Creato da liberemanuele il 26/01/2009

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La "vergogna" di essere italiani.

Post n°31 pubblicato il 06 Maggio 2009 da liberemanuele
 

Per chiunque guardi telegiornali, sarà stato inevitabile non posare gli occhi su una delle più grandi porcherie che ultimamente siamo riusciti a combinare ... No, no, non parlo di Veronica e Silvio, sono affari privati ... No, nemmeno delle veline e Mastella per le europee!! Che diamine! Candidassero chi vogliono mica bisogna votarli per forza!!! Parlo di una cosa ben più immorale e furfantesca.

La Fiat la conosciamo tutti, chi non ne ha una in famiglia? Io stesso sono felice possessore di una Grande Punto nera fiammante e in casa tre su quattro, sono auto della casa torinese. Questa, considerata una delle più importanti aziende nazionali, con la scusa che la produzione di auto è un settore strategico dato che crea molta occupazione e per ogni occupato se ne contano sei d'indotto, ha sfilato dal portafoglio del contribuente italiano diversi miliardi. Diciamo pure che i possessori di Mercedes, Bmw, Audi ecc.. possiedono inconsapevolmente e involontariamente, molte delle varie Tempra, Duna, Thesis, Dedra e chi più ne ha più ne metta, dei modelli quindi rimasti invenduti della gruppo Fiat.

Marchionne sembra abbia sistemato le cose. Certo rimangono pur sempre i più di cinque miliardi di debiti finanziari, sette miliardi e più di debito obbligazionario (degradato al rango di junk bond, ovvero titolo spazzatura) , ma sembra che per lo meno nel mestiere di costruire macchine, qualche passo in avanti lo abbiamo fatto - pur sempre lontani dagli standard di qualità di Volkswagen e lontanissimi da quelli di Toyota.

La cosa che mi inquieta, a dir poco, è che un' azienda come questa invece di concentrarsi nel suo rinnovamento, magari con una maggiore diversificazione dato che Alfa e Lancia, al contrario di Fiat, propongono ben pochi modelli e poco appetibili (gli appassionati mi potrebbero obbiettare che Lancia Delta e Alfa Mito sono due arieti da sfondamento sul mercato, il problema è che puntare su poco più di un modello per marchio porta a una svalutazione del marchio stesso). Soprattutto quando Marchionne dice "in cinque anni, ciò che Toyota ha fatto in cinquanta", sembra un presa in giro per chiunque avesse una minima conoscenza di "gestione aziendale" e della rivoluzione del "Lo spirito Toyota"*.

Così ci ritroviamo con questa Fiat, che entra nel gruppo Chrysler con il venti per cento, senza sborsare un euro, ma soltanto trasferendo tecnologie motoristiche e l'esperienza nel settore delle piccole. Chi pagherà quindi? Ovvio! Il contribuente americano che si ritroverà forzatamente a dover appoggiare e finanziare una mossa industriale decisa da Obama. Fiat sfrutterà, come ha già fatto con i contribuenti italiani, i miliardi che lo stato americano estorce ai suoi taxpayers, e in questo molti vedono una grande mossa industriale!!

Per essere chiari: non entriamo in un grande gruppo automobilistico, ma in un dissesto finanziario arrivato a chapter 11 , cioè l'amministrazione controllata - nonostante la valanga di miliardi immessi dal governo - e lo facciamo per sfruttare i benefici che vengono da uno stato iper interventista e che sta inflazionando come pochi altri nella storia degli Stati Uniti.

Il fatto di entrare nel mercato statunitense è una giustificazione che aggrava l'operazione. Infatti i mercati emergenti asiatici supereranno le vendite del mercato americano, ma proprio questi sono il terreno dove Marchionne ha registrato i peggiori fallimenti internazionali e dove il gruppo di Detroit non è presente!

Un'altra questione non meno rilevante, anzi che riguarda proprio il gruppo torinese, è il controllo dell'azienda. Obama ha pilotato la ristrutturazione di Chrysler  trasferendo il controllo ai sindacati, ovvero la categoria tra i maggiori responsabili del fallimento (basti pensare che un operaio Chrysler prende un cinquanta per cento in più di un suo collega che lavora in un gruppo giapponese in America).

Vergognatevi alla Fiat, non sono successi quando a pagare le spese è chi non può scegliere ... ovvero il contribuente! 

 

*Libro di poco più di centocinquanta pagine, leggero, scritto molto bene da uno dei protagonisti del successo Toyota, Taiichi Ohno. Acquisto che consiglio a tutti.

 

 

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Commenti al Post:
to_revive
to_revive il 07/05/09 alle 12:24 via WEB
Non avrei potuto dire di più e meglio di così. In effetti in America non si è contenti di questa manovra e come già avevo predetto, ecco che Mr.President inizia a fare i "suoi affari" proprio come ha fatto il suo predecessore e contrariamente alle sue promesse elettorali. In primis sono già partiti altri 20.000 soldati alla volta di Iraq ..altro che ritiro delle truppe. Non comprerò mai una Fiat, contrariamente a te, perchè le porcherie di casa Agnelli sono sempre gravate sulle spalle dei dipendenti della casa automobilistica. Vedrai il casino con Opel adesso! SPosteranno in Germania il lavoro e stabilimenti del sud Italia chiuderanno...
 
 
liberemanuele
liberemanuele il 07/05/09 alle 15:39 via WEB
La vicenda di Opel mi ha confermato l'idea per cui, con la crisi, politiche socialiste e keynesiane prendono pericolosamente il sopravvento sia in Europa che in Usa. Specie per una economia sociale di mercato come quella tedesca questo è chiaro: la dirigenza di un' impresa privata per fare un operazione industriale deve incontrare i ministri di stato. In questi giorni mi sto rileggendo von Mises, e mi accorgo come l'inflazione - a cui gli stati (Obama con la complicità della Fed in primis) ricorrono per gonfiare e stimolare l'economia, attraverso operazioni militari e iniezioni di liquidità - presenti poi un conto salatissimo per i cittadini. Appena posso ci pubblico un post. Per la Fiat cosa dire... mi vergogno di esserne concittadino e di possederne una (non nascondo che le notte mi sogno anche rossi cavallini rampanti ;-) ), ma purtroppo è così. Dalla "difficoltà" alla "vergogna" ...
 
   
to_revive
to_revive il 13/05/09 alle 18:25 via WEB
Un giorno siederai su sedili di pelle connely color burro, sentirai il rombo del cavallino, ne sono certa! Per ora,se verrai in America, ti porto a fare un giro su di una 2+2 coupè del 1964 color canna di fucile, non rossa in quanto papà pensava fosse troppo vistosa!
 
     
liberemanuele
liberemanuele il 14/05/09 alle 00:49 via WEB
Quando e se arriverà quel giorno, sorriderò pensando che qualcuno lo aveva previsto e ci aveva visto giusto ... Tuo padre aveva gusto!! La Ferrari rossa è un simbolo, ma canna di fucile è stile. Quando vengo in America spero di poter vedere questa bellezza a quattro ruote!!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Sara il 08/05/09 alle 18:56 via WEB
Marchionne viene dipinto dai giornali come colui che ha risollevato la Fiat e che lo sta facendo tutt'ora...peccato che di suo ha messo ben poco, abbiamo (noi contribuenti italiani)acquistato la Fiat decine di volte, evidentemente Marchionne si è reso conto che ormai il nostro debito pubblico è diventato insostenibile e c'era più poco da "succhiare" ai cittadini italiani e allora ha pensato bene di andare da chi non ha problemi a emettere moneta e a finanziare a fondo perduto imprese al collasso,tanto poi l'instabilità finanziaria si ripartisce a tutto il mondo!Quando arriverà la consapevolezza che un'azienda inefficiente, "sprecona", indebitata oltre i limiti, deve essere lasciata fallire?
 
 
liberemanuele
liberemanuele il 08/05/09 alle 20:36 via WEB
Ciao malaticcia ;-) ... Le scelte di Marchionne non le critico in senso stretto, le conosco poco. Ma dato che si paragone a Toyota, che io conosco benaccio e tu ci hai fatto la tesi, credo che dovrebbe ridimensionarsi con le parole. Toyota, è vero, ha accusato il colpo, ma essa rappresenta un rivoluzione in termini di organizzazione d'impresa. Con Marchionne siamo lontani anni luce da Taiichi Ohno! Il resto è storia: gli americani esportano ricchezza, gli italiani parassiti. Obama si sta rivelando più pericoloso di quanto pensavo, il suo sta prendendo la forma, come titolava Enclave di marzo, di un "fascismo economico" all'insegna del presidente eroico. Mi sto sempre più convincendo che aveva ragione Reagan, "lo stato non è la soluzione, lo stato è il problema".
 
Mizar13
Mizar13 il 08/05/09 alle 21:38 via WEB
Bah, credo che se fossi stato l'amministratore delegato della FIAT avrei fatto lo stesso figurone di Marchionne, la Chrysler l'avrebbero data alla Fiat comunque e non per questo sarei diventato un genio della finanza!
 
 
liberemanuele
liberemanuele il 11/05/09 alle 12:35 via WEB
Come operazione è stata molto facile, prendere un 20/35% (poi diventerà 55%), di un'azienda sul l'orlo del baratro senza sborsare un euro ci fa capire come la politica abbia infettato l'economia. Fosse lasciata fallire, i creditori verrebbero liquidati, e parlo dei risparmiatori privati e fornitori ( che a loro volta potrebbero far riprendere le loro di aziende con soldi che gli appartengono legittimamente), invece si è deciso di irrorare di contributi statali, soldi dei contribuenti, che andranno a finire per vie traverse anche nelle casse Fiat. Questo lo trovo un brutto scherzo dell'amministrazione Obama.
 
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