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B9 Shipping il futuro della navigazione mercantile

Post n°290 pubblicato il 06 Settembre 2012 da BROWSERIK
 

Il panorama della futura navigazione mercantile si sta schiudendo negli ultimi mesi per merito di un paio di progetti firmati dall’ università di Tokyo e dalla B9 shipping, azienda nordirlandese di navigazione.

Si tratta in entrambi i casi, considerando che la stragrande maggioranza delle merci che arrivano nei negozi di tutto il pianeta viaggia via mare, di soluzioni per abbattere il consumo di carburante (i prezzi sono aumentati del 600% nell’ultimo decennio) e limitare l’impatto ambientale. Nonché di quanto di più realizzabile sia spuntato nel settore per rimpiazzare i dispendiosi sistemi propulsivi tradizionali.

Nel caso dell’ateneo nipponico, il prototipo prevede la realizzazione di un sinuoso mercantile da ben nove alberi che montano a loro volta vele confezionate in alluminio e plastica. Presentato dal professor Uzawa Kiyoshi all’ultimo Sea Japan, la scorsa primavera, l’ UT Wind Challenger è equipaggiato con alberi telescopici: col brutto tempo si ritraggono lasciando spazio ai motori standard.

vbg

Ciascuna vela, oltre tutto, potrà essere comandata autonomamente in modo da intercettare il vento secondo il migliore orientamento possibile. Una strategia che porterebbe a un taglio dei consumi di un terzo, risparmio che consentirebbe di ripagare i costi di costruzione della nave in un arco di tempo fra i cinque e i dieci anni dall’acquisto.

Un piano, insomma, che potrebbe convincere gli investitori del settore a mettere finalmente sul piatto finanziamenti veri, che vadano al di là di qualche pur promettente studio. Più dettagliato, invece, il piano della B9 Shipping, che ha per altro già stretto accordi con giganti come Rolls Royce e Tata Steel. Anche perché un modello in scala ridotta ha superato con successo un primo test.

L’idea è quella di costruire un mercantile da tre tonnellate e 100 metri di lunghezza – senz’altro un microbo se paragonato ai giganti da migliaia di tonnellate, ma un primo passo verso la navigazione green – con tre alberi alti cinquanta metri.

vbg

Quando non c’è vento a sufficienza l’imbarcazione – questa realmente verde – sarà alimentata da un motore a biogas, ambito nel quale la B9 è leader indiscusso nel Regno Unito. Tre anni il periodo stimato per i lavori, 40 milioni di euro la cifra necessaria a metterla in cantiere. E pare che anche il governo britannico c’abbia fatto più di un pensiero, anche se per ora rimane a guardare: “ Le tecnologie innovative sviluppate da B9 Shipping sono davvero benvenute nel dimostrare anche all’industria del settore e al suo mondo che un tipo di navigazione efficiente ed a basso impatto di Co2 è possibile” ha detto infatti Mike Penning, sottosegretario ai trasporti inglese e responsabile della navigazione.

 
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Facebook Stories

Post n°289 pubblicato il 28 Agosto 2012 da BROWSERIK
 

La vita non sembra rallentare. Ogni giorno, persone di tutto il mondo stanno aggiungendo eventi ai tempi di Facebook per segnare traguardi importanti - tutto di diventare un donatore di organi di avere un bambino o anche ottenere gli occhiali. Ma gli eventi della vita portano un significato diverso in ogni paese. La gente in Turchia preferisce raccontare di aver cambiato un rapporto, le persone in Germania sono più propense a segnalare quando ottengono un nuovo animale domestico.

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Sadia Abdullah

Post n°288 pubblicato il 28 Agosto 2012 da BROWSERIK
 

sdc

Sadia Abdullah ha sei anni. L’abbiamo conosciuta un anno fa a Modogashe, Kenya Settentrionale. Una drammatica crisi alimentare minacciava la vita di milioni di persone in tutta l’Africa Orientale. Ci siamo rivisti a distanza di un anno. Sadia gioca nel cortile della Makarim Primary School con i suoi compagni di classe.

Sadia ce l’ha fatta, è sopravvissuta.

La figura sofferente e malnutrita che ci aveva commosso e preoccupato, ha lasciato il posto a una bambina vivace, sorridente e robusta. La sua storia è un esempio del cambiamento che possiamo produrre lavorando al fianco delle comunità.

Sofferenza e disperazione possono trasformarsi in forza e speranza.

Abbiamo perso tutto a causa della siccità. Il nostro piccolo gregge di capre e pecore è morto”, ci racconta la mamma di Sadia. “Abbiamo passato giorni interi senza cibo. Mia figlia non aveva più forze. Ha dovuto anche abbandonare la scuola”. “Ora sono sollevata”, continua la signora Abdullah. “Grazie agli aiuti mensili di ActionAid possiamo contare su almeno due pasti al giorno. Non sono più preoccupata per la salute di Sadia”.

A partire dal Luglio 2011, siamo intervenuti per contrastare l’emergenza alimentare nel Distretto di Garbatulla. In accordo con le comunità abbiamo dato priorità alla distribuzione di acqua e cibo. Soprattuto cereali, olio, latte, fagioli e piselli. Sadia ci ha raccontato che ora fa colazione ogni mattina con una tazza di "porridge" e a scuola per pranzo mangia un piatto di riso e fagioli.

“Quando in un paese inizia a scarseggiare il cibo, i bambini sono le prime vittime”, ci dice Adam Gollo, uno dei colleghi impegnati nell’area. “Sono più deboli e i loro corpi hanno meno difese immunitarie. Ecco perché abbiamo concentrato i nostri interventi sui bambini e le altre categorie più vulnerabili come anziani, donne incinta e neomamme". “Abbiamo costruito taniche per la raccolta dell’acqua potabile in prossimità degli ambulatori medici e vicino alle scuole”, continua. “E distribuito capi di bestiame, per aiutare gli allevatori che avevano perso greggi e mandrie”. “I problemi non sono finiti però!”, ci ricorda Adam. “Modogashe si trova nella parte Nord-orientale del Kenya, dove la forte siccità sta ancora facendo sentire i suoi effetti. Il suolo è ancora troppo arido, per consentire agli agricoltori di ottenere raccolti abbondanti. Per questo motivo diamo grande importanza alle attività di formazione e rafforzamento delle capacità che svolgiamo con le comunità. In questo modo saranno pronte a fronteggiare in modo efficace emergenze come la siccità anche in futuro”.

 

http://www.actionaid.it/media/it/media_center/news/dettaglioNews.html?Y=2012&category=&page=2&DETTAGLIO=ff80808137ef9ccd0138a4130ecb00ce&utm_source=Newletter%2Bagosto%2B2012&utm_medium=email&utm_content=storia%2Bdi%2Bsadia&utm_campaign=storia%2Bdi%2Bsadia

 
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Il Nichilista Vasco Rossi

Post n°287 pubblicato il 28 Agosto 2012 da BROWSERIK
 

postato da Vasco Rossi

Il nichilismo è alle porte: da dove ci viene costui, il più inquietante tra tutti gli ospiti?

F. Nietzsche

Non vedo rimedi all'attuale disagio giovanile. I giovani, anche se spesso non lo sanno, stanno male. E non per ragioni esistenziali, ma per ragioni culturali. I rimedi in circolazione non sono all’altezza del disagio giovanile. Con rimedi intendo dire le cure psicoterapiche o le attenzioni per questi giovani che nessuno riesce più a interpretare: i genitori non li comprendono, la scuola non sa più cosa fare, e probabilmente li riescono a interpretare solo gli operatori di mercato, che li conoscono meglio di quanto non li conoscano il loro genitori e i loro professori. Il disagio giovanile oggi non è psicologico ma culturale: sono in preda al nichilismo, cioè non hanno più riferimenti, se non quelli effimeri, falsi e mistificatori degli spot pubblicitari.

Sono travolti dalla svalutazione di ogni valore, vivendo in una società in cui il denaro è l’unico produttore simbolico di valori. Senza più alcun orientamento, nell’angoscia di un’assenza di futuro, o di un futuro che da promessa - come è sempre stato normale che fosse percepito – si è trasformato oggi addirittura in minaccia (grazie anche allo svuotamento del significato e al tradimento dello scopo essenziale del lavoro che è ormai è diventato cronicamente precario, mentre storicamente fu istituito proprio per affrancare l’individuo dalla precarietà della vita), i giovani si raccolgono nell’assoluto presente, cercano di vivere al limite dell’esuberanza e dell’espansività, che sono i tratti della giovinezza, ma esclusivamente nel presente, in una depressione e in un’angoscia esistenziale profonde ma non del tutto consapevoli, alle quali cercano invano un rimedio attraverso l’attitudine a ridere della sofferenza altrui e della vita in generale, attraverso un divertimento continuo che sia “da sballo”, ovvero insensato e in grado di farli deresponsabilizzare, dimenticare, perdere, annullare.

C’è nei giovani una sorta di analfabetismo emotivo, non conoscono i sentimenti, che non sanno gestire e neppure nominare. Figuriamoci gestire. Hanno la libertà di espressione ma non sanno propriamente cosa dire. Nella loro disperazione, la droga sembra loro l'unica soluzione, perché da sollievo e (purtroppo) toglie dal mondo, da un mondo che non gli appartiene, per cui al giorno preferiscono la notte e alla lucidità della mente preferiscono l’obnubilamento dei pensieri: qualcosa, insomma, che li anestetizzi nei confronti della vita, che a loro parte, in molti aspetti, insopportabile. Allora io penso ad una soluzione più interessante: perché questi giovani non li si fa incuriosire delle loro capacità, abilità, virtù e creatività?

Ecco, forse questi si potrebbero appassionare di sé, innamorare di sé e delle proprie capacità, trovando il gusto di vederle fiorire, e potrebbero così imparare quella che per i greci era la grande meta dell'esistenza umana, ovvero l'arte del vivere, allora la loro espansività potrebbe trovare l'espressione. E questa espressione va cercata proprio nel linguaggio giovanile, nelle canzoni che ascoltano, nei film che vedono, nei siti di Internet che visitano..."

UMBERTO GALIMBERTI*

sdc

* Umberto Galimberti è filosofo, psicologo, scrittore e professore di Filosofia della Storia e di Psicologia Dinamica all’Università di Venezia. Questi pensieri sono tratti da alcune sue riflessioni sul nichilismo attuale e sulle problematiche dei giovani, affrontate più specificatamente in molte sue opere, tra le quali vogliamo ricordarne almeno una: “L’OSPITE INQUIETANTE”, Feltrinelli, 2007

 
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La biometria

Post n°286 pubblicato il 23 Agosto 2012 da BROWSERIK
 

La biometria studia le caratteristiche degli individui e le suddivide in 4 tipologie:

1) Universali: tutti devono averla.

2) Uniche: due individui non possono averla.

3) Permanenti: che non variano nel tempo.

4) Collezionabili: che possono essere misurate in quantità.

Il sistema di riconoscimento biometrico consente di identificare le persone attraverso le loro caratteristiche biologiche o comportamentali, confrontandole con un’immagine presente nel sistema tramite degli algoritmi.

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Sistemi di Riconoscimento Biometrico:

Le caratteristiche dell'Individuo Le caratteristiche prese in considerazione dal sistema possono essere:

1) Fisiologiche: le impronte digitali, altezza, peso, colore e dimensione dell’iride, la retina, la sagoma della mano, la forma dell’orecchio, la fisionomia del volto.

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gtf

 

2) Comportamentali: l’impronta vocale, la scrittura, lo stile di battitura sulla tastiera, i movimenti del corpo.

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cfv

 

Mentre le caratteristiche fisiologiche in genere sono poco variabili nel tempo, quelle comportamentali possono essere influenzate da particolari situazioni psicologiche dell’individuo e devono pertanto essere aggiornate con continuità.

Sistemi di Riconoscimento Biometrico: Campi di applicazione

I sistemi di riconoscimento biometrico vengono utilizzati in diversi tipi di mercato, sia in ambito governativo (Militare, Sanità, Giustizia, enti e istituzioni pubbliche) e sia in quello commerciale (turismo, trasporti, banche, assicurazioni, hi-tech, telecomunicazioni, industria), per assicurare una maggiore sicurezza ai sistemi e alla tutela dei dati. Le applicazioni maggiormente in uso sono: autenticazione degli accessi fisici in locali protetti, sicurezza nelle transazioni finanziarie, prevenzione delle frodi, identificazione di individui, sicurezza negli aeroporti, investigazione. schedatura dei criminali.

 
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