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LA FINE DI UN'AMICIZIA: PARTE 2 - Digressione, Una gita a Pompei

Post n°154 pubblicato il 28 Luglio 2009 da fras810

     Il gruppo di amici di Fras era solito organizzare delle gite domenicali fuori porta. Quella a Pompei fu una delle più riuscite, anche se la conclusione non fu delle migliori.

     Era febbraio: il Nano, in una delle sue telefonate del venerdì, aveva proposto a Fras di andare a visitare un paese del napoletano.
     "Potremmo andare a Caserta a visitare la Reggia...", Fras era raggiante alla sola idea di poter uscire dalla noia tutta domenicale del periodo invernale.
     "Si potrebbe fare ma la Reggia è meravigliosa in primavera, per la vastità dei giardini. Perchè non optiamo per Pompei?"; il Nano aveva già le idee chiare, in fondo lui chiamava soprattutto per proporre le sue iniziative, ciò che a lui era più congeniale. 
     Tutto sommato l'idea di visitare gli scavi di Pompei non era malvagia. Un paio di telefonate quindi a Kidor e Paolo e la macchina dell'organizzazione era già avviata.  Claudio aveva un collega a Pompei; ottenne quindi la possibilità di poter visitare luoghi e case che normalmente non erano accessibili al comune pubblico pompeiano. Il Nano dal canto suo organizzò la trasferta, informandosi sugli autobus che dalla Stazione Tiburtina partivano per Pompei, sugli orari e quindi sui biglietti.

     La domenica della gita si preannunciò soleggiata e mite. Tutto era stato organizzato alla perfezione e i ragazzi, Fras, Kidor, Nano, Barbabietola, Claudio e Paolo, si ritrovarono alla stazione degli autobus, tutti con i Rayban agli occhi per nascondere la sonnolenza (la sveglia era avvenuta all'alba...).
     Arrivati a Pompei, ad attendere il gruppo vi erano due uomini dal forte e simpatico accento napoletano. Uno, alto e ben vestito, era l'amico di Claudio e l'altro, decisamente più basso e robusto, era la guida che li avrebbe scortati per i vicoli degli scavi pompeiani. Poco prima di lasciare il gruppo alla visita l'uomo ben vestito consegnò a Claudio due buste con dei regali: tre pastiere ("Quando mi dicesti al telefono che eravate sei persone, credevo che eravate organizzati per coppie... ho quindi preso solo tre pastiere..." si era giustificato l'uomo) e tre libri su Pompei (uno di grandi dimensioni, ben fatto, che illustrava fedelmente gli scavi, un altro di medie dimensioni ma non dissimile dal primo per la qualità delle foto e della trattazione e un terzo più piccolo, incentrato sugli ori pompeiani custoditi nel museo di Napoli).

     La visita agli scavi fu interessante; tanti erano gli aneddoti e le descrizioni della vita di Pompei che la guida offrì al gruppo. La giornata trascorse piacevolmente fino all'ora di pranzo, quando alla tavola calda Barbabietola si affannò per strappare dalle mani di Fras quella che lui riteneva essere una fetta di lasagna più grossa di quella che era stata data a lui. Solo questo bastava a far presagire cosa sarebbe accaduto di lì a poco, all'uscita dagli scavi.

     Salutata la guida, rimaneva ancora poca luce prima del repentino buio serare. I ragazzi si avviarono verso la fermata dell'autobus, Claudio con le sue buste di regali. Ognuno di loro si domandava se lui avesse diviso il bottino col resto del gruppo ma mentre Fras e Kidor mantenevano la discrezione, il Nano, e soprattutto Barbabietola, iniziarono a manifestare vivo e palese interesse per il contenuto delle buste finchè Claudio spazientito esclamò:
"Le pastiere possiamo dividercele, una a coppia. Per quanto riguarda i libri, io mi tengo quello grosso, gli altri due spartiteveli tra di voi", riferendosi alle altre due coppie.
Nemmeno finì di pronunciare quelle parole che Nano e Barbabietola si fiondarono sui due volumi con la voracità di due iene. Li soppesarono, li sfogliarono e solo quando realizzarono che il terzo, quello più piccolo, era il meno interessante, si rivolsero a Fras, che silenzioso osservava la scena, allungandogli con fare sgraziato il libricino, come a voler dare un avanzo indesiderato ad un cane randagio:
     "Poichè Claudio è stato così gentile da organizzarci questa visita e Nano si è prodigato per organizzare il viaggio, questa merda di libro ve la prendete voi che non avete fatto un cazzo!"; con queste parole Barbabietola si riferiva a Fras e Kidor.
     Come se la notte fosse calata senza preavviso, il gelo e il silenzio piombarono sul gruppo. Claudio era attonito ma Fras non si lasciò sfuggire l'occasione per replicare educatamente: "Io e Kidor non abbiamo bisogno della tua elemosina misericordiosa. Sarà stesso Claudio, se vorrà, a regalarci un libro. Altrimenti possiamo farne a meno, non siamo accattoni come voi!" - e avrebbe voluto aggiungere che le parole merda e cazzo se le poteva ficcare su per il c... assieme alla pastiera.
     Apriti cielo! Quelle parole suonarono alle orecchie di Nano e Barbabietola come una delle più grosse offese mai ricevute, da un ragazzino di ventisei anni per giunta! Erano come due dive oltragiate.
     Ovviamente la giornata, bella com'era iniziata, si andò guastando nelle ore successive. Nano e Barbabietola, da grandi attori, a fine serata tentarono di voler dare nuovamente il libricino a Fras, che rigorosamente rifiutò di accettare. Non mancarono poi le telefonate, nei giorni immediatamente successivi alla gita, di Nano che accusava Fras di immaturità e di incomprensione nei confronti di una battuta di Barbabietola che voleva essere scherzosa. Fras dal canto suo si difendeva ironicamente sostenendo che la sua risposta voleva essere altrettanto scherzosa (ma dentro di sè sapeva che ragionare con quella strana coppia era solo una perdita di tempo e pazienza)...

     Dopo qualche giorno il litigio rientrò ma i due libri della discordia tornarono entrambi dal legittimo proprietario, Claudio, poichè il Nano e Barbabietola, nella loro superbia, non vollero tenere neppure quello che avevano scelto per loro. Erano forse stati colpiti nel vivo?

 
Rispondi al commento:
fras810
fras810 il 31/07/09 alle 22:15 via WEB
Ciao Guyyyyy... ho lasciato un commento al tuo post! Mi raccomando a voi, non fate i bravi!!! Baciii
 
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