Creato da Luigi.dinucci il 19/03/2009
Un volto nuovo per cambiare il modo di fare politica
 

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Fenomenologia delle primarie - farsa

Post n°2 pubblicato il 20 Marzo 2009 da Luigi.dinucci

Perché sono rimasto sgomento di fronte ai giudizi di un membro di partito
Riecheggiano da più parti le esternazioni divulgate dalla stampa e dai network locali, manifestate da coloro che credono di godere non tanto della libertà d’espressione quanto della sfrenatezza del libero arbitrio. Risultato: un fuggi fuggi generale, tutti che scappano dalla trappola delle Primarie! Ma, si badi, Primarie non del PD ma di tutta la sinistra. Non è mica colpa di nessuno se i presunti vertici di codesta area, di per sé eterogenea e di natura estesa, si trincerano nelle posizioni ormai consolidate e si rifiutano di gareggiare. Non si riconoscono in questa forma di partecipazione: e certo! Con quale diritto il popolo può scavalcarli e decidere, che so, il ricambio della classe dirigente. Il popolo non può e non deve alzare la testa, raddrizzare la schiena. Esso ha ancora l’anello al naso e la sveglia al collo per cui va trattato alla stregua di una gregge di ovini, che si accoda ossequioso al caprone di turno!
E invece no, Sig. Di Fabio, con me non attacca. Io non accetto che in questo momento di vera democrazia, di genuina partecipazione, si perda l’ennesima occasione per tacere, non si trovi il buonsenso di astenersi da certi giudizi inopportuni, specie se si è rinnegato il coraggio di esserci per rimettersi al giudizio della comunità.
Sig. Di Fabio, ex-sindaco per scelta, non crede di essere un po’ drastico e impulsivo, tendenzioso o quantomeno intempestivo, quando proclama che il 28 e il 29 c.m. avranno luogo delle primarie-farsa, nonché ad uso e consumo di una sola parte del PD? Queste sue parole disinvolte e infelici, glie lo dico in tutta franchezza, lasciano sinceramente il tempo che trovano. Perché queste sue parole offendono non solo la mia dignità di contendente ma soprattutto quella dei suoi concittadini, comparse ormai mute a cui finalmente vien riconsegnato il diritto di parola, quei campobassani che Lei dovrebbe conoscere bene, che dovrebbe amare e da cui essere amato, visto che li ha governati per ben 5 anni. Vedrà quante belle cose diranno! Non dia tutto per scontato! Guardi con occhio disincantato a questo nuovo modo di vedere la politica e considerato il livello discutibile a cui si è ridotto, e le sue parole ne sono una riconferma, accetti una semplice realtà: è necessario resettare prima di ripartire da zero. Sia il popolo a ricercare l’uomo che meglio lo rappresenti, e ad accettarne le scelte. O per lei e i soliti Baroni compagni di avventura è sempre meglio la preferenza cooptata, imposta dall’alto (non le fischia un po’ l’orecchio a tal proposito?) da parte di una casta privilegiata che ritiene di custodire il diritto divino e inalienabile?
In sostanza lei afferma che la parte minoritaria del PD non è rappresentata. Nessuno, ritengo, ha creato ostacoli di sorta o sbarramenti in tal senso e poi se permette proprio Lei, corrente maggioritaria in tempi non sospetti, ora non ha argomenti migliori che quelli di difendere la rappresentatività di quella minoritaria (che brutte parole! Rientrano nel consueto gergo politichese). Le ricordo che colui che scrive ha partecipato alacremente alle ultime Primarie del PD ed in queste era presente proprio in una delle liste di minoranza (per inciso, le liste erano bloccate e votate col porcellum). Pertanto il sottoscritto crede di rappresentare una parte di quest’area nelle sue forme vere di indipendenza e integrità, di senso civico e coerenza politica. Certo, non ho la benedizione dei capibastone. Anch’io giocoforza la cercai, in tempi lontani e non sospetti, eppure chissà, forse perché inaffidabile, nel senso di troppo indipendente e alieno ai giochi di potere, venni relegato a una posizione marginale e anche senza troppe motivazioni.
Come di consueto riemerge il tradizionale punto di vista della classe politica corrente che deve rimanere vagliata e pilotata dai soliti quattro gatti. Emerge l’ottica del dirigismo, del correntismo, dello scissionismo, del padronismo nonché, dulcis in fundo, dell’autolesionismo. E noi cittadini sempre e solo sudditi, con la schiena abbassata e la coda ben nascosta tra le gambe.
Ebbene io non ci sto. Io non temo il giudizio del popolo perché credo fermamente nella sua voglia di cambiare e voltare pagina. Non mi schiero per difendere il mio orto ma per sostenere a spada tratta i diritti dei miei concittadini, le loro esigenze e necessità. Per uscire a testa alta da questo modo di concepire la politica. Una volta per tutte. Pertanto prego coloro che non hanno avuto il coraggio di lottare in prima persona perché in attesa dell’investitura del signorotto di turno di avere almeno la coerenza mentale di fare silenzio e non giocare al giochino che tanto piace alla destra. Quel giochino che mortifica le energie fresche e allontana i migliori. Ieri se ne avuta l’ennesima conferma. Da loro la candidatura è unanime, cooptata da pochi ed imposta dall’alto. Domandi ai suoi concittadini cosa ne pensano, Sig. Di Fabio. Noi siamo per il confronto di idee, di individui, di progetti fattibili e sforzi congiunti. Noi non siamo per delle primarie - farsa ma per delle primarie – verità, una piattaforma che unisca e non che divida, un trampolino di lancio imparziale che favorisca persone nuove che abbiano la forza di cambiare il modo di fare politica. Restituiamo alle Primarie la dignità di un’elezione, l’espressione di una preferenza, e non lasciamo che il vota si riduca alla stregua di una mera investitura.

Ing. Luigi Di Nucci, candidato sindaco alle primarie del PD

 
 
 
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