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L'ELOGIO DELLA FOLLIA

" Se il matto persistesse nella sua Follia andrebbe incontro alla Saggezza " (W. Blake)



" Meglio che sia poeta a caschi morto... Essere pazzo è l'ultimo dei miei crucci " (J. Kerouac)


" Qualunque cosa dicano di me i mortali (so bene che la pazzia gode di pessima reputazione anche tra i folli più folli) ebbene sono io la sola, proprio io in carne ed ossa, grazie ai miei poteri sovrannaturali, a infondere serenità nel cuore degli uomini e degli dèi. La differenza tra un pazzo e un saggio sta nel fatto che il primo obbedisce alle passioni, il secondo alla ragione." (Erasmo da Rotterdam)



 

 

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Dolore... la Fine!!!

Post n°48 pubblicato il 23 Marzo 2007 da Erebos

...riprende

Agli abituali frequentatori dell'Incubo ed ai più intimi amici di Dolore, non svelerò nulla di nuovo con ciò che sto per dire, perchè ben conoscono le Sue malie ed i sordidi inganni nei quali è in grado di adoperarsi anche solo per puro macabro gusto di causare affanni.
Sangue... cosa altro mai sarebbe potuto essere quel lago in cui stava mutando la pozza sotto di Lui? Ma il colore scuro con piccoli puntini argentati annegati in esso, non facevano presagire a qualcosa di umano. Sembrava che la volta celeste, agghindata col suo più luminoso abito notturno intessuto di stelle, si fosse liquefatta e scivolasse lenta su quella terra priva di vita e morte.
Mi guardò con occhi sorridenti e, con una calma che quasi rasentava l'indolenza, lasciò intravedere la bocca quasi paralizzata in un ghigno di trionfo. I denti d'avorio rilucevano in quell'oscurità e da essi gocciolava la stessa sostanza sulla quale sembrava seduto. Fu poi la volta delle mani... ma quali mani! Erano gli artigli rubati all'Angelo Ribelle che scostarono il cencio che lo copriva. Ora notai che quel vestito logoro non era scuro per sua natura, ma perchè inzuppato del sangue del cielo.
"Ci siamo" pensai e, seppur contro la mia volontà, spalancai gli occhi oltre quello che credevo potesse essere la mia normale capacità. La tensione che si era impossessata del mio corpo sembrava volesse dilaniarmi esplodendo.
Ecco... cosa teneva in grembo quel demonio che accarezzava come una preziosa reliquia? Una testa priva di corpo!
Il fatto che non persi i sensi all'istante non deve far credere che rimasi completamente in me: ero semplicemente impietrito dal terrore. Ancora non potevo immaginare gli sviluppi ben peggiori che ne sarebbero derivati!
Quella testa, sebbene non fosse di creatura umana, aveva le fattezze di donna. Capelli corvini, pelle diafana e la bocca non imbronciata in una smorfia triste o malinconica, ma, cosa incredibile, sorridente. Non un semplice sorriso di rassegnazione o di isteria dovuto alle nefaste circostanze davanti alle quali quell'essere si trovava prima di morire: una felice e fragorosa risata sembrava essere stata appena emessa dalla bocca sua, il cui riverbero si poteva persino sentire in quell'istante di luttuosi presagi. Le labbra vermiglie e le condizioni generali del viso, davano ad intendere che quella donna fosse molto giovane o che mai avesse conosciuto Monna Tristezza. Infatti alcuna ruga le si scorgeva, nè i classici segni che Morte infligge alle sue vittime e sudditi. Pareva addormentata e serena. Le sue palpebre, misericordiose, celavano alla mia vista gli occhi che avrebbero potuto disvelare la sua identità o quantomeno l'origine di un essere di tale sublimi fattezze. Sul capo, intrecciata delicatamente ai capelli, brillava una corona argentata incastonata di perle e al centro del gioiello spiccava una piccola ampolla decorata riccamente di motivi floreali. Dall'ampolla stillava un'essenza resinosa di color ambra che inebriava l'ambiente, sebbene restasse corrotto dal tanfo di decadenza che imperava ovunque. Dove già mi era parso di sentir quel profumo di luoghi lontani e spensierate felicità? Perchè mai avrei dovuto dimenticarmi di un simile posto, dove era bandita la Sofferenza, la Tristezza, la Morte e lo stesso Dolore? Come se un'incantesimo impedisse a Ricordo di vagare libero nella mia Mente e lo tenesse, invece, vincolato a terra, tra oscuri e polverosi incubi che non avrei mai voluto nè dovuto possedere. Polverosi sprazzi di coscienza irradiavano i tenebrosi scrigni del cervello e temporaneamente, con malcelato timore, riuscivo a richiamare Memoria, con grida affannose, alla sua originale dimora. Poi, come la soluzione ad un enigma posto da una Sfinge invisibile, la risposta a tutte le domande che si rincorrevano nella mia anima vuota. Ecco chi era quella creatura tranquilla e gaia il cui capo, privo di vita, sembrava assopito sul grembo blasfemo di Dolore... Gioia stessa aveva assassinato quel crudele e spergiuro suo amante!
"Complimenti, hai risolto l'arcano alfine... Sì, è proprio Lei! Non guardarmi con quell'aria stupita e rabbiosa, che altro ti aspettavi da me? Hai dimenticato chi sono io? Il perchè della mia esistenza? Sempre devo ricordare a voi, stupidi esseri mortali, che nessuna felicità potrà mai allontanarvi per sempre da me, nessuna gioia potrete mai assaporare appieno, nessuna fresca fonte potrà mai dissetare gli aridi terreni sui quali germoglia la stirpe vostra. Ciecamente seguite le danze e le orge di ebbre emozioni che sempre accompagnano, ora non più, Gioia, strepitanti e come pazzi, come ubriachi alla ricerca del primo sorso quotidiano del nettare di Bacco, La seguite, La bramate e La ricercate in ogni modo, pronti al martirio pur di possederla anche per un solo attimo. Ebbene, dovresti ringraziarmi perchè ho liberato voi tutti dalla Sua tirrannia. Non ti rendi conto di come ti ottenebrava la Mente? Respira neonata Anima, questo è il sapore della Libertà!".
Chissà quante altre parole avrà vomitato da quelle fauci Dolore! Mai lo saprò, nè mai intendo cercare di ricordarle. Non so chi devo ringraziare che mi fece perdere i sensi in quel momento, ma sarò sempre debitore a quel pio Salvatore che venne in soccorso guidato dalle mie preghiere! Ogni tanto, quando Notte stende il suo mantello dispensatore di sogni sulla Terra, brevi sequenze di quell'incotro mi vengono a trovare e come un bambino che cerca rifugio tra le braccia della madre, così io mi addormento cullato tra i sospiri ed i baci del mio Amore Fatato: lì rimango al sicuro, con Lei, fino a quell'attimo oltre l'Eternità.

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Commenti al Post:
lunastupenda
lunastupenda il 24/03/07 alle 10:15 via WEB
Sempre più macabro, inquietante, agghiacciante....un noir ambientato in un mondo oscuro, lontano, e fantastico....sto soffrendo in attesa di sapere di chi è quella testa prima di corpo! Bravo, mi piace il tuo stile "horror"! questo tuo lato sadicamente macabro dev'essere il più interessante....vediamo che cos'ha in serbo la tua Fantasia...
 
fata_alata_76
fata_alata_76 il 25/03/07 alle 11:30 via WEB
buona domenica
 
AvreiVolutoDirti
AvreiVolutoDirti il 26/03/07 alle 22:03 via WEB
urca..... e adesso che ci svelerai ancora??? pensare che avevo intravisto, in cielo un cespuglio di stelle, ki dei due si sbagliava?? Bacio e buona serata S***
 
Erebos
Erebos il 27/03/07 alle 12:46 via WEB
Probabilmente ci sbagliamo entrambi... Grazie del simpatico commento. Buona giornata.
 
fata_alata_76
fata_alata_76 il 31/03/07 alle 09:33 via WEB
buon we....un bacio
 
lunastupenda
lunastupenda il 23/04/07 alle 13:01 via WEB
Buongiorno Erebos, poeta maledetto e propensatore di emozioni tradotte in poesia! Ti rileggo dopo tempo, e colgo l'occasione per congratularmi nuovamente per la tua manignifica dote letteraria! Hai espresso con fervida immaginazione dei sentimenti reali che appartengono alle liete e tormentate vicissitudini quotidiane...presto ti risponderò dal mio regno, di luna irradiato...un caro saluto!
 
 
Erebos
Erebos il 23/04/07 alle 16:26 via WEB
Buona serata a te novella abitatrice dei fatati Reami d'Amore. Grazie per la tua stima continua e sappi che è reciproca. Un sorriso.
 
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