Area personale
CHI SIAMO
L’ Associazione Secolare “Missionari Francescani del Rosario” si è riunita per la prima volta nel 2009 presso l’ospedale civile di Caserta. Si desiderava dar vita ad un’associazione di laici che vivesse nel mondo la missionarietà propria che scaturisce dal Battesimo, nella semplicità francescana, evangelizzando attraverso la preghiera del Rosario. Primo assistente spirituale dell'associazione è fra Rosario Perucatti ofmcap, ex cappellano dello stesso ospedale. Fra Rosario ha riunito intorno a sé volontarie e volontari ai quali ha dato mandato di recitare il santo Rosario della Madonna di Pompei insieme agli ammalati e ai loro familiari nella sala di attesa della rianimazione e nei vari reparti dell’Ospedale. Lo stesso fra Rosario ha poi dato vita ad una catechesi mariana, attraverso la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, “Rosarium Virginis Mariae”, cui tutti erano chiamati a partecipare per acquisire una maggiore conoscenza del Rosario. Alla Missionaria dell’Immacolata Padre Kolbe Lucia Corcella, poi, è stata affidata una ulteriore catechesi sul valore ed il significato della missionarietà. È nata, infine, la tradizione di Solennizzare la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre: durante la Celebrazione Eucaristica, viene consegnato il mandato missionario a coloro che entrano a tutti gli effetti nell’Associazione. Oggi, l'“Associazione Secolare missionari francescani del Rosario”, nata dallo spontaneo desiderio di portare la parola di Dio ai fratelli, ha raggiunto una sua forma statutaria e continua ad operare anche al di fuori dell’ospedale e si offre a quanti sentono il desiderio di pregare.
Cerca in questo Blog
Menu
Ultimi commenti
Chi può scrivere sul blog
« IL VANGELO | MISTERI DI OGGI » |
IL VANGELO
Post n°259 pubblicato il 11 Gennaio 2014 da mfr_caserta
Dal Vangelo secondo Luca 5,12-16. Un giorno Gesù si trovava in una città e un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò ai piedi pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi sanarmi». Commento al Vangelo L'intero capitolo 14 del Levitico è dedicato alla purificazione del lebbroso e nel capitolo 13 si legge lo ``statuto del lebbroso'': «Il lebbroso colpito da piaghe porterà vesti strappate e il capo scoperto: velato fino al labbro superiore, andrà gridando: ``Impuro! Impuro!''. Sarà impuro finché durerà in lui il male; è impuro, se ne starà solo, abiterà fuori dell'accampamento». Possiamo immaginare con che ansia un uomo o una donna scorgessero una macchia sospetta sulla loro pelle, la paura, lo scoraggiamento. Il lebbroso perdeva tutto, era allontanato dal consorzio umano. Gesù incontra un lebbroso e non si allontana, non fugge, anzi tende la mano e lo tocca: è un essere umano sofferente e le viscere della sua misericordia si aprono. Il lebbroso viene ricreato nella sua primitiva bellezza, ritrova la dignità, può tornare ad essere accettato. Metaforicamente la lebbra rappresenta il peccato che sfigura quel volto dell'uomo fatto a immagine di Dio; l'incontro con Gesù, il sottomettersi al suo sguardo amoroso cancella la lebbra e ridà splendore e somiglianza con Dio. Questa l'interpretazione dei Padri. Non è tanto da temere la lebbra fisica, ma quella dell'anima.
|
Inviato da: desaix62
il 01/09/2016 alle 10:52
Inviato da: comelunadinonsolopol
il 25/08/2016 alle 11:48
Inviato da: desaix62
il 27/07/2016 alle 09:34
Inviato da: generazioneottanta
il 15/07/2016 alle 14:05
Inviato da: gesu_risortoannunz1
il 20/04/2016 alle 18:45