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TRASFERIMENTO

Post n°45 pubblicato il 14 Novembre 2006 da erromanista

Il blog chiude, visto che le notizie le potete trovare sul mio forum e i video sul mio sito...

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collegamento diretto al FORUM

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Mexes: non mi vedo con altre maglie

Post n°44 pubblicato il 14 Novembre 2006 da erromanista

immagineROMA - "Non mi vedo con un'altra maglia diversa da quella della Roma". Chiaro, netto, romano. E' Philippe Mexes, difensore della Roma, grande protagonista sabato sera a San Siro contro il Milan, che parla a "Il Messaggero".

COS'E' ROMA - "All'inizio mi ha dato un po' di problemi. Il primo anno ho sofferto molto, è stata data di me un'immagine negativa. Nei periodi di contestazione avevo un po' paura, non c'ero abituato. Però capivo quei tifosi. Da Spalletti in poi è cambiato tutto: è uno che sa parlare al gruppo, anche se certe volte si esprime in dialetto stretto e non lo capisco. Anch'io sono cambiato, ho conosciuto meglio i miei compagni, ho imparato la lingua, qualche parola in romanesco...".

IL RINNOVO DEL CONTRATTO - "Io sono pronto a firmare. Dipende anche dalla società. Se mai dovessi andare via, sarebbe una decisione mia. La clausola è come se non ci fosse. Non ho alcuna intenzione di farla valere. Il Real Madrid? Lì qualsiasi giocatore sognerebbe di giocare. Ma adesso non riesco a vedermi con nessuna altra maglia che non sia quella della Roma. C'è tempo per rinnovare. Tra l'altro il mio procuratore è squalificato e non è certo il caso - dopo quello che ci è successo in passato - di commettere errori con la Fifa. Comunque non contano solo i soldi, fosse solo per quelli sarei andato al Manchester. Le parti si incontreranno e vedremo di mettere tutto a posto".

 
 
 

Chivu: Roma, resto per vincere

Post n°43 pubblicato il 14 Novembre 2006 da erromanista

immagineROMA - Alcuni passi dell'intervista su "Il Corriere dello Sport" al difensore giallorosso Cristian Chivu. Il giocatore romeno parla del rinnovo del contratto, degli obiettivi in campionato, di Spalletti e dei ritiri.

IL CONTRATTO - "I miei procuratori stanno già parlando con la società per il futuro: prolungando l'accordo avrò più possibilità di raggiungere il mio obiettivo. Voglio lo scudetto con questa maglia. Ho fatto una scelta di vita, non solo professionale: Roma è Roma. Le voci di mercato non mi interessano. All'inizio non è andata come avrei voluto. Ho avuto qualche problema e subito diversi infortuni. Ma adesso sto bene e posso dare il massimo".

IL CAMPIONATO - Potevamo stare più su, ma è un buon inizio di stagione. Per raggiungere l'Inter dovremo essere continui nei risultati. Riparliamone tra due mesi. Siamo la squadra meno battuta della Serie A: il merito è di tutti, non solo mio e di Mexes".

SPALLETTI - "In un gruppo non conta tanto l'amicizia, ma il rispetto delle regole. Noi siamo amici e ci rispettiamo. Il tecnico è bravo a capire quello che serve a un calciatore. I ritiri? Sono contrario a farli. In cinque anni di permanenza in Olanda non li ho mai fatti, neanche quando con l'Ajax dovevamo giocare fuori".

 
 
 

Di Canio: Totti è stato super

Post n°42 pubblicato il 14 Novembre 2006 da erromanista

ROMA - In realtà tra i due non si è mai andati oltre la rivalità cittadina. Personaggi molto diversi, in campo e fuori, ma più che sfottò e qualche battuta al vetriolo non c'è mai stato. Fa comunque sensazione che Paolo Di Canio elogi Francesco Totti. "Essere protagonista a Milano con due gol non è roba da poco, Totti ha dimostrato grande personalità", le parole del giocatore della Cisco Roma. Una pillola anche sul derby: "Mi mancherà? In Inghilterra mi mancava parecchio, ma adesso, dopo tutto quello che è successo, non me ne può frega' de meno...". Come dicono a Roma.

 
 
 

ROMA MILAN - LA STORIA E' FATTA!!!!

Post n°41 pubblicato il 14 Novembre 2006 da erromanista

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Voto Totti - Il romanista: 9.5- In vent'anni puoi anche non innamorarti oppure farlo mille volte al giorno. In vent'anni capita di nascere, imparare le prime parole, camminare, correre. Ma vincere a Milano no. li autobus a Roma da verdi diventano arancioni, i taxi gialli tutti bianchi. I computer erano i Commodore 64 o i Vic20, le figurine costavano 100 lire o ti attaccavi ai trasferelli. I parcheggi non erano a pagamento, ma a Milano non vincevi. In vent'anni puoi anche non innamorarti, ma se è cosi è perchè non hai visto ieri Totti.

LA CLIP


 
 
 

CLIP ROMA FIORENTINA

Post n°40 pubblicato il 07 Novembre 2006 da erromanista

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GUARDA LA CLIP

 
 
 

GRAZIE FRANCO SENSI!!!

Post n°39 pubblicato il 04 Novembre 2006 da erromanista

immagineROMA - L'intervista rilasciata dal presidente della Roma, Franco Sensi, alla trasmissione "Te la do io Tokyo" di Radio Centro Suono Sport. Il massimo dirigente saluta i suoi tifosi e parla della forza della squadra di Spalletti.

Molti tifosi sentono la sua mancanza...

“Io non ho fatto niente da quando c'è mia figlia. Io rispetto i ruoli. E nel rispetto di questi ruoli, sono anche autonomo. Ho detto questo, ho detto tutto”.

La gente anche se rispetta Rosella Sensi, vuole sentir parlare il presidente della Roma del terzo scudetto su questa squadra...

“La nostra è una bella squadra. Io gli do il valore che loro hanno oggi. E poi è una squadra di giovani talenti, gente di 22 o 23 anni, che si sa appliccare in modo degno, degno di Roma”.

E Spalletti?

“E' un bravo tecnico, fa trottare la squadra. E' una persona seria”.

C'è un giocatore che gli è rimasto nel cuore?

“Degno della mia stima professionale è Francesco Totti, gioca col cuore e l'intenzione di segnare. E' attaccato alla Roma come la famiglia. Mia figlia va a tutte le partite della Roma, impara a gestirla, gli insegno le cose, lei può stare benissimo al posto dov'è”.

Un saluto ai tifosi della Roma...

“A tutti i miei tifosi. Vedo la gente correre quando vado allo stadio, me li abbraccerei tutti i miei romanisti. E' tutta la tifoseria di Roma, i laziali sono sempre meno”.

 
 
 

CASSANO IN GINOCCHIO?!?!

Post n°38 pubblicato il 04 Novembre 2006 da erromanista

immagineROMA - Alcuni passi dell'intervento di Antonio Cassano, attaccante del Real Madrid, a Teleroma 56, nella trasmissione "Il processo dei tifosi". L'ex giallorosso parla tra passato e futuro, non nascondendo la voglia di tornare a Roma.

LA ROMA - "Credo nei sogni e il mio sogno sarebbe quello di tornare alla Roma. E solo alla Roma. Verrei nella capitale a piedi, gli errori si fanno e li sto pagando sulla mia pelle. Sono contento del cammino della squadra, in fondo questi colori mi sono rimasti nel cuore. Come mi vedrei nella Roma di Spalletti? Con lui ci siamo sempre parlati direttamente, non ci sono attriti. Sta facendo ottimi risultati, pur con tante assenze. In squadra toccherebbe a lui collocarmi, io in questa squadra mi ci vedrei benissimo".

IL RAPPORTO CON TOTTI - "Ci sono stati, stupidi, problemi tra di noi. Da parte mia c'è la massima disponibilità a chiarire, poi sta a lui volerlo fare. Certo, quando gli è nato Cristian avrei potuto mandargli un messaggio. Non l'ho fatto, ho sbagliato e lo dico".

I TIFOSI - "Quando sono andato via dalla Roma l'ho fatto solo per orgoglio. Pensavo che tutto il mondo ce l'avesse con me e invece non era così. Semplicemente i tifosi volevano che io firmassi il rinnovo del contratto. E se li avessi ascoltati, avrei fatto la cosa migliore. Come si sta a Madrid? A Madrid mi trovo bene, la gente è accogliente, ma Roma è Roma"

MESSAGGIO DA MADRID «Roma, ho sbagliato io»
Cassano: Ho fatto tanti errori, a Trigoria tornerei anche a piedi


di Piero Torri
ROMA - «Roma, scusami» . Da Madrid, collegato telefonica­mente alla trasmissione televi­siva di Teleroma 56 Il processo dei tifosi, nientepopodimeno­che Antonio Cassano. Sì, pro­prio lui, il ragazzo di Bari vec­chia che dopo anni di prolun­gato silenzio, ieri sera, Real e Capello esclusi, ha parlato del suo passato e presente con Ro­ma e la Roma, e, pure, del suo futuro a Roma e con la Roma. Un autentico ciclone, con tante scuse a Roma, alla società gial­lorossa, al suo ex amico Fran­cesco Totti, ai tifosi romanist. Ecco a voi, allora, Antonio Cas­sano.
LA ROMA - «Tornando indietro non rifarei le stesse sciocchez­ze.
Se non andavo via da Roma e facevo pace con il capitano, non avrei sbagliato. Se tornas­si indietro, mai rifarei la scelta di andare via da Roma. Ho sba­gliato nei confronti dei tifosi. Per quanto mi hanno amato, avrei dovuto accettare anche i fischi. Io a Roma e alla Roma ci tengo tantissimo, a Roma ci vivo. Tutto gli errori che ho commesso, li ho fatti comun­que in buona fede. Ho sbaglia­to con tante persone. Roma è sempre nel mio cuore. E oggi se mi rifacessero la stessa offerta, firmerei subito perchè a Trigo­ria ci tornerei anche a piedi. E nella vita mai dire mai. Io mi sento in colpa con la società. Ho avuto problemi con Rosella Sensi, ma ho chiarito, non ci siamo mancati di rispetto. Quando sbagliai nei suoi con­fronti, dopo un’ora mi feci ac­compagnare da Vito Scala, an­dammo a Villa Pacelli e chia­rimmo. Vito a quei tempi era come un fratello per me. Il mio orgoglio mi ha fatto impuntare, pensando che la gente ce l’avesse con me. Oggi invece a mente fredda penso che era tut­to il contrario perché la gente mi fischiava perché non firma­vo. Se dovessi nascere una trat­tativa con la Roma, sarei il pri­mo a darmi da fare. Io non so­no capace a chiedere scusa, ma con un buffetto tutto si può dimenticare. Il mio sogno è tor­nare alla Roma. Altri sogni non li ho»
TOTTI - «Il rapporto con Totti è andato deteriorandosi per co­se banali. Ho sbagliato a non mandare un sms a Francesco quando è nato suo figlio, ho mandato mia madre a trovarli, io però dovevo fare il gesto di mandargli gli auguri, mi ha fre­gato il maledetto orgoglio, oggi non lo rifarei. Totti oltre che un grande campione, è un ragazzo splendido. Voglio anche chiari­re che non ho mai detto di aver adottato Nico, il figlio di un grande tifoso della Roma e mio grande amico. Io tendo la ma­no a Totti. Il mio futuro non so dove sarà, ma mai dire mai a un ritorno in Italia. Non mi so­no comportato bene con i com­pagni. Ho un carattere partico­lare, io faccio errori su errori. Ora penso che un pochettino stia maturando. Io mi ci vedo nella Roma di Spalletti, ho per­so un po’ di peso, do più dispo­nibilità, io mi ci vedrei fin trop­po bene in questa Roma, ma non so se Spalletti è della stes­sa idea. Con Spalletti, tra l’al­tro, mi sono lasciato bene. Sono vicino ad Adriano, lui è un gran bravo ragazzo, gli ho mandato un messaggio per stargli vici­no. Ho saputo del ragazzo del Bari Primavera ucciso, è gra­vissimo quello che è successo, sono triste per questo, mi han­no detto che era un bravissimo ragazzo e calciatore, le mie condoglianze alla famiglia, Ba­ri comunque resta sempre bel­la. Io, Totti e Montella siamo stati un grande trio, a noi ci esaltava la gente che a ogni giocata si alzava e impazziva. Ho 24 anni, sono ancora in tempo per capire, sacrificarmi e tornare ad essere un giocato­re importante. Mi serve conti­nuità. Devo rivedere alcuni comportamenti. A livello uma­no e come calciatore mi sento più legato a Totti, quello di buo­no che ho fatto l’ho fatto con lui, sono venuto a Roma perché c’era lui che è un grandissimo calciatore. Io non avrei nessun problema a tornare a giocare con Totti, se avrò l’opportunità di chiarire non avrò problemi a farlo. Per me Totti è stato come un fratello, per questo gli dedi­cai il gol all’Europeo. Donado­ni è una gran brava persona e un ottimo allenatore. Per me conta più la persona, non mi deve dare spiegazioni, non mi ha chiamato perché non gioca­vo, lui si giocava la panchina, non poteva pensare a Cassano, doveva salvare la sua pelle».


 
 
 

TADDEI e l'AURELIO

Post n°37 pubblicato il 21 Ottobre 2006 da erromanista

immagine"Il mio numero nel secondo tempo? Si chiama Aurelio, in allenamento lo faccio spesso: è il nome dell’allenatore in seconda (Aurelio Andreazzoli, ndr), è lui che mi ripete di provare questo numero in partita."

 
 
 

CLIP OLYMPIAKOS ROMA

Post n°36 pubblicato il 20 Ottobre 2006 da erromanista

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LA CLIP

 
 
 

Intervista a Daniele De Rossi

Post n°35 pubblicato il 17 Ottobre 2006 da erromanista

immagineROMA - L'intervista del centrocampista giallorosso, Daniele De Rossi, a Calcio 2000. Il giocatore parla degli obiettivi di quest'anno della squadra di Spalletti non ponendosi limiti: "Scudetto o Champions? Vogliamo tutto".

Per la Roma si ripresenta l'occasione di poter rivincere lo scudetto? "Noi cercheremo di reggere il passo sino alla fine, ma non basta questo buon inizio di campionato per dire che possiamo vincere lo scudetto. Posso però garantirvi che faremo del nostro meglio per lottare sino all'ultima giornata".

Che tipo è Spalletti? Quanto è importante per la Roma? "Spalletti è un tecnico molto preparato e una persona decisa e corretta. Credo sia l'allenatore migliore per la panchina della Roma, e per noi è un punto di riferimento fondamentale".

Champions League o scudetto? Qual è l'obiettivo primario della Roma? "Io non so scegliere, né credo che sia giusto farlo. Giochiamo al meglio tutte le partite e alla fine tireremo i conti".

Cosa pensi di Calciopoli e quanto influirà sul campionato e cosa pensi del campionato di Serie A senza la Juve? "Influirà senz'altro, se non altro perché non c'è la Juventus. E' stata fatta una gran bufera, ma mi sembra che alla fine si sia ridotta a poca cosa. A pagare sono stati quasi unicamente i bianconeri e questo mi sembra un po' strano".

Com'è il tuo rapporto con Totti? "Come quello con un fratello maggiore. Lui era il mio idolo e lo apprezzavo come calciatore. Ora vivendo insieme in spogliatoio ogni giorno ho imparato ad apprezzare anche l'uomo. Francesco è un campione a 360 gradi".

Pensi di rimanere a lungo una delle bandiera della Roma? "Io lo spero. Roma è la mia città e la Roma è la mia squadra. Vorrei rimanere qui il più a lungo possibile".

 
 
 

Totti mente per amore della sua gente

Post n°34 pubblicato il 17 Ottobre 2006 da erromanista

immagineParla Vito Scala

La situazione di Totti è precisa, non è vero che sta bene anche se lo dice. Probabilmente se fosse stato in un altra squadra non avrebbe mai giocato, gioca solo per amore della sua squadra e dei tifosi che tanto gli sono stati vicino, è quella la sua grande spinta. La verità è che la placca gli provoca continue fitte fortissime, e va a sopportazione del dolore, Totti ha una grandissima sopportazione, e questo gli permette di giocare, magari altri giocatori non ce l'avrebbero fatta. La tabella di recupero del giocatore non prevede tempi brevi, ma lunghi. Per recuperarlo al top ci vuole tempo e deve giocare. La tabella di recupero è molto precisa e lo riporterà ai suoi massimi livelli. la placca verrà tolta a fine stagione, ma bisogna ammettere una cosa, molto dipende da quanto ancora Totti sopporterà il dolore, perchè se ad un certo punto non dovesse piu sopportarlo, la placca la toglieremo prima, e ci vorrebbe un mese di riabilitazione. Non credo in quest'ultima ipotesi perchè la grande voglia che ha il giocatore di tornare al top giocando per la tifoseria è piu forte di ogni cosa. Nella partita di ieri ha detto bene Spalletti, ha giocato bene, andando ad affrontare i contrasti e provando a fare ripartire l'azione alla sua maniera, dimostrando che sta recuperando anche a livello psicologico".

 
 
 

Conferenza stampa SPALLETTI

Post n°33 pubblicato il 14 Ottobre 2006 da erromanista

immagineROMA - La conferenza stampa del tecnico della Roma, Luciano Spalletti, a Trigoria. Il tecnico elogia la Reggina, parla del rinnovo del contratto e  fa una proposta per una doppia sosta durante l'anno per patire meno i tanti impegni.

Reggio Calabria, poi Atene. Sarà una gara importante, la Reggina ha sempre giocato bene...
«Sono due trasferte che si somigliano. Andiamo ad incontrare squadre che vogliono dar battaglia. Entrambe hanno buone capacità individuali, oltre che ambienti difficili dove è difficile mettere in pratica le nostre qualità. Andare a giocare in questi campi ti toglie sempre qualcosa per il calore dei tifosi avversari».
Lei ha qualcosa da addebitare allo staff medico per tutti questi infortunati?
«Assolutamente no. Se ho da dire qualcosa lo faccio direttamente a loro. Ma il nostro staff si impegna, è presente, cerca di trovare le soluzioni giuste. Mi sono abituato a non andare in profondità a queste situazioni, semplicemente devo impiegare chi è al top e chi si impegna, altrimenti si rischia. Il nostro staff ha fatto cose giuste, tipo il recupero di Totti. Non mi preoccupa».
La Mazzoleni ha detto che la Roma a gennaio potrà comprare. E’ un motivo in più per pianificare il futuro qui?
«E’ un discorso da prendere bene in considerazione per il futuro della Roma. E’ un vantaggio se la Mazzoleni dice queste cose, lei che ha sempre i conti sotto mano. Il fatto di non dover cedere nessuno, significa che ci sono le possibilità. Poi si può anche vendere qualcuno, perché fa parte del calcio».
Ha detto che vuole la residenza a Roma per votare Veltroni...
«Veltroni con me ha sempre avuto parole molte belle. E’ stato un modo di dire per ringraziarlo di tanti complimenti».
Anche Maldini è d’accordo nell’abolire i ritiri...
«Al di là che l’abbia detto Maldini, io ho sempre lo stesso pensiero. Da qui alla sosta natalizia giocheremo 19 partite. Voglio cominciare ad attuare queste regole. I ritiri creano più disturbi che altro in questo momento».
Questa settimana di sosta a cosa è servita?
«Eravamo veramente in pochi. Si doveva andare a perfezionare alcune cose, per portare a pari livello degli altri alcuni giocatori, tipo Francesco che ha lavorato più sotto l’aspetto fisico. Poi era importante andare a ribadire ai ragazzi quei concetti di sempre. Tuttavia quando i calciatori partono, è difficile fare molte prove sul campo».
Mancini e Taddei come stanno?
«Mancini è recuperato, Taddei ha delle fitte quando deve cambiare di direzione in modo brusco durante la corsa però sta recuperando e lo portiamo. E’ con noi, poi valuteremo».
E Aquilani?
«Non è a disposizione perché si è portato dietro un affaticamento muscolare che durante l’allenamento si è acuizzato e per questo non viene».
Mazzarri dice che la Roma bisogna solo attaccarla...
«Vuol dire provare a vincere. Walter lo conosco bene, sa fare bene il suo lavoro, è venuto in questa serie dopo tante difficoltà. Sa farsi rispettare, la sua squadra riconosce quello che deve fare, i ragazzi mettono carattere nel disputare la partita. Se non ci adeguiamo può essere sempre un rischio. A noi fa piacere se loro proveranno a vincere la partita, perché noi dovremmo avere la stessa ricerca».
Non convocati Aquilani, Mexes, Panucci e Vucinic. Chi è può recuperare per Atene?
«Panucci recupera, Aquilani è da vedere, gli altri due sarà da valutare bene, può essere che ci sia qualcun altro dei due».
Vucinic migliora?
«Ha avuto un problema durante la partita di allenamento. Sono dolori di assestamento normale, ieri è tornato col gruppo a fare cose "vere"».
E’ d’accordo a fare l’Olimpico lo stadio della Nazionale?
«Non lo so se sarà corretto in funzione di tutti i club a cui farebbe piacere ospitare la Nazionale. Sicuramente Roma ha delle caratteristiche geografiche, per importanza della cità, che sono giuste per l’Italia».
Totti come si è allenato e Montella come sta?
«Totti si è allenato bene e secondo me si è migliorato. Sono quindici giorni in più che gli permetteranno di ritrovare la forma. Montella non si è allenato negli ultimi due giorni, ma è disponibile a venire».
Voi per diluire gli impegni, non chiedete di cambiare i calendari?
«Sarebbe bene diluirli i calendari, ma non ci sarebbe la possibilità perché gli impegni sono tanti. Io farei due soste: una a luglio, l’altra a dicembre quando il clima si fa più rigido e si è a più rischio infortuni. Avere la possibilità di avere uno stop più lungo darebbe la possibilità alle squadre di recuperare giocatori e alle società di non fare rose numerosissime».
Il fenomeno Ferguson o Wenger, cioè stare dieci o più anni su una panchina, solo in Inghilterra si può verificare?
«Dare forza all’allenatore diventa un atteggiamento giusto da parte della società. Bisogna avere rapporti buoni con i dirigenti, trasparenti con i tifosi. Io quando farò il direttore di una società, tenterò di dare forza al tecnico. I calciatori lo devono riconoscere come un punto fermo del club. Naturalmente c’è bisogno anche di un rappresentante della società nello spogliatoio perché sono tante le questioni da affrontare in una squadra».
Lei sarebbe pronto a rimanere dieci anni in una società?
«Io lo ritengo un modo di gestire gusto. Se lo ritengo tale, sono d’accordo».
Aquilani si è fatto male in under 21. Ci vorrebbe più responsabilità da parte delle nazionali?
«Aquilani mi ha detto che nella seconda partita aveva dolore alla caviglia. Ha rischiato qualcosa entrando in campo. Ci vorrebbe responsabilità da parte loro perché i giocatori fanno parte di una società e deve andare a giocare altre partite con quella società. Sta di fatto che continuo ad essere molto disponibile con la Nazionale per mandare giocatori e non solo».
Il fatto che i giocatori della Roma facciano bene nelle nazionali, significa che la Roma sta facendo bene?
«Assolutamente. Per evidenziare le buone qualità singole, significa che noi stiamo facendo la nostra corsa al meglio».
Teme più la Reggina o il fatto che i suoi penseranno più alla Champions?
«Temo più la Reggina. Scoprirete qualche giocatore forte come Bianchi».
Qualche squadra europea che l’ha impressionata?
«Barcellona e Lione mi piacciono più di tutte».
Lei si sente già "padrone" della Roma?
«Io tento di dare meno fastidio possibile ai miei dirigenti. Di non riportare tutte le bischerate che accadono in settimana. La società serve sempre al nostro fianco quando serve. E quando serve faccio anche da solo».
Perché un progetto funzioni, serve che l’allenatore abbia in mano il potere?
«Nel calcio i ruoli fondamentali ci sono e in quei ruoli lì bisogna evidenziare personalità. Quello che è importante, tuttavia, è avere buoni giocatori in rosa».
Cosa serve alla Roma del futuro oltre un Totti al 100%?
«Abbiamo cambiato tante situazioni in questi mesi: abbassato gli stipendi, sono arrivati ragazzi interessanti come Tonetto che non ha fatto rimpiangere Cufrè».
Il famoso autografo sul contratto sarà a Natale?
«Non gliene frega a nessuno, noi pensiamo alla partita di domani».
Lei non sapeva che la società potesse agire sul mercato anche a gennaio?
«Sapevo che potevamo muoverci sul mercato straniero, però a livello di conti dobbiamo informarci sempre. E’ bene, ci dà forza».
Per il contratto penserà più ai soldi o alla questione tecnica?
«Non lo so, vedremo quando si affrontano certi discorsi. Bisogna fare punti, vincere le partite, giocatori con determinate caratteristiche. Bisogna andare a prendere giocatori che hanno forza, qualità, corsa. Giocatori importanti, insomma. Stiamo già lavorando per questo».
La Roma sta imponendo un nuovo modello?
«E’ un’analisi giusta. Bisogna continuare su questa strada».
Ha cambiato molti moduli nelle ultime partite. Pare che la squadra lei dia molte certezze...
«Le certezze me le danno i ragazzi. Sono riconosciuti i concetti. C’è da fare corsa, avere equilibri, non lasciarsi trascinare dal bello, essere pratici».
Hanno imparato a raspare...
«Raspare è un bel termine. La palla bisogna andare a portarla via dagli avversari, bisogna raspare, non dare agli altri la possibilità di tenere palla perché si fa più fatica a rincorrere».
Mancini può giocare dall’inizio?
«Sì, può giocare dall’inizio».
Dove Montella avverte un fastidio?
«All’adduttore».
La Roma è più simpatica perché si diverte e non cerca ossessivamente la vittoria?
«Noi vorremmo anche vincere. Forse siamo simpatici perché non abbiamo più certi comportamenti durante la partita. La ricerca deve essere quella della vittoria, non quella di accontentarsi».

 
 
 

Mexes giocatore dell'anno

Post n°32 pubblicato il 08 Ottobre 2006 da erromanista

immagineAl termine dell'allenamento di ieri è consegnata al difensore Mexes la targa del Roma Club Malta come giocatore dell'anno 2005/06.

 
 
 

Nazionale, De Rossi N. 10

Post n°31 pubblicato il 06 Ottobre 2006 da erromanista

immagineROMA - Domani Daniele De Rossi, centrocampista della Roma, giocherà in Nazionale contro la rappresentativa dell'Ucraina, con la maglia numero dieci. Si risolve così una questione che per giorni ha fatto discutere a Roma e non.

 
 
 

Vucinic: "Vorrei farmi spazio"

Post n°30 pubblicato il 06 Ottobre 2006 da erromanista

immagineROMA - Alcuni passi della lunga intervista concessa da Mirko Vucinic alla rivista "La Roma". L'attaccante montenegrino parla dell'ambiente romano, dei suoi inizi a Niksic e della condizione fisica attuale che migliora di giorno in giorno.

MAGICA ROMA - "Ho debuttato il 18 febbraio 2001 in serie A proprio all'Olimpico. Ero emozionatissimo, entrai nella ripresa, ma fu tutto speciale quel pomeriggio. Rimasi colpito da subito dall'atmosfera della gente sugli spalti, era una festa. Porterò sempre con me quelle emozioni. In particolare ricordo il momento della formazione e quando venne il momento di annunciare Totti, un'ovazione incredibile".

GLI INIZI - "Un mio amico, che si allenava in una piccola squadra mi spinse a tirare i primi calci. Avevo 8-9 anni e lo seguii. Ma vuoi sapere la verità? Eravamo troppo ragazzini e dopo una settimana fui cacciato per eccesso di giocatori a disposizione. Come andò a finire? Mio padre è andato a parlare con l'allenatore e l'ha convinto a riprendermi".

LA CONDIZIONE - "Dal punto di vista fisico, mi sono comunque allenato a Lecce nel mese di agosto. Il ritiro, anche se ero infortunato, mi sarebbe comunque servito ad amalgamarmi bene con la squadra, ma, come ti dicevo, non appena arrivato qui i ragazzi mi hanno subito accolto come uno di loro. Obiettivi? Allenarmi bene e guadagnare un posto in squadra, nonostante nella Roma ci siano giocatori bravi".

 
 
 

MANCINI SI CONFESSA

Post n°29 pubblicato il 04 Ottobre 2006 da erromanista

immagine"Roberta mi ha cambiato la vita"


“Stare di più a casa mi fa piacere, ma questo problema muscolare non ci voleva. Ho voglia di giocare, anche perché la Roma è una squadra forte, piena di qualità, in grado di fare un bel campionato. Per lo scudetto lotteremo con Inter, Milan e Palermo". Parola di Amantino Mancini, uno che non si concede volentieri ai giornalisti, ma che questa settimana parla di tutto, di calcio e della sua vita, a “Sportweek”, il settimanale della “Gazzetta dello Sport”. Un’intervista a due voci, visto che a parlare c’è anche la sua fidanzata, la bellissima Roberta Padrelli, ventiseienne come il suo Ale. Forse, il vero segreto della permanenza a Roma di Amantino.
“Di sicuro – ammette l’ala romanista – da quando lei è entrata nella mia vita le cose mi vanno meglio. Il prossimo 3 aprile festeggeremo due anni. Lei è mia amica, consigliera. Ci siamo conosciuti in un periodo in cui ero molto fragile. Stavo per perdere mio padre. Ancora una volta. Perché io ho perso due padri: quello naturale, Benedito, è morto quando avevo due mesi. Faceva il calciatore anche lui, giocava in attacco. Poi mia madre Ubalda si è legata a Geraldo, che è diventato per me un punto di riferimento fondamentale. Gli ero affezionatissimo. Proprio nel 2005, però, ha scoperto di essere molto malato. L’ho fatto curare in un centro ricerche di Houston, in America, ma non c’è stato niente da fare. E la sua morte mi ha distrutto. In quel periodo ho conosciuto Roberta. Lei ha sperato e pianto con me, è venuta quattro volte in Brasile per starmi vicino e la mia famiglia ha capito che tipo di persona è. Quest’estate mia sorella Josilene m’ha detto: non ti ho mai visto così felice”.


È stato allora che Amantino ha deciso di convivere con Roberta: “Lui è venuto e mi ha detto: ecco, ho comprato lo spazzolino per te, lo metto in bagno e quella è la stanza per il tuo fratellino Michael. Mi ha aperto cuore e casa, sono rimasta di sasso! Chi lo fa di questi tempi?” racconta lei. “Viviamo a Casalpalocco – spiega lui – qui a Roma è così bello essere amati dai tifosi, ma un po’ ho il rimpianto di non poter fare una passeggiata in centro perché verrei sempre fermato per autografi, foto, saluti. Quando avevo 10 anni invidiavo quei calciatori che erano al centro dell’attenzione, ora capisco che qualche volta può pesare. Così mi accontento di passare in auto vicino al Colosseo, ai palazzi del centro. In Vaticano ci sono andato appena arrivato e non mi conosceva nessuno: un’emozione fortissima”. Già perché Amantino è molto religioso: “Sono evangelista, Roberta è cattolica, ma preghiamo insieme mattina e sera, leggiamo la Bibbia. E credo che questo aiuti molto il nostro rapporto”.


Un rapporto solido e ricco di complicità: “Tra noi parliamo italiano, ma quando non ci vogliamo far capire passiamo al portoghese… il padre di Roberta doveva andare in Brasile quando sua madre rimase incinta: lei parla portoghese meglio di quanto io parli italiano. Quando la vidi per la prima volta in un ristorante mi avvicinai chiedendole se fosse brasiliana, perché ne aveva pure l’aspetto” dice lui. “Si presentò e mi disse: sono Alessandro, questo è mio fratello gemello Alexander e mio cugino Alessandro. Gli dissi: ma mi prendi in giro?”.


Un calciatore e una bella. Rapporto a rischio, in un mondo pieno di pettegolezzi e opportunità… “Essere fedele per me – risponde Amantino – in fondo è facile. I genitori di Roberta sono molto romanisti, ma questo non ha aiutato né complicato la questione. Mi hanno solo chiesto di portare rispetto per la figlia e io l’ho fatto. E poi nessuno dei due è particolarmente geloso. Per dire: se a lei arrivasse una buona proposta nel mondo dello spettacolo, perché non accettarla?”. “Mi avevano contattata per L’isola dei famosi – svela Roberta – ma io non sono famosa e ho rifiutato. Insieme a Ale abbiamo deciso che non è una cosa adatta a chi è fidanzato. Può raffreddare il rapporto”.


Poi si passa ad argomenti intimi: la musica, ad esempio. “Lei balla l’hip hop, io la samba e la capoeira – racconta lui – quando ero nel mio Paese suonavo la surda, uno strumento a percussione. La band esiste ancora. La nostra canzone preferita? Te amo di Zeze di Camargo: in Italia non lo conoscete, ma da noi ha venduto 20 milioni dischi”. Gli amici: “Doni e Taddei nella Roma. Ma con tutto il gruppo il rapporto è buono, ci rispettiamo. Gli amici veri li ho fuori dal calcio però: Alessio Ceccarelli e Rodrigo Sama, un calciatore col quale sono cresciuto e che ora gioca nel Godomar, serie B brasiliana”. I figli: “Vorremmo due gemelli, così lei soffre una volta sola. Un maschio e una femmina, Roberto e Alessandra. Ma date ancora non ne abbiamo stabilite”. Il cibo: “Quando sono arrivato in Italia mi veniva da vomitare. Soprattutto a Venezia, dove ho mangiato i frutti di mare crudi. Ora li adoro, specie il risotto agli scampi e la pasta alle zucchine. In cucina faccio schifo, mentre Roberta è bravissima”. “Non è vero – rintuzza lei – lui sa fare benissimo il churrasco sul barbecue sul terrazzo e va matto per la pasta con il pesto”. Lo shopping: “Delego tutto a lei, è la mia stilista. All’inizio mi mettevo le cose che mi capitavano, ora lei mi compra tutto quello di cui ho bisogno e mi fa gli accoppiamenti coi colori”. Il sesso: “Non credo debbano esistere delle regole: anche alla vigilia di una gara non è un problema” (poi dice perché Amantino è soggetto agli infortuni muscolari…)

Insomma, il ritratto di una coppia innamorata. Di un Amantino “coccolone” e amante della vita: “Come si è presentato a casa? – dice Roberta – è venuto al citofono e ha detto: Suocera, quando mi inviti a cena?”. Di un Mancini cotto: “Il pregio di Roberta? È intelligente. Il difetto? Non riesco a trovarlo. Davvero non ci riesco”.

 
 
 

ROMA EMPOLI  1   0

Post n°28 pubblicato il 03 Ottobre 2006 da erromanista

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CLIP PARMA ROMA

Post n°27 pubblicato il 27 Settembre 2006 da erromanista

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CONFERENZA STAMPA MONTELLA

Post n°26 pubblicato il 22 Settembre 2006 da erromanista

ROMA - La conferenza stampa dell'attaccante giallorosso Vincenzo Montella a Trigoria. Il giocatore ha dichiarato di sentirsi in forma e pronto a tornare a pieno regime e di voler giocare da attaccante centrale e non esterno.

Pronto a rientrare dall’inizio?

"Sono pronto ad ogni decisione e ogni opportunità. Aspetto di essere chiamato in causa".

Venite da una sconfitta, Roma-Inter...

"Perdere dispiace sempre se poi questa è una partita importante dispiace ancora di più. Pensiamo al Parma, una gara fondamentale allo stesso modo".

In tre giorni giocherete a Parma e Valencia...

"Non ci sono partite che puoi sottovalutare e che puoi preparare al meglio. Questo è il calcio".

Paci del Parma è stato squalificato e Toni riabilitato dopo l'episodio di domenica. Pensi che gli attaccanti comincino ad essere tutelati?

"Non conosco l’episodio e non l’ho visto. Non riesco a dare un mio giudizio.

Cosa vi ha detto Spalletti al fischio finale di Roma-Inter?

"Alla squadra erano da fare i complimenti dato che abbiamo dato tutti. Gli errori ci sono stati, ma normali, quelli che vengono commessi in ogni partita. Non ci ha detto niente di diverso".

La partita di Parma come la vedi?

"Ostica perché veniamo da una sconfitta. Affrontiamo una squadra giovane, ma con esperienza".

Un giudizio sulle condizioni di Totti?

"E’ sereno, gioca da quindici anni agli stessi livelli. Sa che ci sono momenti più positivi e altri meno. L’importante è avere un equilibrio interiore e poi riversarlo sul campo".

Pensi di sapere quando sarai al top?

"Sto bene anche se non si è visto perché non ho il ritmo partita. Ogni anno trovo grandi stimoli e quest’anno li ho trovati. Voglio dimostrare il mio valore".

Un giudizio su Vucinic?

"Due anni fa lo avevo riempito di complimenti perché lo giudicavo tra gli attaccanti più interessanti in circolazione. La Roma ha avuto occhio ad acquistarlo, è un grande talento".

La Champions dà stimoli particolari a giocarla?

"Giocare con la Roma significa anche affrontare grandi avversari, in grandi stadi. Fare questa competizione è molto soddisfacente e da calciatore non posso che esserne contento".

Domenica manca Mancini. Credi che giocherai?

"Non abbiamo preparato benissimo la partita. Come ho detto prima sono pronto ad ogni evenienza".

Potrebbe essere domenica l’occasione giusta?

"I messaggi piace darli sul campo più che a parole. Poi deciderà il mister".

Quanto ti manca il gol?

"Tanto. Comincio a pensarci anche a casa, vuol dire che presto arriverà".

E’ giusto affidare un progetto tecnico a Spalletti?

"Io faccio il calciatore e mi adatto all’allenatore che la società sceglie. Non sta a me dare queste risposte".

Ti aspettavi di entrare al posto di Mancini mercoledì?

"No, dispiace che Amantino si sia infortunato. In quel momento il mister ha fatto scaldare in due o tre. Sapevo che uno doveva entrare".

Riguardo il discorso della forma, ti ha penalizzato entrare in quel momento?

"Stavo bene, se non giochi non puoi entrare in condizione. Forse ho sbagliato qualcosa di troppo a freddo, ma è normale".

Hai bisogno di giocare, quindi?

"Come tutti. Anche chi gioca poco per altri motivi ne avrebbe bisogno".

Tu e Totti potete giocare insieme?

"Io sto bene, mi sento integro a tutti gli effetti. Non mi sento indietro".

Avete rivisto la partita con l’Inter?

"Ancora no".

Perché la Roma ha perso contro l’Inter?

"E’ stata una partita equilibrata, risolta da un episodio. Poi potevamo segnare noi o subire un altro gol. Abbiamo fatto una buona partita, senza due esterni. Se il mister avesse saputo prima di affrontare la partita senza Mancini e Taddei, l’avremmo preparata in modo diverso".

Inter e Milan sono ancora al di sopra della Roma?
"L’Inter con i ricambi riesce a sopperire nei momenti di difficoltà. Ma noi siamo la Roma, ci divertiamo, giochiamo bene".

Mercoledì vi siete un po’ meno divertiti...
"Abbiamo perso. Non critichiamo, io sono contento di giocare in questa squadra".

Saresti in grado di giocare esterno d’attacco?
"Credo che certe caratteristiche non si possono trascurare. Io sono a disposizione per qualsiasi ruolo, ma sono un centravanti".

La scelta del modulo a una punta non sta ostacolando il tuo rientro?

"Se non ci fosse Totti, ci sarebbe un altro. Non mi sento in competizione con Francesco".

A Roma non hai mai avuto vita facile. Ti sei abituato a questo?

"E’ ovvio e normale che se giochi nella Roma, ti confronti con Batistuta e Totti. Io sono contento di confrontarmi con questi campioni e non sentirmi inferiore".

Si può puntare solo sulla Champions, data la concorrenza di Milan e Inter in campionato?

"A me le scelte non sono mai piaciute anche perché poi puoi perdere entrambe le competizioni e rimanere a mani vuote. E’ difficile scegliere e scendere in campo sottovalutando gli avversari in campionato e non in Champions".

Cosa pensi del Palermo primo in classifica?

"E’ una grande squadra, organizzata, ma siamo alla terza giornata. C’è tempo".

 
 
 
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