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TERZO MILLENIO - CANTO XXXIII: LEZIONE DI DISCERNIMENTO
Post n°227 pubblicato il 15 Marzo 2018 da gabbiano642014
Cari Amici nel 1481 Cristoforo Landino portò alla luce del mondo l'eccellenza della lingua romanza. Dante Alighieri pone la figura del Conte Ugolino della Gherardesca e l'Arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini nel canto XXXIII dell'Inferno. Trascrivendo questi versi: "La bocca sollevò dal fiero pasto Inferno Canto XXXIII -Conte Ugolino della Gherardesca e l'Arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini Il 12 marzo 2018,i notiziari e i quotidiani d'informazione riportano: "La Procura di Torino ha ottenuto 15 ordinanze di custodia cautelare ai danni di persone accusate di furto e vilipendio di cadaveri." Il comportamento alla datazione del III millenio,merita un confronto dantesco sia di coscienza morale che legislativa. L'osservanza del Codice Penale prevede: Capo II: DEI DELITTI CONTRO LA PIETA' DEI DEFUNTI Art. 407 Violazione di sepolcro Chiunque viola una tomba, un sepolcro o un'urna e' punito con la reclusione da uno a cinque anni. Art. 408 Vilipendio delle tombe Chiunque, in cimiteri o in altri luoghi di sepoltura, commette vilipendio di tombe, sepolcri o urne, o di cose destinate al culto dei defunti, ovvero a difesa o ad ornamento dei cimiteri, e' punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Art. 410 Vilipendio di cadavere Chiunque commette atti di vilipendio sopra un cadavere o sulle sue ceneri e' punito con la reclusione da uno a tre anni. Se il colpevole deturpa o mutila il cadavere, o commette, comunque, su questo atti di brutalita' o di oscenita', e'punito con la reclusione da tre a sei anni. Invece,le osservanze morali di questi comportamenti in ogni realtà storica non sono solo rivolte al contenuto legislativo, ma affrontano le radici nel confronto diretto con la parola dell'essere Divino superiore. TERZO MILLENIO-CANTO XXXIII:LEZIONE DI DISCERNIMENTO. L'accettazione non sono i valori religiosi tra Stato e Chiesa, in quanto la norma del "cuius regio eius",secondo la quale i compiti della politica dovevano coincidere con la comunità religiosa non sono più applicabili. Lo Stato laico è la libertà di fede,di culto,di pensiero, ma il discernimento è il principio di ogni Uomo. Non saper discernere,in ogni Uomo può determinare l'intollerabile deviazione del pensiero. Discernere non è l'estensione del sapere,ma è il rispetto sociale, educazione morale ai propri figli e alle future generazioni. Discernere non è solo nelle parole dei sacramenti della fede cattolica e nel pensiero antropologico che vede persone umane solo nell'evoluzione del mondo animale,ma nel progresso morale. Gabbiano
Cari Amici, Nel "TERZO MILLENIO-CANTO XXXIII :LEZIONE DI DISCERNIMENTO", auguro a tutti voi un buon fine settimana Gabbiano
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