toglie il respiro quando la provi o la vedi a chi ti è vicino e ti porta ad odiare il bello della vita. Io penso che la vita sia comunque un dono e che ognuno di noi debba affrontare delle tappe necessarie per la nostra evoluzione. Personalmente sono favorevole al testamento biologico in caso di morte celebrale, per tutti gli altri casi.. bè sono combattuta: da un lato la paura della sofferenza e dal senso della non vita (che pur vita è) che mi porterebbe a invocare la morte, dall’altro il coraggio di affrontare le conseguenze dell’ evoluzione, il prezzo dell’attuale modernità, ma non per pura pazzia ma per un qualcosa che arricchisce e fortifica il mio spirito perché io penso che non si viva una sola volta e nella prossima vita vorrei essere migliore che in questa… un bacio.
 
 
D_E_S_A_D_E
D_E_S_A_D_E il 18/10/07 alle 13:51 via WEB
Biondissima amica mia dagli occhi azzuri, il mio testamento biologico, nei modi e nelle condizioni che ho spiegato sopra, non sarebbe e non è un atto di egoismo, sarebbe ed è invece solo un atto di amore verso la vita prima di tutto e verso i miei cari, verso la mia famiglia. Amo troppo la vita per poter vegetare, amo troppo i miei cari per saperli quotidianamente sofferenti per le mie condizioni. Non sopporterei mai di essere un peso per loro, mai.
 
Quiprendiglischiaffi
Quiprendiglischiaffi il 18/10/07 alle 13:08 via WEB
Al lettore... La stoltezza, l'errore, il peccato, l'avarizia, abitano i nostri spiriti e agitano i nostri corpi; noi alimentiamo amabili rimorsi come i mendicanti nutrono i loro insetti. Testardi i peccati, vili i pentimenti; ci pagano lautamente le nostre confessioni e sul sentiero melmoso ritorniamo lieti, convinti d'aver lavato con lagrime miserevoli tutte le nostre macchie. È Satana Trismegisto che culla a lungo sul cuscino del male il nostro spirito stregato, svaporando, dotto chimico, il ricco metallo della nostra volontà. Il Diavolo regge i fili che ci muovono! Gli oggetti ripugnanti ci affascinano; ogni giorno discendiamo d'un passo verso l'Inferno, senza provare orrore, attraversando tenebre mefitiche. Come un vizioso povero che bacia e tetta il seno martoriato d'un'antica puttana, noi al volo rubiamo un piacere clandestino e lo spremiamo con forza, quasi fosse una vecchia arancia. Se lo stupro, il veleno, il pugnale, l'incendio, non hanno ancora ricamato con le loro forme piacevoli il canovaccio banale dei nostri miseri destini, è perché non abbiamo, ahimé, un'anima sufficientemente ardita. Ma tra gli sciacalli, le cagne, le pantere le scimmie, gli scorpioni, i serpenti, gli avvoltoi i mostri guaiolanti, urlanti, grugnenti e striscianti nell'infame serraglio dei vostri vizi eccolo là il più brutto, il più immondo il più maligno! Non si scalmana con gran gesti e grida, ma farebbe facilmente rovina della terra e in uno sbadiglio ingoierebbe il mondo. Ha l'occhio gonfio di involontarie lacrime, e sogna patiboli fumando la sua pipa. E' la Noia quel raffinato mostro, tu lettore, lo conosci ... ipocrita lettore ... mio simile fratello!" Credo che Baudlaire abbia detto tutto.
 
 
D_E_S_A_D_E
D_E_S_A_D_E il 18/10/07 alle 13:45 via WEB
Ahem... ok, Baudelaire per scrivere queste cose doveva prima riempirsi di Assenzio fin quasi a svenirne. Ma qui noi siamo tutti sobri, spero lo stesso di te, non sapresti quindi scrivere qualcosa di tuo senza delegare ad altri? Grazie.
 
Quiprendiglischiaffi
Quiprendiglischiaffi il 18/10/07 alle 15:06 via WEB
Avrei voluto vedere te se a quei tempi, colmo d'assenzio, saresti stato in grado di scrivere come lui. Comunque non sono qui per polemizzare sulle presunte o meno capacità di Baudlaire. A volte parlo tramite citazioni, non tanto perchè io non abbia nulla di mio da dire quanto per sponsorizzare ciò che mi piace. Credo tu sia indisponente, antipatico, opportunista, paraculo, saccente, egoista ed alquanto presuntuoso. Questa era tutta farina del mio sacco. A me della tua lista nera non frega niente...
 
 
D_E_S_A_D_E
D_E_S_A_D_E il 18/10/07 alle 15:14 via WEB
Condivido parola per parola la descrizione che hai fatto di me, ma ciò non toglie che, per il momento, il tuo sacco si dimostri pieno solo di citazioni e offese. Cerca di fare qualcosa di meglio, sforzati.
 
CavallaNera
CavallaNera il 18/10/07 alle 17:15 via WEB
Mio caro...paraculo è carina dai!!!! (stiamo andando fuori tema...mi sa) :-)
 
 
D_E_S_A_D_E
D_E_S_A_D_E il 18/10/07 alle 20:31 via WEB
Preferisco "indisponente e antipatico", ma paraculo (in senso mooolto lato ovviamente) devo ammettere che è carina :D
 
fata_senza_nome
fata_senza_nome il 20/10/07 alle 01:02 via WEB
sado e caustico??? oddio, mi son persa nel tuo bog ancor prima di entrare (e ho pure paura di dir qualcosa, si sa mai che scorpori pure il mio ciao) comunque CIAO. carla
 
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