Creato da Luigi.dinucci il 19/03/2009
Un volto nuovo per cambiare il modo di fare politica
 

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PROGETTO CITTA’

Post n°1 pubblicato il 20 Marzo 2009 da Luigi.dinucci
 

Premesso, non sono qui per fare promesse, annunci, roboanti invettive.
Sono stanco quanto voi, se non di più, di questo modo di fare politica.
Politica, quale nobile parola. L’arte dell’amministrazione, delle reciprocità, della valorizzazione di ciò che è comune. Due sono i tratti distintivi che da sempre la definiscono: l’azione e l’universalità. Ed è proprio in ossequio a tali principi che il malcontento di tanti, troppi di noi si è indirizzato si recente verso i nostri governanti. Dov’è l’azione? Il progresso, l’alacrità e la concretezza? Dov’è finita l’universalità? Dove sono la parità di diritti e di doveri, l’eguaglianza di sanzioni e di opportunità? Che fine hanno fatto? Davvero vogliamo perpetuare questo stato delle cose? Siamo davvero intenzionati a subire questo servizio indecoroso, da carota e bastone, trattati come burattini, automi meccanici, pedine senza anima spostate a piacimento nello scacchiere dei giochi, pezzi di ferramenta tenuti a bada da discorsi futuribili e promesse irrealizzate? Dove sono l’autostrada, gli svincoli, la tangenziale Nord? Le infrastrutture, le scuole, i posti di lavoro? Vi starete dicendo che in fondo è sempre lì che si va a parare, che anche in questo istante sono sempre loro, parole, parole, soltanto parole, a farla da protagonista, anzi, la soluzione sembra peggio del problema, la cura più dannosa della malattia. Dove sta il cambiamento? Dov’è la discontinuità col passato?
Ebbene, lo strappo col passato è nella mia storia, nelle pagine del mio trascorso. Chi mi conosce lo sa, è una vita che colloco il mio lavoro e i doveri, gli obblighi morali che esso comporta, al primo posto nell’elenco delle mie priorità. E’ una vita che colleziono sacrifici, sforzi gravosi, impegno e dedizione. E’ sempre stata una vita all’insegna della laboriosità la mia e non sono certo qui per lamentarmi. Né sono qui per assurgere a modello di virtù o simbolo di integrità. Tanti hanno vissuto gli stessi sacrifici e hanno mantenuto la medesima condotta, con sobrietà e tenacia, dignità e coerenza. Ma quante volte il nostro corpo esausto, il nostro stato d’animo assente era costretto a scontrarsi con le asprezze e le prepotenze della quotidianità, le ingiustizie del vivere comune, il malaffare e i privilegi, l’iniquità e l’impunità diffuse.
Tornavamo la sera a casa, accendevamo il televisore e il diario di bordo della politica ci colpiva in tutta la sua veemenza. D’improvviso venivamo bombardati dalla consueta raffica di bilanci in rosso, rincari di bollette, piani regolatori bislacchi, bandi di concorso truccati, finanziamenti oscuri ad imprese o associazioni, gare d’appalto alterate, situazioni ambientali agghiaccianti, abbandoni edilizi, morti bianche e casse d’integrazione, casi di malasanità e bullismo nelle scuole, vite spezzate sulle strade della vergogna. E non era mica da qualche tragico teatro di guerra che giungeva tale bollettino, nossignore, bastava sintonizzarsi sul telegiornale locale. E l’indignazione dolente, la rabbia, quella mai stremata, aumentava, in misura esponenziale.
E’ giunto il tempo di cambiare.
E’ giunta l’ora di allontanare non un politico o un partito o una generazione di amministratori.
E’ giunta l’ora di cambiare la logica della politica, la sua natura profonda, la sua intima essenza.
E’ ora di rimettere la politica nelle mani dei cittadini, nelle mie mani come nelle vostre.
E’ ora di cambiare i candidati, il modo di esserlo e quello di rapportarsi, di interagire con la comunità.
E’ giunta l’ora di cambiare persino il modo di essere cittadino, esatto, il modo di partecipare, i mezzi per farlo e anche il senso e la responsabilità che questo comporta. Per realizzare ciò non servono le solite promesse, i soliti riti, le solite invenzioni elettorali declamate a memoria e con un sorriso che abbaglia, servono programmi, idee, progetti pragmatici e plausibili, a difesa dei diritti e non dei privilegi, serve un nuovo modo di promuovere cose concrete e realizzarle in fatti ed azioni annunciate. E’ ora di dire basta alle persone che scaldano seggiole in attesa di poltrone e cedere il passo a persone serie, rigorose, che perlomeno hanno sempre dimostrato di lavorare sodo, di attenersi alle regole, con responsabilità e onestà intellettuale. Si deve tentare di portare facce nuove a Palazzo S. Giorgio. Coinvolgere più persone possibili che si impegnino a lavorare e partecipare e per questo ritengono che sia venuto il momento di rischiare ed avere coraggio. Vincere significa confidare su persone autorevoli e competenti, chiedere loro di collaborare per formare una squadra che osservi, che analizzi, che valuti, che monitori e si occupi dei problemi veri e delle potenzialità del nostro territorio.
Per questo io mi candido, per questo io ci metto la faccia e l’impegno e la serietà che da sempre contraddistinguono il mio agire, nella famiglia e nella professione, nella scuola e nella socialità. Per questo io avanzo il mio progetto, un progetto di città nuova, moderna, versatile e bella. Un progetto ideale, certo, ma fondato su ideali concreti: quali la semplicità e la fattibilità. Serve un Piano per la città: un disegno operativo che la desti dal suo torpore atavico, dalla sua dimensione provinciale, e la proietti nel futuro con intenti ambiziosi e opere concrete. La situazione economica attuale e futura sarà piuttosto difficile e condizionerà fortemente qualunque programma di sviluppo che presuppone un notevole impegno di spesa. E per il Comune questo si traduce nell’urgenza di trovare risorse alternative per non aumentare il costo dei servizi offerti.
In ultima analisi, in questo angusto spazio di riflessione che tale scritto ci riserva, sono questi i settori in cui darsi da fare, in cui occorre agire, adoperarsi, ma agire in fretta e con implacabile risolutezza. Senza esitazioni, ritardi, compromessi o furberie.

  • Urbanistica: riassetto del territorio e ridefinizione di regole certe (piano regolatore) che rendano giustizia al cittadino e puniscano la speculazione edilizia e progettuale.
  • Viabilità e trasporti: completamento della rete periferica, tangenziale Nord, svincolo Rivolo e sistemazione Ingotte, nuovo svincolo da porta Napoli a via Genova. Incremento del volume e dell’accessibilità del trasporto urbano con mezzi elettrici e ecologici specialmente nella zona vecchia a ridosso della collina Monforte;

  • Parcheggi: realizzazione di due grosse aree di parcheggio nel centro città, copertura area stazione ferroviaria e area a valle di Via Genova;

  • Risparmio energetico: incentivazioni ad aumentare l’efficienza energetica di un abitazione, elaborazione di impianti di illuminazione a led, promozione e sviluppo di impianti di riscaldamento integrato (pannello solare, fotovoltaico e caldaie ad alta efficienza);

  • Università: capitalizzazione del patrimonio umano e professionale di tutti gli istituti e facoltà, perseguimento dell’obiettivo di renderla uno dei fiori all’occhiello di Campobasso e del territorio circostante, integrandola nel tessuto urbano e smettendo di considerarla come un corpo estraneo al suo interno. Occorre un polo Universitario che non si chiuda nell’isolamento ma che altresì si apra all’esterno, assurgendo a centro della vita culturale della città nel suo ruolo di strumento di sviluppo e di aggregazione sociale;

  • Cimitero: attuazione dell'indipendenza economica volta alla manutenzione dei suoi viali interni, delle strade esterne e delle aree di parcheggio, sostanziale miglioramento dell’arredo urbano circostante con installazione di zone di verde pubblico attrezzato ed illuminazione;

  • Impiantistica sportiva: valorizzazione del centro sportivo di Selva Piana ,stadio, antistadio, pista di pattinaggio, pista di allenamento per il footing amatoriale intorno allo stadio e del palazzetto del Polo fieristico e di quello di Vazzieri, completamento piscina e campo di atletica;

  • Polo fieristico: valorizzazione definitiva del centro di Selva Piana, completamento operativo con aggiunta parcheggi e conclusione lavori;

  • Randagismo: individuazione di una soluzione urgente e civile al fenomeno;

  • Anziani: reintegro nella rete sociale e civile della città, sfruttamento ottimale dei posti della vecchia casa Pistilli di Via Garibaldi e del nuovo edificio attualmente abbandonato a ridosso di via Garibaldi;

  • Turismo: valorizzazione parossistica di questa risorsa, possibile fonte di guadagno e di sviluppo per la città, potenziamento di musei, percorsi e monumenti.
    Campobasso 28-02-2009
    Il candidato Luigi DI NUCCI

 
 
 
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