Creato da soleincielo83 il 12/01/2010

Luce di Dio

NON AVERE PAURA ,LA PAURA E' UN SENTIMENTO CHE NON PORTA ALLA VERITA'

 

« LA MORTE DI CRISTO E' ...Gesu' ! »

08/04/2012

Post n°65 pubblicato il 09 Aprile 2012 da soleincielo83

 

Miei FIGLI il silenzio di DIO deve entrare dentro di voi, deve essere vissuto come RISPETTO per DIO. Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano. Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi. CRISTO ha aperto una porta che può permettere a coloro che attendono di varcarla e di rientrare nelle beatitudini divine. Perché egli scende negli inferi? Per prima cosa dovete capire che gli inferi che egli visita non sono gli inferi del male ma il luogo dove erano posti coloro che attendevano il giorno della riconciliazione, era il luogo dell’espiazione per coloro che hanno vissuto prima della venuta di CRISTO. Con l’offerta di CRISTO va a liberarli, egli si dirige verso ADAMO che è stato colui che ha portato la colpa nell’uomo, e porta a lui la vittoria della sua volontà e della sua obbedienza che si contrapponeva alla sua disobbedienza. Appena ADAMO lo vide si inginocchiò ai piedi di CRISTO che aveva riparato la sua colpa per aprire a lui e ai tanti figli che attendevano quella porta di riconciliazione con DIO. visione Gesu’ parla ad ADAMO: Per te uomo ho condiviso la debolezza umana, ma con la mia obbedienza ho vinto sulla morte Per te, che sei uscito dal giardino del paradiso terrestre, sono stato tradito in un giardino e dato in mano ai traditori, e sono stato messo in croce. Guarda sulla mia faccia gli sputi che Io ho ricevuto per te, per poterti restituire a quel primo soffio vitale. Guarda sulle mie guance gli schiaffi, sopportati per rifare a mia immagine la tua bellezza perduta. Guarda sul mio dorso la flagellazione subita per liberare le tue spalle dal peso dei tuoi peccati. Guarda le mie mani inchiodate al legno per te, che un tempo avevi allungato la tua mano all’albero. Sono morto sulla croce e la lancia è penetrata nel mio costato, La mia lancia trattenne la lancia che si era rivolta contro di te. IO ora sono qui per liberarti da questo luogo, il nemico ti fece uscire dalla terra del paradiso. Io invece non ti rimetto più in quel giardino, ma ti colloco sul trono celeste. Ti fu proibito di toccare la pianta simbolica della vita, ma IO, che sono la vita, ti comunico quello che sono: COLUI CHE HA VINTO LA MORTE, per dare la vita a te. Io sono disceso qui per oltrepassare la porta della vostra solitudine, sono disceso nel fondo irraggiungibile dove vi ha portato il peccato, qui la voce di DIO non giungeva perché tu ti sei separato da lui , ma IO per amore con la mia vittoria sono venuto qui per liberarti, per portarti la dove è la voce del PADRE, e per farti ricordare quello che tu eri e ciò che un giorno diventerà l’uomo, quando vincerà il suo peccato. Per te IO ho rivestito la tua natura di servo. Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e al di sotto della terra. Per te uomo ho condiviso la debolezza umana, ma oggi risorgo da trionfatore sul male. Ora guarda lo sconforto dell’uomo che ha visto la mia morte, anche i miei apostoli sono afflitti, vivono il silenzio, l’assenza di DIO. In quell’inquietudine dei discepoli Io vedo l’inquietudine di tanti figli che nel tempo si troveranno smarriti di fronte a tante prove che dovranno affrontare, essi vivono quel freddo sepolcro senza pensare che IO sono vivo dentro di loro e in mezzo a loro, senza pensare che essi non sono limitati e imperfetti ma possono divenire figli di luce. Questo è il frutto del peccato che ha reso l’uomo imperfetto e colpevole dei suoi errori e IO grido ancora fortemente all’uomo di tutti i tempi:se avrete fede come un granellino di senape vedrete grandi cose in voi. Ora guardo gli apostoli che mi sono stati vicini, non vedo in loro quel coraggio di sperare, sono delusi, sono tristi, anche se essi erano stati istruiti e sanno che IO risorgerò perché ho vinto la morte, ma quello che hanno vissuto li ha segnati, la mente umana non sa andare oltre quello che è il suo limite, è quel peccato di origine che annebbia la certezza dell’uomo, per cui anche se DIO parla, rassicura e istruisce l’uomo finisce sempre per entrare nei sui ragionamenti limitati. Questo è successo a te ADAMO,nonostante gli insegnamenti di DIO tu hai voluto disobbedire, e hai provocato questo disastro nell’uomo per cui per la tua condizione di uomo divino, IO devo accettare e perdonare le debolezze dell’uomo imperfetto che lotta contro quel male che lo vuole piegare e allontanare da DIO. Se la tua perfezione nel giardino ti rese disobbediente, allora quanto più l’imperfezione porta in se quella macchia che pone l’uomo nel suo combattimento e nella sua caduta. IO mi sono offerto per l’uomo e per te e ho vinto riaprendo quella porta per portare l’uomo a rivestirsi della sua gloria. Ora guardo le donne insieme alla Madre, non vedi il coraggio che hanno avuto? Esse mi hanno seguito, non hanno avuto paura. La loro è stata una presenza discreta, ma è una presenza, a differenza degli apostoli che mi hanno abbandonato. Queste donne, sono le vere discepole. Loro hanno portato avanti fino alla fine tutto ciò IO avevo chiesto ad ogni discepolo. La donna che è stata tentata nel giardino e si è allontanata dalla verità di DIO, ora sotto la croce nel momento della mia morte non si è allontanata e insieme alla MADRE mi ha seguito fino alla fine, MARIA ha risanato la colpa della donna, in lei ha riabilitato la donna per cui coloro che mi hanno seguito simboleggiano le tante donne che nel tempo saranno coloro che riusciranno a portare avanti il mio disegno di salvezza. Restando vicino alla croce contemplano ciò che è avvenuto a ME e sono li con forza ed energia interiore, perché stare sotto la croce significa attestare l’autentica professione di fede che porta a cancellare nella donna quella disobbedienza a DIO. Esse sono li e non hanno paura, sono li fidandosi di DIO, mentre EVA si fidò solo del serpente. Esse ora sono vicine al sepolcro e sono le prime che vedranno la mia resurrezione, perché alla donna è dato di conoscere il mistero della trasfigurazione dell’uomo, quel mistero che si compirà tramite una donna che partorirà l’uomo nuovo. Esserci vuol dire rimanere fermi nell’impegno assunto, anche quando questo é sofferto, anche se questo sembra essere inutile perché IO sono morto. Sono rimaste vicino alla Croce senza dire assolutamente niente, ma osservando tutto quello che accadeva e lo stare in silenzio non vuol dire che non avessero niente da dire, ma si contrapponeva al dialogo della donna con il serpente, qui esse tacciono per onorare ME che sono straziato dal dolore, e in questo loro silenzio vi era tutto il loro dolore per il peccato commesso, in loro DIO prendeva dal loro pianto silenzioso quel pentimento per riparare all’offesa della disobbedienza e accanto alla madre essi si purificavano e purificavano le donne che nella carne del CRISTO potevano assolvere ai loro compiti di missione sulla terra. Nella Madre la mia carne si trasfondeva di nuovo per essere donata a loro e da loro ai nuovi uomini che dovevano continuare la missione salvifica. Quella genealogia cominciava di nuovo dalla donna,che tramite il suo parto fondeva nell’uomo quella carne nuova che portava la nuova genealogia divina. Ecco perché la presenza delle donne è stata importante perché tutto doveva rispettare quella sequenza che vi doveva essere nella visuale di DIO. Tutto è iniziato con la madre mia, nel mistero dell’annunciazione, un mistero luminoso, il verbo, la luce vera si chiudeva nel suo grembo e lei l’ho ha accolto, Maria aspettava e accettava con fede mentre la luce è nel suo grembo, cosi come le donne che aspettano un banmbino assobono la luce invece di rifletterla. Eppure DIO ha voluto servirsi di una donna, sono passato attraverso la via più naturale per farmi uomo e non mi sono imposto alla madre, ma le ho chiesto il suo consenso per farla divenire madre del Verbo. Lei ha pronunciato il suo Sì incondizionato da sola. Pur intuendo la sofferenza, l'incomprensione, che ne sarebbero derivate, da figlia fedele,erede della promessa, si è abbandonata al disegno del Padre. A voi figli che ascoltate questa parola, IO in questo giorno desidero dirvi che Dio agisce su di voi attraverso la vita, attraverso l’esperienza che la vita vi fa fare, dunque anche attraverso le crisi, i momenti di buio e di oscurità in cui la vita può portarvi. Lo Spirito santo è la luce con cui Dio vi previene e orienta il vostro cammino verso la santificazione e questo cammino può essere doloroso, ma necessario inizio del cammino di luce è il momento in cui si frantuma l’”io” che vi siete forgiati e che volete perseguire come realizzazione di voi stessi. Senza questa “crisi” non si accede alla vera vita secondo lo Spirito. Se non c’è questa morte a se stessi non ci sarà neppure la rinascita a vita nuova. Il male muove guerra alle creature di Dio ed è per questo che in un momento così travagliato, la Mia presenza in mezzo a voi, è fonte di fiducia che Dio non abbandona i Suoi figli e, anche se il buio dello spirito assorbe il vostro essere, Dio non lascerà mai che le tenebre avvolgano il progetto Santo e la luce sia perché Dio è verità e si manifesta quando i cuori dei Suoi figli, allo stremo delle forze, implorano il Suo intervento. Io voglio benedirvi perché voi dovete portare questa benedizione al mondo intero, non siete inutili ed è tempo che tutto ciò che avete dentro di voi venga manifesto, perchè la potenza di Dio si renderà palese attraverso la vostra carne. in questo momento di prova dove il vostro cuore piange perchè desiderate l'amore di Dio, per fare la sua volontà, Io vi dico: “Non temete, siate zelanti, siate veri, siate con il vostro coraggio coloro che sostengono nel silenzio le fondamenta”. A voi, Dio darà un bacio di predilezione, a voi Dio consegnerà le perle del vostro soffrire. Pregate e non vi stancate, Dio vi ama e vi predilige, e scenda sopra di voi una benedizione particolare che vi faccia forti e veritieri. Figli, la Pasqua non significa una data, ma la vera Pasqua è capire il mistero che avvolge l'ultimo tratto del cammino di Cristo e la vera pasqua per voi è la certezza di rinascere a vita nuova, di risorgere come uomini divini, perché IO per questo sono morto per darvi la carne che vi poteva portare al trionfo sul peccato nella vostra carne imperfetta. Il saluto di Dio abbraccia TUTTI I MIEI FIGLI , il Cristo che come Uomo ha portato a compimento la Sua missione terrena, a voi Io dico: “Ciò che date al Padre vi verrà ricompensato perché questa è l’obbedienza che vi rende forti, capaci di dominare sulle forze del male”. affinché nel vostro spirito vi sia la forza necessaria per potere combattere e vincerlo. Siate uniti, abbiate gli stessi e medesimi sentimenti, perché questa è la forza: l’unità e in questa il male s'inginocchia e viene umiliato dall’amore fraterno che porta il sigillo di Dio. Vivete il giorno della Resurrezione come giorno di trionfo per voi, vivete la vita Divina in voi perché con Me voi risorgete a vita nuova. Ora attendete ancora nel silenzio che non sia scoraggiamento che non sia disperazione, ma sia per voi momento di silenzio per rispettare in voi la carne che si è offerta e in voi quella stessa carne trionferà per sempre. Questo è ciò che oggi vi dico figli a Me cari. con Me esultate alla mia Resurrezione all’alba della Mia Pasqua, alba di luce in cui Io vi porto tutti. cosi sia…amen.. amen….

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Commenti al Post:
champions_3
champions_3 il 09/04/12 alle 02:04 via WEB
IL SECONDO ADAMO. Romani 5:1-21 La giustizia recata dal secondo Adamo, celebrata nel suo trionfo sulle conseguenze del peccato recato dal primo Adamo. È conforme all'uso di S.Paolo, pare anzi un bisogno dell'anima sua compenetrata dallo Spirito, il chiudere le esposizioni dottrinali più sistematiche, più ricche di dialettica, con la calma contemplazione, delle conseguenze derivanti dalle, verità insegnate. Egli si eleva allora alle maggiori altezze, della conoscenza e della eloquenza religiosa; e la sua parola ispirata diventa un canto, un inno di trionfo e di adorazione. Si confronti nella nostra Epistola Romani 8 e la fine di Romani Cap.11; 1°Corinzi cap.13 e la fine di Romani cvap. 15. L'Apostolo ha mostrata la universale necessità della giustizia di fede, l'ha de scritta, nei suoi grandi caratteri e considerata nei suoi rapporti con le precedenti dispensazioni divine Romani cap.1:18, cap.4:25. Ora, in un capitolo che ha l'intonazione d'un inno di vittoria, ne contempla, il trionfo sulle conseguenze del peccato. a. Rispetto all'individuo, la, sua relazione con Dio è del tutto mutata: riconciliato con Dio, il suo presente è pace con Lui, l'avvenire che gli è assicurato sarà gloria presso di Lui Romani 5:1-11. b. Rispetto all'umanità considerata nella sua grande unità organica come famiglia, Cristo, il nuovo Adamo, trionfa dell'opera del primo. Questi, colla sua disubbidienza, avea costituito l'umanità peccatrice e soggetta alla morte. Il nuovo Adamo la rialza e riabilita col dono della giustizia acquistata dalla sua ubbidienza. Al regno del peccato e della morte, sottentra per Cristo il regno della grazia e della vita Romani 5:12-21. Romani 5:1-11 Rispetto all'individuo, la grazia che giustifica trasforma, la triste situazione del peccatore davanti a Dio, in una situazione felice e gloriosa. Giustificati adunque per fede, come lo sono stati tutti i cristiani fin dal momento in cui essi hanno creduto, abbiamo pace con Dio, per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo. La maggioranza dei codici e delle antiche versioni legge il soggiuntivo ecwmen (facciamo d'aver pace), invece dell'indicativo ecomen (noi abbiamo). Ma va notato che i due più antichi codici, il sinaitico ed il vaticano, portano come correzione di seconda mano l'indicativo. Inoltre non è senza importanza il fatto che lo scambio dell'o breve coll'o lungo s'incontra spesso nei MSC, anche quando come 1°Corinzi 15:49; Galati 6:10, il soggiuntivo contrasta col contesto («come abbiam portato l'immagine del terreno, così porteremo anche (nella risurrezione) l'immagine del celeste» - non certo: cerchiamo di portare. «Così dunque mentre ne abbiamo l'opportunità...»). Viceversa si troverà pure l'o lungo mutato in o breve, come in Romani 14:19. La cosa si spiega quando si rifletta che i codici erano scritti sotto dettatura e che anche l'originale dell'Epistola ai Romani fu scritto da Terzio sotto la dettatura di Paolo. Di fronte alla facilità ed alla frequenza, dello scambio delle due vocali, le ragioni interne vengono ad esser decisive. Ora, nel caso presente, la quasi totalità degli interpreti riconosce che il brano non ha alcun carattere esortativo. Così Alford, pur conservando il soggiuntivo nel suo testo critico, scrive: «L'intero passo è inteso a proclamare le conseguenze della giustificazione per fede; non esorta, ma afferma». Così Scrivener, Godet, B. Weiss, Lipsius, Julicher, Feine, Lietzimann, Barth, Cornely (catt.), ecc. Kühl si esprime così: «Con accento di fiduciosa e vittoriosa certezza, l'Apostolo descrive ora le beate conseguenze della, giustificazione per fede dei cristiani. È scomparso lo stato di sfiducia e d'inimicizia di fronte a Dio ed è entrato nei loro cuori un senso beato e giulivo di pace con Dio... quindi dobbiamo considerare la lezione ecwmen senz'altro come inammissibile sebbene sostenuta da molti codici. Il senso esortativo è derivato probabilmente, dal fatto che molti Padri interpretavano l'aver pace come equivalente al conservar la pace. Nestle stesso, costretto dai principi posti alla base della sua edizione critica ad accettare l'echõmen, ha dichiarato ch'egli personalmente riteneva l'indicativo, echomen come l'unica lezione giusta. Anche il P. Lagrange dice che «fin dal principio del di Romani 5: la giustificazione appare come cosa posseduta di cui non resta che ad enumerare i frutti... Il primo risultato, della riconciliazione è la pace con Dio». L'aor. essendo stati giustificati che accenna ad un fatto oramai avvenuto, e il dunque, indicano chiaramente che Paolo intende ora dedurre dal fatto compiuto le conseguenze benedette ch'esso comporta. La situazione del peccatore di fronte a Dio, all'infuori di Cristo, è quella d'un «figlio d'ira» Efesini 2:3, sottoposto a condanna. Il giustificato trovasi in una situazione del tutto mutata: egli è entrato nello stato di grazia e seguita a starvi. La sua relazione con Dio è relazione, di pace, di riconciliazione, ottenuta mediante l'opera espiatoria garantita dalla, risurrezione e dalla intercessione di Cristo, profeta Isaia 53; Efesini 2:14-18; Colossesi 1:20-22. 2 Al Cristo Mediatore dobbiamo lo stato di pace in cui siamo: a Lui dobbiamo di conciliare in esso ed a Lui dobbiamo d'essere stati, fin dal principio, introdotti in esso: mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi. Questa grazia s'intende dello stato di grazia in cui vivono i giustificati ed in cui Cristo li ha introdotti. Dio è per loro, non più contro di loro; perciò godono profonda pace. La lor posizione è stata totalmente mutata; «dopo le tenebre, risplende il dì». E mentre prima, guardando all'avvenire, avevano da paventare l'ira di Dio «nel, giorno dell'ira», essi possono ora guardare innanzi con esultante sicurezza ad una eredità di gloria: e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio. Gloriarsi, contiene l'idea d'una gioia trionfante e potrebbe rendersi: esultiamo. La ragione di questa esultanza è la speranza certa ch'essi hanno di aver parte un giorno a quella gloria che Dio possiede e di cui vuol rendere partecipi i redenti (confr. Romani 8:18; 1°Tessalonicesi 2:12; Giovanni 17:22; 2 Pietro 1:4; Apocalisse 21:10; 1°Giovanni 3:2). «Si noti il contrasto fra il «gloriarsi» dei Giudei ch'è stato escluso Romani 3:27 e questo «gloriarsi» cristiano. Il primo poggia sopra supposti privilegi e meriti umani; il secondo trae ogni sua forza dalla certezza dell'amor di Dio» (Sanday). 3 E non soltanto questo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni inerenti alla vita presente, specie per chi è seguace di Cristo (confr. Romani 8:35; 2°Corinzi cap.12:9-10; cap.11:23-33). Mutata la nostra posizione innanzi a Dio, trasfigurata la prospettiva dell'avvenire, ne resta trasfigurata la vita di quaggiù. Mentre per chi è in istato di inimicizia con Dio, le afflizioni, considerate come manifestazioni del cruccio divino, inducono gli uomini a rivolta ed a bestemmia; per chi è in pace con Dio, esse appaiono, come sono realmente, una disciplina del Padre celeste intesa al bene eterno del suo figlio. Può quindi esclamare col poeta: Felice, se per giusto, provvido tuo comando, Con amore battuto, so con amor soffrir. (Confr. Ebrei 12; Giacomo 1). Il come le afflizioni possano essere trasfigurate in modo da diventare argomento di santo vanto, o di esultanza, l'apostolo lo spiega nelle parole che seguono. Esse sono il mezzo di render sempre più corta la speranza del Cristiano. sapendo per esperienza, che l'afflizione produce costanza, o, come altri traduce, pazienza, ch'è la virtù di chi perdura, nella fede in mezzo alle prove cui è, sottoposto Ebrei 10:36; 2°Timoteo 2:12; Matteo 24:13; Ebrei 11; Giacomo 1:3. 4 «La, prova della vostra fede produce costanza, o pazienza», e la costanza esperienza, cioè quel grado superiore di saldezza ch'è proprio di coloro che hanno subito vittoriosamente la prova, e che si dicono, per ciò, cristiani sperimentati, provati S.Giacomo 1:12, e la esperienza speranza. sempre, più ferma, più certa nel cuore. Crescendo l'esperienza cristiana, cresce il sentimento della fedeltà e dell'amor di Dio, e per esso diventa più incollabile la speranza 2°Tessalonicesi 1:5. «Quanti Cristiani hanno dichiarato di non aver ottenuto l'allegrezza della fede, la speranza viva, se non per mezzo dell'afflizione!» (Godet) Matteo 5:12; 1°Pietro 1:3-9. 5 Or la speranza non rende confusi. La speranza cristiana non è come le speranze mondane che sono, per lo più, fallaci e lasciano delusi e vergognosi coloro che le vedono crollare una dopo l'altra. Qui spesso sarà resa Fondata sull'amor di Dio, garantita dalle sue promesse e dall'opera passata e presente di Cristo, la speranza cristiana non è di quelle che il vento può disperdere. Il giustificato ne ha l'intima certezza, perchè l'amor di Dio è stato sparso [con abbondanza] nei cuori nostri, per opera dello Spirito Santo che ci è stato dato, a tutti coloro che ne avranno fatto richiesta. Cordialmente, antonio.
 
 
soleincielo83
soleincielo83 il 11/04/12 alle 20:59 via WEB
“l'afflizione produce costanza, pazienza, ch'è la virtù di chi perdura, nella fede in mezzo alle prove cui è, sottoposto" Caro Antonio poco si è capito dell'intervento di Gesù sulla terra, ogni Sua azione è stato un messaggio anche per i nostri tempi attuali. Bisognerebbe meditare profondamente cosa vuole rivelare all'uomo,c'e un mistero nella sua crocifissione e resurrezione. Lui con la sua ascensione ci ha annunciato la venuta del Paraclito dando un significato ben specifico all'incompletezza della Sua Parola quindi ci fà capire che Dio non ha cessato e non cesserà mai di formare l'uomo completandolo."Ora però vado da Colui che Mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda:Dove vai? anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ora Io vi dico la verità: E' bene per voi che IO me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il consolatore;ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò.... Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, Egli vi guiderà alla verità tutta intera,perché non parlerà da se, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future." Giovanni 16,5/14. Caro Antonio ti ringrazio ancora per le tue lezioni di teologia, cui non mi permetto proprio di commentare t'invio un' abbraccio fraterno Viviana
 
mirarosa70
mirarosa70 il 09/04/12 alle 10:12 via WEB
La morte è vinta,il male è sconfitto,il Cristo è Risorto,la Luce ora rischiara le tenebre....Alleluia alleluia alleluia....Benedetto è il mio Signore......un abbraccio a tutti.Rosanna
 
linaladu
linaladu il 09/04/12 alle 11:06 via WEB
CRISTO E' VIVO,PRESTO TORNERA', PACE ETERNA,GESU' CI PORTERA',CRISTO E' IL PASTORE A DIO CI GUIDERA'PORTA LA LUCE LA VERA FEDELTA'.ALLELUJA. BUON INIZIO SETTIMANA COL CUORE LINA.A PRESTO.
 
serenella1210
serenella1210 il 09/04/12 alle 14:05 via WEB
da bambina credevo in dio ma ora ho perso la fede..cè troppo caos nella mia mente le parole del vangelo nn mi convincono piu' nn vuoldire ke giudico ki crede in dio..rispetto qualunque religione ma nn con la scusa del male del diavolo si commettono crimini atroci l'uomo è il diavolo ha libero arbitrio cioè ha la facolta di scegliere dove stare nel bene o far del male agli altri e in questa societa' dove perfino ki ha giurato amore e fedelta' a gesu' cristo cioe tutto il clero..si makkiano di abominevole nefandezze come violeze abusi stupri a danno di persone indifese e il vaticano anke se sa' di tutte ste skifezze ..sotterra la verita' copre e protegge questi individui ke nn sono degni nemmeno di entrare in kiesa invece sono liberi di agire e continuare a far del male specialmente ai bambini scusami queste mie parole ma nn possono fingere di credere in un Dio ke nn c'è ciao
 
 
salvo303
salvo303 il 09/04/12 alle 15:48 via WEB
Cara amica, sai perché tanti soffrono, e anche tante persone "religiose", che dicono di credere in Dio, brancolano nel buio della propria anima? Perché hanno messo da parte Dio! Magari essi credono anche nella religione, cioè nel formalismo, nell'essere cristiani di nome essendo però, di fatto, persone che vivono principalmente per se stessi, per i propri desideri, decidendo da soli cosa fare della propria vita, e cosa mettere al primo posto nel proprio cuore: quello, nei fatti, è il loro vero dio. Dov'è Dio nella tua vita? Quando mi decisi a cercarLo seriamente, cominciai a leggere la Bibbia, in particolare i vangeli, che parlano di Gesù. Appresi che l'uomo è peccatore, non solo per ciò che fa, ma perché lo è per natura: non deve sforzarsi di peccare, perché pecca istintivamente. È, cioè, una creatura caduta, e a causa dei propri peccati è separato da Dio. Questo vale per tutti gli esseri umani indistintamente: non c'è un uomo migliore di un altro davanti a Dio. La Bibbia dice: "non c'è sulla terra nessun uomo giusto che faccia il bene e non pecchi mai". Non importa se sei ateo o anche molto religioso, o se hai commesso qualche piccolo peccato o dei gravi crimini, sei comunque un peccatore perduto e separato da Dio.Questo è il vuoto che hai nell'anima: nel tuo cuore manca il Signore. L'anima tua desidera l'abbraccio e l'amore di Dio, poiché Dio ti ha creato per vivere in comunione con Lui. Tu puoi cercare di riempire quel vuoto con tutto quello che il mondo ti offre, in bene e in male, ma non ci riesci perché è un vuoto che solo Dio può riempire. Egli non è un Dio lontano e disinteressato. Lui TI AMA! Ti ama perché per salvarti, Gesù, il Figlio di Dio, venne nel mondo e portò i tuoi peccati sulla croce: ha pagato interamente la condanna che meritavi tu, morendo al tuo posto e versando il Suo sangue innocente. Questa è la buona notizia del vangelo: "Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui". Rivolgiti in questo stesso momento a Gesù, liberamente, con parole tue; confidagli tutti i tuoi problemi e le tue angosce, sapendo che Egli ti ascolta e vuole darti vera vita e pace e gioia nel cuore, perché ti ama di un amore profondo. Riconosciti peccatore davanti a Lui, e abbandona ai Suoi piedi tutti i tuoi peccati. Accetta la salvezza Accetta la salvezza che Lui ti offre, chiediGli di fare di te una nuova creatura e di essere da oggi in avanti il tuo Signore e il tuo Salvatore, e tu conoscerai l'amore sconfinato di Dio!.... Un abbraccio in Cristo risorto...
 
   
soleincielo83
soleincielo83 il 11/04/12 alle 13:54 via WEB
caro salvo, c'è una grande differenza tra il sentirsi cristiano e comportarsi da cristiano. La fede senza le opere non ha valore, e le opere senza la fede nemmeno.perchè potremmo operare per vana gloria,per gratificazione personale. il Mondo dell'Amore è ancora oscuro, pochi riescono ad elevardi dal mondo ed entrare dolcemente nei misteri insondabili di Dio se immagginassimo, quello che di meraviglioso è riservato per l'uomo capiremmo che inostri peccasti non sono niente altro che una battaglia contro noi stessi. Se L'uomo meditasse profondamente con l'aiuto dello Spirito Santo La Passione morte e risurrezione di Cristo capirebbe che non è solo un messaggio di sofferenza ma nasconde il mistero della vittoria sulla morte e del corpo gloriioso con la sua risurrezione, messaggio che l'uomo vivrà in questi ultimi tempi. Dio vuole rivelare i suoi misteri infiniti alla Sua creatura, un Padre ama rivelarsi a Suo figlio e Dio lo farà. "Il regno di Dio abiterà dentro di Noi" Dio è ifinito Salvo e non possiamo pensare che abbia smesso di rivelarsi all'uomo. Un'abbraccio fraterno, sole...
 
 
soleincielo83
soleincielo83 il 11/04/12 alle 01:29 via WEB
Cara serenella, ti avevo già risposto,ma nel'inviarla non è giunta a destinazione. Io sin da Piccola ho amato profondamente Dio, senza che nessuno me l’avesse imposto partiva direttamente dalla mia anima Andavo vicino a tutti coloro che soffrivano, mi donavo e soffrivo con loro, soprattutto per i bambini. Ma un giorno la sofferenza mi colpì nella cosa più cara che avevo: Mio figlio. Diverso il dolore quando ti tocca personalmente. La mattina mi alzavo aprivo la finestra e gli urlavo con tutta me stessa piegandomi in due:”Basta, basta, non hai nient’altro da fare che darmi una croce ogni giorno sempre più pesante, guarda anche gli altri, lasciami in pace.”, Poi mano mano per riuscire a sopravvivere, si affacciò in me una realtà diversa, quale Dio avrei mai potuto amare, se avesse programmato il destino per ogni uomo? Non mi sentivo una marionetta, ed io dovevo decidere della mia vita nel bene e nel male, poi ho pensato a lungo a grandi uomini come Martin Luther King, il muro di Berlino morti per la libertà, quindi la vita appartiene a noi, Dio non centra con il nostro destino voluto da noi e dalla collettività. Lui non ci abbandona, ci segue silenziosamente aspettando chela nostra coscienza sappia sentire la sua voce e pian piano ci riporta a Lui. Come ha fatto con Me. La Sua chiesa? Il primo ad essere tradito è stato Lui, ma l’uomo è fallace di per se in ogni settore. Ma la Sua Morte e risurrezione deve avere un senso che, prima o poi la morte sarà vinta sulla terra, tergerà ogni lacrima e tutto tornerà nella pace e nella perfezione. Purtroppo le nuove rivelazioni dello Spirito non ci sono state trasmesse, ma il traguardo che sta per giungere l’umanità, va oltre questi terribili eventi. Credimi, IL Dio che ci hanno fatto conoscere à ben lontano dalla Sua vera realtà. Dici di non credere in lui? Eppure non accetti la violenza i soprusi, l’uccisione degl’innocenti, la malvagità l’ingiustizia, questo è Dio Serenella, le Sue leggi sono state fatte per delimitare l’uomo egoista, ma Lui è l’amore e vive in ogni atto di carità di solidarietà. Tu sii libera di pensarla come vuoi è un tuo diritto che rispetto e che non mi allontana minimamente da te, anzi mi fa piacere averti amica , in una lotta contro infamità. Ti abbraccio fraternamente sole…..
 
 
soleincielo83
soleincielo83 il 11/04/12 alle 01:30 via WEB
Cara serenella, ti avevo già risposto,ma nel'inviarla non è giunta a destinazione. Io sin da Piccola ho amato profondamente Dio, senza che nessuno me l’avesse imposto partiva direttamente dalla mia anima Andavo vicino a tutti coloro che soffrivano, mi donavo e soffrivo con loro, soprattutto per i bambini. Ma un giorno la sofferenza mi colpì nella cosa più cara che avevo: Mio figlio. Diverso il dolore quando ti tocca personalmente. La mattina mi alzavo aprivo la finestra e gli urlavo con tutta me stessa piegandomi in due:”Basta, basta, non hai nient’altro da fare che darmi una croce ogni giorno sempre più pesante, guarda anche gli altri, lasciami in pace.”, Poi mano mano per riuscire a sopravvivere, si affacciò in me una realtà diversa, quale Dio avrei mai potuto amare, se avesse programmato il destino per ogni uomo? Non mi sentivo una marionetta, ed io dovevo decidere della mia vita nel bene e nel male, poi ho pensato a lungo a grandi uomini come Martin Luther King, il muro di Berlino morti per la libertà, quindi la vita appartiene a noi, Dio non centra con il nostro destino voluto da noi e dalla collettività. Lui non ci abbandona, ci segue silenziosamente aspettando chela nostra coscienza sappia sentire la sua voce e pian piano ci riporta a Lui. Come ha fatto con Me. La Sua chiesa? Il primo ad essere tradito è stato Lui, ma l’uomo è fallace di per se in ogni settore. Ma la Sua Morte e risurrezione deve avere un senso che, prima o poi la morte sarà vinta sulla terra, tergerà ogni lacrima e tutto tornerà nella pace e nella perfezione. Purtroppo le nuove rivelazioni dello Spirito non ci sono state trasmesse, ma il traguardo che sta per giungere l’umanità, va oltre questi terribili eventi. Credimi, IL Dio che ci hanno fatto conoscere à ben lontano dalla Sua vera realtà. Dici di non credere in lui? Eppure non accetti la violenza i soprusi, l’uccisione degl’innocenti, la malvagità l’ingiustizia, questo è Dio Serenella, le Sue leggi sono state fatte per delimitare l’uomo egoista, ma Lui è l’amore e vive in ogni atto di carità di solidarietà. Tu sii libera di pensarla come vuoi è un tuo diritto che rispetto e che non mi allontana minimamente da te, anzi mi fa piacere averti amica , in una lotta contro infamità. Ti abbraccio fraternamente sole…..
 
 
zelota0
zelota0 il 11/04/12 alle 09:26 via WEB
cara Serenella, non perdere la fede,quello che tu dici e vero,ma non per questo ti devi allontanare dal tuo DIO,proprio in questi giorni ne abbiamo ricordato al sua Passione. Vorrei ricordarti un passo della Valtorta:(cosi la ricorda il suo sacerdote) … Io leggevo e ve lo ripeto anche se l'avessi detto dinanzi a voi. Leggevo nel libro intitolato “Quaderni del 43” scritto dalla celebre Maria Valtorta, che io ho avuto la gioia è un po' l'impressione, si capisce e tuttavia anche la felicità, di assisterla vicino alla morte celebrando proprio la Messa vicino al suo letto, il suo libro, questo libro molto celebre e sempre più verrà celebre, dice in un capoverso una cosa terribile. Una cosa terribile. Dice che tre quarti, tre quarti, dell'umanità è della bestia. Tre quarti dell'umanità è della bestia, solo un quarto è di Dio. E Gesù aggiunge, queste parole le ha dette Gesù, e dice: “E purtroppo, per questi il Mio sacrificio è stato vano”. Quindi vano il Calvario, come se non avesse versato nemmeno una goccia di sangue; vana la Sua preghiera “Padre perdona loro perché non sanno quel che si fanno” vana. Vana la Sua tribolazione “Padre perché Mi hai abbandonato? L'anima Mia è triste sino alla morte”. Vano quel sudore di sangue nell'orto degli ulivi, portato da un'atroce agonia, fatta più dallo Spirito che dal corpo. Questo, sofferto dal Salvatore, per la redenzione degli uomini di ieri, di oggi e di domani, come frutto ha che tre quarti dell'umanità sono della bestia, per i quali tre quarti, vano è il Suo sacrificio. La cosa è terribilmente grave. Mah, proprio dei nostri tempi? Si. Questo, Gesù l'ha detto nel 43. Mi ricordo che queste cose io allora, le scrivevo a mano, perché non erano stampate, avute direttamente dalla ispirata mistica, forse la più grande mistica della chiesa. … Ci troviamo perciò in tempi assai più perfezionati e terribilmente assassini e degradanti della dignità umana, ci troviamo proprio a questi punti nel modo massimo, si potrebbe dire. E credo che andremo a toccare il fondo. Poi che cosa troveremo in fondo, ci pensa il Signore. In fondo, ad un certo momento sarà il colpo del cielo, la stupenda risurrezione di una vita, sarà il trionfo dell'Immacolata. Ma intanto questa passione bisogna passarla. Ecco la manifestazione.
 
ambretta2009
ambretta2009 il 14/04/12 alle 16:08 via WEB
GEsù risorto, attiraci tutti a te per mezzo della tua croce, salvaci con il tuo sangue effuso, benedici tutti con le tue piaghe, lavaci con la tua grazia salvifica, ridona vita alle ossa morte, resta sempre con noi. Tu sei il Dio vivente!
 
zelota0
zelota0 il 14/04/12 alle 16:26 via WEB
vorrei comunicarvi se potete questa sera alle 20.30 (14/04) in replica su tv2000,un programma intitolato VADE RETRO,sulla profanazione dell'Eucarestia in Sicilia. Grazie
 
apungi1950
apungi1950 il 14/04/12 alle 19:21 via WEB
Ciao .. . .Un cuore gioioso è il normale risultato di un cuore che arde d'amore. Lagioia non è semplicemente una questione di temperamento, è sempre difficile mantenersi gioiosi: una ragione di più per dover cercare di attingere alla gioia e farla crescere nei nostri cuori(M.teresa).gioioso sabato sera.. cara Amica che il tuo cuore sia per sempre una sorgente d'amore e di luce.T.Abbraccio.Antonio
 
salvi.mar
salvi.mar il 15/04/12 alle 19:55 via WEB
ciao sole...come stai? spero bene.....un piccolo pensierino x te... Essere buoni è una avventura ben più grande e ardita che fare il giro del mondo in una barca a vela.... buona domenica.... un abbraccio... salvatore...
 
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Se ti fermi a guardare IL FINITO, L’IMPERFETTO, SE TI FERMI A RACCOGLIERE IL DOLORE, SE TI FERMI A PARLARE CON IL DOLORE, ESSO APRIRA’ DAVANTI A TE SOLO UNO SPAZIO DOVE LE OMBRE SI MUOVONO e l’ombra rappresenta l’incognita;  ma se ti fermi a raccogliere il Mio pensiero, se ti fermi a parlare con l’amore che esso possiede, queste ombre si dileguano e sentirai il mio calore avvolgerti, accarezzare la tua anima.

 

Ecco, questo è l’uomo perfetto che IO desidero, l’uomo che innanzi tutto si è saputo vedere e riconoscere lontano da ME, ma che ha fatto di tutto, per accorciare le distanze, fino a sentire il calore del mio amore, invaderlo e accoglierlo. La vostra paura nasce dall’incertezza e l’incertezza porta l’uomo a condurre sentieri sbagliati: la paura si combatte con la fiducia e l’incertezza con la convinzione che IO posso essere quella mano che vi può condurre oltre il vostro buio, oltre ogni vostra fragilità.

 

“Nella preghiera del Padre Nostro si recita: non ci indurre in tentazione. Questa frase che Io ho inserito significa una cosa sola: non che DIO ci induca alla tentazione, ma ho voluto insegnare che vi deve essere un rapporto tra Padre e Figlio molto stretto, dove il figlio chiede al Padre di non lasciarlo solo nella prova, di non lasciarlo solo quando il male viene a tentarlo e vuole separare il suo cuore dal suo”

 

L’uomo cammina su sentieri tortuosi, ma non si accorge che il mio sguardo è sempre poggiato sul suo capo e che quando IO sembro lontano, in realtà, sono più vicino che mai.

 

Non dimenticare che il grano e gramigna crescono insieme, sotto lo stesso sole, sulla stessa terra, ma poi viene il tempo della separazione, affinché l’erba cattiva non soffochi l’erba buona, perché ricorda, che mai il tuo Dio abbandona l’uomo giusto, mai il tuo Dio può lasciare il suo uomo nella tempesta, ma la mia mano, per amore del giusto si alza e ordina ai venti di placarsi e al sole di tornare a risplendere.

 

 

“Guarire i cuori affrantisignifica: portare consolazione a tutti gli uomini, aiuto e lo spirito di verità affinché la loro fede e la loro fiducia in Dio cresca ed  si possa  istaurare il regno promesso da Dio per l’uomo.

 

 

Il giusto non è solo colui che compie la volontà del Padre,

 il giusto non è solo colui che opera per mezzo della fede,

 il giusto è colui che cammina ancora, dopo tanto tempo e tanta fatica,

 per amore, con coraggio e forza, perché questa forza non appartiene alle vostre membra,

ma mi viene data in conformità alla vostra volontà.

 

 

 

 

 

Vedete sulla terra possono nascere  bambini che hanno degli handicap,  e tutto ciò è fonte di dolore sia per chi è genitore e per lo stesso  bambino che vive quella vita molto diversa dagli altri,  ma pensate che  l’amore di DIO abbia voluto  che  la sua creatura  possa essere cosi diversa da tanti? Eppure esiste la diversità, esiste la sofferenza e  solo elevandovi dalla terra capirete che quelle creature  sono un dono di DIO, perché portano a chi le accoglie una grazia particolare e la vita su questa terra è solo un piccolo percorso, poi quando essi rientrano  nella dimensione  del cielo, essi   si ritrovano a  vivere ugualmente ad altri,  in una perfezione indicibile, e qui si capiscono le parole del CRISTO: BEATI I POVERI DI SPIRITO, perché sono proprio queste persone  che hanno sofferto che possono dare  una conoscenza in più alle tante anime che  sono qui e hanno avuto una vita  molto diversa.

 

 
 

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