Credo fosse stata in camera.
Distesa sul mio, suo, nostro letto appoggiata sulla spalliera con due cuscini dietro la schiena.
Stava studiando. Ammesso e non concesso che la sua testolina ricoperta di ricci non fosse impegnata in chissà quale fantastico e fantasioso pensiero che l'aveva trasportata in una qualche parte di mondo.
Con l'orecchio teso e l'occhio all'orologio deve aver capito che quel rumore sotto casa ero io che rientravo.
Scalza, si è precipitata dall'altra parte dell'appartamento affacciandosi al balcone per regalarmi il suo primo sorriso della giornata. Si, il primo, perché quando la mattina sono uscito, la mia piccola signorina, era così tanto appisolata che a stento è riuscita a rintracciare le mie labbra per il bacio del buongiorno.
Insomma, dopo un sorridente “ciao brutto” e un mio, quanto più tenero “mi apri?” detto con il naso rivolto all'insù ho trotterellato su per le scale felice di rivederla.
Pensavo fosse sulla soglia che mi aspettava, invece, entrando, la prima cosa che ho sentito è stato il suo profumo che riempiva l'aria. L'ho respirato tutto in un sol fiato.
Credevo che spuntasse dalla porta della sala, ho atteso un attimo...poi mi son voltato verso camera mia, la porta era aperta, ed è stato li che ho visto la scena più buffa del mondo.
Lei, con in dosso i miei abiti estivi da casa, un paio di pantaloncini corti, ricordo di trascorsi sportivi e una magliettina ormai invecchiata dal tempo presa durante il mio primo viaggio lontano da casa, in piedi sul letto braccia lungo i fianchi che si molleggiava come un ginnasta prima di eseguire il suo salto migliore. Anzi, per la verità...assomigliava molto di più, per movenze, espressione e luce negli occhi ad una bambina di cinque anni pronta per il suo scherzo più divertente..contenta di quel che stava facendo e di quella strana sensazione di leggerezza che solo saltando sul letto si riesce ad avvertire..
Mi guardava e sorrideva, mi guardava e con quella voce unica mi salutava e mi diceva le cose. Senza smettere di molleggiarsi, non ha smesso neppure quando mi sono avvicinato e mi sono avvinghiato alle sue gambe per abbracciarla..mi dava un po' l'impressione di essere abbracciato ad un albero, però era così piacevole sentire la sua pelle sul mio viso, sentire il suo calore, vedere il suo divertimento che in quell'attimo pensavo che il cuore mi scoppiasse in petto.
..L'ho amata, amata immensamente, per quella scena...impossibile per me distogliere lo sguardo..bella, bellissima nella sua infinità semplicità e fanciullezza..
Poi è scesa giù, un bacio, due, un abbraccio e ci siamo distesi sul letto intrecciandosi nei modi più impensabili raccontandoci la nostra giornata.
Semplice, pulito, tenero.
Proprio come piace a me.
Ieri sera mi sono addormentato che erano le quattro, pensavo a questo e a molto altro...non prendevo sonno..
E' dentro di me.