Creato da fras810 il 19/05/2006

DAR FRUTTAROLO

Qui ci facciamo i fatti di tutti!

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

gianmaggio1blascone23lalo44Casomai_Dopopornodivo81bal_zaczemboDIAMANTE.ARCOBALENOfabriziolupo5stpeirettichiabrandoeziodellortopsicologiaforensestrong_passionacaroanselmo0ossidianaviola
 

LINK PREFERITI

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 

 

CRASH BOOM BANG!

Post n°159 pubblicato il 20 Agosto 2009 da fras810

Due amici che non si sentono da anni. Il loro rapporto era molto affiatato, si confessavano ogni minima esperienza; lei fu la prima persona con cui lui fece outing, lei gli raccontava dei problemi in famiglia. Poi un giorno un nuovo fidanzato di lei che lui non sopportava perché soffocante e un improvviso allontanamento da parte di entrambi, senza una spiegazione, senza un perché. Passano gli anni, lui le manda, con speranze di riconciliazione, sms in occasione delle feste comandate e del suo compleanno, lei risponde con sufficienza e contraccambia gli auguri di buon compleanno più per dovere che con la reale voglia di farlo. Da allora il silenzio.

Lui la sogna spesso, sogna un incontro, difficile per lo più, data l’indifferenza di lei. Dopo ogni sogno lui si chiede come lei possa stare, come va la sua vita. Si è sposata? Ha dei figli? Sta sempre con quell’uomo che con la promessa di renderla felice la stava cambiando ridipingendola con dei colori che nulla avevano a che fare con la sua lucentezza originale?

Poi l’ennesimo sogno – con lei che era diventata madre – e l’impellente bisogno di sentirla, di creare una possibilità di riconciliazione.

Uno scambio di sms.

Lui: Ciao. Dopo l’ennesimo sogno in cui ci incontravamo non potevo non chiederti come stai, come va la tua vita. Chissà se questo è ancora il suo numero di telefono.

Silenzio. Dopo tre giorni senza risposta è ovvio che lei o ha cambiato numero oppure non vuole avere niente a che fare con lui. Poi d’improvviso…

Lei: Sì questo è ancora il mio numero. Va tutto bene, spero lo stesso per te… sono passati anni…

C’è quindi ancora una minima speranza.

Lui: Sembrano secoli ormai. Tutto bene anche per me, alcune cose sono sempre uguali, altre invece subiscono importanti cambiamenti, è la vita… è bello risentirti, come è stato bello incontrare tuo fratello sulla spiaggia. Sarebbe piacevole riparlarsi…

Lei: Se è destino capiterà… Chi può dirlo…

Chiusura. Lei gli mostra una chiusura che in fondo lui si aspettava. In fondo gli serviva proprio questo scambio per cancellarla definitivamente dal suo cellulare… e dal suo cuore.

 
 
 

FLASHBACK: IL TEATRINO DEI BURATTINI

Post n°158 pubblicato il 19 Agosto 2009 da fras810

 

C’è un evento che arriva puntuale ogni anno nel mio paese natale e porta con sé l’estate. Sopraggiunge quando le giornate sono calde ma non soffocanti e va via portandosi dietro il caos della stagione, le giornate passate sulla spiaggia, profumate di olio al cocco e creme solari, le fresche fette di cocomero e le passeggiate serali. Questo evento è destinato ai bambini ma fa sorridere anche i più grandi, i genitori che accompagnano i loro figli, le coppie di ragazzi che, mano nella mano, passano da quelle parti lasciando un sorriso, adolescenti e anziani che si lasciano sfuggire una risata di fronte a quello spettacolo. È il teatrino dei burattini. Ogni anno sempre uguale, con i suoi colori familiari - giallo e marrone -, con la vecchina dello zucchero filato vestita di tutto punto; ogni anno con le stesse rappresentazioni con Pulcinella che fa da protagonista e tutti gli altri personaggi, bizzarri e bislacchi – in particolar modo i personaggi femminili con le loro voci vagamente transessuali – che  fanno da contorno offrendo agli spettatori un momento di pura e spassosa evasione.

È proprio passando vicino al teatrino del burattini che quest’oggi un piacevole ricordo è affiorato nella mia mente. La memoria ha fatto un salto all’indietro, volando sulle estati dei tardi anni ottanta, quando le giornate non erano soffocanti come quelle di oggi, o almeno così sembrava a un bambino biondo di nemmeno dieci anni. Ricordo l’attesa spasmodica di quel giorno in cui, con la mano in quella di mia nonna, me ne andavo saltellando, nelle prime ore del pomeriggio, verso il teatrino dei burattini. Aspettavo quel giorno impazientemente tutto l’anno perché per me aveva il sapore di un rito, di qualcosa che contraddistingueva ogni estate, contribuendo però a renderla identica a quelle precedenti. Quel che però più mi dava adrenalina, e che forse aspettavo con maggiore apprensione (la mia preoccupazione era di ritornare a casa a mani vuote), era l’acquisto, al termine dello spettacolo, di un burattino, un personaggio tutto per me che potevo portare a casa per fargli vivere storie surreali, di quelle che io non avrei mai potuto avere.

Il burattino, con le sue manine di cartone, era un regalo che mia nonna mi faceva ogni anno, quando con la sua enorme borsa nera a un braccio e il fazzoletto bianco in mano per asciugarsi il sudore dalla fronte, mi faceva vivere una giornata unica e irripetibile nel suo genere. Nel momento stesso però in cui il burattino (uno solo all’anno) finiva tra le mie mani, la mia attesa frenetica ricominciava e non vedevo l’ora che passasse un altro anno per acquistare un nuovo personaggio; in fondo i bambini sono un po’ così, scalciano per ottenere quello che vogliono e nel momento stesso in cui lo ottengono orientano immediatamente la loro insoddisfazione verso qualcos’altro.

Da ragazzino piuttosto strano com’ero non potevo che scegliere personaggi altrettanto “particolari”; eccezion fatta per Pulcinella, i miei occhi cadevano inesorabilmente su personaggi fantasiosi come la Fatina (che avevo obbligato a recitar la parte dell’amante del bianco-vestito personaggio partenopeo), la Morte (sotto forma di scheletro dal vestito nero) e il Diavolo. Ricordo ancora il peso delle marionette della mia infanzia, con le loro teste di creta che puntualmente cadevano a terra scheggiandosi e perdendo frammenti di colore. Le mie dita a volte facevano fatica a tenere su le marionette ma di lì a breve la creta avrebbe lasciato il posto alla plastica, regalando alle mie mani sì minori sforzi ma dando al burattino minor fascino; in fondo quelle teste realizzate a mano erano diverse l’una dall’altra e questo contribuiva ad alimentare la sensazione di possedere qualcosa di davvero unico.

Oggi quei burattini non li posseggo più, vittime dell’usura e della necessità di eliminare le cose inutili. Posseggo qualcosa di più prezioso però: il ricordo dei momenti vissuti, del piacere dolce e mai infantile provato di fronte a quel regalo.
Grazie nonna…

 
 
 

CHE FINE HAN FATTO I MUSCOLI?

Post n°157 pubblicato il 18 Agosto 2009 da fras810

 

Qual è il momento migliore per mettere in esposizione il proprio corpo? L’estate ovviamente! Ad ogni estate ci si libera degli indumenti più ingombranti e si fa libero sfoggio di pelli abbronzate, tatuaggi, pance, glutei e tutto ciò che si può non lasciare all’immaginazione.
Come ogni anno si va al mare con grandi aspettative. Ogni anno si mantengono fino a giugno gli occhi allenati, pronti a gustarsi qualsiasi corpo statuario si presenti all’orizzonte sulla sabbia dorata o tra i flutti marini. Costumi aderenti, slip bagnati, pettorali gonfi e sederi sodi… nulla è destinato a sfuggire allo sguardo di leoni e leonesse abili nel puntare le prede più gustose (ma non sempre capaci o fortunati abbastanza da catturarle).

Quest’anno però qualcosa non quadra. I miei occhi vanno alla ricerca continua di due pettorali gonfi o di qualche tartaruga ben scolpita e puntualmente trovano tette malamente allenate, sederi cadenti e pancette più o meno pronunciate. Non che la cosa mi dispiaccia, non è necessario un paio di bicipiti per accendere il mio interesse; mi domando però che fine abbia fatto la smania per le masse muscolari gonfie che sembrava ossessionare, negli anni passati, uomini di ogni tipo e di ogni età. Sulle spiagge della mia città non vi era uomo o ragazzo che, fino alla scorsa estate, non sfoggiava addominali ben curati, pettorali sodi e lucidi e fondoschiena tirati. Quest’anno sembra invece che gli uomini sembrino meno attenti ai loro fisici, preferendo corpi meno statuari ma più normali. Eccezion fatta per un super modello in slip bianchi che ho circuito nell’acqua marina come uno squalo, un colosso umano in bermuda rossi che correva sulla spiaggia a mo’ di Baywatch e un sirenetto con micro costume che ben poco nascondeva, son stati pochi gli adoni che ho visto passarmi accanto questa estate. Bei volti sicuro, tagli di capelli mascolini e sexy, tatuaggi e abbronzature perfette ma a fisici, si lascia molto a desiderare.
Mi domando: che fine han fatto i vecchi e cari muscoli?

Un caloroso abbraccio a tutti i cari amici che son già rientrati dalle vacanze J

 
 
 

LA FINE DI UN'AMICIZIA: PARTE 4 - Il regalo

Post n°156 pubblicato il 03 Agosto 2009 da fras810

     L'idea generale era quella di regalare a Barbabietola, per il suo imminente compleanno, la Carta per Due, una tessera speciale che permette, nel comune di Roma (ma anche in altre città d'Italia), di usufruire di sconti del 50% presso diversi ristoranti, pizzerie e pub convenzionati e di godere di altre interessanti riduzioni presso cinema, teatri ed eventi in generale (es. il Golden Gala). Alla tessera il gruppetto di amici avrebbe voluto accludere inizialmente - e tanto per regalare qualcosa di divertente e per farsi due risate in compagnia - un libro di grosse dimensioni con riproduzioni di falli di dimensioni altrettanto grandi. Fras però portò tutti a ragionare sulle reazioni che Barbabietola avrebbe potuto avere e sull'importanza di regalargli qualcosa di realmente utile e che gli avrebbe evitato scheccate (dato che ogni qual volta vi era un compleanno lui, villano, aveva da ridire sulla bellezza dei regali che venivano fatti ad altri in confronto a quelli che riceveva lui). Alla fine tutti concordarono di affiancare alla Carta per Due alcune camicie marcate Brooks, la catena di negozi di vestiti presso i quali Barbabietola era solito fare acquisti. In realtà non tutti erano d'accordo su questo doppio regalo; il Nano, compagno di Barbabietola, aveva da ridire:
- In realtà Barbabietola aveva visto proprio da Brooks una bella camicia marrone di lino. Potreste regalargli quella, assieme alla tessera di cui tanto parlate - recitava nella sua solita chiamata a Fras del venerdì. Come al solito la strana coppia aveva le idee chiare (Fras non aveva ancora dimenticato la telefonata di Barbabietola di qualche mese prima riguardante il regalo di compleanno per il Nano che, guarda caso, aveva bisogno di "nuove lenzuola per il suo letto matrimoniale"; ovviamente l'esigenza non riguardava lenzuola che i ragazzi avrebbero potuto scegliere da soli a loro discrezione ma di lenzuola con una fantasia a righe! "Al Nano piacciono tanto le righe orizzontali..."). Insomma, per far felice il Barbabietola i ragazzi avrebbero dovuto seguire fedelmente le istruzioni, o meglio le pretese, del Nano il quale, con la sua solita ironia inopportuna, proseguì nella conversazione con Fras: -
Mi raccomando, non è che poi gli regalate delle magliette larghe come quelle dell'anno scorso, quando gliele compraste da Celio?
     Questa frase suonava talmente fastidiosa e arrogante che Fras avrebbe voluto mandare calorosamente il Nano a quel paese, assieme a Barbabietola, alla camicia, alle lenzuola e tutti i compleanni e le feste comandate possibili ed immaginate. Come poteva un essere umano ribassarsi a tanta presunzione da arrivare addirittura al punto di disprezzare apertamente un regalo ricevuto (tra l'altro non da Fras perchè l'anno precedente lui e Kidor avevano regalato a Barbabietola un'altra camicia... sempre da Brooks!)? Fras in quel momento si pentì amaramente di aver persuaso gli altri compagni all'acquisto di un regalo utile al posto di quel meraviglioso libro sui cazzi! Barbabietola (o forse il Nano?) se lo meritava tutto, pagina per pagina!

     Il compleanno di Barbabietola cadde di venerdì, per cui i festeggiamenti sarebbero avvenuti di sabato presso una pizzeria di quartiere. Gli inviti vennero inviati da Barbabietola tramite sms, uno per coppia. Nel caso di Fras e Kidor fu ovviamente il primo dei due a riceverlo.
     Il sabato fatidico arrivò. Nel corso della mattinata Fras si recò presso uno dei Brooks più vicini alla sua zona per comprare la famosa camicia marrone di lino. Taglia M... esaurita!!! L'unica disponibilità era di color beige e proprio quello divenne il regalo per Barbabietola.
     Fatto ritorno a casa Fras iniziò a sentirsi poco bene. Un forte mal di gola, brividi di freddo e decimi di febbre lo colsero all'improvviso. La traversata di Roma in moto della notte precedente con indosso solo una leggera camicia di cotone aveva prodotto le sue conseguenze, pertanto Fras non se la sentì di andare al compleanno di Barbabietola, d'accordo con Kidor. Immediata fu la telefonata di Fras al Nano in cui la notizia della non partecipazione al compleanno fu colta da quest'ultimo con dispiacere. Il Nano venne informato anche sull'assenza di Kidor alla festa; in fondo questi non avrebbe lasciato Fras da solo a casa. I ragazzi rimasero comunque d'accordo che se qualcosa fosse cambiato e la febbre fosse scesa si sarebbero risentiti.
     Nulla cambiò. I brividi e la febbre erano ancora lì, fastidiosi. Il Nano venne nuovamente informato e alla fine sembrava essere chiaro che sia Fras che Kidor non sarebbero andati al compleanno.
     Poco dopo il Barbabetola mandò un sms a Fras:
"Ciccio, mi dispiace che questa sera non ci sarai alla mia festa. Cosa hai beccato, l'influenza? Kidor non se la sente proprio di venire? Comunque ci mancherai, lo sai che sei il pezzo forte del gruppo. Un bacio."
     Immediata fu la risposta di Fras, sempre via sms:
"Ciao bello, mi dispiace non essere dei vostri proprio questa sera. Ieri ho preso freddo e mi son beccato febbre e mal di gola. Kidor lo sai che è una testa dura e nonostante i miei tentativi di persuasione non vuol lasciarmi da solo. Ti ringrazio, divertitevi".
     Fras non avrebbe mai immaginato che proprio l'assenza di Kidor (comunicata per ben  due volte al Nano e una volta al Barbabietola) sarebbe stata la scintilla che avrebbe scatenato l'inferno.

 
 
 

LA FINE DI UN'AMICIZIA: PARTE 3 - Il ricovero di Barbabietola

Post n°155 pubblicato il 31 Luglio 2009 da fras810

     - Ma come se l'è beccata l'epatite? - Kidor era al telefono con il Nano mentre Fras ascoltava attento da sotto la doccia. Quella domenica sera di giugno avevano progettato di andare a mangiare un gelato fuori. C'era stato poi il messaggio di Nano che annunciava il ricovero di Barbabietola in ospedale per epatite. Pensarono quindi che sarebbe stato meglio stargli vicino e lo invitarono a passare la serata con loro.
     - In realtà vorrei stare con Barbabietola; si può entrare nel suo reparto da una porta posteriore... gli infermieri non fanno problemi e se non si fa troppo casino potrei restare con lui fino alle dieci. Perchè non venite anche voi a trovarlo? - il Nano era stanco, lo si sentiva dalla voce. Aveva fatto per tutta la giornata avanti e indietro dall'ospedale, ora per andare a prendere il pigiama di Barbabietola, ora per accompagnare sua suocera a casa.
     L'idea di andare a trovare Barbabietola all'ospedale, per quanto poco allettante, non era sbagliata. In fondo anche Kidor avrebbe avuto così la possibilità di fargli visita, visto che tutta la settimana sarebbe rimasto fuori Roma per lavoro. Prima delle nove e mezza/dieci meno un quarto però non avrebbero potuto essere in ospedale; in effetti il messaggio di Nano non era arrivato che in serata.
     Stavano per uscire da casa quando il Nano chiamò nuovamente consigliando loro di evitare di andare in ospedale. Barbabietola si sentiva troppo stanco e avrebbe voluto riposare.
     - Potremmo vederci lo stesso tra di noi per quel gelato che mi avevate proposto, così mi distraggo un po' e vi racconto bene cosa hanno detto i dottori - il Nano diede quindi appuntamento ai due ragazzi alla gelateria sotto casa sua. Lì raccontò loro di come il Barbabietola da giorni si portasse dietro decimi di febbre e spossatezza, del colorito giallastro che la sua pelle aveva assunto quella stessa mattina, della visita e delle analisi. Diagnosi: epatite A. "Da intossicazione?" domandarono i ragazzi ma il Nano non seppe dare loro una risposta. C'erano state in effetti un paio di occasioni in cui Barbabietola si era imbattuto a cena in cozze e frutti di mare ma in realtà non aveva mai assaggiato nulla di crudo.
     Comunque sia, quella sera Fras e Nano rimasero d'accordo che sarebbero andati assieme all'ospedale da Barbabietola nel tardo pomeriggio del giorno dopo. Così fu. Si incontrarono infatti in un punto di Viale dell'Università all'uscita dal lavoro. 
     La versione di Barbabietola era che neanche i dottori sapevano bene da che cosa poteva scaturire quell'epatite ma non erano remote le possibilità che fosse stata contratta per via sessuale. Comunque sia, una settimana intera passò e il giallore della pelle di Barbabietola scomparve quasi del tutto. Fras tentò una nuova visita all'ospedale il giovedì successivo al ricovero ma la strada gli venne sbarrata da due dottori a causa delle visite mediche in corso. Si limitò quindi a telefonargli e a mandargli degli sms. Anche Kidor di tanto in tanto mandava a Barbabietola degli sms per chiedergli del suo stato di salute, non sempre ottenendo risposta ai suoi messaggi (e questo confermava ulteriormente la tesi di Kidor che nei suoi confronti c'era una sorta di chiusura da parte della strana coppia).
     Nel corso della chiacchierata con Barbabietola lì in ospedale, Fras apprese che Paolo e Claudio non sarebbero andati in ospedale perchè troppo sensibili nei confronti delle malattie. Neanche il fratello di Barbabietola si era fatto vivo dopo il ricovero, nè con una telefonata, nè con una visita ("Che famiglia!" pensava Fras tra sè e sè).
     I giorni trascorsero e un nuovo evento sarebbe però sopravvenuto a scombussolare gli equilibri tra i ragazzi: il compleanno di Barbabietola. Non c'era stato mai un periodo in cui, nel bene o nel male, Barbabietola e Nano erano stati così al centro dell'attenzione come quella estate. Tutto questo però nel prossimo capitolo...

 

 
 
 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: fras810
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 43
Prov: RM
 

LETTURE

 

 

MUSIC

MY COMPILATION

Elisa: Ti Vorrei Sollevare
Mina: Come Tu Mi Vuoi
Mina: Come Mi Vuoi
Mariah Carey: Obsessed
Stevie Wonder: I Never Dreamed You'd Leave In Summer
Abba: I Do I Do I Do I Do
Lady Gaga: Boys Boys Boys
Franco Battiato: L'Addio
Giuni Russo: L'Addio
Lady Gaga: Poker Face
Chicago OST: Cells Block Tango
Mina: Ta ra ta ta (Fumo blu)
Tiziano Ferro: Perdono
Elton John: Sorry Seems To Be The Hardest Word
Mina: Ma che bontà
Renato Zero: Amico Assoluto
Eurythmics: Sweet Dreams
Lara Fabian: Tango
Guadalupe Pineda: Historia De Un Amor
Abba: Fernando
Calogero: Pomme C
Mariah Carey: We belong together
Norah Jones: Thinking about you
Katy Perry: Hot'n Cold
Cameo: Candy
Giuni Russo: I Ragazzi del Sole

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963