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Una raccolta di sensazioni e
Attimi, la tragicomicità della vita di questo
Bel squallido pianeta e della normale quotidianità
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Post n°15 pubblicato il 21 Agosto 2012 da LucioLorentz
Una volta fui rapito come in un sogno. La mia mente era ebbra di mille astrazioni, confusa, desiderava liberarsi dei pensieri inutili. A un tratto non sentivo più niente sotto e sopra di me e mi trovai sospeso alla finestra del mondo a guardare tutto quello che c’era dentro. Qualsiasi cosa stesse facendo l’uomo in quel momento provavo compassione per lui perché stava sprecando le sue energie per attività stupide. Tutto quello che aveva creato, improvvisamente, non aveva alcun senso. Di colpo nella mia mente passavano veloci, come fotogrammi, mille e mille immagini di cui non sapevo più riconoscere, quasi stessero scappando dalla mia memoria. Rimase solo la Natura e mi guardai intorno. La mia presenza occupava uno spazio infinitamente piccolo e c’erano tanti altri spazi che ignoravo e che m’ignoravano. Il mio soffio di vita con la sua durata tale rimaneva in confronto ai tempi che non ho vissuto e a quelli che non vivrò. Ebbi paura. Vidi una Luce che mi scosse e mi destò. C’erano due alberi nel giardino dell’Eden: l’albero della conoscenza del bene e del male, l’albero della vita che donava l’immortalità. L’uomo e la donna scelsero la logica.
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LE MIE CANZONI
"Quando tocco i tasti del piano sento la stessa energia di quando sono innamorata. E' qualcosa che mi viene dalle viscere, qualcosa più forte del sesso".
E’ difficile scegliere tra le tante canzoni di Fabrizio De Andrè.
Ho scelto questa perché è una perfetta unione di poesia, musica e interpretazione.
Un canto di dolore, forte e struggente, universale, di tutti i popoli martoriati dalla guerra.
Il lamento finale riecheggia nel tempo e chiede pace e giustizia.
We can be heroes, just for one day» (Possiamo essere eroi, solo per un giorno).
Per gli amanti del cool jazz e per chi ama i tramonti d'estate sulla spiaggia
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