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« IL MORO PRINCIPESCO ALLA...IL TEMPO DELLA VITA NON ... »

NEL SILENZIO DELLE CITTA' :IL PROFUMO DEI LIMONI

Post n°298 pubblicato il 30 Marzo 2020 da gabbiano642014
 

 

La cultura si mobilita nel "restate a casa" 

e trascrive una delle liriche più semplici e veritiere di

del grande poeta Premio Nobel per la letteratura nel 1975:

Eugenio Montale.


"Meglio se le gazzarre degli uccelli

si spengono inghiottite dall'azzurro:

più chiaro si ascolta il susurro

dei rami amici nell'aria che quasi non si muove,

e i sensi di quest'odore

che non sa staccarsi da terra

e piove in petto una dolcezza inquieta.

Qui delle divertite passioni

per miracolo tace la guerra,

qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza

ed è l'odore dei limoni.


Vedi, in questi silenzi in cui le cose

s'abbandonano e sembrano vicine

a tradire il loro ultimo segreto,

talora ci si aspetta

di scoprire uno sbaglio di Natura,

il punto morto del mondo, l'anello che non tiene,

il filo da disbrogliare che finalmente ci metta

nel mezzo di una verità.

Lo sguardo fruga d'intorno,

la mente indaga accorda disunisce

nel profumo che dilaga

quando il giorno piú languisce.

Sono i silenzi in cui si vede

in ogni ombra umana che si allontana

qualche disturbata Divinità".

I limoni - Sezione movimenti - Ossi di seppia

Eugenio Montale 


L' enorme silenzio delle nostre città,delle piazze, delle vie inanimate.

in arte potrebbe appartenere al movimento surrealista.

La corrente del Novecento che nei sogni, immagini e musica 

non sempre hanno un filo logico, ma vaga nella profondità

della Mente umana.

l silenzio-surreale vuole farci conoscere un enorme segreto:

il punto morto dell'umanità.

L'umanità che non si era mai fermata a vedere il cielo azzurro,

non riusciva più a respirare nei valori che ha calpestato. 

Un' Umanità che oggi nel virus invisibile si è Fermata .

Oggi ha compreso la grande ricchezza

della mancanze dei propri famigliari, la gioia dell'incontrare

i propri amici,dei valori etici,della libertà.

Il surreale nel suo complesso carattere ha acceso la luce 

nelle case dei nostri vicini, ha fatto ribadire l'importanza

delle strutture ospedaliere, di  tutti gli operatori sanitari,

la protezione civile ,le Forze dell'Ordine e tutti coloro che non

hanno potuto fermarsi per il bene sociale.

Tutto questo silenzio è reale ,

è nel surreale che abbiamo finalmente 

Visto e Sentito il profumo della pianta 

di limoni del nostro vicino.

P.F.


Buona giornata

 

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Commenti al Post:
lascrivana
lascrivana il 30/03/20 alle 02:25 via WEB
Il dolore per la scomparsa di tutte quelle persone che non hanno potuto avere una degna sepoltura, mi soffoca. Nulla di positivo in questa pandemia. Buonanotte
 
neopensionata
neopensionata il 30/03/20 alle 03:53 via WEB
Buonanotte a chi prova a cancellare, per qualche momento, la brutta realtà che ci circonda. E si trincera nei suoi desideri per far pace con se stesso.Saluti affettuosi da me Jole
 
licsi35pe
licsi35pe il 30/03/20 alle 10:04 via WEB
Ben lieta di rileggerti, cara Patty, dopo tanto! nel pesante silenzio che ci opprime, nel cielo nuvoloso e nel forte soffio della bora...il cuore vorrebbe ricominciare ogni attimo, condividendo, nella carezza di un caldo abbraccio che solitudine non offre. Il profumo dei limoni...nell'atmosfera di quanto ci circonda non riesco a percepirlo, seppure lo vorrei tanto! Sempre interessante leggerti, carissima. Sereno lunedì...licia
 
occhi_digatta
occhi_digatta il 30/03/20 alle 11:07 via WEB
Mia cara Patty, questo silenzio assordante per l'anima e la mente, in realtà è colmo di penssieri confusi, di paure tanto da non farci apprezzare il tempo. Bello tornare nelle case degli amici Un abbraccio grande
 
Cherrysl
Cherrysl il 30/03/20 alle 15:31 via WEB
Tutto surreale, è vero. Non c'è niente di bello nello stare a casa quando si è costretti. Non ci si sente a proprio agio nemmeno a casa propria. L'inquietudine per quello che succede e la mancanza di libertà. Forse in questi versi c è della speranza e illusione di conforto. Ma in questi versi c è un elemento di presagio nelle parole " Lo sbaglio di natura, punto morto del mondo, anello che non tiene. Epocalmente l uomo è destinato a trovarsi in mezzo a disastri naturali e sociali dove ha anche una buona dose di responsabilità nell'averne creato le cause
 
g1b9
g1b9 il 30/03/20 alle 21:17 via WEB
Mai come in questo periodo di isolamento coatto il silenzio ci mette in contatto con la nostra anima, che troppi hanno isolato per troppo tempo, scoprendo quante cose ci dice ogni giorno, e come nei suoi suggerimenti troveremmo il segreto per costruire un mondo migliore.Peccato che gli uomini siano tanto ottusi da aver bisogno di un'epidemia per capire quanto siamo piccoli. Buona serata Patty, un abbraccio:)Giovanna
 
neopensionata
neopensionata il 31/03/20 alle 06:27 via WEB
Un tempo scrivevo tanto adesso l' incertezza annebbia le idee la paura blocca le parole troppo spesso la testa duole. Non ho cambiato i pensieri il contenuto e' lo stesso di ieri trafitta dalla malavoglia, nella solitudine disperi. E' tutto collegato, mentre la distanza avanza ti senti colpevole senza aver commesso alcun peccato. Allora scrivo,lascio che la mente sfoghi. Un augurio per un sereno martedì,Jole
 
gianor1
gianor1 il 31/03/20 alle 19:49 via WEB
Dostoevskij dice che se Dio non esiste ogni cosa è permessa. Questo è vero ma nella misura in cui più nulla ha più un senso intrinseco. Perchè alla fine arriva la morte, no? Tutto ciò che abbiamo fatto, tutte le persone che abbiamo amato, i posti in cui siamo stati, i libri letti, i dischi acquistati. Ogni cosa viene vanificata dalla morte. Come si può arginare questa crisi? Il primo punto è parlarne, di questi fenomeni di angoscia e di depressione (siano essi condizioni cliniche o no). Riconoscere che questi fenomeni esistono e che non si tratta soltanto di un periodo. Ma questo va fatto ricostruendo le comunità che non devono essere più soltanto materiali ma anche digitali. Affinchè la condivisione delle esperienze porti la riflessione al centro del discorso. Abbiamo vissuto nella società liquida, ora occorre ricreare le comunità, facendo nascere la società reticolare. Bentornata, anche se avrei preferito in tempi migliori e meno ansiosi. Un caro saluto e abbicura di te e dei tuoi cari. Gian
 
maraciccia
maraciccia il 01/04/20 alle 02:44 via WEB
ciao...
 
neopensionata
neopensionata il 01/04/20 alle 04:12 via WEB
Ho soltanto capito che soffri molto meno se non ti aspetti niente... Ciao, alla bonora °_°
 
giovanni.gervasini
giovanni.gervasini il 01/04/20 alle 12:26 via WEB
Buon giorno, e sì questi momenti surreali ed impensabili ci danno il tempo per delle riflessioni. Sicuramente gli eventi in corso ci fanno comprendere quanto è effimera e fuggevole la vita. Io mi ritengo una persona fortunata perchè in virtù dell'attività svolta in questi anni, girando ospedali, case di cura, persone in difficoltà, ecc. ecc. ho avuto modo più volte di riflettere su quanto hai scritto Tu nella parte conclusiva del post. Spesso la frenesia della vita, il raggiungimento di traguardi, le pressioni alle quali si è sottoposti giornalmente, ci hanno un pò distolti dai veri valori della vita. I rapporti con la famiglia e con il prossimo riusciamo a valorizzarli nel momento in cui emerge il timore di perderli. Non sono un filosofo, ma solo una persona che settimanalmente è stata a contatto con il dolore e i relativi rimpianti; oramai sono tre settimane che sono stato costretto a rinunciare alle uscite giornaliere con l'ambulanza per via della mia età (considerata a rischio per questo virus) e devo riconoscere che mi dispiace non essere in prima linea ad aiutare i colleghi, tra i quali molti giovani. Profondo rispetto ed onore nei confronti di tutti i sanitari perchè ho potuto vedere in quali condizioni lavorano, spesso anche privi delle basilari protezioni e presidi. Speriamo che questo rappresenti un insegnamento per tutti, facendoci rivalutare il rapporto con le persone e tornare ad apprezzare le bellezze di questa natura. Concludo con un saluto e un augurio a Te e Famiglia.
 
divinacreatura59
divinacreatura59 il 01/04/20 alle 15:28 via WEB
Non risento di questo periodo perchè sono rimasta tale e quale magari con un po' di apprensione dovuto alla tensione nell'attesa degli eventi e di qualche messaggio di soluzione che porti un po' di speranza.Tutto scorre nella sua tranquillità.Ben rivista Patty ad infoltire la schiera dei blogger quasi decimata.Un abbraccio Diana.I limoni?Agrume dominante nella mia amata terra:)
 
nina.monamour
nina.monamour il 01/04/20 alle 15:40 via WEB
Sono d'accordo con te Patty, l'epidemia ci sta sbattendo in faccia questo cambiamento. E’ come se il virus ci dicesse "hai visto cosa sei diventato? Perché alla persona che ami dedichi post meravigliosi su Facebook e non invece quando siete soli? Perché non guardi e assapori il tramonto e lo posti soltanto?". Nei social non siamo mai davvero "noi" fino in fondo, alziamo muri, offendiamo l'altro, perché tanto non lo vediamo, non è accanto a noi. Avendo perso il contatto fisico con l'altro. abbiamo perso la compassione, la capacità di "sentire" sulla nostra pelle il dolore dell'altro. Questi mesi di "psicosi collettiva" non sono gratis, li pagheremo sulla nostra pelle...e noi al Sud li pagheremo ancora di più come è successo con l'Unità d’Italia, buon pomeriggio e ben tornata tra di noi Patty.
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 01/04/20 alle 16:49 via WEB
Ben riletta, Patty!
E mi fa piacere rileggere Montale: uno fra i miei poeti preferiti. Buon pomeriggio :)
 
monellaccio19
monellaccio19 il 01/04/20 alle 17:33 via WEB
E io, senza scendere in città, sono immerso nel silenzio della mia stanza, e grazie alla grande vena surreale del nostro Eugenio, avverto il pungente odore dei limoni. Allora, in primis, mi consola di non essere preda del virus visto che olfatto e gusto sono integri e rispondono alle sollecitazioni, e poi, mi sto guardando attorno, ho aperto la finestra e punto dall'aria fredda in una giornata di sole, non vedo alberi di limone in nessun luogo nelle vicinanze. Eppure il verde non mi manca, da qualunque parte io mi volga. Effetto raggiunto. Buonasera Patty.
 
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