Creato da soleincielo83 il 12/01/2010

Luce di Dio

NON AVERE PAURA ,LA PAURA E' UN SENTIMENTO CHE NON PORTA ALLA VERITA'

Messaggi di Ottobre 2013

14/10/2013 "IL CRISTO CI PARLA CON AMORE"

Post n°92 pubblicato il 23 Ottobre 2013 da soleincielo83

Nella prima lettera di Pietro si enuncia:voi siete una generazione eletta, un popolo che Dio si è acquistato, affinché proclamiate le virtù di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce.I segni che Dio dona agli increduli servono dunque a trarli all’ubbidienza della fede,  e hanno come scopo quello di condurli ad accettare la Parola di Dio e tutto è scritto nella sacra  scrittura proprio per non  portare a far dubitare gli uomini, perché  DIO  non  si limita al tempo ma egli è al di la del tempo e quello che ha  proferito  mantiene nella cronologia umana. In questo momento le false teorie portano l’uomo a saziarsi di  menzogne e  un abisso chiama altro abisso, perché quando  il  lievito del male fa crescere  l’uomo nella  falsità, allora tutto  può essere permesso, per cui questa falsa concezione del peccato e della salvezza non può avere che nefaste conseguenze anche sull’opera redentrice di Cristo.Infatti figli, IO IL CRISTO,  Sono sceso sulla terra non per costruire un potere terreno, non  ho cercato di  trasformare quella  società in cui vivevo, e non  mi sono intromesso nella  politica di allora, ne mi sono alleato con  i re dell’epoca cercando il Mio potere, ma Io ho predicato la Mia parola esortando le persone a ravvedersi dal loro peccato, Io sono sceso per  portare all’uomo che in Me credeva  la  verità, per questo motivo la  Mia parola era incentrata sulla verità e sul pericolo che l’uomo corre quando si lascia  turbare dalle cose  del mondo.La chiesa di oggi ha tralasciato il Mio  insegnamento e  si è immischiata nelle cose del mondo, eppure tutto ho lasciato scritto per  permettere a coloro che  nel tempo  si ponevano ad essere imitatori della Mia  parola di non  disperdersi nelle tentazioni  del male che   cerca sempre di  allentare l’uomo dalla verità, per questa mancanza di  testimonianza  non potete aspettarvi che il mondo migliori perché voi sapete  bene che l’iniquità si moltiplicherà e l’amore sempre più si raffredderà.Figli dovete stare molto attenti perché in questo momento  le false  parole di pace e di  fratellanza spingono molti ai compromessi, perché  si vuole convincere che tutti i cristiani devono aprirsi a tutti,  e  devono  collaborare anche con chi  è nel peccato, con chi non condivide le  stesse strade, perché  quello che il male inculca è che l’unità di tutti i fratelli,  di qualsiasi  religione,   può portare  a quella unica strada di unificazione mondiale, per  cui anche se diverse sono le strade o il credo religioso, il cristiano non deve opporsi e se  per amore dell’altro, che è di  diversa religione,si devono abolire i segni cristiani,  allora è questo che deve fare il cristiano  rendersi  veramente fratello e accettare di rinunciare ai suoi simboli,e questo lo deve fare non perchè deve convertire  coloro che sono di un’altra fede religiosa, ma  per collaborare a quell’unità che è necessaria.E con questo ragionamento  il male cerca di portare  voi cristiani a   rinnegare la  vostra fede, e nel nome della pace universale tutto viene sviato.Ma IO nel vangelo ho forse detto che avrei portato la pace? O forse in Matteo ho affermato che  nella stessa casa il padre sarebbe stato contro il figlio e il figlio contro il padre,  la figlia contro la madre e i nemici dell’uomo sarebbero stati  quelli della sua stessa casa? E tutto questo sarebbe avvenuto perché coloro che dovevano difendere la verità   sarebbero  arrivati ad essere perseguitati e vi sarebbe stata una netta divisione anche fra gli stessi cristiani. Si perché la frase:quelli della sua stessa casa,  ha un significato oggi molto importante, perché la stessa casa è la chiesa che IO ho costruito sulle Mie fondamenta e i nemici della mia casa sono tutti coloro che sistaccano dalla verità e diventano i persecutori di coloro che portano avanti la Mia parola.Per questo oggi  vi  dico di stare molto attenti e di capire profondamente  le parole che vi vengono  dette, perché  proprio in quelle parole  vi può essere l’inganno satanico, perché è molto facile  interpretare ogni cosa a modo proprio e far seguire  cosi vie sbagliate, per questo vi dico che non vi può essere comunione  con   l’iniquità che   serpeggia, tra la luce e le tenebre  tra CRISTO E LUCIFERO. La cosa aberrante   che oggi voi vedete con  frequenza sono questi uomini di chiesa  che  vogliono riformare tutto e che mentre parlano di cambiamenti esteriori non fanno nulla per  togliere in mezzo a loro coloro che oltraggiano la verità con le loro testimonianza  e che sono di scandalo agli altri,ai piccoli che nella loro fede possono anche vacillare.  In questo momento  si fanno solo parole, grandi parole per distrarre l’uomo dalla verità e si tollerano i peccati e le false  verità che  il male riesce a propinare  oggi.Questa è la prova che  questi non parlano  da parte di DIO non sono imitatori della verità che IO ho lasciato, e in quanto essi sono ribelli  si fanno seduttori anche delle menti e tutto ciò è l’ennesima macchinazione del male  per distogliere  i figli di DIO dalla vera lotta contro il peccato che essi devono intraprendere con  forza,  contro  le malvagità, l’ipocrisia e la falsità che si trova  oggi nella chiesa tra gli stessi ministri.Cari figli  dovete  sapervi guardare da queste mosse sataniche perché in questo momento vi è un movimento silenzioso  che sta avanzando e  tutto questo che si vuole far accettare non è altro  quello che il male tramite i movimenti massonici e illuminati ha portato avanti in questo tempo, e tutto serve per corrompere i figli di DIO perché essi  proprio dall’interno della chiesa  vogliono far accettare cose distorte e perverse agli occhi d DIO.Tutte le innovazioni  che vorranno farvi accettare  sono cose  distorte  che spingono  voi  figli di DIO a ribellarvi a ME,a trasgredire ai miei insegnamenti con la giustificazione di migliorare questa chiesa  ma questo la porterà al suo crollo finale.Cari figli una verità che professa interesse per le condizioni dell’uomo e non si preoccupa del peccato che lo fa dannare è una verità che è spiritualmente morta.Ora figli  vi possono essere  manifestazioni umane che manifestano la bontà e la  possibilità all’unità fra tutti attraverso  quell’amore che però è mascherato dal falso egoismo e dalla  falsa unità,per cui non si può parlare  di una via che Io ho insegnato, non si può parlare di essere testimoni del CRISTO,se poi  si rigetta la verità, il peccato originale,  la Mia morte  espiatoria quale offerta del prezzo di riscatto del peccato dell’uomo e la presenza viva Nell’ostia Consacrata.Quello che vorranno inculcarvi  è questo:che il Cristiano non deve giudicare niente e nessuno e deve saper  accettare anche gli insegnamenti sbagliati e quindi non deve permettersi in caso di falso insegnamento di  non  ribellarsi  o di  non accettare  quanto viene proposto.Ora figli quello che voglio farvi capire  è che bisogna stare molto attenti a quello che vi vorranno imporre, perché molti  che sono confusi e intrisi di peccati anche se cristiani non riusciranno a capire il tranello satanico e accetteranno   con molta facilità quanto  gli verrà presentato.Il male  ha  portato fuori colui che con le sue parole e  i suoi atteggiamenti che sembrano dare  una svolta alla chiesa,può invece  portare a ingannare i deboli e a far accettare quello che fra poco  vorranno introdurre come cambiamento per la chiesa di CRISTO.Ora è tempo di prepararsi, perché quando tutto sarà pronto allora  sarà un vortice che invaderà tutti perché per prima cosa essi tenderanno di perdonare  ogni tipo di peccato  per renderlo accettabile a tutti,e priveranno le anime della verità e del cibo sostanziale  che è la mia EUCARISTIA.IO IL CRISTO oggi dono a voi questa parola affinché  siate coscienti  del tempo in cui vi trovate e  delle responsabilità che avete come figli di DIO.Sappiate che Dio non vi forza mai, perché vi giudica capaci di scegliere fra bene e male perché vi ha creato a sua immagine e somiglianza. Come Padre e Io come FIGLIO  nell’unità dello SPIRITO DI VITA, vi mettiamo in guardia dai pericoli e vi indichiamo la strada maestra che conduce al bene e alla verità tuttavia, siete liberi di accettarle o meno. Occorre capire  che decidiate di vivere come figli di Dio che respingono ogni ipocrisia, inganno, avidità, attaccamento insano e disordine  interiore. Dovete capire che vi trovate in un tempo particolare  nei quali DIO vuole riversare su di voi tutta la sua potenza,ma è anche vero che dall’altra parte il male si sta  prodigando per portare quante più anime possibili alla perdizione.Se non permettete allo Spirito Santo di agire in voi, non saprete orientarvi  in questo marasma che si sta diffondendo e allora potrete anche voi  essere dispersi nelle ondeRicordate di vivere la verità perché  l’uomo di DIO non scende a compromessi con  le cose umane dettate dal male, per questo dovete rimanere radicati al vangeloRespingete l’ipocrisia e comportatevi come coloro che sanno di essere costantemente sotto lo sguardo di Dio. L’ipocrita offende lo sguardo di Dio e inganna se stesso. Quando assumete un atteggiamento corretto esteriormente ma che non corrisponde all’atteggiamento interiore, siete ipocriti,  perché pensate una cosa e ne fate un’altra. L’ipocrisia è un peccato grave agli occhi di Dio ed è purtroppo molto frequente fra i cristiani, i quali vogliono mostrarsi giusti davanti agli uomini, ma non si curano di apparire giusti agli occhi di Dio. Si mostrano obbedienti al Vangelo, ma nel loro cuore nutrono sentimenti di odio, di gelosia, di rivalità che li corrompono. Così predicano la giustizia e commettono ingiustizie, compiono grandi opere di carità, ma non sopportano il proprio vicino e non perdonano i torti subiti, citano la Sacra Scrittura ma vivono in modo opposto a ciò che è scritto.L’ipocrisia è come  un verme che corrode dal di dentro l’uomo e  non dimenticate che Gesù ha condannato con forza l’ipocrisia dei farisei, per questo motivo non siate anche voi ipocristi ma dimostrare quella  verità che oggi lo  SPIRITO  vi chiede.Voltate pagina e siate sempre pronti a ricominciare il dialogo fraterno, non permettete a Lucifero di seminare zizzania fra voi Cristiani.Molte cose devono avvenire e vi  chiedo di predisporre tutto il vostro essere perché molte cose si devono aprire a voi,  lo scenario del mondo si aprirà agli eventi più disastrosi.Pregate figli e   rivolgete il vostro sguardo a ME che Sono il vostro DIO e nella Mia volontà unita alla vostra volontà tutto si compirà in voi.Questo è quello che oggi  ho desiderato   portare a voi e in questa parola ognuno  si prodighi di cambiare, per essere pronto di presentasi di fronte alla  volontà divina e per essere cosi trasformato nello spirito di vita. Cosi sia… nell’unica volontà del PADRE, DEL FIGLIO, DELLA MADRE E DELLO SPIRITO DI AMORE INFINITO.. AMEN..AMEN..

 

 

 

 

 
 
 

"Jorge Mario Bergoglio" 20 ottobre 2013

Post n°91 pubblicato il 20 Ottobre 2013 da soleincielo83

Questo video vuole unicamente prestare attenzione a tutte le informazioni negative o positive senza per altro voler concludere o tirare le somme di quanto è stato publicato da altri , ma è dovere di un cristiano preposto al sacerdozio regale di dover analizzare tutto per difendere la verità, frutto del sacrificio di Cristo e dei suoi apostoli .Non si vuole suscitare discussioni o divisioni  ma attenzione e prudenza a  quanto ci sta circondando in questi tempi dei quali Gesù ci aveva avvertito con la frase ;quando tornerò trovero ancora la fede su questa terra ?.

 
 
 

VOI CHE NE PENSATE AMICI???????

Post n°90 pubblicato il 03 Ottobre 2013 da soleincielo83

Lucrecia Rego de Planas,
Lettera al Papa da una cattolica perplessa El Pais 01 Ottobre 2013 Condivido con chi vorrà leggerla la lettera che ho inviato al nostro Papa Francesco....
Spero la possa ricevere entro pochi giorni.
Huixquilucan, Messico, 23 settembre 2013

Carissimo Papa Francesco,

sono tanto lieta di avere l’opportunità di salutarti. Sicuramente non ti ricorderai di me; vedendo così tante persone nuove ogni giorno deve essere difficile ricordare tutti, anche coloro con cui hai conversato e vissuto durante il lungo corso della tua vita.

Negli ultimi 12 anni, tu ed io, più volte ci siamo trovati in diversi incontri, riunioni della Chiesa e conferenze che hanno avuto luogo nelle città dell’America Centrale e Meridionale su temi diversi (la comunicazione, la catechesi, l’educazione). Durante questi incontri pastorali ho avuto la possibilità di vivere con te per tanti giorni, dormendo sotto lo stesso tetto, condividendo la stessa mensa e anche la stessa scrivania.

Allora eri l’Arcivescovo di Buenos Aires e io il direttore di uno dei principali mezzi di comunicazione cattolici. Adesso tu sei il Santo Padre e io... solo una madre, cristiana, sposata con un buon marito e nove figli, che insegna matematica presso l’Università e che cerca di collaborare meglio che può con la Chiesa, dal luogo in cui Dio l'ha posta.

In questi incontri di diversi anni fa, mi ricordo più di una volta ti sei rivolto a me dicendo:

- “Ragazza, chiamami Jorge Mario, siamo amici”; io risposi spaventata:

- “Assolutamente no, signor Cardinale! Dio me ne scampi dal dare del tu a uno dei suoi principi sulla terra!”.

Ora però mi permetto di darti del tu, perché non sei più il card. Bergoglio, ma il Papa, il mio Papa, il dolce Cristo in terra, al quale ho la fiducia di rivolgermi come a mio padre.

Ho deciso di scriverti perché soffro e ho bisogno che tu mi consoli. Ti spiegherò cosa mi succede, cercando di essere il più breve possibile. So che ti piace confortare coloro che soffrono e ora anche io sono una di loro.

Quando ti ho conosciuto durante questi ritiri, quando eri ancora il cardinal Bergoglio, mi aveva colpito e lasciata perplessa il fatto che tu non hai mai agito come facevano gli altri cardinali e vescovi. Per fare alcuni esempi: tu eri l’unico lì che non si genufletteva davanti al Tabernacolo o durante la Consacrazione, se tutti i vescovi si presentavano con la sottana e il loro abito talare, perché così richiedevano le regole necessarie per la riunione, tu ti presentavi in completo da strada e collare clericale. Se tutti si sedevano sui posti riservati ai i vescovi e cardinali, tu lasciavi vuoto il posto del cardinale Bergoglio e ti sedevi più indietro, dicendo “qui sto bene, così mi sento più a mio agio”. Se altri arrivavano con una macchina che corrisponde alla dignità di un vescovo, tu arrivavi dopo gli altri, indaffarato e di fretta, raccontando ad alta voce i tuoi incontri nel trasporto pubblico scelto per venire alla riunione. Vedendo queste cose — mi vergogno nel raccontartelo — dicevo dentro di me:

- “Uff... che voglia di attirare l’attenzione! Perché, se si vuole essere veramente umile e semplice, non è forse meglio comportarsi come gli altri vescovi per passare inosservati?”.

Anche alcuni miei amici argentini che hanno partecipato questi incontri, in qualche modo notavano la mia confusione, e mi dicevano:

- “No, non sei la sola. A tutti noi sconcerta sempre, ma sappiamo che ha criteri chiari, e nei suoi discorsi mostra convinzioni e certezze sempre fedeli al Magistero e alla Tradizione della Chiesa, è un coraggioso fedele, difensore della retta dottrina... A quanto pare però ama essere amato da tutti e piacere a tutti. In tal senso potrebbe un giorno fare un discorso in TV contro l’aborto e il giorno dopo, nello stesso show televisivo, benedire le femministe pro-aborto in Plaza de Mayo; potrebbe fare un discorso meraviglioso contro i massoni e, ore dopo, mangiare e brindare con loro al Club Rotary Club”.

Mio caro Papa Francesco, è vero, questo fu il card. Bergoglio che ho conosciuto da vicino. Un giorno intento a chiacchierare animatamente con il vescovo Duarte Aguer sulla difesa della vita e della liturgia e lo stesso giorno, a cena, a chiacchierare sempre animatamente con Mons. Ysern e Mons. Rosa Chavez sulle comunità di base e i terribili ostacoli che rappresentano “gli insegnamenti dogmatici” della Chiesa. Un giorno amico del card. Card. Cipriani e del Card. Rodriguez Maradiaga a parlare di etica aziendale e contro le ideologie del New Age e poco dopo amico di Casaldáliga e Boff a parlare di lotta di classe e della “ricchezza” che le tecniche orientali potrebbero donare alla Chiesa.

Con queste premesse, comprenderai quanto enormemente ho sgranato gli occhi, quando ho sentito il tuo nome dopo l’“Habemus Papam” e da quel momento (prima che tu lo chiedessi) ho pregato per te e per la mia amata Chiesa. E non ho smesso di farlo per un solo giorno, da allora.

Quando ti ho visto sul balcone, senza cotta, senza cappuccio, rompendo il protocollo di saluto e la lettura del testo latino, cercando con questo di differenziarti dal resto dei Papi nella storia, sorridendo, preoccupata, dissi tra me e me:

- “Sì, senza dubbio. Questo è il cardinale Bergoglio”.

Nei giorni successivi alla tua elezione, mi hai dato diverse occasioni per confermare che sei la stessa persona che avevo conosciuto da vicino, sempre alla ricerca di una diversità: hai chiesto scarpe diverse, anello diverso, Croce diversa, sedia diversa e persino stanza e casa diverse dal resto dei Papi che sempre si erano accontentati umilmente delle cose previste, senza la necessità di cose “particolari”, apposta per loro.

In quei giorni stavo cercando di recuperare dall’immenso dolore provato dalle dimissioni del mio amato e molto ammirato Papa Benedetto XVI, nel quale mi sono identificata fin dal principio per la chiarezza nei suoi insegnamenti (il miglior insegnante del mondo), per la sua fedeltà alla Liturgia, per il suo coraggio nel difendere la dottrina giusta fra i nemici della Chiesa e mille cose che non elencherò qui. Con lui al timone della barca di Pietro mi sentivo come se calpestassi la terra ferma. E con le sue dimissioni, ho sentito la terra sparire sotto i miei piedi; ma ho capito, i venti erano veramente tempestosi e il papato significava qualcosa di troppo agitato per la sua forza, ormai diminuita dall’età, nella terribile e violenta guerra culturale che stava sostenendo.

In quel momento mi sentivo come abbandonata in mezzo alla guerra, al terremoto, nel più feroce uragano, e improvvisamente tu sei venuto a sostituirlo al timone. Abbiamo un nuovo capitano, diamo grazia a Dio! Confidai pienamente (senza dubbio alcuno) che, con l’assistenza dello Spirito Santo, con la preghiera dei fedeli, con il peso della responsabilità, con l’assistenza del gruppo di lavoro in Vaticano e con la coscienza di essere osservato in tutto il mondo, Papa Francesco lasciasse alle spalle le cose speciali e le ambivalenze del card. Bergoglio e subito prendesse il comando dell’esercito e, con rinnovato vigore, continuasse il percorso di lotta che il suo predecessore aveva ingaggiato.

Purtroppo, con mia sorpresa e smarrimento, il mio nuovo generale, piuttosto che prendere le armi una volta arrivato, cominciò il suo mandato utilizzando il tempo del Papa per telefonare al suo parrucchiere, al suo dentista, al suo lattaio e al suo edicolante, attraendo sguardi sulla sua persona e non su assunti importanti per il Papato. Sono passati sei mesi da allora e riconosco, con amore ed emozione, che hai fatto migliaia di cose buone. Mi piacciono molto (moltissimo) i tuoi discorsi formali (a politici, ginecologi, comunicatori, alla Giornata della Pace, etc.) e le tue omelie delle Solennità, perché in esse si vede una preparazione minuziosa e una profonda meditazione di ogni parola usata. Le tue parole, in questi discorsi e omelie, sono stati un vero e proprio cibo per il mio spirito. Mi piace molto che la gente ti ami e ti applauda. Tu sei il mio Papa, il Supremo Capo della mia Chiesa, la Chiesa di Cristo.

Tuttavia – e questo è il motivo della mia lettera – devo dire che ho anche sofferto (e soffro), per molte tue parole, perché dici cose che sento come stoccate al basso ventre durante i miei continui tentativi di sincera fedeltà al Papa e al Magistero. Mi sento triste, sì, ma la parola migliore per esprimere i miei sentimenti corrente è: perplessità.

Non so cosa dire e cosa non dire, non so dove insistere e dove lasciar correre. Ho bisogno che tu mi orienti, caro Papa Francesco. Sto davvero soffrendo, e molto, per questa perplessità che mi immobilizza. Il mio grande problema è che ho dedicato gran parte della mia vita allo studio della Sacra Scrittura, della Tradizione e del Magistero, in modo da avere forti ragioni per difendere la mia fede. E ora, molte di queste solide basi sono in contraddizione con ciò che il mio amato Papa fa e dice. Sono scioccata e ho bisogno che tu mi dica cosa fare.

Mi spiegherò meglio, con alcuni esempi.

Io non posso applaudire un Papa che non si genuflette davanti al Tabernacolo né durante la Consacrazione come insegna il rito della Messa; ma non posso criticarlo, perché è il Papa!

Benedetto XVI ci ha chiesto nella Redemptionis Sacramentum che informassimo il vescovo di delle infedeltà e degli abusi liturgici a cui assistiamo. Ma... chi devo informare se il Papa stesso non rispetta la liturgia? Non so cosa fare. Disobbedisco alle indicazioni del nostro Papa emerito?

Non posso sentirmi felice per aver eliminato l’uso della patena e degli inginocchiatoi per i comunicandi, e nemmeno mi può piacere che non ti abbassi mai a dare la comunione ai fedeli, che non chiami te stesso “il Papa”, ma solo “Vescovo di Roma” o che non usi l’anello piscatorio. Però non posso nemmeno lamentarmi, perché tu sei il Papa!

Non mi sento orgogliosa che tu abbia lavato i piedi di una donna musulmana il Giovedì Santo, poiché è una violazione della legge liturgica, ma non posso emettere un pigolio, perché Tu sei il Papa, che rispetto e a cui debbo essere fedele!

Mi ha fatto terribilmente male quando hai punito i Frati Francescani dell’Immacolata, perché celebravano la Santa Messa in rito antico con il permesso esplicito del tuo predecessore nella Summorum Pontificum. E punirli, significa andare contro gli insegnamenti dei Papi precedenti. Ma a chi posso comunicare il mio dolore, tu sei il Papa!

Non sapevo cosa pensare o dire quando ti sei burlato pubblicamente di un gruppo che aveva detto per te dei rosari, chiamandoli “quelli che contano le preghiere”. Essendo i rosari una stupenda tradizione nella Chiesa, cosa debbo pensare io, se al mio Papa non piace e deride chi glieli offre?

Ho tanti amici “pro-life” che pochi giorni fa hai molto rattristato chiamandoli “ossessionati ed ossessivi”. Cosa devo fare? Consolarli, addolcendo falsamente le tue parole o ferirli ancora di più, ripetendo quello che hai detto a loro, per voler essere fedele al Papa e ai suoi insegnamenti?

Alla GMG chiedesti ai giovani di “fare casino per le strade”. La parola “casino”, per quanto ne so, è sinonimo di “disordine”, “caos”, “confusione”. Davvero questo è quello che si vuole che facciano i giovani cristiani nelle strade? Non ci sono già abbastanza confusione e disordine nel mondo?

-So di molte donne sole e anziane (zitelle), che sono molto allegre, simpatiche e generose e che davvero si sentirono degli scarti quando dicesti alle religiose che non dovevano avere la faccia da zitelle. Hai fatto sentire molto male le mie amiche e me; mi ha fatto male nell’anima per loro, perché non c’è nulla di male nell’essere rimaste sole e dedicar la vita alle buone opere (di fatto, la solitudine viene specificata come una vocazione nel Catechismo). Cosa devo dire alle mie amiche “zitelle”? Che il Papa non parlava sul serio (cosa che non può fare un Papa) oppure che appoggio il Papa nel fatto che tutte le zitelle hanno una faccia da religiose amareggiate?

Un paio di settimane fa hai detto che “questo che stiamo vivendo è uno dei momenti migliori della Chiesa”. Come può dire questo un Papa quando tutti sappiamo che vi sono milioni di giovani cattolici che vivono in concubinato e altrettanti milioni di matrimoni cattolici dove si usano contraccettivi; quando il divorzio è “il nostro pane quotidiano” e milioni di madri cattoliche uccidono i loro figli non nati con l’aiuto di medici cattolici; quando vi sono milioni di imprenditori cattolici che non sono guidati dalla dottrina sociale della Chiesa, ma dall’ambizione e dall’avarizia; quando vi sono migliaia di sacerdoti che commettono abusi liturgici; quando vi sono centinaia di milioni di cattolici che mai hanno avuto un incontro con Cristo e non conoscono l’essenziale della dottrina; quando l’educazione e i governi sono in mano alla massoneria e l’economia mondiale in mano al sionismo? È questo il momento migliore della Chiesa?

Quando lo hai detto, amato Papa, fui presa dal panico. Se il capitano non sta vedendo l’Iceberg che abbiamo innanzi, è molto probabile che ci schianteremo contro di esso. Ci credi veramente o è solo un modo di dire caro Papa?

Molti grandi predicatori si sono sentiti devastati al sapere che hai detto che ora non bisogna più parlare dei temi dei quali la Chiesa ha già parlato e che stanno scritti nel Catechismo. Dimmi, caro Papa Francesco, cosa dobbiamo fare noi cristiani che vogliamo essere fedeli al Papa ed anche al Magistero e alla Tradizione? Smettiamo di predicare sebbene San Paolo ci abbia detto che bisogna farlo in ogni occasione? La finiamo con i predicatori coraggiosi, li forziamo al silenzio, mentre vezzeggiamo i peccatori e con dolcezza diciamo loro che, se possono e vogliono, leggano il Catechismo per sapere cosa dice la Chiesa?

Ogni volta che parla dei “pastori con odore di pecore”, penso a tutti quei sacerdoti che si sono lasciati contaminare dalle cose del mondo e hanno perso il loro profumo sacerdotale per acquisire un certo odore di decomposizione. Io non voglio pastori con l’odore di pecora, ma pecore che non odorino di sterco, perché il loro pastore le cura e le mantiene sempre pulite.

Qualche giorno addietro hai parlato della Vocazione di Matteo con queste parole: «Mi impressiona il gesto di Matteo. Si attacca al denaro, come dicendo: “No, non a me! Questo danaro è mio!”». Non si può evitare di comparare le tue caro Papa parole con il Vangelo (Mt, 9,9), contro quello che lo stesso Matteo dice della sua vocazione: “Andando via di là, Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: “Seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì».

Non riesco a vedere dove sta l’attaccamento al denaro (nemmeno lo vedo nel quadro di Caravaggio). Vedo due narrazioni distinte ed una esegesi sbagliata. A chi devo credere, al Vangelo o al Papa, se voglio essere fedele al Vangelo e al Papa?

Quando hai parlato della donna che vive in concubinato dopo un divorzio e un aborto, dicesti “adesso vive in pace”. Mi domando: può vivere in pace una signora che si è volontariamente allontanata dalla grazia di Dio?

I Papi precedenti, da San Pietro fino a Benedetto XVI, hanno detto che non è possibile incontrare la pace lontani da Dio, però Papa Francesco lo ha affermato. Su cosa mi debbo fondare, sul Magistero di sempre o su questa novità? Devo affermare, a partire da oggi, per essere fedele al Papa, che la pace si può incontrare in una vita di peccato?

Poi hai buttato lì la domanda senza dare risposta su come deve comportarsi un confessore, come se volessi aprire il vaso di Pandora sapendo che ci sono centinaia di sacerdoti che erroneamente consigliano di continuare nel concubinato. Perché il mio Papa, il mio caro Papa, non ci ha detto in poche parole cosa si deve consigliare in casi come questo, invece di aprire il dubbio nei cuori sinceri?

Ho conosciuto il cardinale Bergoglio in modo quasi familiare e sono testimone fedele del fatto che sia un uomo intelligente, simpatico, spontaneo, molto spiritoso e molto acuto. Però non mi piace che la stampa stia pubblicando tutti i tuoi detti e le tue battute, perché non sei un parroco di paese; non sei l’arcivescovo di Buenos Aires; ora sei il Papa! E ogni parola che dici come Papa, acquista valore di magistero ordinario per molti di quelli che ti leggono e ti ascoltano.
Ho già scritto troppo abusando del tuo tempo, mio buon Papa. Con gli esempi che ti ho dato, (sebbene ve ne siano molti altri) credo di aver chiarito il dolore per l’incertezza e la perplessità che sto vivendo.
Solo tu puoi aiutarmi. Ho bisogno di una guida che illumini i miei passi basando su quello che sempre ha detto la Chiesa, che parli con coraggio e chiarezza, che non offenda chi lavora per essere fedeli al mandato di Gesù; che dica “pane al pane, vino al vino”, “peccato” al peccato e “virtù” alla virtù, anche se con questo mette a rischio la sua popolarità. Ho bisogno della tua saggezza, della tua fermezza e chiarezza. Ti chiedo aiuto, per favore, perché sto soffrendo molto.
So che Dio ti ha dotato di una intelligenza molto acuta, cosicché, cercando di consolarmi da sola, ho potuto immaginare che tutto quello che fai e dici è parte di una strategia per sconcertare il nemico, presentandoti davanti a lui con la bandiera bianca e ottenendo così che abbassi la guardia. Ma mi piacerebbe che tu condividessi questa strategia con quelli che lottano al tuo fianco, perché, oltre che a sconcertare il nemico, stai sconcertando anche noi, che non sappiamo più dove sta il nostro quartier generale e dove si trova il fronte del nemico.

 
 
 

Se ti fermi a guardare IL FINITO, L’IMPERFETTO, SE TI FERMI A RACCOGLIERE IL DOLORE, SE TI FERMI A PARLARE CON IL DOLORE, ESSO APRIRA’ DAVANTI A TE SOLO UNO SPAZIO DOVE LE OMBRE SI MUOVONO e l’ombra rappresenta l’incognita;  ma se ti fermi a raccogliere il Mio pensiero, se ti fermi a parlare con l’amore che esso possiede, queste ombre si dileguano e sentirai il mio calore avvolgerti, accarezzare la tua anima.

 

Ecco, questo è l’uomo perfetto che IO desidero, l’uomo che innanzi tutto si è saputo vedere e riconoscere lontano da ME, ma che ha fatto di tutto, per accorciare le distanze, fino a sentire il calore del mio amore, invaderlo e accoglierlo. La vostra paura nasce dall’incertezza e l’incertezza porta l’uomo a condurre sentieri sbagliati: la paura si combatte con la fiducia e l’incertezza con la convinzione che IO posso essere quella mano che vi può condurre oltre il vostro buio, oltre ogni vostra fragilità.

 

“Nella preghiera del Padre Nostro si recita: non ci indurre in tentazione. Questa frase che Io ho inserito significa una cosa sola: non che DIO ci induca alla tentazione, ma ho voluto insegnare che vi deve essere un rapporto tra Padre e Figlio molto stretto, dove il figlio chiede al Padre di non lasciarlo solo nella prova, di non lasciarlo solo quando il male viene a tentarlo e vuole separare il suo cuore dal suo”

 

L’uomo cammina su sentieri tortuosi, ma non si accorge che il mio sguardo è sempre poggiato sul suo capo e che quando IO sembro lontano, in realtà, sono più vicino che mai.

 

Non dimenticare che il grano e gramigna crescono insieme, sotto lo stesso sole, sulla stessa terra, ma poi viene il tempo della separazione, affinché l’erba cattiva non soffochi l’erba buona, perché ricorda, che mai il tuo Dio abbandona l’uomo giusto, mai il tuo Dio può lasciare il suo uomo nella tempesta, ma la mia mano, per amore del giusto si alza e ordina ai venti di placarsi e al sole di tornare a risplendere.

 

 

“Guarire i cuori affrantisignifica: portare consolazione a tutti gli uomini, aiuto e lo spirito di verità affinché la loro fede e la loro fiducia in Dio cresca ed  si possa  istaurare il regno promesso da Dio per l’uomo.

 

 

Il giusto non è solo colui che compie la volontà del Padre,

 il giusto non è solo colui che opera per mezzo della fede,

 il giusto è colui che cammina ancora, dopo tanto tempo e tanta fatica,

 per amore, con coraggio e forza, perché questa forza non appartiene alle vostre membra,

ma mi viene data in conformità alla vostra volontà.

 

 

 

 

 

Vedete sulla terra possono nascere  bambini che hanno degli handicap,  e tutto ciò è fonte di dolore sia per chi è genitore e per lo stesso  bambino che vive quella vita molto diversa dagli altri,  ma pensate che  l’amore di DIO abbia voluto  che  la sua creatura  possa essere cosi diversa da tanti? Eppure esiste la diversità, esiste la sofferenza e  solo elevandovi dalla terra capirete che quelle creature  sono un dono di DIO, perché portano a chi le accoglie una grazia particolare e la vita su questa terra è solo un piccolo percorso, poi quando essi rientrano  nella dimensione  del cielo, essi   si ritrovano a  vivere ugualmente ad altri,  in una perfezione indicibile, e qui si capiscono le parole del CRISTO: BEATI I POVERI DI SPIRITO, perché sono proprio queste persone  che hanno sofferto che possono dare  una conoscenza in più alle tante anime che  sono qui e hanno avuto una vita  molto diversa.

 

 
 

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