Creato da: ltedesco1 il 02/02/2009
blog a carattere storico

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

Ultime visite al Blog

cristiandgl14fabianofrancesco1949francesca632senzanomedgl14christie_malrycall.me.IshmaelBe_RebornMilkybellylost4mostofitallyeahmarlow17tobias_shufflekekko282ltedesco1SoloDaisylacey_munro
 

Ultimi commenti

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« Una nuova collana: Liber...Nelle urne livornesi ha ... »

Se non ho bisogno di Dio (e del mio rene). L'ultimo lavoro di Flores d'Arcais

Post n°68 pubblicato il 23 Marzo 2014 da ltedesco1
 

 

“La democrazia ha bisogno di Dio”. Falso! (Laterza, 2013) di Paolo Flores d’Arcais è uno scritto che si sviluppa secondo una logica ferrea, stringente, priva di chiaroscuri e incertezze. Da certe premesse non possono che derivare certe altre conseguenze. Fine della storia.

Quale è la premessa, allora, quali le fondamenta sulle quali l’autore costruisce l’intero suo edificio teorico?

Che la sfera pubblica debba essere popolata solo da «fatti accertati + logica + valori repubblicani». Ciò la cui esistenza non può essere accertata, e quindi e soprattutto Dio e l’aldilà, argomenta categorico Flores d’Arcais, non può prendere parte all’agorà democratica ma deve essere costretto alla dimensione intima, privata.

Questa tesi è accompagnata da un nutrito elenco di esempi in cui, invece, limitando lo sguardo all’Italia, la Chiesa cattolica fa irruzione arbitraria e illegittima nel discorso pubblico, nel tentativo di trasformare la sua precettistica in legge dello Stato, quindi erga omnes.

Tra i casi più eclatanti, ovviamente, l’eutanasia. La Chiesa, infatti, osserva d’Arcais, pretende che il legislatore imponga anche ai non credenti la sua posizione dottrinale secondo cui un uomo non può disporre pienamente della propria vita e del proprio corpo.

Ma un legislatore laico e democratico, obietta Flores d’Arcais, non può che riconoscere a ogni uomo la piena disponibilità di sé: «la vita umana è tale solo perché personale e irripetibile, tua, mia, sua […]. L’eguale libertà di ogni individuo rispetto alla propria e irripetibile vita è perciò l’irrinunciabile primum della democrazia liberale».

Questa posizione, che non concede ad altri, a Dio ma anche evidentemente ai miei consimili, il diritto di mettere becco nelle mie faccende private e quindi, prima di tutto, nella gestione della mia vita e del mio corpo potrebbe però portare alla rivendicazione di diritti, sulla cui legittimità, forse, anche lo stesso Flores d’Arcais finirebbe per nutrire qualche dubbio.

Se, insomma, io e solo io sono giudice della mia vita e del mio corpo, posso vendermi un rene? E un polmone?

Luca Tedesco

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963