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Il futuro è nel nostro passato.

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Il lascito testamentario dei classici nel bel libro della professoressa Fiorella  Casucci. Il commento del  doctor theologiae Leonardo Castellani.


Ho conseguito la maturità nel non più vicino 1992 e la professoressa Fiorella Casucci in Camerini è stata la mia docente di latino e greco nei tre anni di liceo a Cortona.

Gli anni passati mi sono serviti per comprendere che quel titolo di studio è stato la base su cui poggiarsi per costruire la propria esperienza; è la vita che poi ti consegna quella “maturità” necessaria a comprendere e a comprendersi.

La professoressa Casucci, insieme ad altri favolosi insegnanti, cercò di infondere in noi giovani l’amore per il pensiero classico da cui la nostra civiltà trae la propria linfa; cercò di appassionarci con la sua passione e di spingerci alla ricerca del vero. Allora eravamo davvero troppo acerbi per comprendere certe dinamiche: spesso credevamo che fossero solo “nozioni scolastiche” fini a sé stesse e avulse dal mondo reale, ormai così distante dai tempi di Diogene o di Demostene. La vita però sa aspettare.

Oggi, nel 2017, scopro il bellissimo libro intitolato «Il futuro è nel nostro passato. Frammenti di saggezza antica per un nuovo umanesimo» edito da Calosci e sono qui a testimoniare che la professoressa Casucci, a distanza di venticinque anni dal mio “addio” al Liceo Classico, ha di nuovo fatto centro nel mio cuore e nel mio intelletto, donandomi un nuovo insegnamento e fornendo alla mia ricerca personale un’importante conferma. La nostra società vive una crisi d’identità talmente seria da non trovare più un riferimento certo per una vera consapevolezza e per scelte certe che poggino sulla “verità delle cose”. Allora mi domando: “se un figlio è in crisi e non sa dove parare, non chiede forse consiglio ai genitori o addirittura ai nonni? Ed essi, dall’alto della loro esperienza, non sono forse lieti di mostrare amorevolmente la strada giusta a dei passi smarriti?”. Così siamo noi: la società in crisi che solca con i propri piedi le vie di questo mondo, dovrebbe domandar consiglio alla grande biblioteca della storia, ove ogni nostro antenato che se ne va è un libro che si chiude e che viene riposto in uno scaffale dei ricordi. Il nostro pensiero discende dai greci e il nostro credo deriva dai giudei. Ogni giorno, nei nostri atti e nel nostro parlare, siamo greco-giudei e le nostre poche certezze rimaste sono impregnate dall’odore del Mediterraneo.

Il libro della professoressa Casucci prende in esame alcuni temi cardine del nostro sentire quotidiano: la storia, l’amore, la politica, la legge, le donne, la morte, l’amicizia, la sapienza, la lettura, l’universo, il mondo, la ricerca di sé stessi e molto altro ancora. Un popolo millenario quale è quello dei greci ha tutto da dire al nostro essere uomini e donne di oggi; se è vero che solo chi ha studiato il greco antico sa assaporare in pieno il succo di un pensiero così profondo, possiamo dire con altrettanta certezza che possiamo dirci a nostra volta greci, figli e nipoti di Platone, di Aristotele, di Tucidide ed Euripide. Ogni volta che sono andato in Grecia a riappropriarmi della mia storia, infatti, incontrando i greci sono sempre stato salutato con questa stupenda espressione: «Italiani Greci, mia faza, mia razza», dove la parola μίᾰ (εἷς, μίᾰ, ἕν) non sta ad indicare semplicemente “una”, ma “una sola”! I Greci ci tengono sempre a dirlo e ciò testimonia fortemente questa comune e così importante radice.

La professoressa Casucci insiste giustamente su questo aspetto: ciò che gli autori greci affidarono alla storia tremila anni fa è non solo valido anche oggi, ma proprio oggi sarebbe da riscoprire come fondamentale lascito testamentario. Gli amori, le lotte, le angustie e le aspirazioni di noi che viviamo qui ora, sono quelle di chi vide Troia cadere tremila anni fa e degli spartani interdetti che videro Serse marciare con un esercito leggendario; le difficoltose strade della vita che percorriamo noi oggi sono quelle di quei soldati in fuga narrati con insuperabile maestria nelle

Anabasi di Senofonte; parlando utilizziamo le categorie di pensiero dei filosofi greci e continuiamo a parlare, ad esempio, di “amore platonico” senza afferrarne bene il significato, ma intanto continuiamo a nominare Platone… Sorrido a pensare che in molti sono un po’ come quel Don Abbondio che mentre leggeva un panegirico su San Carlo Borromeo, a un certo punto si domandò: «Carneade! Chi era costui?». C’è allora una mezza consapevolezza che “siamo figli”, ma anche una tangibile ignoranza sull’identità dei nostri padri.

A distanza di ormai tanti anni dalla mia “maturità classica”, non posso che consigliare questo stupendo libro della professoressa Casucci che ancora una volta mostra con fresca maestria la sua profonda conoscenza dei classici greci e latini, mostrando mirabilmente la via all’homo viator contemporaneo che ha perso la sua stella polare. Personalmente, poi, avendo abbandonato la via della doxa nella mia ricerca dell’aletheia, mi sto dedicando a seguire la mia stella cometa.

Un consiglio tecnico: questo libro non è da leggere d’un fiato, ma è da gustare senza fretta, da leggere e ruminare modico gradu, come se si dovessero prendere a morsi quei succosi limoni del Mediterraneo, ove ogni morso è un’esplosione di sapori contrastanti che ti riempiono la bocca: ci vuole una vita a comprendere la vita…

Termino questa mia semiseria recensione con una citazione che mi è cara: a metà del secolo scorso, mentre infuriavano i regimi e la seconda guerra mondiale, un pugno di uomini virtuosi che si autonominarono “aquile randagie” immortalò nella pietra della storia questo pesantissimo monito:

«Ciò che fummo noi un dì /voi siete adesso. /Chi si scorda di noi /scorda sé stesso».

L’ardua sentenza dei posteri, non può non tenere conto delle ragioni dei predecessori.

Leonardo Castellani

NdR: Chi è Leonardo Castellani? Diplomatosi nel 1992 al liceo classico "Luca Signorelli" di Cortona inizia quasi subito a servire il proprio paese in funzioni militari. Nel 2011  consegue la laurea triennale in Scienze Religiose presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi. Nel 2013 consegue la laurea magistrale in Scienze Religiose con indirizzo pedagogico-didattico presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi. Nel 2015 consegue la laurea magistrale in Sacra Teologia con indirizzo filosofico e biblico. Attualmente sta seguendo studi comparativi di escatologia tra cristianesimo, ebraismo ed induismo.

 

 
 
 
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