Creato da liberemanuele il 26/01/2009

Catallaxy

ordine spontaneo vs ingegneria sociale

 

 

« Una giornata al mare.Tutti vogliono fare qualcosa. »

Sulle tasse.

Post n°18 pubblicato il 15 Marzo 2009 da liberemanuele
 

tasse

Il nuovo leader del PD, Franceschini, ha avuto la brillante idea di proporre una soluzione innovativa (qui sono sarcastico, ma le vere soluzioni "innovative" della politica mi fanno terrore) alla crisi: aumento delle tasse sui grandi redditi.

Vorrei lasciar perdere il fatto che i grandi redditi, per Franceschini, sono quelli superiori a centomila euro, che può anche esserlo per un economia emergente, ma non per una delle prime economie mondiali. Il fatto scoraggiante, è che la nostra politica ha fatto passare una sbagliata analisi economica della crisi, con tutti i pericoli demagogici cui si va incontro (magari cavalcandoli).

Non mi stupisce. E' il momento della rivalsa per la politica, una buona occasione per rifarsi una faccia decente, a scapito della ricchezza nazionale (se non europea e mondiale). I governi sono relativamente interessati allo stato dei loro cittadini: se stanno bene anzi, sarà più difficile che facciano passare le sciocchezze (chiamiamole così) dei loro governanti e magari avranno troppa fiducia in un' economia che crea opportunità;  in stato di crisi, "il fine giustifica ogni mezzo". La facilità che i governi hanno di attaccare l'economia, è proporzionale alla possibilità che hanno i stessi di ristabilire il loro primato.

Le analisi sbagliate al sistema.

Come suggerisce il nostro Tremonti, la Cina e i paesi in via di sviluppo ci hanno sottratto risorse, sporcano e in più conoscono le prime differenze sociali. Insomma, non è tanto importante che un miliardo di cinesi stiano uscendo dal cono d'ombra della fame, e che, mentre prima alcuni morivano di fame e altri si salvavano, ora alcuni si arricchiscono e altri lavorano. Ma la rilevanza sta nel fatto che le sue tesi assurde, abbiano avuto ragione - anche se grazie alla politica, di cui richiede il primato. Poco importa che lo sviluppo, la pace e la ricchezza che abbiamo conosciuto, si basino sul fondamentale principio che "il mondo non è a somma zero" - principio che da l'idea di quanto sia ingiusto chi dice che la tassazione è "restituzione" alla società di quello che si è preso: la ricchezza si crea. Ma quello di Tremonti, è un rispolverare tesi vecchie e di gran impatto. Il suo successo, legittima una medicina amara per la società mondiale.

Dalla "speculazione economica" alla "speculazione politica".

Quindi ogni opinione politica è sdoganata, sia quelle conservatrici di destra, sia quelle anticapitalistiche della sinistra: tutto è accettabile, e dalla speculazione economica "torniamo" alla speculazione politica. Con questo termine, "speculazione", infatti si è inteso tutto il male che è nell'economia e nella finanza, e anzi è servito a creare un' opinione avversa soprattutto alla seconda. Ma la "speculazione" non è altro che cercare di mettere a frutto la propria intelligenza o il proprio business e nel farlo si da modo, con la "mano invisibile" di Adam Smith, di creare e far vivere la società prospera e aperta. Ci dovrebbe essere chiaro: solo una società ricca può permettersi di perseguire l'umanitarismo e di combattere la povertà nel mondo.

Ma oggi i venti tirano verso la "speculazione" politica, e da perseguire non è la ricchezza, ma il potere, e il novecento credo ci dovrebbe aver insegnato cosa vuol dire questo ...

"Anche i ricchi piangano":  le tasse.

Detto ciò, "aumentare le tasse ai redditi alti", che fa molto slogan alla Berlusconi, è anacronistico e populista.
L'italiano medio sembra sognare - e la Robin Hood tax ne è stata prova - di mettere le tasche a chi ha più di lui, ma a sua volta lucida il fucile per chiunque voglia metterle nelle sue. Questo la politica lo ha capito, e promette tasse severe per i più ricchi, a cui a sua volta dice di allentare le maglie del controllo fiscale.

Tipico della nostra politica, a fronte di regole impossibili: io Stato ti permetto di evadere.

La borghesia italiana.

La mancanza di una borghesia illuminata, attenta alla propria libertà dallo Stato, fa il resto accettando la ricchezza attraverso lo Stato - fatta di giochetti sugli appalti e quant'altro -, praticando l'evasione e il piagnisteo.  "La nostra è una nazione cinica che gioca sul patetico, al grido: ho famiglia! Il vittimismo è una chiave di successo.", così Montanelli decifrava bene cos'è diventata l'Italia media, una nazione poca attenta ai principi, anche se in nome dei stessi è capace di tutto. Basti pensare che molto del successo berlusconiano è dovuto dal suo proclamarsi vittima delle "toghe rosse". Mentre la dignità del borghese illuminato, rifiuterebbe qualsiasi autocommiserazione pubblica, per un senso della dignità che in gran parte abbiamo perduto. Ma il Conservatorismo alla Prezzolini non ha mai attecchito da noi: "il vero conservatore sa che a problemi nuovi occorrono risposte nuove, ispirate a principi permanenti".  Mentre è molto in voga il tradizionalismo, il reazionarismo, i retrogradi: a sinistra come a destra (tanto che le risposte politiche e le analisi si avvicinano clamorosamente).

Conclusioni.

"Ogni imposta inutile è un furto ... tanto più odioso in quanto si effettua con tutte le solennità della legge ... tanto più odioso in quanto è perpetrato dall'autorità in armi, contro l'individuo disarmato".                   Benjamin Costant

Alzare la tassazione è una risposta vecchia, che porterebbe all'uscita dei capitali illuminati e all'imbarbarimento di quelli che rimangono. Perché imbarbarimento? Perché se ho un' azienda che lavora fino ad agosto per lo Stato, sarò molto più rigido verso i miei lavoratori, meno propenso all'ammodernamento e più incentivato all'evasione. Nonché molto più leggero nel chiedere l'aiuto allo Stato, spacciandolo per "aiuto sociale". La tassa alta, altro non è che  un furto a mano armata, legittimata dalla "giustizia sociale e redistributiva": "il cavallo di Troia attraverso il quale ha fatto il suo ingresso il Totalitarismo"  Friedrich von Hayek.    

Alla base dello Stato moderno, secondo John Locke,  c'è la scelta consensuale tra uomini eguali e liberi di essere governati da un potere giusto e legittimo: allo Stato viene perciò riconosciuto un tributo per garantire sicurezza interna ed esterna - principio in seguito messo in discussione dalla corrente anarchica, che personalmente reputo molto interessante, di Murray N. Rothbard -. Ma in Italia il rapporto sembra essersi rotto: tasse eccessive, regolamenti che strozzano la società, la malavita organizzata che controlla metà paese, rendono nullo il "contratto sociale" alla sua base. Ma invece di scandalizzarci, ci adattiamo alla regola del più furbo: vogliamo dallo stato qualcosa in cambio ... e non intendo servizi pubblici, ne ho già parlato in "Belpaese: stivale stretto".

Le tasse,  che sembrano piacere tanto, sono un arma a doppio taglio. Lo Stato non ha interesse all'arricchimento di una società, allo stesso tempo è da questa che trae le risorse: abbassarle, anche drasticamente (e sono portato a pensare anche ad una no-tax al sud, insieme ad un organico dimagrimento delle regolamentazioni per le attività economiche, al fine di far ripartire con slancio e libero dal racket questa parte d'Italia) e promuovere anche uno smaltimento delle leggi italiane* è la risposta che mi sembra più opportuna.

*A proposito di questo c'è un capitolo dello "Stato canaglia" di Piero Ostellino, che cita dei dati paurosi: " ... le leggi e i regolamenti sono troppi. Nessuno sa quanti siano. C'è chi dice cento - centocinquantamila (Sabino Cassese); chi cinquanta mila (Franco Bassanini);  chi trentasettemila (il Servizio studi della Camera dei deputati). ... Francia ha poco più di diecimila leggi e la Germania meno di novemila ...". Il sistema anglosassone ne conta poco meno di settemila. 


 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

LE "INDISPENSABILI" DAL WEB

 

FACEBOOK

 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

AVVERTENZA.

Tutti i testi sono liberamente copiabili e riutilizzabili, le immagini sono prese dalla rete: eventualmente venisse riscontrato una violazione di diritti vari, gentilmente, AVVERTITEMI.

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963