"Decidete una volta per tutte di non servire più, e sarete liberi. Non vi chiedo di scacciare il tiranno, di buttarlo giù dal trono, ma soltanto di smettere di sostenerlo; allora lo vedreste crollare a terra e andare in frantumi per il suo stesso peso, come un colosso a cui è stata tolta la base."
Étienne de La Boétie
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"Società aperta" e razzismo moderno.
Post n°81 pubblicato il 21 Gennaio 2010 da liberemanuele
"Venite a me, voi stanchi, voi poveri, Voi masse sofferenti che bramate la libertà, Voi miseri rifiuti delle vostre coste affollate, Mandate a me i senza tetto, trascinati dalla tempesta; Io sollevo la mia lampada accanto alla porta d'oro." Emma Lazarus, 1883 Come scriveva David Friedman, la ricchezza dell'America sono state le persone e non le cose; fino a metà degli anni '20 le frontiere americane erano aperte a tutti senza grandi restrizioni, l'enorme varietà di persone che sono entrate in quel paese ne ha contribuito in vario modo alla ricchezza materiale e culturale. Gli Stati Uniti sono stati la patria dell'opportunità per tutti, la terra del "self made man", dove i grattaceli sono la degna celebrazione. Questa è la società aperta, la società che non ha paura di confrontarsi pur salda nei propri valori, la società che preferisce la libertà alla "sicurezza" e basata sull'individuo, la sua responsabilità e quindi il suo egoismo. Come scriveva Adam Smith "Non è dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio che noi attendiamo il nostro pranzo, ma dalla loro considerazione del proprio interesse. Noi ci rivolgiamo non alla loro umanità, ma al loro interesse, e non parliamo mai dei nostri bisogni ma dei loro vantaggi". Ecco tutto: la società aperta si basa sull'opportunità per ognuno di fare il proprio interesse stabilendo rapporti sociali "volontari" al fine di raggiungerli, e non sulla garanzia di poter contare sulla benevolenza degli altri per soddisfare i propri bisogni. "Le multiformi relazioni tra gli esseri umani - sensibili e delicate, e soprattutto individuali nella loro essenza - non possono mai essere regolamentate dal potere del governo senza portare al disastro una società libera" Frank S. Mayer La nostra di società, invece, è ingessata di "buoni propositi". Il potere statale li fa suoi per poi elargirli a sua discrezione, sotto forma di privilegio ai membri della società. All'opportunità si sostituisce il "privilegio sociale" o statale - che inteso alla Bastiat, altro non è che poter fare molte cose a spese altrui. Per difendere il proprio privilegio la società si chiude in se stessa e si impoverisce perché finisce per cannibalizzarsi con la pretesa del diritto dell'uno a mangiare il pezzo dell'altro. D'altronde sono proprio questi "privilegi", questi cosiddetti "diritti", a fare da specchietto per le allodole attirando qui molti disperati. Non si rivolgono al nostro interesse ma alla nostra umanità ... come abbiamo fatto già noi e per paura che non ce ne sia per tutti, chiudiamo.. Ecco il "razzismo" moderno, non più incantato dalle mistiche sul "privilegio" della razza si rinnova a quelle del "privilegio sociale", convinto com'è che la sua fortuna sia nelle cose e non nelle genialità umane che le hanno create. |
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