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Missionari francescani del Rosario

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CHI SIAMO

 

L’ Associazione Secolare “Missionari Francescani del Rosario” si è riunita per la prima volta nel 2009 presso l’ospedale civile di Caserta. Si desiderava dar vita ad un’associazione di laici che vivesse nel mondo la missionarietà propria che scaturisce dal Battesimo, nella semplicità francescana, evangelizzando attraverso la preghiera del Rosario. Primo assistente spirituale dell'associazione è fra Rosario Perucatti ofmcap, ex cappellano dello stesso ospedale. Fra Rosario ha riunito intorno a sé volontarie e volontari ai quali ha dato mandato di recitare il santo Rosario della Madonna di Pompei insieme agli ammalati e ai loro familiari nella sala di attesa della rianimazione e nei vari reparti dell’Ospedale. Lo stesso fra Rosario ha poi dato vita ad una catechesi mariana, attraverso la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, “Rosarium Virginis Mariae”, cui tutti erano chiamati a partecipare per acquisire una maggiore conoscenza del Rosario. Alla Missionaria dell’Immacolata Padre Kolbe Lucia Corcella, poi, è stata affidata una ulteriore catechesi sul valore ed il significato della missionarietà. È nata, infine, la tradizione di Solennizzare la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre: durante la Celebrazione Eucaristica, viene consegnato il mandato missionario a coloro che entrano a tutti gli effetti nell’Associazione. Oggi, l'“Associazione Secolare missionari francescani del Rosario”, nata dallo spontaneo desiderio di portare la parola di Dio ai fratelli, ha raggiunto una sua forma statutaria e continua ad operare anche al di fuori dell’ospedale e si offre a quanti sentono il desiderio di pregare.

 

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Il Vangelo

Post n°1143 pubblicato il 25 Aprile 2015 da mfr_caserta

Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Parola del Signore


Commento su Mc 16,15-20

In questo tempo pasquale celebriamo la festa di uno degli evangelisti, Marco, che ha "inventato" il genere letterario del vangelo. Ispirato dallo Spirito Santo, ha permesso a noi di conoscere l'annuncio dopo duemila anni!
Il vangelo di Marco ha avuto una storia piuttosto intricata. Pensate che non è stato considerato per più di cinque secoli! La ragione è molto semplice: con le approssimative conoscenze dei primi secoli si pensava erroneamente che Marco fosse un riassunto mal fatto di Matteo che, in effetti, ancora oggi, nei nostri vangeli è messo per primo. Così, per lunghissimi secoli, fino all'Ottocento, Marco non ha avuto l'onore che gli spetta. Nuovi criteri esegetici hanno permesso di stabilire ciò che ora è certo: Marco è stato il primo a scrivere un vangelo, probabilmente prima dell'anno '70, destinandolo ad una comunità di pagani convertiti, forse a Roma. La tradizione ci dice che l'autore è quel giovane Giovanni Marco, adolescente, che a Gerusalemme viene coinvolto nella straordinaria avventura del Nazareno. Forse proprio nel podere dei suoi genitori al Getsemani Gesù vive le sue ultime drammatiche ore di vita, certamente casa sua a Gerusalemme diventerà un punto di riferimento per la comunità primitiva. La tradizione ci dice che dietro Marco c'è l'apostolo Pietro, fonte e ispiratore del libretto che tanto ci è diventato prezioso. Grazie Marco!

 

 
 
 
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