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Missionari francescani del Rosario

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CHI SIAMO

 

L’ Associazione Secolare “Missionari Francescani del Rosario” si è riunita per la prima volta nel 2009 presso l’ospedale civile di Caserta. Si desiderava dar vita ad un’associazione di laici che vivesse nel mondo la missionarietà propria che scaturisce dal Battesimo, nella semplicità francescana, evangelizzando attraverso la preghiera del Rosario. Primo assistente spirituale dell'associazione è fra Rosario Perucatti ofmcap, ex cappellano dello stesso ospedale. Fra Rosario ha riunito intorno a sé volontarie e volontari ai quali ha dato mandato di recitare il santo Rosario della Madonna di Pompei insieme agli ammalati e ai loro familiari nella sala di attesa della rianimazione e nei vari reparti dell’Ospedale. Lo stesso fra Rosario ha poi dato vita ad una catechesi mariana, attraverso la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, “Rosarium Virginis Mariae”, cui tutti erano chiamati a partecipare per acquisire una maggiore conoscenza del Rosario. Alla Missionaria dell’Immacolata Padre Kolbe Lucia Corcella, poi, è stata affidata una ulteriore catechesi sul valore ed il significato della missionarietà. È nata, infine, la tradizione di Solennizzare la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre: durante la Celebrazione Eucaristica, viene consegnato il mandato missionario a coloro che entrano a tutti gli effetti nell’Associazione. Oggi, l'“Associazione Secolare missionari francescani del Rosario”, nata dallo spontaneo desiderio di portare la parola di Dio ai fratelli, ha raggiunto una sua forma statutaria e continua ad operare anche al di fuori dell’ospedale e si offre a quanti sentono il desiderio di pregare.

 

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Il Vangelo

Post n°1375 pubblicato il 30 Novembre 2015 da mfr_caserta

Dal Vangelo secondo Matteo
4,18-22


In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Parola del Signore

Commento su Matteo 4,18-22

Concludiamo il mese con la festa del martirio di Andrea, fratello di Simon Pietro. In questi ultimi giorni dell'anno liturgico è un grande apostolo e un martire ad accompagnarci alle soglie dell'avvento.
È il primo fra i chiamati a seguire Gesù. Bel primato. È di Betsaida, e questo è certo, e ha seguito suo fratello Pietro e sua cognata nella popolosa Cafarnao per esercitare la sua professione. Ma Giovanni ci svela che, oltre che ad essere pescatore, Andrea era anche discepolo del Battista, ed è proprio lì che avrebbe conosciuto Gesù, su indicazione del predicatore. E fu proprio lui a portare suo fratello Simone dal Signore. Secondo Matteo, di cui abbiamo letto oggi il vangelo, la chiamata sarebbe invece avvenuta sul lago, dopo una giornata di pesca infruttuosa. Possiamo incontrare Gesù perché altri ce lo hanno indicato, come fa il Battista, o perché siamo accompagnati per mano da lui, come Andrea fa con Pietro, o mentre stiamo esercitando la nostra professione. Di Andrea tradizioni antiche ci dicono che evangelizzò la Grecia e morì martire a Patrasso. E che, e questa mi piace moltissimo!, fu lui a incoraggiare Giovanni a scrivere un vangelo. Leggendo queste cose sentiamo tutta la vitalità del vangelo fatto di sguardi e di incontri, di persone e di passioni... Lasciamo che sia questo spirito ad animare le nostre stanche comunità!

 

 
 
 
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