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Missionari francescani del Rosario

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CHI SIAMO

 

L’ Associazione Secolare “Missionari Francescani del Rosario” si è riunita per la prima volta nel 2009 presso l’ospedale civile di Caserta. Si desiderava dar vita ad un’associazione di laici che vivesse nel mondo la missionarietà propria che scaturisce dal Battesimo, nella semplicità francescana, evangelizzando attraverso la preghiera del Rosario. Primo assistente spirituale dell'associazione è fra Rosario Perucatti ofmcap, ex cappellano dello stesso ospedale. Fra Rosario ha riunito intorno a sé volontarie e volontari ai quali ha dato mandato di recitare il santo Rosario della Madonna di Pompei insieme agli ammalati e ai loro familiari nella sala di attesa della rianimazione e nei vari reparti dell’Ospedale. Lo stesso fra Rosario ha poi dato vita ad una catechesi mariana, attraverso la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, “Rosarium Virginis Mariae”, cui tutti erano chiamati a partecipare per acquisire una maggiore conoscenza del Rosario. Alla Missionaria dell’Immacolata Padre Kolbe Lucia Corcella, poi, è stata affidata una ulteriore catechesi sul valore ed il significato della missionarietà. È nata, infine, la tradizione di Solennizzare la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre: durante la Celebrazione Eucaristica, viene consegnato il mandato missionario a coloro che entrano a tutti gli effetti nell’Associazione. Oggi, l'“Associazione Secolare missionari francescani del Rosario”, nata dallo spontaneo desiderio di portare la parola di Dio ai fratelli, ha raggiunto una sua forma statutaria e continua ad operare anche al di fuori dell’ospedale e si offre a quanti sentono il desiderio di pregare.

 

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Il Vangelo

Post n°1046 pubblicato il 28 Febbraio 2015 da mfr_caserta

Vangelo Sabato 28 Febbraio 2015
Mt 5,43-48
Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: "Amerai il tuo prossimo" e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Parola del Signore


Commento su Matteo 5,43-48

Il discorso della montagna presente in Matteo è destabilizzante per i contemporanei di Gesù e per noi oggi. Per i farisei, in particolare, che reputavano Legge inviolabile gli oltre seicento precetti della tradizione orale che nulla avevano a che fare con Mosè e che Gesù si permette di correggere liberamente con grande scandalo dei devoti. Ma anche per noi, per la forza semplice ed immediata del suo ragionamento. Amare chi ci ama è molto semplice, osserva il Signore, non c'è nulla di virtuoso in questo, è del tutto naturale comportarsi in questo modo. Amare chi ci fa del male, il nemico, invece, è straordinariamente difficile, supera l'istinto e il buon senso, ci rende simili a Dio che fa sorgere il sole e fa piovere su giusti ed ingiusti. Al discepolo è chiesto di superare la connaturale simpatia o antipatia per andare alla radice di ogni rapporto umano fondato sulla giustizia divina. Proprio perché siamo oggetto dell'amore di Dio diventiamo capaci di amare, di quello stesso amore, le persone che ci sono moleste...In questa quaresima, perciò, lasciamoci amare con maggiore intensità dal Padre perché ci aiuti a vincere ogni resistenza ed amare gli altri dell'amore con cui siamo stati amati.

 

 
 
 
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