Creato da LeNostreAli il 28/02/2007

Spacchiamo il mondo

se s'ha voglia

 

 

Ricordo..

Post n°175 pubblicato il 03 Giugno 2009 da LeNostreAli

..Vedere vellutati occhi scuri che scoprono il mondo, sentire il profumo della delicata pelle, osservarne i contorni, il profilo...quel piccolo naso, le sottili labbra, piccole mani e piccoli piedi che afferrano, scalciano, stringono, abbracciano tutto ciò che lo circonda...tenerlo in braccio, farlo dormire al mio fianco, dargli la pappa, farlo ridere, avere piccole attenzioni, per non fargli prendere freddo o per il troppo sole, anche semplicemente modulare il tono della voce per non svegliarlo..
Adesso, in questa camera, in questa notte...gli occhi mi si velano..
No, non è figlio mio..no..è un piccolo cucciolo d'uomo che lentamente cresce, neppure sette mesi..e il mio cuore sussulta..il figlio di una cara coppia d'amici, siamo cresciuti insieme, un legame estivo che ad ogni primavera si rinnova, per avere il suo letargo nei mesi invernali..lo sentiamo tutti un po' nostro..forse è normale, forse abbiamo un po' di motivi in più per sentirlo tale. Appoggiavo lo sguardo su di lui e non mi schiodavo, perso nelle movenze, nelle mille smorfie, nella semplicità della sua vita.
Poi osservavo lo sguardo degli altri, molto simile al mio, guardavo lo sguardo di chi era in quel ristorante, mamme ormai anziane che forse ricordavano i loro trascorsi, coppie giovani che si guardavano maliziose, ragazze che tra la curiosità e il desiderio, sfuggenti, guardavano le movenze di una mamma che attenta vive e fa vivere la sua vita.
E lui che mi abbracciava, che giocava con quella collanina che luccicando attirava il suo meraviglioso scoprire, lui che ingenuo, si perdeva nei miei occhi come incantato...sorrido...chissà che pensava, chissà realmente che guardava..mi piace pensare che mi stesse guardando dentro, che lui, così piccolo, riuscisse a capirmi..io dico di si..sorrideva..
E' un gioiello, come tutti..ma lui lo viviamo e lo vivremo, quindi, solo per orgoglio personale, lui è più gioiello di tutti..nessuno me ne voglia, lo dico sul serio sorridendo, lo dico tutte le volte che posso vivere anche per dieci minuti una piccola vita..sono dei capolavori, tutti lo siamo e lo siamo stati..solo, che troppo spesso si tende a non ricordalo...maledetta consapevolezza, maturità...”vecchiaia”...
Vivono di cuore...tutto cuore...d'istinto, di naturalezza...tutti dovremmo prendere esempio da loro..piangere tue secondi per una caduta e poi rialzarsi, fare un minuto di bizza per un desiderio inespresso e poi passare a qualcos'altro di più interessante. Essere contenti quando la pancia è piena e non desiderare altro che un abbraccio di persone che possono donare affetto. Alcuni bisogni fisiologici...anche “molto importanti” date le ristrette dimensioni..:D..e poi una bella dormita serena con tanto di sogni spensierati...poi....poi iniziare di nuovo, da capo...assaggiando, assaporando, toccando e respirando tutto quello che ci è permesso, scoprire la sabbia, vedere il mare come fosse sempre la prima volta, sorridere per un verso scemo ed essere felici per un po' di solletico sulla pancia...
 

Ho l'immagine del tuo bel volto impressa in mente..spero di addormentarmici..grazie mio piccolo amico, grazie sul serio..Vivi piccolo Gabriel, Vivi...e continua a farci vivere...tu che ne hai le capacità.

 

Volevo cogliere l'occasione per salutare anche chi, purtroppo, già da due mesi non c'è più..Sai, ogni giorno guardo quel pupazzetto che tu mi hai regalato, non so che gli dico, non so che mi dice, è li, fermo, immobile nella sua statica posa da Karateka appoggiato sulla scrivania a lavoro..delle volte arrivo la mattina e gli sorrido, delle volte mi appoggio su un gomito e lo guardo come stessi in attesa di una risposta, delle volte cade e prontamente lo rialzo...Grazie per quel semplice gesto..è stato importante, forse più di quanto tu stesso credessi..

Sai che faccio?!Ti saluto come farebbe Gabriel...spalanco gli occhi e faccio un bel sorriso, non sarà proprio la stessa cosa, ma magari sembro così scemo, che una risata te la fai...

 

Buona notte..

 
 
 

Impulso..

Post n°174 pubblicato il 29 Aprile 2009 da LeNostreAli

Scendo di corsa per le scale, solo pochi minuti fa ho chiamato un taxi, miracolosamente, è già arrivato. Mi aspetta a pochi passi dal portone, percorro quel breve tratto a passo svelto, apro la portiera posteriore, mi siedo, sento alcune gocce di sudore che scorrono sulla schiena. No, non è possibile, non posso esser sudato, neppure venti metri, sono agitato, è sicuramente per quello.
Dico all'autista indirizzo e civico, giusto il tempo di alzare lo sguardo verso le finestre di casa mia, che l'auto, con un movimento lento e dolce inizia il la sua corsa.
Sophie abita ad una mezz'ora d'auto da me, una quarantina di chilometri direi, devo rilassarmi, devo cercar di star tranquillo. Mi lascio scivolare sul comodo sedile in pelle, guardo fuori dal finestrino, il paesaggio lo conosco bene e allora alzo lo sguardo al cielo. Respiro profondo.
La giornata è di quelle che, io, solitamente definisco “primavestive” una bella luce, cielo limpido, aria fresca che solletica il viso e i polmoni, il sole che scalda la pelle. Le adoro.
Per la strada poco traffico. Bene. Bisogno di silenzio e di tranquillità.
Dalla tasca sinistra del giacchetto sfilo il telefono, le due e ventidue, non porto più da un pezzo l'orologio al polso, stringe, appesantisce, soffoca, proprio come l'incessante passare del tempo. Quasi dieci minuti che son partito, guardo il tassametro, dodici euro, decido che non mi interessa. Voglio solo arrivare.
Chiudo per un po' gli occhi. Improvvisamente mi ritrovo a pensare a quando da piccolo, seduto dietro a mio padre mentre andavamo in motorino per le strade della città, facevo un gioco che mi piaceva. Ad occhi chiusi, stringendo le braccia ancora un po' più forte intorno a lui, provavo ad indovinare in quale posto ci trovavamo cercandolo di capire solo dal percorso che stavamo facendo e quindi da come si muoveva il mio corpo. Tra me e me dicevo...adesso una curva a sinistra...il semaforo..un pezzo dritto...se adesso apro gli occhi vedo il mio negozio di giocattoli preferito. E delle volte ero bravo...e delle volte un po' meno, però la sensazione che provavo era sempre le stessa, vento sulla faccia, assoluto abbandono e fiducia nei confronti di chi mi guidava, cuore accelerato per ogni movimento inatteso e attenzione ad ogni minimo particolare per cercare di carpire anche dal più piccolo sobbalzo in quale punto preciso mi trovassi.
Sarà stato stupido, però mi piaceva, mi faceva sentire...libero.
Mentre ancora sono perso nei miei ricordi, sento l'auto che rallenta, apro gli occhi e per un attimo rimango quasi abbagliato dalla troppa luce. Riconosco la zona, sono arrivato. L'auto si ferma, pago e congedo, ringraziando, l'autista. Mi sento più tranquillo, anche se appena mi rendo conto di questo , il cuore sussulta, mi impongo l'ennesimo, profondo, respiro.
Lascio la strada principale, giro a destra e percorro un breve tratto che costeggia un campo semicoltivato, pochi passi e giro a sinistra. Sono davanti al suo portone.

Suono. Aspetto. Sento rumori di passi. Sophie, apre senza chieder niente. Mi vede.

Un attimo di smarrimento, certo non si aspettava di vedermi li a quell'ora.

“Ciao, ma tu...”

Neppure le faccio finire la frase, le prendo il viso tra le mani e la bacio sulle labbra.

Son venuto per questo, adesso vado via le dico guardandola negli occhi.


Torno sui miei passi, non mi volto ma so che è ancora li, in piedi con la porta aperta, probabilmente stordita, probabilmente stupita.
Al tassita non avevo detto di aspettarmi, sapevo già che avrei avuto voglia di camminare, il pomeriggio è lungo, nessuno mi aspetta e la giornata è ideale. Lascio che passi e pensieri si fondano nel ritorno. Nell'aria un forte profumo di fiori che respiro a pieni polmoni.
Immagino lei ancora su quella porta. La immagino con la porta chiusa, appoggiata di schiena su di essa che guarda in un punto non definito che si ripete mentalmente...Sono tua.

Abbandono il pensiero. Continuo a camminare. Mi volto, un negozio di giocattoli sta aprendo, sorrido..

 
 
 

Anche quando sembra impossibile..

Post n°173 pubblicato il 22 Aprile 2009 da LeNostreAli

So..per mia natura...so.

So perché ci sono passato. Altre situazioni, altri modi, altri periodi, altro tutto, ma le sensazioni sono identiche. Le ho infinitamente sviscerate, analizzate, capite, sofferte, accusate per dei periodi di tempo interminabilmente lunghi. Tutte sulla mia pelle.
E da una parte ringrazio, perché è per quel che la vita mi ha dato se son diventato quello che sono, giusto o sbagliato, buono o cattivo, ma grazie a quel che mi capitato di vivere, io sono diventato io. E non riesco neppure a scrivere o a dire, contrariamente a quanto pensavo soltanto alcuni istanti fa, che “da una parte le maledico”, non riesco minimamente a dare una connotazione negativa a quanto abbia vissuto, si ho sofferto; per tanto tempo non riuscivo neppure a stare in piedi, non riuscivo a sentirmi parte della mia vita. Sospeso. Ovattato. Annientato.
E piangevo, e maledivo tutto il mio dolore, mi chiedevo perché, perché non una sola goccia di felicità, a me che non ho mai preteso l'impossibile.
A me, che solo chiedevo un briciolo di Amore.
Niente, tutto, sempre, immancabilmente, vuoto.
E le notti intere sveglio, il malessere e l'insoddisfazione in tutto quel che facevo e che mi circondava.
E i bruschi risvegli con le lacrime già sulla soglia, pronte solo a sentir l'occhio che si schiudeva, due ore di disperazione e poi crollare sfinito. Solo perché non potevo avere Amore. Solo perché quel che sembrava la normalità di tutti, per me era impossibile.
Mi vengono ancora i brividi e il cuore accelera al solo ricordo di determinati momenti e attimi, scene che fortunatamente, ormai, fanno solo parte di un passato che, senza esagerare, ringrazio sia stato così.
Non capirei tante cose, non ne conoscerei tante altre, probabilmente non averi acquisito quella capacità di ascoltarmi e conoscermi che invece possiedo. Se non avessi vissuto niente di quel che ho vissuto, non capirei e non averei potuto aiutare e sostenere quelle persone, forse un po' più deboli, forse solo un po' più insicure e fragili di cui so, invece, di esser stato un importante sostegno, appoggio, punto di nuovo inizio o anche più semplicemente una valvola di sfogo.
Saprei poco o niente della profondità della vita, di quelle piccole cose, tanto piccoli quanto importanti e fondamentali. Non ho la presunzione di saper vivere, ho solo la sensazione di poterci riuscire anche grazie a questo.
E non è consolazione la mia, è soddisfazione per quel che sono e sono riuscito a fare.

E adesso che ascolto muti silenzi non miei, che con occhi chiusi vedo lacrime non mie e con parole non dette ascolto pensieri non miei, sento ogni graffio, ogni dardo infuocato che trafigge le guance e il cuore, incasso ogni colpo e bastonata, vivo ogni pensiero straziante proprio come se fosse sulla mia pelle. Empatia. Conoscenza. Sensibilità. Non so, un nome lo ha sicuramente, ma poco mi interessa.

So..per mia natura...so.

Che tutto questo nero, questa merda che adesso soffoca, questa cesoia che taglia indiscriminatamente, questo dolore di colei che ho imparato a conoscere e vivere, fin nel suo più profondo. Ad Amare. Prima o poi si trasformerà in pura luce fatta di gioia, in concime fertile per la nuova vita, in un germoglio potente e forte che darà dei frutti meravigliosi.
Lo so perché per me è stato così, perché per altri è stato così, perché la vita è così. Perché la natura è così. Come dopo l'inverno arriva la primavera, come dopo un incendio devastante rinasce un nuovo bosco, come la quiete dopo la tempesta, come il dolore di un parto e la nascita di una nuova vita; il ciclo continuamente si ripete, secondo dopo secondo, attimo dopo attimo, ora, giorno, secolo o millennio, questo fortunatamente è il ciclo della nostra natura.
E se adesso tocca a te, cuore del mio cuore, anima della mia anima, ed è difficile, è dura, è incomprensibilmente disarmante. Ricordati che dopo la notte nasce sempre il giorno, e allora, adesso che non posso far altro che scrivere delle parole su un foglio immaginario, cogline la verità e appena puoi ALZA LA TESTA.

Un Abbraccio Sincero

Tuo

 
 
 

..Otto..

Post n°172 pubblicato il 08 Aprile 2009 da LeNostreAli

Per farti dissetare...

..poggio su quest'altare...due cuori ed un bel fiore...

...però...poi...sappi...

...che mi dovrai baciare...

 
 
 

..Un sogno?!..

Post n°171 pubblicato il 30 Marzo 2009 da LeNostreAli

 

 

Guardarsi un po' di traverso..

 

 

..Fare il bagnetto insieme..

 

 

 

 

 

 due coccole per rilassarsi..

 

 

 

 

..un po' di chiasso.. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

..un occhiata attenta nei paraggi..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

..una bella stiracchiata..

 

 

...un po' di riposo...insieme...

 

 

 

 

 

..magari cercando di farsi una famiglia...

 

ps. Un Augurio importante a chi mi ha dato la vita..

 

 
 
 

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Silenziosa..attenta..docile..mi piace godere degli altri e godermi, delle volte ruffiana (per gioco spesso)..se posso scansarmi, lo faccio...si, molto felino, direi..ma proprio come loro, quando attacco..pericoloso, forte, aggressivo, sicuro che attacco il punto più debole...

 

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