E' uscito venerdì nelle sale cinematografiche il tanto atteso film di Federico Moccia, "Scusa ma ti chiamo amore", tratto dall'omonimo romanzo scritto dallo stesso regista. Un film molto discusso a causa della trama che parla della storia d'amore tra un trentasettenne (Alex) e una diciassettenne (Niki). Un sentimento vero che riesce a coinvolgere due mondi completamente diversi, il mondo dei grandi e quello degli adolescenti, due realtà che si scontrano accidentalmente e che non riescono più a lasciarsi. Un uomo affermato nel lavoro, reduce da una delusione d'amore che crede di essere cresciuto e una ragazzina che riuscirà a rivoluzionare e migliorare la sua vita facendogli scoprire che in fondo tanto cresciuto non è. Una storia che tanti hanno additato come diseducativa, come se spingesse le adolescenti a cercare un fidanzato eccessivamente più grande di loro, ma che in realtà vuole solo far capire che, a volte, una minorenne può rivelarsi più matura di un uomo adulto.
Un tema abbastanza delicato che molti ritengono addirittura scabroso ma che l'autore è riuscito a raccontare con estrema serenità. Un tipo di storia d'amore che al giorno d'oggi è visibile a livello sociale in svariate forme, dalla televisione alla realtà vera e propria. Uno "scandalo", dunque, di cui Moccia non può essere accusato.
Purtroppo il film, come spesso succede, si è rivelato mediocre rispetto al libro e questo anche a causa della mancanza di dettagli importanti, forse non inseriti per una questione di tempo.
Il cast, seppur variegato (da notare la presenza nel film del figlio del noto cantautore Vasco Rossi, Davide Rossi, e del gruppo musicale italiano "Zero Assoluto", ndr), si è rivelato abbastanza scarso nella riuscita del film: a parte le interpretazioni di Raoul Bova (nella parte di Alex), Francesco Apolloni (Pietro) e Beatrice Valente Covino (Olly) che si sono attenute all'immagine dei personaggi del libro, gli altri attori non hanno saputo calarsi perfettamente nei loro ruoli. Da sottolineare la delusione nei confronti della protagonista che, scarsa a livello di dizione, non è riuscita a curare molto il suo personaggio, presentando una Niki più ammiccante e sensuale che sensibile e matura.
Un punto va sicuramente a Luca Ward (noto doppiatore dell'attore Russell Crowe, ndr) per il suo ormai inconfondibile stile e per la sua bravura, anche se forse non era lui l'attore ideale per interpretare il suo personaggio.
Da criticare infine Federico Moccia che ha inserito nel film elementi che hanno un diretto riferimento ai suoi due precedenti successi, "Tre metri sopra il cielo" e "Ho voglia di te", un'autocitazione che era meglio evitare.
Un esordio da regista non molto riuscito, un autore bravissimo che dovrebbe lasciare l'arte della regia ad altri.
Uno scrittore che resta comunque da apprezzare per le sue storie d'amore ben elaborate e di grande successo e che ci aspettiamo torni presto con un altro romanzo, per coinvolgere nuovamente gli innamorati di tutte le età.
Inviato da: Lorelairory
il 13/10/2008 alle 12:58
Inviato da: Sinestesia86
il 10/10/2008 alle 16:16
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il 16/06/2008 alle 15:49
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il 12/06/2008 alle 15:07
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il 09/06/2008 alle 16:20