Creato da liberemanuele il 26/01/2009

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The Wrestler

Post n°16 pubblicato il 11 Marzo 2009 da liberemanuele
 

C'era qualcosa di magico negli anni ottanta. Lo sò, sono giovane per avanzare la pretesa di conoscerli, ma la verità è che da piccolo ho respirato tantissimo quegli anni e devo dire che è impossibile non rimanerne affezionati. I film di mediaset erano il precipitato di quel periodo là. Io da bravo bambino aspettavo che i miei andassero a letto e poi, nel cuore della notte (le dieci e mezzo di allora mi sembravano le quattro di oggi), a vedermi i vari "Nove settimane e mezzo", "E.T.", "Ritorno al futuro", "Indiana Jones", "Top Gun", "Batman", per non parlare dei film di Jean-Cloude Van Damme! Poi sono chitarrista, e questo mi porta ad amarli ancora di più perchè dopo Hendrix, la rivoluzione per questo strumento magnifico è per mano di Eddie Van Halen (e la sua Frankestrat, una Fender Stratocaster distrutta e rivisitata con humbucker e Floyd Roses). Per anni sono stato famelico divoratore di musica anni ottanta: Guns n' Roses, ACDC, Allan Holdsworth, il Vasco di Fronte del Palco (con Big Boy Braido) ecc... 

Fatta la dovuta premessa, devo dire di amare lo spirito di quegli anni, la sua ingenua fiducia nelle proprie capacità, la voglia di divertirsi, di leggerezza, di sensazioni forti e di sbattersene di che cosa si andrà in contro. Si viveva la giornata, così mentre Reagan spianava la strada agli ambiziosi yuppie (mi viene in mente Michael Douglas o Denny DeVito, affacciato alla finestra del trecentesimo piano di uno dei tanti illuminatissimi  grattaceli newyorkesi, con una di quelle giacche dalle spalle larghissime), Slash e Axl Roses ci raccontavano quant'era facile divertirsi con "it's so easy".

Si, mi sono dilungato, ma tanto non volevo parlare del film, merita di essere visto, ma se non si ha idea di che cos'erano quegli anni si perde molto del suo senso. 

Il protagonista è un reduce, un eroe anni ottanta, annichilito dagli odiosi e insipidi novanta, che lo hanno trasformato in semplice merce, in un "pezzo di carne martoriata". Mi sono commosso, più volte anche - che femminuccia che sono diventato, colpa anche di The Boss con la sua colonna sonora.

Ho sentito l'amerikano che  è in me e il suo sconforto per questi anni privi di fiducia in tutto.

... poi è arrivato quel Cobain e ci ha rovinato la festa ... Noi volevamo solo divertirci ...

Odio i Nirvana.

 
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