Lonesome_Boy Blog
L'uomo è schiavo delle sue parole e padrone dei suoi silenzi...
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Nazim Hikmet, 1943.
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Post n°11 pubblicato il 06 Ottobre 2008 da Lonesome_Boy
Il Popolo Italiano potremmo definirlo il Popolo del Sesso? In realtà, le cose vanno diversamente da quanto potremmo immaginarci. Secondo alcune ricerche gli Italiani sono tra gli uomini che praticano meno sesso in assoluto rispetto al resto d’Europa. Forse è anche per questo motivo che siamo i primi in classifica tra quelli più allupati e vogliosi. FAMOLO STRANO... Insomma, come al solito “Tante parole pochi fatti”, sembrerebbe questa la situazione che descrive meglio il panorama Italiano. La vita sessuale, secondo gli intervistati è meno intensa di quanto vorrebbero in realtà, per ben 8 Italiani su 10. Solo il 20% si ritiene completamente soddisfatto. Secondo una statistica condotta in 27 paesi l’Italia è al penultimo posto. Se in Francia e anche in Germania si arriva a fare l’amore 8 volte al mese, in Italia non si superano le 2 volte. Alcuno lo chiamano effetto “Sex and the City” e sta rovinando la vita dei nobili maschi Italiani. Il mito del maschio Italiano è ormai giunto al tramonto dunque? I dati in giro per l’Europa, sono sconcertanti e sembrano confermare questa tesi. Oltre a non essere più considerati come i latin lovers per eccellenza, non siamo neppure considerati come un popolo di esperti nell’ambito sessuale! Cosa manca agli italiani per essere soddisfatti sessualmente? Il 45% degli uomini ha dichiarato che il numero di rapporti avuti nelle ultime 4 settimane, è inferiore alle proprie aspettative e questa tesi trova concorde il 43% delle donne. Nonostante questi dati più di un Italiano su tre è convinto che avere un rapporto sessuale migliori la qualità della propria vita, per la maggior parte è considerato un elemento determinante per garantire una continuità nel tempo del rapporto matrimoniale. Un imponente 96% considera il sesso una componente necessaria per una vita completa. I dati allarmanti tuttavia non finiscono qui, infatti sembrerebbe che solo un uomo su due riesca a raggiungere un’erezione adeguata... Alla domanda “quante volte riuscite a raggiungere un’erezione in grado di garantire un soddisfacente rapporto sessuale?”, solo il 50% ha risposto con sicurezza sempre. L’altra metà invece ha confessato il proprio handicap. Quest’ultimo dato è decisamente indicativo perchè ci spiega in modo netto il motivo per cui gli Italiani facciano poco l’amore. Direi che sia ufficialmente giunto il momento di correre ai ripari e tornare a “rialzare” qualcosa in queste importantissime classifiche ed occupare l’unico posto che dovrebbe spettarci, il primo. Già, chissenefrega della crisi economica, possibile che in Italia tutto salga, l’inflazione galoppante, il prezzo del petrolio ed il costo della vita, meno che il nostro compagno fedele di mille avventure?! Se tutti al mondo fossero come Gerolamo per le Donne non ci sarebbero speranze; infatti questo ragazzo di 24 anni è un caso disperato. Lui è uno di quelli che contribuisce a mantenere alto il nome del maschio Italiano. Tale Gerolamo ha confidato di soffrire di una lieve disfunzione erettile che lo porta ad essere sempre in erezione al massimo. Per fortuna non c’è solo Gerolamo; esistono infatti categorie di persone che a letto “lavorano” molto più spesso dei normali uomini comuni. Un’altra categoria di trombatori accaniti è quella dei manager/imprenditori. Un esempio è quello di Franco, imprenditore livornese sposato con 2 figli e una moglie che è sempre accondiscentente alle idee di suo marito. Beato lui! I due infatti sono sempre entusiasti di sperimentare giorno per giorno, posizioni e situazioni particolari. Il loro entusiasmo ogni tanto gli riserva sorprese poco piacevoli...
La prossima volta che vi viene la voglia “famolo strano”, vi converrà avvisare i vostri vicini di casa per evitare di trovarvi a concludere la serata con dei simpatici ragazzi in divisa.
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Post n°9 pubblicato il 05 Ottobre 2008 da Lonesome_Boy
La mia generazione...
Insomma qualcuno della mia generazione scopre che la casa acquistata allora dai propri genitori vale oggi 20 o 30 volte tanto, e che noi invece la propria casa la pagheremo fino ai 50 anni se va bene. Noi non abbiamo fatto la Guerra, non abbiamo visto lo sbarco sulla luna, non abbiamo vissuto gli anni di piombo, non abbiamo votato il referendum per l'aborto, non siamo mai stati "figli dei fiori". La nostra memoria storica forse comincia coi Mondiali di Italia '90, con la mascotte Ciao. Natale era NATALE! L'aria di festa la si avvertiva già dal primo di dicembre. Babbo Natale non sempre era buono con noi, non sempre ci portava ciò che chiedevamo; io però ero figlio unico quindi "fortunato". Però ci sentivamo dire (e lo sentiamo ancora oggi) che abbiamo avuto tutto, nonostante quelli venuti dopo di noi, loro sì che hanno avuto tutto, e nessuno però glielo dice... La differenza è che il nostro "avere tutto" significava avere il neccessario e soprattutto il saperlo usare, il loro "tutto" invece lo hanno riversato nell'inutilità...
Siamo una generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga mentre poi si sniffava mezzo mondo; abbiamo conosciuto così la doppia faccia delle persone... Abbiamo gioito ai mondiali dell'82 e cantato Notti Magiche a quelli del '90...
Siamo la generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno insieme a trombare, e perchè caxxo per vedere un gol di Holly e Bangj ci doveva venire il latte alle ginocchia... E se puffetta era l'unica PUFFA o solo quello che oggi viene chiamato trans... Qualcuno di noi ha iniziato a lavorare da ragazzino, scuola alla mattina e lavoro al pomeriggio in falegnameria per portare i soldi a casa, ventimila lire alla settimana; ora so pure levigare e piallare...Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi, responsabilità e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò. In fin dei conti siamo una bella generazione! Saluti a tutti...
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Post n°8 pubblicato il 05 Ottobre 2008 da Lonesome_Boy
Soldato in solitaria...
Questa mattina mi sono svegliato particolramente arrapato, non che le altre mattine sia stato da meno, ma oggi in particolare sentivo di appartenere alla lega con tutto me stesso, e non per gli ideali politici... Insomma alle prime luci dell'alba anche oggi ho reso onore alla mia Nazione : dritto, eretto, sull'attenti come un buon soldato deve fare! E al grido di "Fortza Paris" ho reso omaggio... Insomma, soldati, in fin dei conti, lo siamo stati un pò tutti; e non si smette mai di esserlo.. Brutto guaio, direbbe qualcuno, il risveglio senza nessuno che possa omaggiare insieme a te l'attaccamento per la propria patria... Macchè, io le mie amichette-soldatesse mattutine le trovo sempre : Manola, la mano che consola - Federica, la mano amica - Ernesta, la mano lesta; una mano, per intenderci me la danno sempre. Non devo far altro che scegliere con chi condividere questo momento tanto estasiante quanto sfogatorio. E ditemi se è poco! Diversa cosa è Ludovico, il dito amico; non ci vado molto daccordo!... Ad ogni modo, senza tergiversare a lungo, e continuando a trattare l'argomento in tema bellico, me la sono sparata beatamente!... Avrò colpito il bersaglio?... Dall'ultimo check-up che ho fatto comunque, la prostata è risultata in ottime condizioni! La mia dottoressa ha detto << ..."bene, si vede che la usi con parsimonia. Continua ad usarla così e non avrai problemi!"...>>. E mò chi glielo spiega che tutte le mattine sono in trincea!? Senza elmetto pergiunta... e pronto a colpire chiunque e dovunque! E non ha tutti i torti la mia bella e conturbante dottoressa : secondo alcune ricerche "partire in missione" 5 volte la settimana, ridurrebbe niente popò di meno che del 30% il rischio di un tumore alla prostata! Bè, non posso far altro che considerarmi sano, da questo punto di vista... L'unico problema sapete quale è? Trovare sempre un nuovo modo o metodo per testare il mio cannone o missile, che dir si voglia... Fino ad ora ne conosco solo 5, che ora vi illustrerò. E mi raccomando, prendete appunti! Il primo metodo consiste nell'utilizzo di una (e dico UNA! Non abusate...)bistecca di manzo e un mattarello. Argomenti a me cari, dato che posso considerarmi un cuoco-soldato... Dal punto di vista meccanico dei movimenti questo metodo è un interessante simulazione di quanto si potrebbe “sentire” o "provare" a letto con qualche ninfomane incallita che non vede un uomo da anni. Svolgimento del metodo: appoggiare il proprio “commilitone” su un tavolo o sul materasso del proprio letto. Avvolgerlo con una bistecca di manzo (ovviamente cruda, calda sarebbe troppo perverso!) fresca di taglio dal macellaio di fiducia. Mi raccomando, deve essere freschissima! A questo punto bisogna dare inizio alla "battaglia", dunque prendete un mattarello non troppo pesante ed incominciate a passarvelo sull’amichetto vestito dalla bistecca e sentirete ciò che è in grado di farvi provare il manzo. Secondo alcuni si tratta di un vero e poprio trionfo di sensazioni, provare per credere! PS : per chi scegliesse la variante del proprio materasso, proteggete le lenzuola con un foglio di domopak trasparente. Il secondo metodo è quello del sacchetto di lenticchie; rustico vero, ma piuttosto efficace. Un metodo questo per fare un tuffo nel passato, per portare i propri sensi all’epoca dei nostri nonni o degli antichi romani. Che poesia! Non dovete far altro che procurarvi in un qualsiasi supermercato un sacchetto di lenticchie secche da mezzo chilo. Una volta rientrati in casa aprite il sacchetto e chiudete l’involucro con un cordino attorno al vostro soldatino (mi raccomando da non sottovalutare il dettaglio “rientrati in casa”! infondo "simulare la guerra" nei corridoi di un supermercato non è il massimo e qualche vecchietta potrebbe lasciarci le penne per una furbata del genere). A questo punto, chiuso dentro il sacchetto ed immerso nelle lenticchie il vostro fedele compagno di piacere, fate pressione sul sacchetto e lasciate che le lenticchie esercitino il loro massaggio sulla vostra pelle. In assoluto un ritorno al passato del tutto inebriante! Passiamo dunque ad illustrare il terzo metodo e cioè quello del cane al guinzaglio, per tutti coloro che hanno fretta... Ho detto CANE!!!
Procuratevi un cane di medie-piccole dimensioni, in questo modo eviterete che vi stacchi di netto il vostro tronchetto della felicità. Veder girare un cane per casa con attaccato al guinzaglio il vostro tronchetto di piacere, non è esattamente la fine del mondo in termini di divertimento ma è più, come dire..., un addio al sesso. Coprite il vostro tronchetto con un un rivestimento morbido ed abbastanza resistente, a questo punto se aveste ancora la bistecca di prima, potreste reciclarla per questo nuovo approccio alla "battaglia". Legate ora il rivestimento da voi scelto al vostro amichetto del piacere ed agganciatelo al guinzaglio del vostro cane. Per iniziare i giochi, prendete una pallina e dite al vostro cane di andarla a prendere... Sarà un piacere per voi! Io sono un tradizionalista e la cucina dunque la fà sempre da padrone. Eccovi il quarto metodo, quello cioè del vasetto di pesche sciroppate tiepide! Nei supermercati non si trovano molto facilmente, ma se la vostra amata nonnina fosse una maga tra i fornelli è più probabile che ne troviate a quintali nella sua dispensa... Per provare piacere da un vasetto di pesche sciroppate è fondamentale portare il contenuto del vasetto ad una temperatura di 20 gradi circa; professionalmente potrei dirvi che vi bastano 2 minuti a fuoco lento con il contenuto versato momentaneamente in un pentolino... Ora ri-travasate le pesche sciroppate e l’ormai tiepido succo zuccherato dentro al vasetto e posatelo per terra. Mettetevi a terra sopra il vasetto, come se doveste fare delle flessioni (immaginate di essere sottoposti ad un atto di nonnismo...) ed immergete il vostro amichetto dentro al recipiente tiepido, con movimenti lenti e controllati. Questo metodo tra l'altro potrebbe anche essere un’interessante fase di preparazione ad un "oral job" della vostra ragazza; infatti insaporirà di non poco la vostra terza gamba e lei ne trarrà beneficio, ammesso sia golosa... Ed eccoci arrivati al quinto ed ultimo metodo, la vicina di casa. Metodo, questo, efficace per i più pigri; per la serie “gli altri ci diano una mano”... Bè, questa potrebbe essere l’occasione giusta. Chiedete dunque alla vostra vicina di casa di farvi un favorino, non siate timidi. Non è molto difficile, anzi, se prometteste di ricambiare probabilmente potreste far nascere un’amicizia molto intrigante e chissà quante avventure di sesso potreste vivere... Buona fortuna!
Ora vado a sparare cazzate da un'altra parte, a lavoro... Mi raccomando se conoscete altri metodi non esitate a postarli, non ho più fantasia...aiutatemi! |
Post n°6 pubblicato il 04 Ottobre 2008 da Lonesome_Boy
dal mio space... di Martin Luther King
Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro paese. Cento anni fa un grande americano, alla cui ombra ci leviamo oggi, firmò il Proclama sull’Emancipazione. Questo fondamentale decreto venne come un grande faro di speranza per milioni di schiavi negri che erano stati bruciati sul fuoco dell’avida ingiustizia. Venne come un’alba radiosa a porre termine alla lunga notte della cattività. Siete voi i veterani della sofferenza creativa. Continuate ad operare con la certezza che la sofferenza immeritata è redentrice. E perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, io ho sempre davanti a me un sogno. E’ un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali. Io ho davanti a me un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza. Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell’arroganza dell’ingiustizia, colmo dell’arroganza dell’oppressione, si trasformerà in un’oasi di libertà e giustizia. Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho davanti a me un sogno, oggi!. Io ho davanti a me un sogno, che un giorno ogni valle sarà esaltata, ogni collina e ogni montagna saranno umiliate, i luoghi scabri saranno fatti piani e i luoghi tortuosi raddrizzati e la gloria del Signore si mostrerà e tutti gli essere viventi, insieme, la vedranno. E’ questa la nostra speranza. Questa è la fede con la quale io mi avvio verso il Sud. Con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza. Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme, di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere insieme la libertà, sapendo che un giorno saremo liberi. Quello sarà il giorno in cui tutti i figli di Dio sapranno cantare con significati nuovi: paese mio, di te, dolce terra di libertà, di te io canto; terra dove morirono i miei padri, terra orgoglio del pellegrino, da ogni pendice di montagna risuoni la libertà; e se l’America vuole essere una grande nazione possa questo accadere. Risuoni quindi la libertà dalle poderose montagne dello stato di New York. Risuoni la libertà negli alti Allegheny della Pennsylvania. Risuoni la libertà dalle Montagne Rocciose del Colorado, imbiancate di neve. Risuoni la libertà dai dolci pendii della California. Ma non soltanto. Risuoni la libertà dalla Stone Mountain della Georgia. Risuoni la libertà dalla Lookout Mountain del Tennessee. Risuoni la libertà da ogni monte e monticello del Mississippi. Da ogni pendice risuoni la libertà. E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città, acceleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual: "Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente". |
Post n°5 pubblicato il 04 Ottobre 2008 da Lonesome_Boy
dal mio space... "Sporco Negro", "Negro di merda", "ti ammazzo cioccolatino" non sono a quanto pare insulti razzisti. Una serie di sprangate in testa, fino a spaccare il cervello di un ragazzino di colore : questo non è razzismo. Così i telegiornali ci hanno spiegato l'omicidio di un giovane italiano di origine africana, celebrato con sguaiate e agghiaccianti grida di insulti sopra citati, non è un atto di razzismo, ma solo un omicidio per "futili motivi". Mentre la madre e moglie dei due assassini si sbraccia spiegando alle tele visioni che il figlio e il marito non sono razzisti, anche Formigoni e la Moratti, due importanti esponenti politici, si affannano a commentare in tutta fretta che questo non è un atto di xenofobia. A questo punto mi sorge spontanea una domanda : cosa bisognerebbe fare per essere razzisti, o perlomeno per poter essere considerati tali? Mettere sulla graticola rovente a fuoco lento un ugandese, o infilare nel forno neonati congolesi? In realtà, per quanto mi riguarda, anche questo non è molto diverso dal fraccassare la testa di un ragazzino a sprangate. La vergognosa e immorale risposta dei politici di fronte a questa tragedia non fa altro che avvallare un violento clima di "caccia al diverso". Clima che si fa sempre più teso, proprio grazie all'oscena giustificazione di atti di questo tipo. I due aguzzini (con precedenti penali per rapina, stupro e tentato omicidio), in fondo sono solo due milanesi esasperati, poverini... E "la vicenda non ha matrice xenofoba", dicono i politici e i benpensanti di questa amata patria. In italia dunque nessuno è razzista, neanche quelli che armati di spranga fracassano ragazzini all'urlo di "negro di merda". Questo alleggerisce di sicuro il cuore di molti : se questo non è razzismo, allora siamo tutti innocenti. |
POESIA dell'UCCELLETTO
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L' Amore è come una malattia, solo quando l'hai contratto ne riconosci i sintomi e allora è troppo tardi: puoi scegliere di scappare, fuggire, nasconderti nell'attesa che il tuo cuore si spenga o rischiare il tutto per tutto,se necessario, pur di seguire il tuo cuore. Beh, potremmo stare ore e ore a discutere su ciò che si dovrebbe o potrebbe fare quando si è innamorati, ma sono i fatti che contano, sono gli attimi che fanno la storia di un amore e che spesso la chiudono... Pensa... Pensa a quante cose avresti potuto fare rispondendo diversamente a certe domande... Pensa e immagina come avrebbe potuto essere l'amore che sarebbe nato fra di noi... Pensa a tutto questo poichè rimarrà solo un pensiero, un ricordo che mai è stato realtà e continua ad andare avanti nella lunga strada della vita... Mi piacerebbe che tu riuscissi ad entrare nei miei pensieri per capire quello che ho dentro...ma purtroppo non si può... e allora non ti resta che immaginare una piccola barca in mezzo al mare in tempesta che cerca disperatamente la luce del faro... l'unico segnale che può farla tornare a terra, l'unico segnale che può darle certezza. Quel faro sei tu.... Mi rendo conto che a volte vogliamo con ostinazione vivere i nostri sogni e che basta chiudere gli occhi per scoprire che la magia che ci avvolge e ci trascina è solo la gioia di coronare un sogno più grande di noi che ben presto dimentichiamo. La vita è un sogno degno di ogni virtù che non si può mai smettere di vivere. Mi resta solo questo sogno di te, oggi... E voglio viverlo fino in fondo... Tanto a che serve scrivere, se non leggerai mai. Solo a farmi del male...
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Post n°2 pubblicato il 02 Ottobre 2008 da Lonesome_Boy
A volte si prova pudore o vergogna nel raccontare qualcosa di se stessi, e tante altre non lo si fa perchè ci si vuole tenere solo per sè un ricordo, un momento, una sensazione... Voglio dedicare questo mio post ad una persone che ho amato fin da piccolo e che da subito ha colpito la mia curiosità, Anna Magnani! Avevo 12 anni, cameretta da solo e la mia amata tv 14 pollici in bianco e nero, che tempi.... Avere la televisione in cameretta per me era grande cosa, poi col tempo si è rivelato un guai; è stata senz'altro la causa delle mie notti insonni, ma anche la compagna di quelle notti. E fù proprio una di quelle notti, che saltando da un canale all'altro, stoppai su rete4 incuriosito dall'immagine in bianco e nero di una donna bellissima, Nannarella per l'appunto... Fù tra l'altro la prima volta che piansi difronte ad un film, eccome se piansi... Affascinato ed estasiato difronte a tanta bravura e umanità, il film era "Bellissima", iniziai a chiedermi chi fosse quella straordinaria Attrice. La mattina a colazione lo chiesi a mia madre, lei in tutta fretta rispose "Chi, la Magnani? E' morta da un pezzo!!!"... Vi lascio immaginare la mia delusione e lo sconforto che provai nel momento; insomma, l'attrice che mi aveva tanto "preso" e tanto emozionato era morta, e l'idea che non avrebbe mai più potuto recitare e ragalare dunque al pubblico straordinarie interpretazioni, mi fece star male... Potrei continuare all'infinito nello scrivere quel che provo ogni volta che guardo e ammiro Anna Magnani, ma rischierei di ottenere l'esatto opposto di quello che vorrei da questo blog; ebbene, se non la conoscete ve la voglio presentare nel migliore dei modi, consigliandovi di guardare almeno uno dei film dove ha recitato. La storia va insegnata affinchè le generazioni future possano trarre giovamento da quel che è stato... Anche questa è storia, la storia di una grandissima Attrice che ha reso onore al cinema e al teatro italiano! Non posso che augurarmi che le giovani leve, in fatto di recitazione, possano trarre giovamento da Nannarella, anche se è e sarà INIMITABILE ed IRRIPETIBILE! Antidiva per eccellenza, Anna Magnani è stata una figura chiave del neorealismo italiano, interpretando con stile inimitabile il personaggio della popolana focosa e sboccata, ma allo stesso tempo sensibile e generosa, incarnazione dei valori genuini di un'Italia minore. Tra il 1929 e il 1932 lavorò nella compagnia teatrale diretta da Dario Niccodemi e nel 1934 passò alla rivista. Divenne ben presto uno dei nomi più richiesti del teatro leggero italiano. Lavorò con Vittorio De Sica e con Totò, col quale recitò in numerose riviste, come Quando meno te l'aspetti (1940) e Volumineide (1942), entrambi di Michele Galdieri. In cinema si rivelò nel film Teresa Venerdì (1941), di Vittorio De Sica, dove interpretò una bizzarra canzonettista. In seguito interpretò alcune commedie leggere ( Campo dè Fiori, 1943; L'ultima carrozzella, 1944; Quartetto pazzo, 1945), fino a quando arrivò la sua completa rivelazione nel film neorealista Roma città aperta (1945) di Roberto Rossellini (col quale ebbe una burrascosa ma intensa relazione affettiva). In questo film la Magnani si rivelò una straordinaria attrice drammatica, nella parte di Pina, popolana Romana che viene uccisa mentre tenta di raggiungere il camion sul quale il suo uomo, un tipografo impegnato nella resistenza, sta per essere deportato. Accanto ad uno straordinario Aldo Fabrizi, la Magnani rappresentò la redenzione di un popolo, attraverso le sue grandi qualità umane e morali, tanto che la sua interpretazione le fece meritare il primo dei suoi cinque Nastri d'argento.
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CHI SONO?
Bella domanda questa, alla quale però non so dare una risposta.
Che dire di me?
Come presentarmi?
Come descrivermi?
Bisogna avere il coraggio e la forza di scavare nel profondo per sapere come si è veramente. La mente umana è così complicata da capire!
Ed è per questo che trovo inutile descrivermi e raccontare le cose superficiali che possono riguardarmi. Subentra così l’incertezza di risultare banale...
Ciò che vorrei da questo spazio è poter far conoscere la parte essenziale di me; le mie sensazioni, le mie emozioni...
Essere in grado di ricostruire un puzzle difficile da comporre, attraverso piccoli frammenti di storie che vanno a riempire quelle che sono le pagine della mia vita.
Brevi racconti, ovvero le piccole gioie e i grandi dolori che mi accompagnano; quelli che ti segnano e che come l’inchiostro, pur conservandosi nel tempo, lasciano sempre una traccia indelebile.
Ci saranno pagine della mia vita che non verranno mai rivelate, ma vorrei avere la capacità di tenere viva la curiosità di ognuno di voi e di far capire tra le righe il caos che regna dentro di me...
Insomma, piccoli ritagli di cronaca personale per chi saprà coglierne il giusto significato...
Resta dunque il desiderio di dare la possibilità di interpretare la mia persona, che vive nella continua ricerca di qualcosa, o forse semplicemente di se stessa...
CITAZIONI
Theodor W. Adorno(1903-1969)
anonimo
Simone De Beauvoir(1908-1986)
Charlie Chaplin(1889-1977)
Arnold Joseph Toynbee (1889-1975)
Inviato da: Lonesome_Boy
il 05/10/2008 alle 12:51
Inviato da: cheri1984
il 05/10/2008 alle 11:02
Inviato da: cheri1984
il 05/10/2008 alle 10:40
Inviato da: Lonesome_Boy
il 04/10/2008 alle 21:08
Inviato da: cheri1984
il 04/10/2008 alle 19:37